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Autore: daimler    12/05/2015    5 recensioni
ciao a tutti è la mia prima long spero che vi piaccia, per prima cosa ci tengo a dire che non è tutta farina del mio sacco ma la storia è ispirata al telefim life unspected anche se ci sono moltissime variazioni e nel proseguire la storia prenderà una strada diversa dal telefim. Nashi ha passato tutta la sua vita trasferendosi da una famiglia affidataria all'altra. Ora, arrivata a sedicianni anni, decide di farla finita e di chiedere di diventare una minore emancipata. Per farlo, però, dovrà rintracciare i genitori naturali....
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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~Ciao a tutti !! ed eccomi qui con il 24esimo capitolo !! sono veramente felice di essere arrivata fin qui e sopra tutto di tutto il sostegno che tante persone mi stanno dando.
Era da tanto che non ringraziavo e colgo l'occasione per farlo adesso. Un GRAZIE speciale a due lettrici che stanno recensendo molti miei capitoli, SAYAKA CHAN 94 e MARY_ICE (grazie ragazze !!)  e ad una che sta spendendo delle bellissime parole YUMEMIROU (grazie bella <3) ma un grazie anche a tutte le persone che hanno recensito  finora, a chi ha messo la storia  tra preferiti, seguiti ecc.. e anche a chi sta semplicemente leggendo !! ancora GRAZIE di cuore <3
ora vi lascio alla lettura un bacione. Daimler
 

Nashi avanzava per i corridoi della scuola, la notte scorsa aveva dormito poco e niente continuando a ripensare a ciò che fosse accaduto il giorno prima, pomeriggio avrebbe parlato con Lucy, doveva convincerla a partire e già sapeva che non sarebbe stato facile, non dopo quello che era successo alla vigilia. Continuò a camminare finché arrivata davanti al suo armadietto un sorriso le si increspò sulle labbra. Attaccato allo sportello vi era un cuore di carta rosso, lo staccò facendo attenzione a non strapparlo "non è ancora san Valentino" soffiò notando la figura di Romeo avvicinarsi maliziosa, "non deve essere per forza quella sciocca festa il motivo del mie dimostrazioni d'affetto" disse lui avvicinandosi passandole la mano sulla schiena su e giù, "mi mancheranno queste cose" si fece sfuggire Nashi dipingendo sul viso una smorfia amareggiata, Romeo la guardò, non sapeva cosa dirle avrebbe tanto voluto baciarla e rincuorarla ma proprio in quell'istante passò Lahar.  Nashi fece finta di nulla incominciando a rovistare nel suo armadietto "ma poi ieri?, so che Chelia non ha subito nessuna punizione" disse Romeo scrutandola, "neanche io" mentì lei, "il preside ha voluto passarci sopra" tagliò corto senza guardarlo, era meglio che Romeo non sapesse che cosa era successo realmente. Arrivarono Wendy e Chelia e Nashi non sapeva come comportarsi, Chelia non sembrava avere i soliti atteggiamenti scontrosi, si limitò a sorpassarla silenziosamente per andare verso il suo armadietto, la campanella suonò e Romeo salutò le tre andando via. Nashi continuò in silenzio a frugare e anche Chelia sembrava dello stesso avviso almeno finche Wendy non sbatté con forza brutale lo sportello del suo armadietto tanto da fare balzare le due, "è tutta la mattina che aspetto che una delle due mi dia una spiegazione, cosa diavolo è successo?" ruggì, le sue rimasero scioccate nel vedere Wendy comportarsi così, era raro vederla infuriata. Nashi chiuse l'armadietto, " ho perso il controllo" disse  con la testa china "Wendy mi dispiace, mi farò da parte non voglio causare problemi più a nessuno"  continuò andando via, "no Nashi aspetta" provò Wendy ma Nashi si era già confusa con il turbinio di studenti che affollava i corridoi.  Anche Chelia era rimasta a guardarla fino a vederla scomparire, era convinta che avesse detto la verità a Wendy screditandola, ma non lo aveva fatto.

Quel pomeriggio pioveva a dirotto, in realtà era dalla mattina che il cielo aveva incominciato a piangere e non ne voleva sapere di smettere. Nashi stava davanti all'entrata della scuola,  aspettava che Natsu andasse a prenderla, data la pioggia aveva deciso di allenarsi nella palestra della scuola quel pomeriggio e non al solito campetto, ormai la corsa era l'unica cosa che gli era rimasta e voleva a tutti costi vincere quelle selezioni. Un'altra occhiata dal vetro della porta per poi sbuffare, Natsu era in ritardo. Annoiata incominciò a passeggiare per i corridoi della scuola fermandosi alle vetrine dei trofei che negl'anni la Fairy High aveva conquistato, curiosò accennando un sorriso nelle vedere  le numerose medaglie col nome di Natsu impresso sopra, "se ti impegnerai vedrai anche la tua insieme a quelle" si sentì dire all'improvviso di spalle, si voltò vedendo Doranbolt avvicinarsi, "ovviamente la tua sarà nella vetrina quella di fronte alla palestra, queste risalgono minimo a quindici anni fa, le medaglie vinte dagli studenti restano a scuola" le spiegò Doranbolt. Nashi sorrise continuando ad osservare le medaglie di Natsu,  c'era quasi tutto uno scaffale dedicato a lui, "Dragneel,  è tutt'ora uno dei migliori, non credo che in tutto questo tempo qualcuno abbia almeno eguagliato  i suoi record, anche se devo ammettere che tu sei piuttosto brava, sembri usare la stessa tecnica" disse il professore notando lo sguardo di Nashi sulle medaglie di quel studente, Nashi si voltò per guardarlo "lo conosceva?"  chiese e Doranbolt annuì "anche io ho frequentato questa scuola, non eravamo amici ma tutti conoscevano Nastu, e non solo per le sue doti sportive" dichiarò facendo chiudere gl'occhi a Nashi e sospirare, be ora si spiegava da chi avesse preso quel carattere esplosivo, non certo da Lucy. Nashi riguardò la vetrina soffermandosi sulla quella grande coppa, la targhetta ne indicava l'anno di conquista, luglio 1998. Nashi   puntò il dito contro la vetrata, si voltò sorridendo a trentadue denti verso l'uomo "anche questa è di Natsu?" chiese convinta di ricevere un si, ma Doranbolt scosse la testa, " si era qualificato per gareggiare quell'importante finale di campionato, ma non si presentò, partecipò un' altro studente della Fairy High riuscendo a vincere e portarla qui, era l'ultimo anno e quindi non ebbe più possibilità di partecipare" disse lasciando Nashi col broncio, continuò ad osservarla, finché una mano sulla spalla non la fece sobbalzare, "Natsu! mi ha spaventata" disse al padre voltandosi, lui le sorrise salutando poi Doranbolt, sorpreso di trovarselo li, "Natsu? che ci fai qui?"  farfugliò Doranbolt, "sono venuto a recuperare mia figlia" disse semplicemente stringendo la spalla di Nashi, e Doranbolt dopo lo sconcerto iniziale scosse la testa sorridendo "ora capisco il talento" disse soltanto lasciandoli poi. Natsu si voltò verso la vetrina "cosa stavi facendo?" chiese arricciando il naso, "il professore mi stava raccontando delle tue medaglie, perché non ha i partecipato all'ultima gara del campionato?" chiese di getto, Nastu la voltò verso la porta d'ingresso  tenendola sempre per la spalla, trascinandosela dietro, "non ricordo" rispose vago.

