Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Ashura_exarch    13/05/2015    1 recensioni
[crossover con Pokémon più orientato verso il mondo martiniano]
Westeros, 386esimo anno dopo la Conquista di Aegon. Al Tridente è stato Rhaegar a vincere e non Robert, e ancora oggi il suo discendente Jaehaerys III è al potere. Ma la morte improvvisa del Primo Cavaliere, il rinnovamento di antichi rancori derivati dalla precedente ribellione, un torneo degenerato e una minaccia sovrannaturale rischiano di annientare per sempre i Sette Regni. Come ulteriore elemento di destabilizzazione vi sono i pokemon, bestie ricercate a Westeros e comuni ad Essos. Ce la faranno i Sette Regni a sopravvivere?
Genere: Drammatico, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Bhaela

Per tutta Approdo del Re quel giorno cominciò in maniera splendida. Era appena l'alba quando le Cappe Dorate di vedetta sulle mura cittadine avvistarono qualcosa avvicinarsi all'orizzonte. Dapprima sembrava solo un tremolio nella calda aria che sapeva di estate imminente, ma più il tempo passava e più la forma si ingrandiva, assomigliando ad un volatile. Un volatile bianco.
La voce che il corvo bianco era stato avvistato si sparse dalle Cappe Dorate sulle mura ai poveracci al Fondo delle Pulci ancora prima che esso andasse a posarsi sul davanzale dello studio del Gran Maestro Cedric. Il Gran Maestro, in quel momento assente in quanto si trovava ad assistere il re, venne informato poco dopo da un servitore dell'arrivo dell'uccello e si precipitò nei suoi alloggi.
Ma il Gran Maestro capì fin dalla prima occhiata che non si trattava di un corvo, bensì di una colomba. Aveva intuito immediatamente che non poteva provenire dalla Cittadella: era troppo lontana, e di certo una colomba non avrebbe mai potuto coprire grandi distanze. Almeno questo fu quello che disse a qualsivoglia membro della famiglia reale che incontrò, Bhaela compresa.
In sostanza il messaggio non recava l'annuncio del cambio di stagione deciso dai saggi di Vecchia Città, bensì il lieto evento del parto della principessa Perenelle alla Roccia del Drago. Aegon Targaryen e sua moglie Perenelle Tully si erano ritirati sull'isola già da quasi due lune prevedendo l'imminenza della nascita, e si erano attrezzati al meglio. La piccola Dhaella aveva fatto qualche storia per rimanere a corte, ma alla fine la madre era riuscita a convincerla a seguire lei e il padre.
La missiva era stata vergata dal principe Aegon in persona, il quale aveva fatto sapere di voler chiamare il figlio appena nato - un maschietto - Rhaegar, come il trisavolo Rhaegar il Saggio. Certo, magari non di proprio pugno, più probabilmente era stato maestro Aledor a farlo sotto dettatura. Ma la struttura leggermente sgrammaticata era facilmente identificabile col lessico del principe Aegon.
Bhaela pensava a qualche altro nome. Jaehaemond ad esempio, come il nonno del principe. Altre alternative interessanti sarebbero stati Daeron, Maekar oppure Viserys. Perenelle si diceva indecisa, mentre Aegon non si era mai espresso al riguardo, anche se Bhaela non si sarebbe mai aspettata quel nome per qualche strano motivo.
La donna fu la quinta ad essere informata dopo ovviamente il Gran Maestro, il re, la regina madre e il Primo Cavaliere. Riuscì ad avere la lettera, anche se il Gran Maestro era piuttosto riluttante a cedergliela.

Cari congiunti,
sono felicissimo di informarvi della nascita del mio tanto desiderato figlio maschio.
Il parto è stato più semplice del previsto, Perenelle sta bene e maestro Aledor dice che si riprenderà in fretta. Dhaella è così contenta di avere un fratello, dovreste vederla. E' così allegra! Spero che anche voi possiate condividere la gioia che ha preso me, mia moglie, mia figlia e il resto della corte nel sapere che il regno ha un nuovo erede.
Ho deciso di chiamarlo Rhaegar, come re Rhaegar il Saggio. Per quanto gli ultimi giorni del suo dominio siano stati travagliati dai complotti e dalle guerre il suo è stato uno dei regni più lunghi per i Targaryen, dalla Ribellione di Robert sino a quella di Matarys, e spero tanto che per il piccolo possa andare in questo modo e anche meglio. Certo, senza ribellioni ovviamente.
So che mio padre il re non sta bene, e gli porgo i miei auguri di pronta guarigione. Mando calorosi saluti anche al Primo Cavaliere lord Morgan e a voi, zia Bhaela. Spero di poter presentare presto il mio pargolo a corte.
Aegon Targaryen, principe della Roccia del Drago ed erede del regno

Le forti emozioni contenute nella lettera si trasmisero presto anche a Bhaela, la quale non poté fare a meno di stringersela al petto. Era evidente che il nipote stava provando probabilmente uno dei momenti migliori della sua vita, e Bhaela si sentì sinceramente felice per lui. E dall'Incidente del Bosco del Re Bhaela non era quasi mai stata felice.
La Regina Madre Bethany diede ordine di far suonare tutte le campane della città a festa per annunciare il lieto evento, e che i septon indicessero una settimana di preghiere in favore del neonato futuro re. Ordine che fu eseguito in meno di un'ora, e per tutto il pomeriggio Approdo del Re risuonò dell'allegro rumore metallico delle campane.
Rumore che infine cambiò da uno scampanellio di festa ad uno a lutto.

Fino a una settimana prima Morgan Bar Emmon era apparso in forma smagliante, diceva di non essersi mai sentito meglio adesso che il principe stava per dare il tanto desiderato erede alla corona. All'ultima riunione del concilio ristretto, quattro giorni prima, il Primo Cavaliere era apparso leggermente affaticato, ma nulla di che, doveva solo essere stanco per tutto il lavoro che era costretto a svolgere.
Ma dopo aveva continuato a peggiorare. Il giorno prima dell'arrivo della notizia della nascita del piccolo Rhaegar Targaryen il Gran Maestro Cedric aveva riferito che il Primo Cavaliere aveva continuato a star male per tutta la notte, rimettendo la cena a più riprese. Bhaela era andata a fargli visita, e Bar Emmon era terribilmente pallido e sudato.
