Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: JulietChan    12/05/2015    2 recensioni
questa è la mia prima Fan Ficton, quindi siate clementi per cortesia. Ho preso spunto da un'altra storia che parlava dell'"universo phantomhive"catapultato nel nostro mondo.. Bene, io giro la storia: e se finisse uno di noi nel loro mondo? Questa è la storia di una misteriosa ragazza di nome Juliet che si troverà davanti ad una scelta che cambierà totalmente la sua vita, scoprendo che "non è poi tutto come sembra"
Genere: Comico, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Asya mi raccontò come era arrivata fino alla villa di Londra.

Mentre lo faceva, lanciava delle occhiatine a Sebastian, che guardava nella mia direzione con un lieve rossore sulle guance.

La nostra conversazione fu interrotta da Ciel che arrivò nel soggiorno e mi disse: “Preparati, che ormai l’ora è giunta. Ho dato tutte le istruzioni a Sebastian.”

Il maggiordomo si inchinò lievemente. Stava per dire qualcosa, ma Asya lo interruppe : “Senti, Conte, cosa sta succedendo qui? Cosa deve fare Juliet?”

Ciel le spiegò ogni cosa con calma.

Allora la bionda si girò verso Sebastian e gli disse minacciosa : “Senti, Ambrogio, vedi di fare in modo che non le accada nulla o non ti siederai mai più da quanti calci riceverai nel deretano.”

“Stai tranquilla, so badare a me stessa.” risposi io sorridendole.

Poi seguii Sebastian, che si era già avviato verso la mia stanza.

“Temo che per questo avrete bisogno di una mano” disse lui reggendo un vestito fatto di seta e raso.

Io mi tolsi il leggero vestito azzurro che indossavo e lasciai che il demone mi vestisse.

Il contatto dei suoi guanti sulla mia pelle mi faceva tremare di paura e piacere allo stesso tempo.

Quando ebbe finito mi guardai allo specchio: il vestito che indossavo era molto più morbido e pesante di quello che sembrava.

Aveva uno stretto corpetto viola decorato con elaborati ricami neri e argentati che mi metteva in risalto le forme; l'ampia gonna, viola anch'essa, riluceva di vari riflessi più chiari.

“Questo vestito vi dona moltissimo, my lady, risalta alla perfezione i vostri occhi” disse Sebastian mentre mi porgeva una maschera veneziana dagli stessi motivi del corpetto. Mentre me la metteva, legando i nastri dietro la testa, si sporse e mi baciò con delicatezza.

Io gli misi le mani fra i capelli e mi apprestai ad approfondire il bacio, quando qualcuno bussò alla porta.

Ci staccammo giusto un attimo prima che Asya e Ciel entrassero.

Mi guardarono dalla testa ai piedi e Asya esclamò “Wow! Sei bellissima!” io chinai la testa e arrossii, poi diedi un bacio sulla guancia ad Asya e uscii dalla villa per salire sulla carrozza.

Durante il tragitto ripassai mentalmente il piano. Dovevo semplicemente fare da esca e, al momento giusto, chiamare Sebastian.

Quando entrai nel salone da ballo di Connor, molti dei presenti si girarono per guardarmi: Sebastian aveva proprio ragione, il vestito mi stava molto bene e la maschera risaltava i miei occhi dorati, facendoli risplendere più del solito.

Mi accinsi a completare la prima parte del piano: attirare l'attenzione del conte.

Volteggiai a tempo di musica con Sebastian finchè Connor non mi notò e applaudì alla fine della canzone. Era un uomo sulla quarantina, coi capelli tirati indietro e dei baffetti.

Il suo tono di voce era viscido come.... nah, lasciamo stare.

 

Sebastian si allontanò con una scusa.

Io mi avvicinai al conte, quasi strusciandomi addosso a lui ( mamma mia che schifo!) e , con un'espressione innocente e dolce, gli dissi: “Tutti questi balli mi hanno stufata, vorrei provare qualcos'altro.....” Il conte mi guardò come un tizio che non mangiava qualcosa di decente da giorni e mi fece cenno di seguirlo.

Mi portò in una stanzetta e chiuse la porta a chiave.

In quel bugigattolo c'era un profumo nauseante che mi diede alla testa.

Il conte approfittò del mio malessere per imbavagliarmi e immobilizzarmi su un divano.

Il terrore mi attanagliò lo stomaco: tutto era come molti anni fa.

Cercai di divincolarmi mentre il conte aveva già slacciato mezzo corpetto e infilato una mano sotto ai miei vestiti, ma ero troppo debole.

Una lacrima mi rigò il viso quando sentii che, sghignazzando, frugava con le sue manacce sotto ai miei vestiti.

Aiutatemi... qualcuno mi aiuti.

Ad un tratto tutto cessò con uno sparo.

Il conte cadde a terra in una pozza di sangue mentre un altro paio di mani mi riallacciavano i nastri, mi toglievano maschera e bavaglio per farmi respirare e mi prendevano in braccio.

Ciel mi guardò preoccupato e mi chiese: “Va tutto bene? Non pensavo che quel maiale arrivasse a tanto” continuò poi mentre guardava disgustato il cadavere di Connor.

Io annuii e mi lasciai portare a casa fra le braccia di Sebastian. Ciel tornò a casa in carrozza.

Ad un certo punto il demone, il viso nascosto dall'ombra dei suoi capelli, mi strinse più forte a sé e mi disse “Juliet... perdonatemi, vi ho fatto correre un grosso rischio, se fossi ...”.

Gli appoggiai due dita sulle labbra per zittirlo e mi rannicchiai sul suo petto, mentre il vento della notte mi agitava i riccioli e faceva svolazzare la mia gonna.

 

N.D.A

 

dai che ci siamo quasi!!!! cosa ne pensate?

   
 
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