Natsu accompagno Nashi da Lucy, la ragazza entrò in casa, si tolse il giubbotto umidiccio puntando lo sguardo verso le scale, era il momento di dire a Lucy quello che aveva concordato con Loki. Salì le scale che portavano in camera di Lucy con passi lenti e stanchi, la donna si trovava in casa, stesa sul letto con la schiena poggiata allo schienale, era intenta a leggere qualcosa. Nashi si avvicinò lentamente "posso?" chiese con un filo di voce, Lucy annuì sorridente facendole spazio. Nashi salì sul letto accoccolandosi a lei, affondò la testa nel cuscino notando poi quelle lettere in mano alla donna, "di chi sono?" chiese spontanea, "di Michelle" rispose Lucy, dipingendo sul viso uno sorriso malinconico, Nashi aggrottò la fronte, non le aveva mai parlato prima di questa Michelle. Notò il cofanetto su letto, all'interno vi era anche qualche foto, ne prese una guardando quella ragazza dai lunghi capelli biondi che vi era raffigurata, "lei è mia cugina, eravamo molto legate da piccole, ma poi con il tempo abbiamo perso i contatti" le spiegò Lucy, Nashi osservando bene quella foto poté notare una certa somiglianza con Lucy, anche se i suoi occhi erano azzurri e i capelli di un biondo più scuro. Nashi ripose la foto "sai lei era l'unica a conoscenza del mi segreto" le svelò e Nashi si sorprese, ormai pensava che nessuno sapesse della sua esistenza, "le hai raccontato di me?" chiese, Lucy scosse la testa "non proprio, quando scoprì di essere incinta dissi a mio padre di voler frequentare lo stesso istituto di Michelle, e le sue influenze mi permisero di alloggiare in stanza con lei" Lucy ripiegò la lettera, la mise nel cofanetto e poi tirò su la coperta, coprendo entrambe, "li fu inevitabile scoprire lo stato interessante in cui ero , per sei mesi passai quasi tutto il mio tempo in quella stanza e Michelle non mi lasciò mai sola, mi faceva compagnia e si prendeva cura di me" Nashi si strinse a lei e Lucy incominciò ad accarezzarle i capelli, "non le dissi chi fosse il padre, anche se in precedenza le avevo raccontato la cotta per un certo ragazzo, ma non credo che collegò le due cose, anche perché le chiesi di non farmi domande e ovviamente di mantenere quel piccolo segreto, mi piacerebbe rivederla però" concluse Lucy. Nashi la guardò sorridendo "be potresti invitarla al matrimonio" Lucy annuì, "direi che è un'ottima idea" affermò. Nashi lasciò passare qualche minuto in silenzio, poi prese coraggio mettendo in scena quella pantomima "Lucy ho pensato al trasferimento di Loki , ed ecco secondo me dovresti partire con lui " soffiò di getto lasciando Lucy sorpresa, la donna tirò su di scatto la testa guardandola accigliata, "se sarà solo per una anno,  io potrei venirti a trovare tutti i week-end, passerà in fretta" continuò Nashi sorridendo, sforzandosi nell'auto convincersi di quello che diceva. Lucy dopo essere rimasta in silenzio un' attimo e non cancellando dal volto quell'espressione tra il sorpreso e l'amareggiato disse " be io non sono d'accordo, non mi va di vederti solo un week-end a settima" disse Lucy col broncio e Nashi dovette farsi forza e tirarsi quel pugno nello stomaco da sola "invece si, ti sposerai è con Loki che devi fare la tua vita non con me" sbottò tirando su, lasciando Lucy interdetta, " ma sei mia figlia, come farò a non vederti?  a non sapere come stai? " continuò Lucy amareggiata, Nashi di spalle accanto alla porta chiuse gl'occhi, sapeva che quello che stava per dire avrebbe ferito a morte Lucy, "come hai fatto finora, in fondo se io non sarei venuta da te, tu avresti continuato la tua vita senza intralci", Lucy rimase senza parole, strinse tra le dita la coperta, non sapeva cosa dirle, Nashi se ne andò in camera sua, lasciando Lucy sola in preda ai sensi di colpa.