L'uomo a malapena si reggeva in piedi, e anche solo per fare due passi aveva dovuto appoggiarsi ad un servo. Era però apparso sorridente e affabile come al solito, dicendo di aver esagerato con i dolci di recente. Bhaela non gli aveva creduto, ma per evitare di risultare scortese aveva finto di essere appagata dalla risposta.
La buona nuova dalla Roccia del Drago sembrava però aver rimesso in forze il Primo Cavaliere. Bar Emmon era di persona (sostenuto sempre da un servo) andato a trovare il re per porgergli le congratulazioni per essere diventato nonno. Bhaela l'aveva incrociato per strada, e le era parso in condizioni leggermente migliori rispetto ai giorni precedenti. La principessa in quel momento aveva sperato che sia lui che il fratello si sarebbero rimessi presto.
Ma evidentemente gli dei avevano deciso diversamente. Poco dopo il tramonto il Gran Maestro era stato chiamato d'urgenza nelle stanze di lord Bar Emmon, allertato dai servitori. Essi avevano riferito che le condizioni del Primo Cavaliere erano improvvisamente precipitate dopo il tramonto. Aveva cominciato a muoversi come un ossesso, a delirare pronunciando frasi senza senso e a perdere sangue dalla bocca. Cedric riferì di aver capito che non avrebbe potuto fare nulla sin dal principio, così si era limitato a fargli bere del latte di papavero.
Bar Emmon era trapassato poco dopo. La voce si era sparsa in fretta per la Fortezza Rossa, e Bhaela era stata una delle prime persone ad accorrere sulla scena. Il cadavere del Primo Cavaliere era ancora caldo quando la principessa l'aveva visto. Era disteso sul suo letto sopra le lenzuola, come se non avesse fatto in tempo ad infilarcisi, ed era bloccato in una posizione di estrema tensione. Sembrava che, nel momento della morte, si fosse allungato per afferrare qualcosa, fallendo. I suoi occhi erano ancora aperti, la bocca leggermente socchiusa dalla quale scorreva ancora del liquido a cui Bhaela preferiva non pensare.
Fu lei stessa a coprire il corpo con uno dei lenzuoli di lino disposti di fianco al letto. Non gli piaceva l'idea che i resti di lord Bar Emmon diventassero un attrazione da guitto e che frotte di persone si spintonassero per vederlo. Diede disposizioni ai servitori di farlo rimuovere il prima possibile e di farlo portare nel tempio interno del castello. E che entrambi gli ambienti, sia il tempio che quella stessa stanza da letto, restassero chiusi a chiave sino a nuovo ordine.
Oramai era sera inoltrata e difficilmente si sarebbe potuto fare qualcosa, così Bhaela disse di far ripulire il corpo e di farlo coprire con unguenti per fermare o quantomeno rallentarne la decomposizione. Grazie agli studi di anatomia impartitigli dai vari Gran Maestri sapeva che i cadaveri si decomponevano in fretta. Anche troppo.

Era rientrata da poco nelle sue stanze private quando un leggero bussare alla porta attirò la sua attenzione.
- Mia signora - disse una voce da fuori - Posso entrare?
- E' aperto, venite pure.
L'anta di legno venne velocemente aperta e richiusa, e un uomo in armatura fece il suo ingresso nella stanza. Indossava un'armatura completa nonostante l'ora tarda, il tutto ornato da un candido mantello bianco che dalle spalle gli scendeva sino ai piedi, coprendogli tutta la storia. Era grosso più di Bhaela, anche se di poco, e la superava in altezza di una spanna. Ma in un confronto tra i due sarebbe stata sicuramente la Guardia Reale ad uscirne sconfitta.
- Mi avete fatto chiamare? - chiese lui.
- Veramente avevo richiesto la presenza di lord Darren. Dov'è il lord comandante?
- Sarebbe venuto lui stesso, ma il re aveva richiesto la sua persona e non ha potuto rifiutare.
- Non importa - continuò Bhalea - Voi, ser Lucas, andrete benissimo per portare questo messaggio. Vi prego di informare tutti i membri del concilio ristretto che una riunione urgente è stata indetta per domani mattina.
- Certamente, principessa.
L'uomo chinò umilmente il capo per poi andarsene.
"Ser Lucas Templeton" pensò Bhalea "Il più stupido della Guardia Reale. Possibile che ci fosse solo lui disponibile stanotte?". Oh, certo che era possibile. Con ser Marq Smallwood alla Roccia del Drago con Aegon e ser Jaran Blackbar alle Torri Gemelle con Jaehaemion ad Approdo del Re restavano solo in cinque. Togliendo poi ser Adrian Bushy - il quale era sicuramente con Baeron da qualche parte nel Fondo delle Pulci - e ser Barden Florent nel Bosco del Re con Viseghar rimanevano in tre. Il lord comandante Darren Marsh sembrava ormai che fosse diventato la guardia personale del re, e lo stesso si poteva dire di Jared Cockshaw con la regina. Quindi sì, quel bestione senza cervello di Lucas Templeton era l'unico disponibile. Oramai comunque aveva comunicato il messaggio, ed entro un'ora tutti i membri del concilio sarebbero stati informati.
La riunione era prevista per il primo mattino successivo, per cui il buonsenso avrebbe suggerito di stendersi immediatamente a letto al fine di riposarsi al meglio. Probabilmente nemmeno i lord protettori potevano immaginare quanto faticose fossero le riunioni del concilio ristretto, e ci volevano lunghe ore di sonno per compensare tutto lo stress accumulato da quegli incontri. Ma la principessa aveva bel altre intenzioni.
Il Gran Maestro Cedric era stato talmente bravo che aveva formulato una diagnosi per la morte del Primo Cavaliere sul momento. Febbre fulminante, l'aveva chiamata. Aveva detto di aver studiato dei casi simili alla Cittadella e di aver sentito che verso il regno di Aegon il Buono c'era stata un epidemia del genere a Lorath.
Il saggio era stato talmente bravo da non accorgersi che dai suoi alloggi mancava un libro. Era un tomo vecchio, risalente come minimo a prima dell'inizio del secolo ma ancora perfettamente conservato. Alla luce di una candela la principessa cominciò a leggerlo. Intrugli e pozioni, di maestro Korio Xuvys di Lys. Bhaela aveva ben altra diagnosi per la morte di lord Morgan Bar Emmon.

