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Autore: Midori No Esupuri    12/05/2015    5 recensioni
[WARNING: MORMOR/MORMORSTAN]
L'evoluzione del rapporto tra l'ex colonnello Sebastian Moran e il consulente criminale Jim Moriarty tramite messaggi.
(11.19) Mi sta assumendo come killer?
(11.20) Esattamente. JM

[...]
(11.24) Stia tranquillo, la sua ferita all’occhio non sarà un problema. So che possiede un conto bancario, mi occuperò di versarle la somma necessaria al costoso intervento che deve sostenere per recuperare la vista. JM
(11.26) Perché?
(11.26) Gliel’ho detto. Mi serve un collaboratore. JM

Nota: Capitoli comprensivi di messaggi e parte narrativa.
Genere: Angst, Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Jim, Moriarty, Mary, Morstan, Sebastian, Moran, Sebastian, Moran
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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#22: Via di fuga
 
Lunedì 9 marzo
 
Fissava il soffitto come ogni mattina, ogni sera, ogni notte, l’aria intrisa dell’odore di alcool e di tabacco. Erano passate quasi due settimane da quando Jim lo aveva lasciato solo – dire 'era morto' era un’espressione troppo forte, nonostante non fosse una situazione nuova per lui –, ma ancora non riusciva a capacitarsene. Era un uomo geniale, come aveva fatto a morire per una stupidaggine? Sebastian aveva pensato e pensato, per giorni aveva controllato quegli stupidi appunti, senza arrivare a nessuna conclusione. Jim gli aveva sempre detto che lo reputava stupido, forse non era così giusto opporsi a quella considerazione.
 
(15.26) Oggi ho visto Doctor Who. E’ stata una puntata carina, forse ti sarebbe piaciuta. SM
 
(15.48) No, forse no. C’era un dinosauro gigante. SM
 
(16.20) Un dinosauro, ci pensi? Probabilmente avresti passato tutto il tempo a dire quanto sarebbe stato improbabile che un dinosauro radesse al suolo la città. SM
 
(16.34) Ah, e hanno cambiato il Dottore. Adesso è vecchio. SM
 
Aveva questo stupido rituale, Sebastian, in cui raccontava una cosa al giorno al cellulare di Jim. Poco importava se i messaggi non sarebbero stati letti, o ricevuti, lui si sentiva bene nello scrivergli cosa gli succedeva durante le giornate. A volte si arrabbiava quando non riceveva risposta, ma ormai si era abituato, per così dire.
 
 
 
Mercoledì 11 marzo
 
Posò la tazza di caffè amaro sul tavolo, poi allungò un piattino con dei biscotti verso la donna seduta davanti a lui. Mary sorrise, coprendosi alla meglio con il proprio cardigan blu notte.
-Grazie.
Sebastian non rispose, si limitò a sedersi lentamente e a guardarla.
-Ho visto John, oggi.
Finse indifferenza, la consapevolezza che Jim non poteva occuparsi di questioni lavorative e che adesso tutto il peso della rete criminale gravava su di lui lo rendeva professionale al massimo. Come se fosse tornato ad essere il vecchio colonnello Moran, incubi compresi.
-Credo che definirlo ‘1457’ sia più opportuno, Mary.
-Jim deve mancarti proprio tanto.
L’uomo la guardò, la sfida ed il dolore negli occhi, un’indifferenza che scavava lenta ed inesorabile nel suo petto gonfio.
-Lasciami il rapporto e basta.
 
(18.40) Watson è stato al cimitero. SM
 
(18.53) Persino lui ha una cazzo di tomba. Stronzo. SM
 
(19.20) E a fanculo la tua rete. La sto guardando da un’ora, la parete dello studio. SM
 
(19.48) Si può sapere come diavolo fai a capirci qualcosa? Non ci sono che fili, e scritte, e numeri. Idiota. SM
 
(01.20) No, sono io l’idiota. Mi sono pure addormentato con la testa sul tavolo. SM
 
(01.25) Però ho dimostrato una cosa: il lavoro NON è una via di fuga. SM
 
(01.34) Non per me, almeno. Eri tu la mia via di fuga. SM
 
 
 
Sabato 18 marzo
 
Guardò il cellulare e diede vita ad un ruggito prepotente di rabbia, come poteva essere possibile? Perché? Afferrò saldamente il bordo del tavolo della cucina, con una spinta decisa lo gettò a terra e mascherò il proprio grido con il fracasso del legno che si infrangeva sul pavimento, poi si lasciò andare con il volto tra le mani. Accanto a lui, nel disordine della stanza, c’era solo il cellulare, il display ancora illuminato.
 
(15.13) Questa sera esco con Watson. AGRA
 
(15.18) Se ho tempo, passerò da te. AGRA
 
(15.37) Ma ne dubito. AGRA

 
•Nota dell'autrice~
Questo capitolo è arrivato - come sempre, posso dire - in ritardo a causa di impegni vari sia miei che della mia beta. Che dire, siamo già al ventiduesimo su venticinque e la fine della storia si avvicina.. Come sempre non anticipo nulla, mi limito solo a ringraziare chi ha letto, seguito, recensito e preferito: siete tanti, non mi aspettavo che una fanfiction di questa ship pressochè inesistente attiri in realtà così tante persone, e poco importa se la maggior parte sono lettori silenziosi. Prima o poi saprò cosa ne pensate, anche se il vostro gesto di seguire parla già da solo. Al prossimo capitolo,
Midori No Esupuri~
  
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