Un nuovo giorno iniziò, Nashi aveva appena terminato le lezioni e ora si avviava con Lucy verso la redazione del Magazine Sorcerer, quel pomeriggio Nashi doveva svolgere il suo lavoro come stagista. Le due in macchina stettero in assoluto silenzio tutto il tempo, dopo ieri nessuno delle due aveva il coraggio di parlare all'altra. Arrivarono alla redazione e una volta sole in ascensore Lucy tentò un approccio, stanca di quel silenzio, "Nashi ho pensato a quello che mi hai detto ieri e se me lo hai detto perché pensi di essere un peso per me ti sbagli" provò ma Nashi a braccia conserte e lo sguardo verso le porte dell' ascensore disse "non è per questo, ma credo che dovresti fare la tua vita e lasciarmi fare la mia", le porte si aprirono e Nashi uscì velocemente, "Nashi aspetta" Lucy provò a starle dietro ma si trovò davanti Laxus, "ciao" lo salutò lei cercando di nascondere l'amarezza che in quel momento provava, Laxus guardò Nashi andare via e poi voltandosi verso Lucy la scrutò "tutto bene?" chiese preoccupato, "si" annuì lei. Laxus trasalì,  "c'è una sorpresa per te", Lucy lo guardò curiosa, "una nostra vecchia conoscenza ha chiesto di poter fare un'intervista in esclusiva per il nostro giornale, e vuole essere intervistato solo da te", Lucy aggrottò la fronte "di chi si tratta?" "Gerard Fernandez"  disse Laxus lasciandola di stucco.
La giornata avanzò, dalla porta del Fairy Tail entrò Juvia raggiante più che mai, giunse al bancone dove poggiò un faldone, e una agenda su di essa, salutò Cana seduta accanto a lei e Grey dietro al bancone. L'uomo si fermò ad osservarla, ultimamente Juvia sembrava sempre felice e sorridente, "Nastu?" chiese e Grey non togliendo lo sguardo su di lei rispose "sta arrivando" Cana staccò le labbra dalla sua adorata birra "Juvia sei così solare ultimamente, novità in amore?" chiese maliziosa facendola arrossire, " fra meno di una settimana è san Valentino, lo passerai in compagnia quest'anno?" continuò la mora, che con quell'atteggiamento non si capiva se volesse stuzzicare Juvia o Grey. Juvia arrossì per poi sorridere, creando una vena d'irritazione a Grey. Natsu arrivò e insieme a Juvia si diressero verso l'ufficio ma prima che la sua figura potesse scomparire del tutto Grey girò il bancone per far tirare su malamente dallo sgabello Cana "dai avanti usa quel tuo super potere"  ordinò lasciando Cana sorpresa, "non mi dire il nostro ghiacciolo è geloso?" chiese maliziosa incrociando le braccia al petto, Grey rimase attonito " perché vuoi sapere se Juvia si è concessa al bell'avvocato?" Grey si stizzì, "non sono geloso, non è per quello che pensi tu, volevo solo avvertire quel poveretto delle tendenze stalker di Juvia prima che fosse troppo tardi" farfugliò tendando invano di convincerla. Cana continuò a sorridere sghemba e dispettosa peggio di una scimmia disse "non te lo dico" voltandogli le spalle, andando via. Grey la guardò truce e lui non era geloso ma curioso, spostò la sua attenzione verso quell'agenda, si avvicinò guardandosi intorno, e per la prima volta Grey fece in vita sua la cosa più stupida e che avesse mai fatto. Prese l'agenda sfogliandola velocemente andando direttamente sul quattordici febbraio, " restaraunt 8-island ore 20.00"lesse mentalmente,  la ripose a posto accorgendosi poi di quello che aveva appena fatto, spiare la privacy di Juvia. Ritornò dietro il bancone pensando che la ragazza la sera di San Valentino sarebbe uscita con Lion e anche se ancora non fosse successo nulla, certamente in quella sera romantica qualcosa sarebbe successo di sicuro, lo stomaco gli si attorcigliò al pensiero, ma lui non era geloso.
Intanto nell'ufficio Juvia dette la bella notizia a Natsu  ovvero la data del colloquio con il giudice, i due uscirono per trovarsi davanti Lucy e Nashi appena giunte. Juvia e Natsu si avvicinarono sorridenti, "Lucy ti avrei avvisato a momenti, il giudice ha confermato la data del colloquio" Lucy ne fu felice, spontaneamente rivolse un sguardo d'intesa a Natsu, lui ricambiò ma improvvisamente ad entrambi venne in mente quello che era successo qualche giorno prima, amareggiandoli entrambi. Lucy da quel giorno teneva le distanze dal Fairy Tail, da Nastu sopra tutto e quest'ultimo non andava a cercarla, ma era dura sopravvivere a quella lontananza, per entrambi.  Nashi invece rimase senza parole, era felice ma che senso aveva? Lucy presto sarebbe andata via o almeno lei ci stava provando ma la donna sembra desistere di fronte a quelle richieste, qualcosa scattò nella sua testa, annuì col capo per poi dirigersi verso il bancone.

Arrivò la sera, Nashi era tornata a casa con Lucy e Natsu era salito su in casa lasciando a Grey il compito di chiudere il Fairy Tail quella sera. Il campanello suonò e quando andò ad aprire si trovò davanti Lisanna più raggiante che mai, lo baciò con passione per incominciare poi a frugare nella sua borsa "ho pensato a cosa fare a San valentino" cinguettò e Natsu incominciò a sentirsi uno schifo, si sedette sul divano osservandola, Lisanna tirò fuori un volantino "un fantastico Hotel in riva al lago" continuò la donna sventolando quel foglio, incominciando a descrivere quella mini vacanza da sogno. Natsu sospirò pesantemente, quella donna lo amava e lui non sapeva più cosa provava, c'era un certo sentimento questo non poteva negarlo ma se paragonato a quello che provava quando semplicemente Lucy lo guardava, quel sentimento era nullo in confronto. Lisanna si avvicinò a lui "allora?" chiese spazientita, ma Natsu si guardò i piedi "non posso", Lisana si corrucciò " devi lavorare? be non puoi chiedere a Grey? o forse è per Nashi ma potrebbe stare da Lucy quella sera" chiese lamentosa, non voleva rinunciare a quell'uscita, ma Nastu scosse la testa tirandosi poi su, "no non posso , Liz io non posso continuare così,  io con te sto bene e tu se perfetta davvero ma.." "ma non mi ami" continuò lei, gl'occhi sgranati e la voce sofferente, come di chi ha appena ricevuto un pugno nello stomaco. Natsu si passò una mano sul volto, gli veniva difficile dirglielo, "non quanto mi ami tu" rispose, "non voglio illuderti e farti pensare che un giorno tra noi possa esserci più di questo" continuò, ma Lisanna affilò lo sguardo, "di la verità te la sei portata a letto vero?" Natsu rimase sorpreso, "parlo di Lucy" sputò velenosa, "non è per Lucy, lei non centra" rispose lui, convinto di ciò, ma Lisanna si avvicinò a lui, gl'occhi velati di lacrime e la voce spezzata "se non vuoi mentire a me non mentire nemmeno a te stesso" Natsu  fu preso contropiede, stese una mano per sfiorarle il braccio " voglio essere sincero, non voglio che tu soffra", "allora dimmi che amerai, che ci proverai almeno" lo implorò lei straziante, ma Natsu inclinò la testa di lato restando in silenzio, non se la sentiva di dirle questo, non poteva comandare una cosa del genere. Lisanna chinò il capo piangendo "è finita" sibilò sofferente, ormai l'aveva capito, Natsu non avrebbe mai provato più di quello e a lei non bastava più, e non voleva continuare ad umiliarsi in quel modo, l'aveva fatto già abbastanza facendo finta di niente tutto quel tempo. Ormai era conoscente che non avrebbe mai ottenuto da Natsu quello che lei voleva, andò via sbattendo fortemente la porta. Nastu rimase li a fissarla, ora sentiva un vuoto nel suo cuore in qualche modo l'amore che Lisanna gli dava gli piaceva ma da un po' di tempo aveva capito che non era un semplice sensazione piacevole quello che voleva ma ben altro. Non si era pentito, era stato sincero, non l'amava abbastanza.
Grey chiuse il locale, era ormai tarda sera. Prese il sacco nero della spazzatura per buttarla nel secchio posto vicino al cortile sul retro del Fairy Tail. Quando uscì vide Natsu, i gomiti poggiati sul muretto e il naso all'in su, Grey si disfò del sacco avvicinandosi a lui "cosa è successo?" chiese soltanto, ormai lo conosceva, "Io e Lisanna ci siamo lasciati, o forse è lei che ha lasciato me, non l'ho ancora capito" borbottò non staccando lo sguardo dal cielo, Grey sospirò, temeva che prima o poi sarebbe successo. Affiancò Nastu poggiando anche lui i gomiti sul muretto "Lisanna starà bene, lei è una brava ragazza e troverà sicuramente qualcuno che l'amerà come merita, non era giusto continuare a mentirle" sospirò Natsu inspirando l'aria fredda di febbraio "e tu come stai?" chiese Grey "uno schifo" mugolò lui, "ci sono ricascato Grey" affermò, e Grey rimase in silenzio capendo il senso di quella frase, non c'erano parole per confortarlo, ma restò li a suo fianco, come sempre.