Come previsto la riunione si tenne poco dopo che il sole fu sorto. Il primo ad arrivare fu il mattiniero lord Olyvar Rykker, il maestro del conio, ma vi trovò già Bhaela ad aspettarlo. Avendo indetto lei la riunione pur non facendo parte del concilio ristretto ci si aspettava che fosse la principessa stessa a presiederla.
Ad arrivare furono, in successione escluso lord Rykker: Grennan Sunderland, maestro della flotta; Maric Stokeworth, maestro delle leggi; il Gran Maestro Cedric; ser Halys Chelsted, il castellano della Fortezza Rossa; ser Darren Marsh, lord comandante della Guardia Reale. Con un po' di ritardo di presentarono lord Maron Brune, il comandante della Guardia Cittadina, e un septon di nome Norbert che disse di essere venuto per sostituire l'Alto Septon, anch'egli in condizioni poco permissive. "Aye" pensò Bhaela "Sembra che questa febbre fulminante stia falcidiando tutte le personalità di Approdo del Re. Che tempismo perfetto.".
Infine, con più ritardo di tutti, fece il suo ingresso Medrick Woolfield, maestro dei sussurri. Bhaela e gli altri avevano già cominciato a discutere quando l'uomo fece il suo silenzioso ingresso nella sala. Woolfield era sempre stato silenzioso, il quella sua bizzarra cappa di satin di seta viola, esattamente come lo stemma della sua casata.
Ma questo non permise a Bhaela di non notare la presenza di una persona in più nella stanza del concilio.
- Lord Medrick - constatò infine - Ben trovato.
Quello, interpellato, chinò leggermente il capo in segno di rispetto.
- Mi dispiace di avervi fatto attendere - si scusò con la sua voce strascicata - Ma la... principessa Bhaerys voleva parlarmi.
"Certamente" pensò Bhaela "O magari suo padre. Quando mai non sei a parlare con Baelor". Quei due erano sempre stati "amici", se così si può definire un rapporto di vicinanza frequente. E mai come negli ultimi tempi erano stati insieme. Bhaela si chiedeva spesso cosa facessero quei due da soli, oltre complottare, complottare e ancora complottare.
Un leggero brusio si era alzato con l'arrivo del maestro dei sussurri. Lord Rykker e lord Sunderland si erano messi a parlottare tra di loro lanciando di tanto in tanto occhiate al nuovo arrivato. Lord Stokeworth dondolava in avanti e indietro, come se fosse molto timido, mentre septon Norbert cominciò a recitare a bassa voce una preghiera alla Madre. Darren Marsh e Maron Brune si misero a discutere tra di loro, mentre Woolfield rimase in silenzio quando invece di fianco a lui maestro Cedric si era abbandonato ad uno dei suoi attacchi di parlantina mista a megalomania. Ser Halys invece sembrava perso nel nulla come suo solito.
- Miei lord... - provò a richiamare l'attenzione Bhaela, senza tuttavia ottenere successo - Miei lord...
Cominciava a spazientirsi. Aveva indetto quel concilio urgente per risolvere la situazione di vuoto di potere, non per perdere tempo in chiacchiere. Persino la Guardia Reale la stava trascurando. Se Bhaela fosse stata Maegor il Crudele probabilmente l'avrebbe fatto giustiziare per questo. "Ma io non sono Maegor il Crudele" si rammentò mentalmente.
- Miei lord!
Certe volte avere un fisico enorme era di grande aiuto. Così, quando la voce profonda di Bhaela risuonò tonante per la stanza tutti si zittirono all'istante. Tutti la guardarono con sguardi contrastanti, chi con disappunto, chi confuso, chi impassibile e così via. La principessa invitò tutti a sedersi, cosa che venne fatta all'istante.
- Stavo dicendo - fece la donna, schiarendosi la voce - Prima dell'interruzione, che ho indetto questa riunione urgente per un motivo più che valido. Con il nostro re a letto malato e incapace di governare adeguatamente l'unico che poteva farlo davvero era il Primo Cavaliere.
Non si era mai abbandonata ad elogiare un nobile, soprattutto un nobile morto, ma Morgan Bar Emmon era una brava persona in fin dei conti, per cui decise di fare un'eccezione per quella volta.
- Morgan Bar Emmon è stato forse il miglior Primo Cavaliere dai tempi di re Aenar e di lord Walys Fossoway, e siamo tutti addolorati per la sua perdita. Era un uomo nobile e di buon cuore, capace e intraprendente, ricordiamo tutti come da semplice erede di un castello nell'Uncino di Massey abbia saputo diventare un grande maestro della flotta e poi un grande Primo Cavaliere. Possano i Sette condurlo nel cammino verso la beatitudine.
Tutti chinarono la testa in segno di rispetto per il defunto. Tutti tranne lord Woolfield, ma nessuno ci fece caso. Bhaela si sentì quasi sporca a dire quelle cose. Forse il septon avrebbe potuto dire parole del genere, ma non di certo lei. Lei non ci credeva nemmeno nei Sette, non dopo... dopo... Non ci credeva più e basta.
- Se il re non è in grado di scegliersi un Primo Cavaliere, tale scelta spetta al concilio ristretto.
La principessa decise di andare dritta al punto. Odiava i concili, ma era stata costretta dal dovere ad indirne uno. Avevano tergiversato abbastanza e voleva concludere il prima possibile. E poi già a quell'ora aveva cominciato a far caldo, aveva voglia di volare con la sua Meleys per sentirsi schiaffeggiare dal vento freddo delle alte quote. Era da un po' che non volava con la sua Altaria, voleva librarsi sull'enorme Approdo del Re e lasciarsi trasportare dal vento.
- E come rappresentante del regno io farò da garante. Un Targaryen deve sempre essere presente alle decisioni importanti.
Bhaela guardò i lord, uno per uno. Alcuni, come Sunderland, riuscirono a rimanere perfettamente impassibili. Altri, come l'austero Rykker, lasciarono trapelare la propria disapprovazione. Chelsted invece, anche nel bel mezzo del concilio, sembrava sempre perso nel suo mondo. "Il potere non è affare da donne" aveva detto una volta Aerys II Targaryen, il Re Folle. E guarda caso era morto per colpa di una donna. E Bhaela, fosse stata in loro, non avrebbe sottovalutato così sé stessa. Soprattutto perché era abile con la spada quanto con il pugnale. Il fisico da guerriero myriano della principessa dissuase ben presto chiunque avesse da ridire sulle sue parole.
