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Autore: memol90    02/01/2009    6 recensioni
fic ambientata al grande tempio prima dell' arrivo dei bronze,dove sono presenti tutti i cavalieri d' oro( a parte quelli decrepiti e quelli defunti, ovviamente).Perchè, cosa succederebbe se il Sommo Sacerdote decidesse di trattare i saints come fossero impiegati di un' azienda?
Genere: Romantico, Comico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Aries Mu, Capricorn Shura, Taurus Aldebaran
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Avanti avanti avanti, in fondo non era poi così difficile

Eccomi a voi in tutto il mio aitante splendore dopo…coff coff…quasi 2 mesi…ta daaa!

Prima di sottoporvi al nuovo delirio ecco le risposte alle recensioni:

Spartaco : grazie per la recensione! Purtroppo non ci sono molte probabilità , almeno in questa ff, che Mu e Shaka si mettano insieme… spero però che continuerai a seguirla e a recensire!:)

Li_l: sono felice che ti piaccia il carattere di Shura! In effetti ho deciso liberamente di non fare dei personaggi troppo sull’ introspettivo andante…altrimenti hai voglia di pianti !

Ai91: li incubo del secolo! No dai.. non sono poi tanto male…io sono peggio ad esempio O_O

Shura  4 ever: gh gh gh …. Beh non so te ma io avrei più paura di Deathmask!

Whitesary: a chi lo dici! Una lezione coi Gold behhh… presumo che per una cosa del genere potrei fare praticamente qualsiasi follia…

Snow Fox: in effetti qui Shura è un tantino svampito =3 sono felicissima che ti sia piaciuta così tanto!

Grazie mille ai recensori (continuate pure ^__^) e in generale a tutti i lettori!

Ecco a voi….

 

 

 

Avanti avanti avanti, in fondo non era poi così difficile. Certo, vedere la strada sarebbe stato un aiuto non da poco… represse l’ istinto omicida che momentaneamente lo aveva assalito in favore di un più misericordioso sospiro. Dopotutto non era proprio tutta colpa di Shura… lo conosceva soltanto da anni, come poteva sospettare che non fosse proprio la persona più adatta a guidare?

 

Camminava Milo, ai margini di una poco trafficata via periferica. Camminava e rideva Milo, per la fortuna che gli era capitata di potersene stare un poco per i fatti suoi, a passeggiare sotto il sole godendosi la vita quotidiana di Atene.

Improvvisamente vide una macchina svoltare l’ angolo invadendo completamente la corsia limitrofa, e continuare il suo cammino con una veloce e barcollante andatura a zigzag ; osservando meglio, si rese conto che il guidatore altri non era che… ma certo, Shaka!

Si posizionò al margine della carreggiata.

“Ehy, Shaka!! Shakaaaa!!!”

il guidatore non sembrava aver assolutamente percepito la sua presenza. Deciso a salutare l’ amico, fece qualche passo più avanti.

 

Tump

Qualcosa di grosso colpì il parabrezza. La macchina si cimentò in un lieve saltello che mise a dura prova gli ammortizzatori. Troppo preso a rimuginare da solo, non si era accorto Shaka dei rumori provenienti dall’ esterno; la cosa non lo infastidì troppo, comunque, e declassò quasi subito il rumore come dovuto a un’ asperità del terreno.

 

Bello era il panorama, bello era il giorno, il mese e l’ ora. Bella era la via che correva sotto l’ Acropoli; lampeggiò un simpatico segnale giallo: per chi viveva tutto il giorno coi morti le piccole cose erano importanti, anche se avrebbe preferito farsi crocifiggere piuttosto che mostrare questo lato di sé a qualcuno. Lui e Mu stavano andando veloci verso la periferia: fortunatamente il Cavaliere della Prima Casa era un tipo di poche parole, di dire qualcosa non se la sentiva proprio, che poi di che bisognava parlare? Bla bla bla … erano suoni senza senso, il silenzio era molto più intimo e significativo…

Mu incominciò a dimenarsi urlando qualcosa su Milo, e questo per nostra fortuna strappò Deathmask alle sue elucubrazioni filosofiche per monopolizzarne l’ attenzione su un barbone sanguinolento ai margini della strada. Dato che di lì a poco lo avrebbero investito, si sentì in dovere di esprimere il suo punto di vista:

“ bella giornata, eh?” Mu lo guardò stranito. Maledizione, lo sapeva! Si era esposto troppo.