Un nuovo giorno sorse, Erza seduta sul divano di casa sua continuava a pensare a Gerard, erano giorni che non si vedevano, da quando lei stupidamente le aveva confessato i suoi sentimenti, che l'avesse spaventato?. Scrollò la testa andando verso il suo appartamento, voleva chiarire, si sarebbe rimangiata tutto, sollevò il pugno a mezz'aria, ma era questo il compromesso? fare finta di nulla, andare avanti a fare sesso, accontentarsi di quello? continuò a pensare finché non fu Gerard stesso ad aprire la porta trovandosela davanti, la guardò sorpreso "Erza stavi bussando?" la donna rimase li in silenzio, " entra" soffio lui gentile. Erza entrò in quell'appartamento ormai famigliare, guardandosi intorno notò di come fosse spoglio e anche di numerosi scatoloni sparsi in giro, "sono giorni che non ti fai vedere" disse lei, "come vedi sono stato impegnato, partirò il giorno dopo San valentino" ed Erza sentì una stilettata di dolore al cuore, voleva dirgli di non andare di restare con lei perché lo amava e col tempo anche lui avrebbe amato lei, ma era troppo patetico per Erza dirgli tutto ciò, annuì soltanto mettendo in scena un sorriso finto " come mai?" chiese ed Gerard sollevò uno scatolone piazzandolo sul tavolo "ho trovato un lavoro, ormai i soldi di quella piccola fortuna stanno scarseggiando, non posso più permettermi la vita che ho fatto finora" Erza si ritrovò ad annuire per la seconda volta "buona fortuna" gli augurò, voltandogli le spalle mentre il suo cuore urlava di dolore. Gerard la vide andare via, strinse un pugno, per un' attimo pensò di afferrarla e baciarla fino a farle mancare l'aria, ma non poteva. Aveva deciso, si sarebbe allontanato da lei per il suo bene ma prima le avrebbe fatto un regalo, era il giusto ringraziamento per avergli fatto ribattere quel cuore atrofizzato dopo tanto tempo.

Intanto la giornata  trascorreva, Lucy era nel suo ufficio insieme a Laxus, i due avevano appena finito di completare l'intervista che Gerard aveva lasciato a Lucy qualche giorno prima. La donna era soddisfatta, e anche Laxus l'aveva aiutata brillantemente sorprendendola, di certo non si aspettava che avesse del talento, l'aveva considerato solo un raccomandato, pensava che occupasse quella poltrona da vice direttore solo perché era il nipote di Makarov. Laxus si allentò il nodo della cravatta emanando un sospiro stanco, in pochi giorni lui e Lucy avevano dovuto preparare in fretta e furia quella lunga intervista, Gerard infatti aveva espressamente richiesto che fosse uscita il giorno di San Valentino. Sentirono bussare e dalla porta entrò Nashi con una busta marrone "queste sono le foto di levy" disse dandole a sua madre, Lucy le sorrise "puoi prenderti una pausa adesso" e Nashi annuì andando via. Lucy continuò a guardarla, non capiva cosa le passava per la testa ultimamente. "ti somiglia" si sentì dire da Laxus, lo sguardo verso le foto, "non sapevo che avessi una figlia così grande" continuò, Lucy sorrise "sono rimasta incinta a diciasette anni, l'ho data in adozione ma qualcosa è andato storto, ed è ritornata da me" buttò, non capiva il perché di quella confessione ma si trovava bene, Laxus era gentile ultimamente e anche con Nashi si comportava bene, Laxus le sorrise rimanendo anche un po' sorpreso. I due finirono e Laxus si tirò su per lasciare l'ufficio, "sei stata brava, ottimo lavoro" Lucy annuì "anche tu", lo vide andare via, ricordandosi che i primi tempi il loro rapporto era in questo modo ma poi Laxus incominciò a diventare arrogante fino a logorare quell'amicizia tra colleghi. Si sedette sbuffando stancamente, un giorno di questo gl'avrebbe chiesto il perché di quel atteggiamento ma non oggi, aveva già troppi pensieri. Osservò il calendario di fronte a se, fra due giorni sarebbe stato San valentino, Loki le aveva promesso una cenetta romantica, e Nashi sarebbe uscita con Romeo per poi dormire da Natsu. I suoi pensieri furono distolti dall'entrata di Levy, "ei ti sono arrivate le foto?" chiese buttandosi sulla sedia di fronte a lei, Lucy annuì, "sono perfette come al solito" elogiò imbarazzando Levy. La donna incominciò a dondolarsi sulla sedia girevole "cosa farai stasera?" chiese e Lucy le spiegò sarebbe andata a cena fuori con Loki, cercò di usare le parole più adatte, sapeva che Levy era da sola per San Valentino e non voleva deprimerla ma Levy le sorrise capendo quell'atteggiamento, "non devi preoccuparti ho un appuntamento anche io" cinguettò lasciando Lucy basita, sorrise "non sara Ga-" "Hibiki" la interruppe lei e Lucy dopo lo concerto iniziale ritornò a sorriderle "ci riprovi?" chiese, e Levy scrollò le spalle in modo vago. I due si erano risentiti qualche giorno prima, Hibiki mollava difficilmente una preda e nonostante Levy avesse deciso di chiudere quella frequentazione dopo le feste Natalie, lui non si era perso d'animo e aveva provato a ricontattarla. Levy dal canto suo era libera, con Gajeel non era successo quello che lei aveva sperato e per non passare una solitaria e deprimente serata di San Valentino aveva accettato l'invito di Hibiki, ovviamente il ragazzo le aveva assicurato che era una semplice cena, senza impegni. 