Ma Bhaela poteva quasi sentire quel che si chiedevano mentalmente "Perché lei? Se ci dev'essere proprio un Targaryen, perché non Baelor?". Già, Baelor di qua, Baelor di là, Baelor su, Baelor giù. Sembrava che suo fratello volesse a tutti costi essere contemporaneamente da tutte le parti. Bhaela sapeva dell'ambizione del fratello, ed era stata lei ad indire per prima il concilio perché era sicura che Baelor l'avrebbe pilotato per eleggere come Primo Cavaliere un suo uomo. O peggio ancora sé stesso.
Nonostante il disappunto dei lord, mascherato o meno che fosse, nessuno disse nulla dopo sua ultima frase, così Bhaela continuò a parlare.
- Quindi, miei lord, come ho già detto prima abbiamo il compito di scegliere il nuovo Primo Cavaliere in vece del re. Avete qualche idea?
Era stata franca. Forse anche troppo. Non aveva la minima idea di chi potesse prendere il posto di lord Morgan, non conosceva bene le personalità capaci ed importanti che vivevano in quel periodo nel Continente Occidentale. D'altro canto lord Morgan era rimasto in carica per undici anni, fin dalla morte di Jaehaemond e dalla presa di potere di Jaehaerys, e la sua morte era stata così repentina e inattesa che non si era pensato ad un sostituto.
Nemmeno gli altri membri del concilio ristretto a quanto pare avevano pesci da prendere, Bhaela lo capì dalle facce perplesse e pensanti dei vari lord. Dopo qualche silenzioso momento carico di imbarazzo - dettato dall'assenza di personaggi importanti nelle menti dei lord - a intervenire fu lord Sunderland.
- Se mi posso permettere - suggerì - credo che nessuno di noi abbia in mente un candidato adatto. Ma io sono dell'idea che dovremmo escludere sin da subito chi non lo è.
Un mormorio di approvazione percorse la sala.
- Direi di partire dagli alti lord - proseguì - Mi sembrano quelli più portati per la carica di Primo Cavaliere.
"Sensato" disse Bhaela. Gli alti lord erano quelli più disponibili - e soprattutto desiderosi - di diventare Primo Cavaliere, ma ognuno aveva più difetti che pregi, e difficilmente avrebbero potuto imitare la saggia politica portata avanti fino a poco prima da Bar Emmon. Egli era stato uno dei più grandi Primi Cavalieri dell'ultimo secolo, forse di tutta la storia dei Targaryen, e Bhaela aveva veramente paura che lo sarebbe rimasto per un bel po'.
- Voi avete qualche idea? - chiese Bhaela a lord Grennan - Visto che l'avete proposto penso che siate voi la persona a dover sottoporre per prima un candidato al nostro giudizio.
- Bé, hmm - lord Sunderland non aveva pensato a quell'evenienza, per cui ci pensò un po' su - Magari... visto che teoricamente sarei un vassallo di lord Arryn la logica mi porterebbe a proporre lui. Ma non credo che lord Aeron sia la persona adatta.
- Già - concordò il Gran Maestro Cedric - Tra tutti gli alti lord penso che sia il meno adatto a ricoprire la carica di Primo Cavaliere. Io sono cresciuto nella Valle e ho prestato servizio al Nido dell'Aquila finché a dettar legge c'era lord Alyn, e ricordo che era molto insoddisfatto del proprio primogenito. Si lamentava della sua timidezza e della sua inesperienza, diceva che perfino le sue figlie sarebbero state migliori di lui al comando della Valle. Decisamente no, direi di scartare lord Arryn a prescindere.
Bhaela non poté che concordare mentalmente col Gran Maestro. Aveva visto lord Arryn qualche volta, l'ultima quando si erano recati nella Valle per il matrimonio di lady Sarelle Arryn con Myles Redfort, l'erede della sua famiglia. Il re era correlato a lord Aeron tramite sposalizio in quanto aveva preso in moglie sua sorella Alyssa, la quale purtroppo era morta nel dare alla luce i gemelli venuti dopo Aegon. Solo uno, Baeron, era sopravvissuto. L'altra, una femmina, era morta poco dopo.
I figli di lord Arryn però rimanevano pur sempre suoi nipoti, per cui aveva accettato di buon grado di recarsi al Nido dell'Aquila per vedere il matrimonio tra Sarelle Arryn e il Redfort. Anche Bhaela l'aveva seguito, nonostante non avesse mai visto la nipote né tantomeno il suo promesso sposo. E Aeron Arryn gli aveva dato sempre la stessa impressione: un completo idiota. Non aveva mai smesso di ridere alla famiglia reale e fare battute stupide fortunatamente non a loro, nemmeno quando sua moglie l'aveva pregato di smettere. Bhaela si chiedeva come la donna potesse sopportare un marito così. La Targaryen era stata comunque lieta di rivedere il nipote Daeron, ed era l'unica nota positiva di quel viaggio.
Era da quando erano tornati dal Nido dell'Aquila che il re si era ammalato. Probabilmente era l'aria di lassù ad avergli fatto male. Troppo fredda, decisamente si stava eccessivamente esposti alle intemperie, figurarsi che d'inverno gli Arryn si ritiravano a vivere nel castello più in basso, quello delle Porte della Luna. Posto carino ma non molto adatto ad un nobile.
Bhaela si riscosse. Non doveva perdere di vista l'obbiettivo, doveva nominare il Primo Cavaliere prima della fine della mattinata se voleva scappare alla routine di corte.
- Concordo con voi - disse rivolta a qualcuno dei due, non sapeva nemmeno se a lord Sunderland o al Gran Maestro - Altre idee?
- Forse - intervenne Rykker - Qualche altro lord della Valle potrebbe andare bene.
L'intera sala ci pensò un attimo su, ma appariva chiaro sin da subito che quella non sarebbe stata la soluzione.
- Lord Sunderland - disse Bhaela infine - Voi che siete nativo di quelle parti, cosa ci suggerite?
