L’altro (2)
Anche lui
temeva un altro.
L’unica
cosa che l’allontanasse da lui.
Delle volte la
teneva impegnata fino alle tre del mattino, quando tornava stremata a letto con
i vestiti stropicciati e l’aria assonnata.
E la rabbia
fermentava in lui.
Avrebbe voluto ammazzarlo se non fosse stato impossibile
ucciderlo.
Perché è impossibile uccidere un mestiere.
Il lavoro non si può ammazzare, ma neanche seguire
ventiquattro ore su ventiquattro.
La cosa più assurda era che lei ritornava
stanca, troppo stanca per dare
ascolto alle sue proposte.
Un giorno Vegeta si decise.
Avrebbe trovato un modo
per liberarsi di quel dannatissimo lavoro!
“ Donna, ho fame”
ciondolò per casa, dirigendosi verso la cucina.
Lei non c’era.
Attaccato al frigo vi era solo un biglietto scritto in fretta.
" Il
pranzo è nel frigo,
chiedi a Trunks o
Bra di riscaldartelo quando tornano da scuola.
Scusa, ma avevo un progetto importante
da concludere.
A dopo...
Ps: non temere: mi farò perdonare
come si deve"
L’aveva lasciato ancora
una volta per quel suo dannatissimo lavoro.
Si diresse verso il microonde iniziando a muovere e premere qualsiasi cosa.
Come funzionava
quell’affare?!
Lo prese e lo mosse su e
giù vicino all’orecchio, cercando di “sentire” come
funzionava.
Nulla. “ Tsk, stupida
macchina” asserì nervoso distruggendo il fornetto.
Così quella donna
avrebbe imparato a non trascurarlo più per il proprio lavoro.
Un piano perfetto, se non
fosse per il fatto che ne avrebbe risentito lui e non il lavoro.
Grugnì. Si diresse verso
il laboratorio a pugni stretti.
“ Donna!”
spalancò la porta, trovandola a capo chino sulla scrivania come al
solito.
“ Bussare no, eh?!” domandò la donna continuando a lavorare.
Le si avvicinò,
facendo girare la sedia su se stessa per trovarsela difronte.
Occhi contro occhi. Lei
distolse lo sguardo quando incrociò quello infuocato di lui.
“ Che c’è
Vegeta?” domandò seccata tornando a guardarlo negli occhi.
“ Donna ho fame!”
ribatté lui.
“ Punto primo mi devi
chiamare Bulma, punto secondo sono occupata: sto
lavorando.” stavano insieme da ormai molti anni insieme e lui non aveva
la minima intenzione di chiamarla sempre con il suo nome. Bah...era strano.
“ Non mi sembra che
debba preoccuparti per il lavoro se c’è tuo marito che sta morendo
di fame, Bulma.” asserì lui, caricando il tono al nome della
compagna.
“
Andiamo tu non sei il Principe dei Saiyan? Un valoroso guerriero non morirà certo per
un po’ di fame.” si voltò e ricominciò a lavorare.
La osservò
corrucciato. La alzò dalla sedia posandola sulla propria spalla come un
sacco di patate. “ Ma cosa....? Lasciami! Devo
concludere il progetto o sarà la fine per la CC!”
“
Tsk, non fare la melodrammatica. Prima ti occupi di me e poi del tuo stupido lavoro.” fece
Vegeta portandola in cucina.
“ Lasciami!” continuava
a dimenarsi lei, dandogli dei piccoli pugni sulla schiena.
La posò
"gentilmente" sul tavolo, mentre lei lo osservava a braccia conserte
e con broncio infantile.
“ Non sono la tua
serva.”
“ Tsk, non sei nemmeno
schiava della tua azienda.”
Lei non rispose, capendo che
il Principe aveva ragione.
Però era davvero
importante per l’azienda quel progetto...
Si morse un
labbro indecisa sul da farsi. A quel gesto Vegeta ghignò.
Puntellò i palmi delle
mani sul tavolo, sporgendosi verso di lei. “ Sai, la fame mi è
passata...” le soffiò malizioso
all’orecchio. Lo osservò interdetta non capendo il perché
di quel cambiamento repentino.
“ Oh, ma come!? Stavi morendo di fame prima.”
affermò innocentemente confusa.
“ Mi sazierò con
altro.” fece lui avvicinandosi al suo collo. Bulma rise.
Lo scostò e, dopo
esser scesa dal tavolo, aprì il frigo, cacciando il cibo.
“ Dai, adesso te lo
scaldo.” fece cercando il microonde. “ Ma
dov’è?” lo cercò dappertutto finché non vide
la salma del piccolo elettrodomestico giacere a terra mezzo
bruciato. “ Vegeta...” si mise le
mani sui fianchi osservandolo severa, lui alzò le spalle.
“ Non voleva eseguire i
miei ordini.” rispose con naturalezza.
“ ...”
doveva aspettarsela quella risposta che sapeva tanto di regale capriccio.
La Brief sbuffò.
“ Come credevi potesse eseguire i tuoi ordini?! Non si mette in funzione da solo.”
“ Tsk, inutili
dettagli.” riferì stizzito. Lei scosse il capo lievemente prima di
mettersi all’opera per cucinare.
“ Bene, ora che hai
mangiato posso tornare in laboratorio.” si alzò dalla sedia
dirigendosi verso la porta. Vegeta la fermò, riprendendola sulla spalla.
“ Ci hai preso gusto? Lasciami. Lasciami ti dico!” si dimenò lei. “ Ti ho
fatto mangiare, cos’altro vuoi?” chiese, lui ghignò.
Bulma spalancò gli
occhi, arrossendo leggermente.“ No, Vegeta no.
Devo finire il progetto. Mettimi giù per favore!”
fece mentre lui saliva le scale. Entrò nella stanza, la stese sul
letto e chiuse la porta a chiave.
Sorrise maliziosa. “ In
fondo il progetto poteva aspettare...” si morse
un labbro guardandolo negli occhi. Disegnò delle circonferenze immaginarie
sul torace di lui. “...dici che potrebbe
aspettare ancora un po’?” domandò candidamente. Vegeta
ghignò.
Il Principe dei Saiyan vince tutto, perfino uno
stupido lavoro!
Autrice-time:
Seconda ed ultima
shot.
Ringrazio chi ha
letto e commentato la scorsa, ovvero:
Vivvina: Sono felice che ti sia piaciuta la
precedente One-shot^^ Spero anche questa ti sia piaciuta ^.^
nitrovtesta:
Sono davvero felice che
ti sia piaciuta. Spero si possa dire lo stesso di questa ^.^ Baci
gohanSS2:
Spero che anche questa
sia di tuo gradimento^-^
Grazie inoltre a nitrovtesta e Black Panther per averla aggiunta tra i preferiti^^
Spero la gradiate,
ma soprattutto che piacciano a Mary^^
Un bacio, alla
prossima.
Raffa