Arrivò il tanto agognato giorno di San valentino, le vetrine dei negozi impazzavano di cuori e cioccolatini e anche i fiorai si erano dati un bel da fare per quel giorno. Nash stava camminando per i corridoi della scuola quando la sua mano fu afferrata da quella di Romeo,  "stasera ho una sorpresa" disse felice  Nashi annuì, anche lei gl' aveva preparato un regalo. Si era pinzata un dito per fare quel biglietto di auguri a forma di cuore ma ne andava fiera e non vedeva l'ora di darglielo, in quei giorni si era accorta di stare dedicando molto più tempo agl'allenamenti, ormai era diventato una sorta di sfogo, con Wendy teneva le distanze e anche con Lucy le cose non andavano bene, correre non la faceva pensare. Quella serata sarebbe stata solo per loro due . Arrivarono all'armadietto della ragazza "allora a stasera" disse lui schioccandogli un bacio a fior di labbra allontanandosi poi.
Intanto al Fairy Tail Natsu e Grey dietro al bancone puntavano lo sguardo verso un coppietta che beveva e si scambiava effusioni tranquillamente. Cana di fronte a loro notò quegli sguardi infastiditi "mal d'amore eh?" ghignò venendo ignorata dai due che si finsero ignari, ma Cana aveva azzeccato in pieno. Dalla porta entrarono Lucy e Nashi, la ragazza aveva appena terminato la scuola e Lucy l'aveva accompagnata da Natsu, "allora Nashi passerà la notte da te?" chiese Lucy e Natsu annuì, "sicuro che non è un problema, magari volevi festeggiare con Lisanna..." continuò Lucy evitando di guardarlo, "non preoccuparti, non andremo da nessuna parte" affermò lui strappando in Cana e Grey sguardi curiosi. Lucy annuì, saluto Nashi schioccandogli una bacio sulla guancia, la ragazza ricambiò, tra le due sembrava essere ritornato il sereno. Lucy andò via e Natsu si diresse verso l'ufficio seguito da Grey. Natsu si sedette sulla sedia, "perché non gliel'hai detto?" indagò Grey accanto allo stipite della porta e Natsu capì subito a cosa si riferisse, "lo soltanto omesso" e Grey sbuffò, Nastu aveva la qualità di aggirare le domande le quali non voleva rispondere. Si avvicinò a lui, lasciando la porta aperta, "Natsu, perché?" "perché non voglio confonderla" rispose lui e Grey sgranò gl'occhi, "be tra di voi c'è stato solo un bacio e anche tanto tempo fa cos..." ma quel sorriso da furfante da parte di Nastu lo interruppe, "Natsu quante altre volte è  successo?" chiese stancamente, "due forse tre, ma una volta ero sbronzo quindi non conta" si giustificò, Grey si passò una mano tra i capelli "è  successo altro?" chiese temendo la peggiore delle rispose ma Natsu disse di no, il suo sguardo ora era serio, "e non succederà, io voglio che sia felice ed con Loki il suo posto, non con me" soffiò aspramente. Grey si buttò sulla sedia di fronte " e per questo che tu e Liz...." ma Natsu lo interruppe "non centra, io e Lisanna ci  siamo lasciati per altri motivi" "che cosa??" al suono di quella vocetta i due si girarono di scatto trovandosi davanti Nashi, "piccoletta che ci fai qui?" farfugliò Nastu ma Nashi si avvicinò "ero venuta a chiedere il permesso per fare un po' tardi ma.. da quando tu e Lisanna non state più insieme?" chiese. Grey si tirò su lanciando un'occhiata compassionevole a Natsu, uscì chiudendo la porta anche se ormai era troppo tardi.  Nashi si mise di fronte a Nastu e le spiego di come d'ora in poi non avrebbero più rivisto Lisanna.

Arrivò la sera, Lucy si passò il rossetto sulle labbra preparandosi per trascorrere la sera di San Valentino insieme a Loki , i due sarebbero andati a cena insieme. Si guardò allo specchio, i capelli biondi tirati su e quell'abito nero ornato dal pizzo bianco, era bellissima. Si sforzò di sorridere ma poi fissò lo specchio  non riconoscendo quel riflesso chi vi si specchiava. Stava con Loki lo stava per sposare e lo amava ricambiata, eppure lei non faceva altro che pensare a Natsu, a quanto gli mancava e sopra tutto a quei baci rubati, ne sentiva il peso.