- Hmm - iniziò, assumendo nuovamente la sua espressione pensierosa - Al momento non mi viene in mente nessun valido candidato. Sicuramente non uno della mia famiglia, conosco poco mio nipote lord Beron e ancora meno i suoi figli. Delle altre case delle Tre Sorelle so che lord Longthorpe è troppo vecchio anche solo per lasciare la sua isola e che suo figlio non si scomoderà di certo nemmeno se arrivasse un'orda di schiavisti ad invadere il suo castello. Lord Torrent invece sa a malapena leggere, è ignorante come una capra, mentre suo figlio è ancora peggio. Degli altri lord della Valle so poco o nulla. Magari il Gran Maestro può dirci di più?
- Oh sì, forse posso esservi d'aiuto, qualcosa conosco.
"Qualcosa eh?" pensò Bhaela. Cedric, oltre che aver servito al Nido dell'Aquila sino alla dipartita di lord Alyn Arryn e alla sua successiva riconvocazione alla Cittadella e promozione a Gran Maestro, era un Redfort di nascita. Sicuramente conosceva tutto su tutti i nobili della Valle, era talmente pettegolo che probabilmente era in confidenza anche con i Barbari delle Montagne.
- Vediamo, da dove partire? Ci sono così tanti nobili nella Valle... Sicuramente però non vi consiglio nessuno della mia famiglia. Mio cugino Derrick è un bravo lord, nulla più di un bravo gestore di un castello. I suoi fratelli e i relativi figli sono tutti uguali, guerrieri irsuti sempre pronti alla guerra e mai alle parole. Mio fratello Davos è un brav'uomo, ma è solo il castellano di Redfort. E noi un castellano ce l'abbiamo già.
Ser Halys sembrò ritornare per un attimo alla realtà, annuendo alla citazione fattagli dal Gran Maestro, per poi ritornare a fantasticare su chissà cosa. "Povero Chelsted" pensò per un attimo Bhaela, distraendosi. Era il castellano della Fortezza Rossa da più di una decina d'anni, e cominciava oramai ad avere una certa età. Da quando l'anno prima tutti i suoi figli erano morti nell'incendio della fortezza di famiglia sembrava che nulla riuscisse più ad avere la sua attenzione, nemmeno le altre persone. Nessuno aveva avuto il cuore di sollevarlo dall'incarico in quella situazione, nemmeno il re. Così l'uomo continuava a partecipare alle riunioni del concilio ristretto pur non ascoltandole nemmeno.
- Poi, per quanto riguarda gli altri, lord Egen dev'essere abbastanza preso da tutta la sua discendenza per pensare ad altro, mentre lord Moore non è abbastanza appropriato per-
- Vi prego - intervenne Bhaela leggermente spazientita - Limitatevi a riportarci la situazione dei principali lord. - . "Altrimenti qui facciamo notte".
- Oh, va bene. D'accordo, ehm... Sì, allora, lord Belmore è ancora troppo giovane, la stessa cosa vale per lord Grafton. Lord Hunter è invece troppo vecchio, nonostante sia ancora un combattente tutt'altro che risibile. Lord Waynwood è come lord Hunter, solo senza l'abilità nel combattere. Poi, vediamo... ah sì, i Corbray non presentano membri degni di nota al momento, mentre per lord Devron Royce delle Porte della Luna vale la stessa cosa di lord Waynwood. Per quanto riguarda suo cugino Jaremy di Runestone lo sconsiglio vivamente. Chi abita lì dice che sembra quasi un'incarnazione del Re Folle. Con molto meno potere fortunatamente.
Una breve pausa carica di riflessioni fece da cornice al discorso del Gran Maestro.
- Molto bene - intervenne infine lord Woolfield, aprendo bocca per la prima volta dall'inizio del consiglio - Abbiamo così appurato che non c'è nessuno nella Valle che possa fare al caso nostro.
Il suo sguardo ricadde sulla principessa.
- Io comunque consiglierei di non ricercare il nuovo Primo Cavaliere in posti così lontani - continuò - Se mi posso permettere-
- Certo - intervenne Rykker, interrompendolo quasi come se non l'avesse nemmeno ascoltato (cosa probabilmente vera)  - Lord Woolfield ha ragione. Forse nelle Terre della Tempesta si cela la soluzione. Conosco lord Fell, forse lui potrebbe essere in grado di sostituire Bar Emmon.
"Certamente, un uomo meschino e dal braccino corto quanto lo sei tu. I Sette Inferi si mangino la tua anima, dannato.". Decisamente lord Rykker non gli stava simpatico, e dopo questa uscita a proposito di lord Fell Bhaela aveva deciso all'istante che il maestro del conio non avrebbe più avuto voce in capitolo in quel concilio. Lord Fell era lì quando... quando... era successo... e non aveva fatto niente, quel bastardo.
- Sapete, lord Fell-
- Sappiamo tutti - lo interruppe Bhaela, decisa a troncare quel discorso - Quanto voi e lord Fell vi conosciate bene, ma lo conosco anch'io e so che non è l'uomo adatto.
La principessa lanciò un'occhiata carica d'odio a lord Rykker. L'uomo fece uno sguardo offeso e scandalizzato per essere stato interrotto come egli stesso aveva poco prima fatto con Woolfield. E non rispose, rimanendo in silenzio. Aveva pur sempre a che fare con un'esponente della famiglia Targaryen, per quanto fosse una donna - alta e robusta più di qualsiasi uomo normale - che cominciava ad essere in età.
- Non mi va di discutere oltre.
Bhaela si era stufata. Voleva mettere fine a tutto il più presto possibile.
- Dobbiamo lasciar stare i piccoli lord. E a ben guardare anche quelli grandi. Sappiamo tutti come Brandon Stark non sia a posto con la testa, mentre Tully, Lannister e Baratheon sono dei completi idioti. Tully per di più è un traditore, ricordatevelo bene. Nemmeno dei Lannister c'è da fidarsi, metà di loro combatterono per Maelor durante la Primavera di Sangue. I Buonfratello sono Uomini di Ferro, e tanto basta ad escluderli. Lady Tyrell è vecchia, potrebbe morire in qualsiasi momento e il suo erede è ancora un ragazzetto inesperto. Diffiderei anche di lord Martell, per quanto ci sia rimasto sempre leale. I dorniani non mi piacciono, e sono sicura che non piacciano neanche a voi.
Si era lasciata decisamente andare, Bhaela fu la prima a capirlo. Il suo discorso era suonato molto simile ad una sfuriata, ad uno sfogo della frustrazione che sentiva montare dentro di sé sempre di più. Se ne voleva andare, ecco la verità, ma in quel momento non era proprio il caso. Così cercò di proseguire il discorso in maniera da formare un ragionamento logico.
