«Shikamaru» chiamò pacatamente la moglie entrando nella stanza dove lui stava lavorando.
«Sì?» non si voltò a guardarla concentrato com’era su quelle carte; non voleva perdere tempo e prima finiva prima si sarebbe liberato di quella seccatura.
«Oggi è una giornata stupenda» asserì lei
«Sì, non si sta male» e borbottò qualche parola che alla moglie risultarono incomprensibili.
«Non ti andrebbe di portare Shikadai da qualche parte?» chiese poi.
Il marito sbuffò.
«Portacelo tu, io ho da fare»
Sentendo quelle parole un senso di rabbia la pervase, tuttavia cercò di reprimerlo rispondendo il più calma possibile. «È tanto che non usciamo tutti e tre assieme e so che Shikadai ci tiene in modo particolare» sperava che così sarebbe riuscita a fargli cambiare idea ma lui sbuffò di nuovo, borbottando altre parole incomprensibili.
Temari sospirò.
«Shikadai vuole uscire con entrambi» disse di nuovo
«Abbiamo tutta la vita davanti per uscire tutti e tre assieme»
«Parli così perché ora lui ha quattro anni e cerca le nostre attenzioni, ma credi sul serio che resterà così per tutta la vita? Quando inizierà ad uscire con i suoi amici  credi che vorrà uscire tutti i giorni con noi?» disse innervosita mettendosi le mani sui fianchi.
Beh in effetti il suo ragionamento non faceva una piega. Già all’età di sedici anni lui aveva iniziato a preferire passare il proprio tempo libero con gli amici, con l’evidente conseguenza di passarne sempre di meno con i propri genitori. Non che a loro non volesse più bene semplicemente voleva stare con i suoi amici.
Ancora ricordava la scenata assurda che gli aveva fatto la madre, che appunto si lamentava del troppo poco tempo che passava con loro dicendogli poi che rimpiangeva, in un certo senso, la sua infanzia perché all’epoca li cercava spesso.
Shikadai ora aveva quattro anni, ma non sarebbe rimasto piccolo in eterno e ben presto anche lui avrebbe iniziato a preferire uscire con i propri amici che non con loro due. Non voleva provare così in fretta quello che aveva provato quella volta sua madre.
Ripose tutte le carte nel cassetto della sua scrivania e si alzò dalla sedia.
«Va bene, usciamo tutti e tre assieme»diede un bacio sulla guancia alla moglie e andò a chiamare il figlioletto, che giocava allegro nel giardino di casa.
«Shikadai ti va di andare in giro con mamma e papà?» chiese mettendogli una mano sulla testa. il piccolo alzò lo sguardo verde puntandolo in quello del padre. Aveva lo sguardo irresistibilmente dolce come quello della madre.
Annuì con forza sorridendo.
«Dove vorresti andare?»
Ci pensò un po’ e con allegria disse «Al parco a prendere il gelato!»
Shikamaru non poté fare a meno di sorridere contagiato dalla sua allegria «E parco e gelato siano. Va a sistemarti»
Mise in fretta via tutti i giochi che stava usando e andò in camera a cambiarsi e lavarsi il viso sporco di terra. Fu pronto in pochi minuti, era così felice di uscire con entrambi.
Uscirono e per tutto il tragitto fu Shikamaru a tenere la piccola mano del figlio.
Temari aveva ragione; il lavoro poteva spettare, ora la priorità era godersi il suo bambino.
 
 
 
Angolo autrice <3
Salve a tutti sono Hikaru e questa  la mia raccolta di One shot su Shikamaru e Temari, spero possa piacervi anche perchè a me sembra banale perché è un idea che mi è venuta così su due piedi, ma lascio commentare a voi.
Un bacio Hika<3