Intanto nell'appartamento di Nastu un aria triste e mesta arieggiava per tutto il locale, Grey Erza e Nastu seduti sul divano fissavano un punto imprecisato sospirando di tanto in tanto. La porta del bagno si aprì e uscì una meravigliosa Cana, capelli fonati tacchi vertiginosi si avviò verso la porta notando quelle tre figure depresse sul divano, si fermò guardandole e chiedendosi se si erano accorti della sua presenza. Si mise di fronte a loro con le mani sui fianchi " buona serata Cana" sospirò Erza tenendosi un cuscino stretto al petto. Cana era l'unica del gruppo ad avere un' appuntamento per la serata di San Valentino, Bacchius l'aveva praticamente scongiurata di celebrare quella festa e Cana accettò, solo dopo aver scoperto che le avrebbe offerto da bere tutta la serata ovviamente. Cana affilò lo sguardo, quei tre le facevano pena "adesso basta" urlò puntando il dito verso Grey "tu corri immediatamente da Juvia e dille che sei geloso da fare schifo e che sei stato un grandissimo idiota"  ordinò strappando un grugnito in Grey ,"io non sono geloso" rispose ma Cana sfoggiò uno dei suoi sorrisi malefici "a si? pensa a come Lion staserà la bacerà e bacerà e bacerà fino a..." ma non fece in tempo a finire la frase che Grey si sollevò di scatto uscendo dalla porta sbattendola tanto da far vibrare il vaso posto sul mobiletto accanto , "uno è sistemato"  pensò Cana per poi guardare Erza, "e tu? che fai qui?  domani Gerard parte vuoi lasciarlo andare via così?" Erza inclinò la testa, gl'occhi tristi e lo sguardo sconfitto "Erza tira fuori la guerriera che è in te è combatti per l'uomo che vuoi al tuo fianco" sentenziò Cana convincendola perché Erza la guardò decisa per poi scomparire anche lei dietro la porta, tutto sotto lo sguardo di Nastu, fintamente sorpreso, perché in realtà l'aveva già capito da tempo che quel vicino di casa era più vicino del previsto nei confronti di sua sorella. Cana la guardò vittoriosa ne mancava solo uno da fare fuori, "Natsu" sospirò "non è per Lisanna che stai così, vero?" disse affranta, Nastu si tirò su passandosi una mano sui capelli "io sto bene ok? non preoccuparti goditi la serata e non bere troppo" l'ammonì facendogli l'occhiolino. Cana lo guardò amareggiata, il suo migliore amico stava male ma aveva capito che non era la rottura con Lisanna ad averlo ridotto in quello stato.

Intanto dalla parte della città, in un lussuosissimo ristorante Levy osservava il menù in modo vago, con lo sguardo chino verso il menu leggeva con attenzione "Luce dei miei occhi cosa preferiresti?" chiese gentilmente Hibiki, Levy storse il naso "non so, sembra tutto così raffinato" borbottò continuando a leggere, Hibiki continuava nel parlare ma la ragazza sembrava persa in chissà quale pensiero, "gamberetto" sentì all'improvviso da Hibiki, alzò di scatto lo sguardo "cosa hai detto?" chiese stupita, "di quale gusto preferisci la mousse, al granchio o al gamberetto?" rispose Hibiki non notando quello strano atteggiamento, Levy chiuse il menù, "granchio" sentenziò, "i gamberi non mi sono mai piaciuti" continuò. Hibiki le sorrise e Levy non fece in tempo a cacciare via il ricordo che quella parola le aveva dato che sentì in lontananza una voce fin troppo familiare, girò la testa per trovarselo li davanti all'entrata del ristorante, intento a litigare con il cameriere. Gajeel con sguardo truce stava letteralmente terrorizzando quel povero cameriere che quella sera gli era toccato l'ingrato compito di accogliere i clienti "signore le ho già detto che è tutto prenotato" provò balbettando con voce tremante. Gajeel si porse verso di lui "come è possibile?"  "è la sera di San Valentino e vede doveva prenotare se volev-" "senti pinguino è il terzo ristorante è non ho più intenzione di girarne altri quindi vedi di trovarmi un posto per due" ringhiò, ormai aveva  esaurito la pazienza, non che di solito ne avesse molta. Accanto a se una bellissima ragazza gli faceva compagnia, e quella fu la prima cosa che Levy notò e non con poco fastidio. La donna a braccia conserte, i capelli lunghi biondo platino e un fisico da modella, si avvicinò a lui "è la sera di San Valentino pensavi di trovare subito posto?" soffiò acida, Gajeel si girò verso di lei emanando un grugnito. In  lontananza Levy continuava a guardare quella scena, una certa sensazione di fastidio la pervase nel vederlo in compagnia, la sera di San Valentino, Hibiki si accorse finalmente di quella piccola confusione che si era creata all'entrata "ma quello non è il tuo amico?" chiese e Levy si rigirò annuendo indifferente , ormai nemmeno lei sapeva come definirlo. Dopo quella lite della copertina tra i due non c'era stato più niente, non si erano nemmeno visti. "sembra in difficoltà" continuò lui e Levy che pur non sentendo il dialogo tra Gajeel e il cameriere aveva intuito il perché di quel baccano, ripose lo sguardo sul menù " l'idiota non ha prenotato" disse fredda sforzandosi di ignorare le urla di Gajeel che ormai si facevano più forti, "be allora invitiamoli qui con noi" disse all'improvviso Hibiki sventolando una mano verso Gajeel, Levy sgranò gl'occhi "cosa non-" ma fu tutto inutile. Dieci minuti dopo quell'appuntamento era diventata un'uscita a quattro, Levy accanto ad Hibiki guardava in modo truce Gajeel difronte a lei per spostare poi lo sguardo su quella avvenente signorina, una certa Angel, probabilmente doveva essere il nome d'arte di qualche escort, pensò malignamente Levy.

Le strade erano deserte a quell'ora, non poteva dirsi lo stesso per i ristoranti della città, tante le coppiette che si godevano quella sera tutte per loro. Juvia si spruzzò il profumo inebriandosi poi di quel profumo, il campanello suonò, diede un'occhiata all'orologio, era ancora presto che il suo accompagnatore della serata fosse già arrivato? andò ad aprire e rimase stupita nel trovarsi davanti Grey, sudato e spossato. Juvia lo studiò notando che aveva il fiatone, "Grey che ci fai qui? chiese sconvolta, Grey affannò "ho dovuto lasciare l'auto lontano e sono corso fin qui" disse cercando di trovare fiato, Juvia si spaventò "è forse successo qualcosa a Nashi?" chiese ma Grey scosse la testa, "la verità, la verità e che sono un cretino" soffiò avvicinandosi, la strinse baciandola con passione. Juvia in un primo momento rimase sorpresa, sgranò gl'occhi ma poi senza chiedersi il perché si lasciò andare ricambiando quel bacio, si staccarono e Grey poggiò la fronte sulla sua, "Grey che significa?" chiese lei ridendo con voce tremante. Grey si stacco tenendole le mani " non sopportavo più di vederti con quello li" soffiò cercando le sue labbra ma Juvia non ricambiò "aspetta, è per questo?" chiese corrucciata, lo sguardo serio e Grey annuì notando quella reazione, Juvia sciolse il contatto "cosa provi per me?"chiese e Grey rimase in silenzio, finalmente aveva ammesso di essere geloso ma non sapeva bene cosa provasse per lei, "torna a casa" disse Juvia con aria sofferente, "Juvia io-" "ti prego, tornate a casa" ripeté chiudendogli la porta in faccia. Grey rimase li, si sentì sconfitto e una strana sensazione nel petto, non l'aveva mai provato prima quello strano dolore all'altezza del cuore. Scosse la testa maledicendosi, ecco cosa voleva dire agire con il cuore, provocava solo dolore.