- Ma Derrick Martell è l'unica scelta valida. Forse avrei proposto Duncan Martell, ma è vecchio e da quel che ne so confinato a letto, e per quanto sia già stato Primo Cavaliere due volte in passato non è sicuramente più adatto a tale ruolo. Sperando che lord Martell abbia almeno la metà dell'abilità di Duncan, io propongo lui come alternativa a Bar Emmon, pace all'anima sua.
Un silenzio di tomba scese sulla sala. Il "discorso" della principessa sembrava aver colto nel segno. O almeno sembrava aver profondamente turbato i presenti. Molti avevano assunto espressioni riflessive, come ad esempio l'eterno pensante lord Sunderland, mentre Maric Stokeworth aveva sgranato gli occhi, quasi stregato da quella specie di comizio.
- Gran Maestro, provvedete subito a mandare un corvo a Lancia del Sole per informare lord Derrick.
L'uomo non rispose. Guardò il tavolo, come se non sapesse cosa fare. Stranamente non aveva come al solito attaccato con il suo caratteristico e irrefrenabile fiume di parole.
- Ahem.
Fu un colpo di tosse di lord Woolfield però a richiamare l'attenzione della principessa.
- Forse... forse avrei una proposta, un'alternativa valida ai candidati presi in considerazione.
E con "ai candidati presi in considerazione" probabilmente si riferiva a qualsiasi persona avessero anche solo pensato fugacemente per un attimo. Sicuramente stava per proporre, realizzò Bhaela, un suo uomo o uno di Baelor, o comunque qualcuno che avesse qualche tipo di affare con loro. Non lo zittì subito solamente perché era curiosa. Se ne pentì immediatamente.
- Magari un membro della famiglia reale potrebbe svolgere il compito di Primo Cavaliere del re, è già accaduto molte volte in passato, anche vostro fratello lo fu per vostro padre. Per cui mi chiedo se il principe Baelor possa...
- No.
La risposta di Bhaela era stata secca e decisa. Aveva capito le intenzioni del maestro delle spie appena aveva cominciato a parlare della famiglia reale, si era già pentita di avergli concesso di parlare.
- Ma, principessa Bhaela, potrebbe-
- Ho. Detto. No.
Un silenzio carico di tensione subentrò all'affermazione decisa della Targaryen. Il maestro delle spie stava osservando la principessa con uno sguardo indecifrabile, mentre Bhaela lottava per non lasciarsi deformare il volto dalla rabbia dopo la proposta di lord Woolfield. Probabilmente gli sarebbe saltata addosso da un momento all'altro. E decisamente in modo molto più violento in cui lo facevano le puttane del Fondo delle Pulci.
- S-se permettete, principessa - chiese ad un certo punto Maric Stokeworth, aprendo bocca forse per la prima volta quel giorno - Io d-dovrei assolvere le mie funzioni corporali.
Un altro silenzio, stavolta pregno di un leggero imbarazzo, avvolse i presenti, almeno finché il lord comandante della Guardia Reale non provò a romperlo.
- Sì, credo che tutti avremmo bisogno di una pausa.

Bhaela si fece portare una caraffa d'acqua da alcuni servitori. Normalmente avrebbe optato per il vino, ma più il giorno procedeva e più l'afa si faceva insopportabile, solo l'acqua avrebbe potuto moderare la calura. Il vino altrimenti l'avrebbe infiammata ancora di più di quanto già quella riunione non avesse fatto, e non si voleva ritrovare a bruciare come un pezzo di legno di sera nel caminetto.
La principessa era furiosa. Furiosa per quel che aveva provato a fare lord Woolfield. Furiosa per il patetico tentativo di Baelor di prendere il potere adesso che il loro fratello sua maestà il re era a letto malato. Furiosa per la morte da "febbre fulminante" di Bar Emmon. Furiosa che Baelor esistesse. Furiosa con Baelor. Furiosa di Baelor.
Si trovava in una stanza non molto lontano dalla sala delle riunioni. Stava affacciata ad una finestra, assaporando la leggera brezza mattutina che filtrava dalle ante aperte e che rinfrescava leggermente quell'ambiente afoso. Se quella era primavera lei era Rhaenyra prima di essere mangiata da Soledifuoco. Ma quanto ci mettevano alla Cittadella per appurare che quella era l'estate? Aveva più raziocinio lei che tutti quei vecchi dementi messi assieme.
Un leggero ma deciso bussare la distolse dalle proprie divagazioni ingiuriose sugli Arcimaestri di Vecchia Città. Si voltò appena mentre diceva che era aperto.
- Mia signora - disse Darren Marsh con un leggero inchino.
- Lord Darren, siete voi. Cosa c'è?
- Ecco, hanno chiesto di vedervi. E parlarvi in privato.
"Cosa?" pensò per un attimo Bhaela confusa "Chi è che mi vuole. E sono loro a chiedere di vedermi?".
- Stanno aspettando fuori - continuò l'uomo - Possono entrare?
- Sì sì, falli venire pure.
Bhaela si voltò completamente questa volta, curiosa di vedere chi l'aveva disturbata. Così magari si sarebbe potuta sfogare con loro. Del resto lei era una principessa, nessuno le avrebbe potuto dire niente anche se virtualmente non aveva nessun potere. Certe volte era grata ad Arceus per essere nata dove era nata. Solo certe volte.
Nella stanza fecero il loro ingresso in fila indiana tre componenti del concilio ristretto. Erano Sunderland, Stokeworth e septon Norbert. Gli ultimi due apparivano nervosi, il septon stava intonando piano una preghiera alla Madre mentre il maestro delle leggi tremava leggermente. Sembrava comunque che alla fine il bagno l'avesse usato.
"Cosa vogliono?" si chiese la principessa, perplessa e del tutto sorpresa della loro visita. Non si aspettava di rivederli, almeno non in quel momento, credeva che lo avrebbe fatto comunque a breve alla ripresa della riunione. Avvertì l'arrivo dei guai quando ancora i suoi visitatori dovevano aprire bocca.
- Ci dispiace avervi disturbata, mia signora - cominciò lord Sunderland - Ma abbiamo affari urgenti di cui discutere.
- Per questo c'è già la riunione tutt'ora in corso. - rispose lei con fare annoiato.