“FERMATI DANNAZIONE! NON VEDI CHE è MILO??? Oh per gli dei chissà cosa gli è capitato!!”

inchiodò con grande disappunto a circa 5 metri dal corpo. In effetti, era proprio Milo.

“presto aiutami a portarlo sull’ auto! Dobbiamo andare all’ ospedale!”

Ecco, ora avrebbe dovuto anche sfacchinare!

Lo issarono, lasciando sbigottiti due agenti di polizia  arrivati giusto in tempo per vedere due giovani – di cui uno dall’ aria minacciosamente criminale - caricarne un terzo, livido e pesto, sulla loro autovettura.

“ pronto, centrale?...”

 

Occhieggiando il parabrezza, Camus vide l’ origine di quelle fastidiose sirene stridenti: circa tre volanti erano partite in quel momento alla carica. Si chiese di sfuggita quale crimine potesse esserne stato la causa.

“speriamo che li acciuffino” esordì a un certo punto Aioria.

“chi?”

“i gangster”

Aggrottò le sopracciglia. E dire che ormai pensava di essersi abituato al gusto un po’ retrò di Aioria nella scelta dei vocaboli.

“insomma… intendo i malfattori, no?”puntualizzò il Leone, preoccupato per la mancata risposta.

“ l’ avevo capito. Mercì.”  Anche se, davanti agli occhi sinceri dell’ altro, il tono non gli uscì pungente come al suo solito.

 

‘Chissà cosa sta facendo Mu in questo momento?’ ben due cavalieri si stavano ponendo questa domanda: uno mentre vegetava in dormiveglia sul sedile posteriore di una traballante autovettura guidata da un cieco; l’ altro rischiando di causare un incidente dietro l’ altro, dato che ogni volta che pensava al suo fidanzato entrava nel suo piccolo mondo felice e si scioglieva almeno la metà degli incroci nei quali incappava, con buona pace di Afrodite che stava perdendo più capelli in quel momento di quanti ne avrebbe persi in tutta la sua esistenza.

Rannicchiato sulla sua postazione, il Cavaliere dei Pesci stava traumaticamente rivivendo tutta la sua vita, aiutato da più o meno lunghi flash back: eccolo Deathmask che lo soccorreva e con un bianco destriero lo portava in salvo , in un bosco incantato dove avrebbero finalmente (?) consumato il loro amore…

“veramente, a me questo più che un flash-back mi pare un trip mentale…”ribattè bonario Aldebaran, giacchè senza accorgersene Afrodite si era messo a urlare tutto ciò che gli passava per la testa, inquietudini e storielle annesse.

Lo svedese si ricompose. Più o meno.

“oh beh… dipende dai punti di vista…” rispose ammiccante.

Al decise che preferiva non sapere da quali punti di vista una storia del genere poteva essere considerata un flash-back, ma per cortesia sorrise accondiscendente.

 

Venere e Marte nella rete di Vulcano.

Come?

Ho detto: Vene…

Ho capito, grazie tante. In che senso?

Il Sommo Sacerdote tamburellò le dita con insistenza. Odiava non capire cosa si stava dicendo, gli dava la brutta sensazione di essere stupido.

Intendo, noi tendiamo una trappola ai due amanti, si tratterà solo di una scusa, una sciocchezzuola, alla fine dei conti noi non c’ entreremo per niente in questa storia…

Vai avanti e smettila di farfugliare scuse!

Ok ok… allora…

 

“Ci stanno seguendo”

“Cosa?” Mu si  avvicinò di più al sedile del guidatore. Non era sicuro di aver sentito bene.

Con un cenno di testa Deathmask  indicò lo specchietto laterale; “E’ da un po’ di tempo che ci sono delle pattuglie dietro di noi”.

Si girò anche lui: le pattuglie c’ erano, è vero, ma chi diceva che stessero seguendo proprio loro? Insomma… non aveva senso.

Una brusca manovra lo fece sussultare: sui sedili posteriori Milo prese una testata contro la portiera, che si tradusse in un sonoro mugolio.

“non penso che questo gli faccia molto bene…” fu il flebile tentativo dell’ Ariete per calmare quella guida spericolata.

Inutile dire che non ci riuscì.

 

 

 

 

 

 

 

 

  

 

 

 

 

 

 

 

  
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