E se Grey stava tornando a casa deluso, Nashi stava vivendo una bellissima serata romantica. Romeo le aveva preparato una cenetta romantica erano soli in casa, e il ragazzo ne aveva approfittato per mettere in atto le sue doti culinarie,  anche se per tutta la sera Nashi aveva pensato a Nastu e a come si dovesse essere sentito solo. Seduta sul divano Nashi aspettava che Romeo arrivasse con il suo regalo, lei teneva il suo dietro la schiena. Romeo arrivò, le fece chiudere gl'occhi e quando li aprì si trovò davanti un cofanetto, una o di stupore le si dipinse sul viso, lasciò cadere quel cuore di carta dietro la schiena prendendo quel cofanetto. Quando lo aprì trovò un bellissimo ciondolo a forma di stella, doveva essere anche di valore "Romeo" soffiò, di certo non si aspettava una cosa del genere "è così bella" disse emozionata e Romeo gliela prese dalle mani per mettergliela lui direttamente, "non quanto te" soffiò lasciandogli un bacio sulla guancia. Romeo sorrise "ora voglio il mio" chiese pieno di aspettative e Nashi si sentì stupida, lui le aveva regalato un gioiello e il massimo che lei gli aveva fatto era un biglietto di auguri. Lo prese in mano ma prima di darglielo pensò a qualcos'altro, qualcosa che provava davvero ma che ancora non gli aveva detto "ti amo" gli bisbigliò all'orecchio, rendendolo felice. Era stata prima lei a dirlo e ne era felice, sapeva che era il miglior regalo per Romeo dato i trascorsi di mancata fiducia, dirlo per prima  avrebbe voluto dire per Romeo moltissimo, glielo aveva detto con il cuore e non per rispondere a un suo eventuale ti amo. Romeo dovette apprezzare perché l'abbracciò  fortemente "ti amo anche io" rispose baciandola poi. Quella sera c'erano solo loro due, niente problemi, niente pensieri, avrebbero lasciato tutto questo per domani.

intanto per Levy quella serata non poteva andare peggio, per tutto il tempo aveva cercato di fingersi interessata ai dialoghi tra Hibiki ed Angel, non era un' escort ma un'attrice, almeno cercava di esserlo, le uniche esperienze che finora aveva avuto era una pubblicità d'intimo. Hibiki invece sembrava molto a suo agio, intavola discussioni cercando di coinvolgere tutti, fallendo con Gajeel, per tutta la serata l'uomo aveva emesso qualche grugnito qua e la e borbottato qualcosa a denti stretti, non che di solito fosse di compagnia ma Levy pensava che fosse irritato da quella situazione, probabilmente avrebbe voluto passare la serata in compagnia di quella bambolona e non di certo con lei ed Hibiki. Levy si ritrovò a guardarlo, studiandolo e Gajeel sentendosi osservato tirò su il viso, un lungo sguardo tra i due finchè Hibiki non versò del vino nel bicchiere di Levy "Tesoro stai mangiando appena, almeno bevi questo ottimo vino" Levy annuì e una risata sghemba da parte di Gajeel attirò l'attenzione di tutti "scommetto che la tua fidanzata apprezza molto l'alcool, vero? " sogghignò beccandosi uno sguardo truce da Levy, "be è tu potresti essere un po' più cortese con la tua, Angel mi spieghi cosa ci trovi in questo cafone?" contrattaccò lei , Gajeel cambiò espressione ed Angel non fece in tempo a rispondere che fu Gajeel a dargli risposta "a già perché tu preferisci le persone delicate"  intanto Hibiki ed Angel si guardavano a vicenda perplessi, " se per delicati intenti gentili che non ti piantano in asso quando hai speso più di un'ora per farti quella stupida acconciatura, be si allora si!" ringhiò lei alzando di qualche ottava il tono della voce, " la stessa che hai usato per la copertina?" rispose lui provocatorio, lo sguardo affilato e gl'occhi puntati su Levy, ormai si erano dimenticati dei rispettivi compagni, ma l'unica risposta che ricevette da lei fu un calcio da sotto il tavolo, ben assestato sul suo ginocchio. Gajeel soffocò il dolore in una smorfia emettendo un suono strozzato riuscendo però a mantenere l'espressione impassibile, calò il silenziò qualche secondo "dicono che il filetto al pepe verde sia fantastico qui" intervenne Hibiki guardando il menù. Gajeel si tirò su "Angel la cena è finita" disse soltanto andando via, la ragazza si sollevò anche lei, un sorriso ad entrambi "grazie per la serata" disse gentile mantenendo però sempre quello sguardo altezzoso, e con la sua pochette sotto braccio raggiunse Gajeel ormai fuori dal ristorante. Levy fece finta di nulla, ma in realtà vederlo andare via le era dispiaciuto, la faceva arrabbiare ma era peggio quando non c'era.

La sera trascorreva ed Erza finalmente arrivò al suo palazzo. Salì i gradini di corsa, quel stupido ascensore era di nuovo fuori servizio. Quando giunse davanti alla porta bussò, ma dopo vari tentativi capì che l'appartamento era vuoto, probabilmente Gerard era già andato via. Delusa e amareggiata girò i tacchi per tornasse a casa, ma notò con sorpresa un busta marrone accanto alla soglia della porta. Erza la prese entrando in casa, svuotò il contenuto della busta sul tavolo uscendone un giornale e una lettera, notò per prima i giornale. Era il Sorcere Magazine con Gerard in copertina, lo prese in mano leggendone il titolo "Gerard Fernandez ritorna per raccontare la sua vita" rimase basita di vederlo li e sopra tutto non capiva il perché si ritrovasse in mano quel giornale, curiosa aprì anche la lettera. Tirò fuori  un foglio e un' assegno con molti zero, Erza non capiva che diavolo stesse succedendo, finché non lesse la lettera " questo è il mio regalo per te, realizza il tuo sogno, grazie per avermi fatto rivedere la luce, Gerard" lesse ad alta voce, anche con quelle poche parole Erza capì tutto. Gerad si era posto a quell'intervista per rilevarle quella verità che a parole non riusciva a dirle , e in più le aveva dato tutto il guadagno, in modo da poter aprire la pasticceria. Prese il giornale e la lettera, lasciando l'assegno sul tavolo, andò in camera e facendosi coraggio incominciò a leggere la storia di Gerard.