In realtà era tutt'altro che annoiata. Era attenta. Mentre giocherellava con una ciocca dei suoi capelli albini guardava con attenzione i suoi interlocutori. Avevano in mente qualcosa, lo sentiva. Non amava i complotti, e sperava per loro che non volessero organizzare qualche gioco di potere. Bhaela non era mai stata portata per la politica, come del resto anche Jaehaemion e Maera. Gli altri invece sembravano dei regnanti nati, come Jaehaerys e Laerion. Già, Laerion...
- Lo sappiamo.
Sembrava che Sunderland stesse parlando a nome di tutti loro. Anche Darren Marsh annuiva mentre il maestro della flotta parlava, segno che anche lui era al corrente di quel complotto in procinto di essere rivelato.
- Ed è proprio per questo che abbiamo scelto questo momento per venirti a parlare.
Adesso avevano catturato completamente l'attenzione di Bhaela. Li avrebbe ascoltati, anche se tutto quel discorso alla fine si fosse rivelato un inutile vaneggiamento.
- Fin da quando lord Woolfield ha menzionato il principe Baelor noi tutti abbiamo avuto un brutto presentimento. Sapete fin troppo bene quanto vostro fratello sia desideroso del potere, e crediamo... che sia in connubio con gli altri membri del concilio per farsi eleggere nuovo Primo Cavaliere...
"... questo ovviamente dopo aver tolto di mezzo il predecessore, cosa perfettamente riuscita." pensò Bhaela, concludendo il discorso di lord Sunderland. Se il maestro della flotta l'avesse esternato personalmente quello sarebbe stato alto tradimento, magari ser Darren stesso gli avrebbe separato la testa dal collo ad un ordine di Bhaela. Ma non l'avrebbe fatto per due ragioni: primo, nulla del genere era stato detto ad alta voce; secondo, la principessa era perfettamente d'accordo con lui.
- Ti chiediamo di fermarlo, mia signora.
- E come?
La richiesta di lord Sunderland gli sembrava assurda.
- Io sono una donna, praticamente non ho poteri reali. Potrei esservi di ben poco aiuto nelle decisioni politiche.
- Poco ma buono - rispose il maestro della flotta, i lunghi capelli castani che ondeggiavano ogni volta che muoveva la testa - E' vero che non disponi di effettivi poteri, e che solamente i membri del concilio ristretto si potrebbero opporre ad una tale decisione. Ma in quanto unico membro della famiglia reale capace di intendere e di volere presente ad Approdo del Re potresti darci un apporto fondamentale per la riuscita dell'impresa.
Bhaela ci pensò su. Effettivamente aveva ragione, non poteva imporre nulla ma poteva invece agevolare le decisioni dei membri del concilio ristretto. Ah, le sottigliezze della politica. Bhaela odiava le sottigliezze della politica. Diciamo che odiava la politica in generale, e anche molte altre cose.
- Tutti noi conosciamo il principe Baelor, e sappiamo che dietro l'apparenza è piuttosto sgradevole - disse Sunderland, pronunciando l'ultima parola con uno strano tono - Per cui vi stiamo chiedendo di formare una piccola "alleanza". Sappiamo quanto odiate la politica, ma sarà solo per oggi, garantito.
Le affermazioni di Sunderland erano di nuovo ricadute pericolosamente vicino alla soglia del tradimento, ma nemmeno stavolta la principessa diede peso a questo fatto. Concordava con il maestro della flotta, e per quanto odiasse i giochi di potere doveva ammettere che stavolta toccava a lei prendere le decisioni. Se non altro l'avrebbe fatto per il bene del regno.
- D'accordo, accetto. Ma solo per oggi.

La ripresa della riunione del concilio ristretto si dimostrò infuocata fin da subito. In tutti i sensi. Dalla finestra della stanza infatti si poteva scorgere del fumo salire dal Fondo delle Pulci, probabilmente a causa dell'afa era scoppiato un incendio. Chissà, magari la scintilla del martello di un fabbro, un focolare lasciato incustodito, un pokemon non guardato, ognuna di queste cose poteva aver dato fuoco a qualche mucchio di paglia marcia o a qualche catasta di legno vecchio nella parte peggiore di Approdo del Re. Non che l'atmosfera alla Fortezza Rossa in quel momento fosse di molto migliore.
Fin dalle prime battute Bhaela capì che mentre i tre del concilio erano da lei gli altri avevano egualmente complottato per lo scopo opposto. Da cosa lo capiva? Semplice, dal fatto che adesso Rykker, Brune e il Gran Maestro parlavano come se Baelor fosse stato la loro dolce mammina ancora adesso. L'improvvisa e rinnovata devozione con cui ne parlavano dava alla principessa il voltastomaco. Se solo ne avesse avuto la possibilità avrebbe sguainato la spada e li avrebbe aperti in due seduta stante. Nel frattempo Chelsted annuiva a qualsiasi affermazione con aria assente, probabilmente sarebbe presto stato usato come una marionetta in una possibile votazione.
Il Gran Maestro non aveva inviato un corvo a lord Martell come gli era stato richiesto, e Bhaela stava facendo fatica a controllare la rabbia. Lei era una Targaryen, e quell'insulso essere di un Redfort le doveva rispetto, deferenza e obbedienza assoluta, non fare il bello e il cattivo tempo sulle sue decisioni. La principessa stava cominciando a riconsiderare le posizioni di Maegor il Crudele riguardo alla sorte dei Gran Maestri. Il re infatti ne aveva decapitati due di propria mano, il Gran Maestro Gawen perché aveva protestato alla sua ascesa al trono e il suo successore Desmond per non aver fornito un aiuto sufficiente al parto della regina Alys Harroway. Erano stati uccisi per molto meno di aver disatteso un ordine, se Bhaela fosse stata regina...
- Principessa - disse Woolfield, cercando di mantenere un tono più calmo e pacato possibile - Non è stato raro che la posizione di Primo Cavaliere sia stata affidata ad un membro della famiglia reale. Pensate ad esempio a Baelon Targaryen per suo padre Jaehaerys il Conciliatore, oppure per Viserys Targaryen quando sul trono ci furono suo fratello Aegon III, e poi i suoi figli Daeron I e Baelor il Benedetto - e rimarcò l'ultima parola in tono mellifluo - prima di diventare re egli stesso.