Quel quattordici febbraio era abbastanza freddo, Angel si strinse più che poteva il suo boa bordato di piume, camminava a fianco di Gajeel. Arrivati davanti alla sua moto il ragazzo si voltò  verso di lei "ed ora veniamo a noi, io ti ho portato a questa a cena e tu mi darai in cambio quello per cui ci eravamo messi d'accordo "  la biondina portò le braccia verso di lui, il volto vicino e quando tentò di sfioragli le labbra alle sue "Angel i patti" continuò Gajeel rigido e impassibile, Angel si staccò frugando poi nella scollatura tra i suoi seni "pensavo volessi un piccolo extra" soffiò per niente scocciata da quel rifiuto "non mi interessano, voglio solo quella informazione" rispose lui allungando impaziente  la mano verso di lei, Angel tirò fuori un foglietto di carta "ecco qui troverai l'indirizzo do dove si nasconde quel gran bastardo" disse Angel, Gajeel lo prese, lesse velocemente per poi ripiegarlo e metterselo in tasca, "perché tradire Cobra? pensavo che fossi la sua donna" indagò Gajeel incrociando le braccia al petto, appoggiandosi sulla sua moto, "a quanto pare preferisce le cameriere, mi ha mollato per un'insulsa ragazzetta" sbottò acida e li Gajeel capì il perché di quel patto. Aveva chiesto ad Angel delle informazioni su quel delinquente, e in cambio lei le aveva chiesto un' uscita la sera di San Valentino, Angel doveva sentirsi tanto sola per arrivare a fare finta di avere un appuntamento per quella sera, la ragazza gli sorrise "sai anche quella ragazza, quella Levy, non credo che volesse passare la serata con quel ragazzo, forse anche lei non voleva passarlo da sola" Gajeel non disse niente pensando a ciò ed Angel continuò a sorridere gli voltò le spalle andando via "non metterti nei guai Angel" la sgridò Gajeel ed Angel alzò il braccio in segno di saluto continuando a camminare elegantemente su quel tacco venti.

La serata Per Nashi era finita, salì le scale dell'appartamento ricordando con un sorriso la meravigliosa serata passata insieme a Romeo, con le dita continuava a toccare quel gioiello che portava sul collo, non se ne sarebbe più separata. Aprì la porta piano, vedendo sul divano Nastu. L'uomo dormiva e Nashi sorrise, l'aveva aspettata addormentandosi sul divano, si avvicinò chinandosi incominciando ad accarezzargli il viso. Per tutta la serata aveva pensato a lui, "Nashi" farfugliò Natsu col sorriso, nel sonno . Nashi sorrise a sua volta, "sono qui papà" disse a bassa voce Nashi lo punzecchiò fino a svegliarlo, "ei sono tornata" disse facendolo sospirare di sollievo. Nashi andò a dormire, Natsu stava dormendo quando lei le aveva sussurrato quella parola, probabilmente Natsu  non lo aveva sentito e l'indomani non lo avrebbe nemmeno ricordato, ma a Nashi non importava, in quell'unica serata aveva detto le parole più importanti della sua vita a le persone che amava. Ne mancava una terza però da dire a un'altra persona molto importante per lei. Chiuse gl'occhi lasciando che Morfeo venisse a prenderla.

Ormai era notte, la mezzanotte era passata e San Valentino era finito. Gajeel era rientrato da poco quando sentì dei colpi bruschi provenienti dalla porta, sbuffò, chi diavolo poteva essere a quell'ora? Si trascinò verso la porta aprendola "Gamberetto? che ci fai qui, no aspetta, come fai a sapere dove abito?" chiese Gajeel enormemente sorpreso, Levy entrò sorpassandolo "o i miei informatori, lavoro in un giornale ricordi?" rispose accigliata, Gajeel la squadrò dalla testa ai piedi, prima al ristorante non aveva notato quel mini abitino così sexy, si scosse assumendo la sua aria burbera "si può sapere che vuoi? e poi non ti ho dato il permesso di entrare" sbraitò avvicinandosi, Levi lo guardò furiosa " permesso? e tu me l'hai chiesto per stasera?, hai interrotto il mio appuntamento, stupido cafone" gridò avvicinandosi, Gajeel la sollevò stringendosela a se e Levy  lo agganciò con una gamba " strilli come una gallina" soffiò sulle sue labbra, "idiota" rispose lei con voce roca prendendogli il viso tra le mani "Gamberetto sei proprio una"  "Gajeel baciami scemo" lo interruppe lei e Gajeel non se lo fece ripetere, si fiondò sulle sue labbra impossessandosene. La sollevò poi meglio posandogli le mani sul sedere  e levy incrociò le gambe intorno a lui, continuando a baciarsi senza mai staccarsi avanzarono verso la camera di Gajeel. Era così passionale quel momento così forte e poco romantico e per Levy era... semplicemente perfetto.

Era tardi quando Lucy e Loki rincasarono, avevano passato una bella serata e Lucy togliendosi le scarpe dal tacco troppo alto, salì le scale per raggiungere la sua camera. Quando arrivò appoggiò  sul cassettone la rosa che Loki le aveva regalato sedendosi poi sul letto, poggiandosi sulla testiera. Subito dopo arrivò Loki, a sorpresa aveva con se due fette di torta al cioccolato "il tuo preferito" disse  passandole il piattino, Lucy sorrise e Loki si sedette davanti a se. Incominciarono a mangiare finchè Loki mise via la sua torta levandogli anche quella di Lucy, non senza proteste della sua fidanzata, le prese le mani guardandola negl'occhi, "Lucy io ti amo, e farei qualsiasi cosa per renderti felice" soffiò e Lucy deglutì, "devo essere sincero, io volevo quel lavoro ma non insisterò oltre, ti lascerò altro  tempo senza pretese  , ti amo troppo e non voglio farti soffrire " l'abbracciò e Lucy si riguardò allo specchio. Si sentì male, si sentì sporca e malvagia, chiuse gl'occhi respirando profondamente staccandosi da  Loki guardandolo, "Loki è capitato mi dispiace" disse trattenendo le lacrime, Loki la guardò accigliato non emettendo un solo suono "io e Natsu ci siamo baciati".....

   
 
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