"Già, chissà perché Viserys alla fine è diventato lui stesso re.".
- Oppure anche vostro zio Aenar in favore di Aerys, suo fratello maggiore, prima di portare la corona dopo di lui. Non capisco perché siate così riluttante a concedere a vostro fratello cotale privilegio.
- Non sono tenuta a fornirvi spiegazioni - rispose lei con fare sprezzante - Se proprio devo farlo parlerò col diretto interessato.
- Sapete benissimo - intervenne Rykker - che vostro fratello al momento è in visita a Rosby.
- Bé - ribatté Sunderland - Se si è scomodato per andare a Rosby mentre le condizioni del Primo Cavaliere precipitavano vuol dire che non ci teneva poi molto ad avere quella carica.
"Eccome se ci tiene" pensò Bhaela "Probabilmente il fatto di andare a Rosby è stato solo un diversivo. Sono pronta a scommettere che in realtà non ha nemmeno lasciato la città, quel figlio di puttana. Se chiedessimo a Rosby sono sicura che lord Damon risponderebbe che Baelor è stato con lui per tutto il tempo.". Ecco un'altra cosa che Bhaela odiava del fratello, sembrava avere amici dovunque. Sarebbe stato davvero bene come maestro delle spie, se non che una carica del genere non si addiceva ad un membro della famiglia reale.
- Vi ricordo che il principe - protestò Woolfield - è partito prima che lord Morgan cominciasse a mostrare i sintomi della malattia. Come poteva immaginare che sarebbe morto di lì a poco?
"Lui non immaginava. Lui sapeva.".
- Già - lo sostenne Brune - Sono stato io in persona ad accompagnarlo fino alle mura e a farlo uscire dalla Porta del Drago.
- Poco importa, non è comunque adatto per il ruolo di Primo Cavaliere - continuò Bhaela imperterrita.
- E chi vorreste proporre al suo posto? - disse Rykker - Quell'idiota di Rhaegon?
- Non. Offendete. Mio fratello. - ringhiò Bhaela. Era a tanto così dallo snudare la sua lama.
- Sappiamo tutti - cominciò a parlare il Gran Maestro - che i dorniani sono gente infida e astuta. Prendete Duncan Martell. E' stato Primo Cavaliere per due incarichi, entrambe le volte in momenti delicati quali erano la Ribellione di Matarys e la Primavera di Sangue. La prima volta era un ragazzino, la seconda un vecchio, ma si è dimostrato sagace in entrambe le occasioni. Aveva il reame in mano sua, ma non ha nociuto in alcun modo alla corona. Questo solo perché non aveva modo di farlo. So di ripetermi, ma non c'è da fidarsi dei Martell.
- Calmatevi, principessa - gli aveva nel frattempo sussurrato ser Darren mettendo una mano sul fodero della sua spada - Non è il momento di lasciarsi cogliere dall'ira.
Bhaela sbuffò, ma sapeva che il cavaliere aveva ragione. Una strage nel bel mezzo di una riunione di un concilio ristretto sarebbe stata di ben poco aiuto in quel momento, a parte ovviamente provocare qualche morto in più e lasciare libera la strada per Baelor. E Bhaela non aveva intenzione di concedere questo vantaggio a suo fratello.
- Effettivamente - fu lord Woolfield a continuare la conversazione - Nessun dorniano a parte il già citato ser Duncan è mai stato Primo Cavaliere. E ci deve pur essere un motivo per questo. Ebbene, io dico di continuare su questa strada. Il mio voto va al principe Baelor.
"Adesso è una votazione, tsk". Il tono mentale di Bhaela era sia indignato che sprezzante allo stesso tempo, ma questa decise di dargliela vinta. Erano, nella peggiore delle ipotesi, cinque contro cinque, un perfetto pareggio non avrebbe cambiato le cose. "Massì, lasciamoglielo pure fare.".
- Visto che avete cominciato - disse lei ad alta voce - direi di procedere con le votazioni.
Furono in molti a guardarla in modo perplesso. Una votazione nel concilio ristretto non veniva effettata da... quando? Il regno di Aegon il Buono, morto quarant'anni prima? Molto probabile, e c'erano i suoi perché. Ma a Bhaela non importava da quanto venisse fatta, trovava che fosse la cosa giusta da fare.
- Lord Sunderland? - chiese, spronando il maestro della flotta.
- Io mi pronuncio per lord Martell, e questo è quanto.
- Molto bene. Lord Rykker?
- Il principe Baelor è il più indicato per questa carica, anche se rimango del parere che Unwin Fell non sia del tutto da scartare.
"E siamo uno a uno.".
- Lord Woolfield, avete per caso cambiato idea?
- L'ho già detto, ritengo il principe la persona più indicata - disse lui, accarezzandosi i corti e sudaticci capelli castani - per questo tipo di ruolo. Sì, decisamente il mio voto va a lui.
- Lord Brune?
- Il principe.
"Merda.". La risposta secca e decisa del lord comandante della Guardia Cittadina aveva portato i sostenitori di Baelor in netto vantaggio, Bhaela cominciava seriamente a temere di essersi sbagliata. Ma era solo l'ansia del momento, la situazione era infatti destinata a rimanere neutrale, non molto diversa da quelle di prima.
- Septon Norbert?
- Per la Madre, io parlo a nome dell'Alto Septon. E l'Alto Septon ritiene che il matrimonio contratto dal principe con sua sorella Maera non sia consono ad un membro della famiglia reale. Noi del Credo non facciamo politica, per cui il mio voto va a chiunque non sia il principe Baelor. E quindi credo che lord Martell sia una valida alternativa.
"Tre a due.".
- Ser Darren?
- Per quanto sia mio compito proteggere i membri della famiglia reale, non lo è certo quello di agevolarli nell'ascesa politica. Non sono mica il Primo Cavaliere io. Vada per lord Martell.
"Tre a tre.".
- Gran Maestro?
- Il mio parere - disse quello con fare lento e strascicato - è il medesimo di prima. Il principe Baelor va eletto Primo Cavaliere per molte ragioni, ad esempio...
- Sì, abbiamo capito. - lo interruppe bruscamente Bhaela - Lord Stokeworth?
- L-lord Martell va bene. L-la mia fedeltà va alla corona, ed è per questo c-che voglio veder diventare P-primo Cavaliere l'uomo che più se lo merita.
Pur balbettando lord Maric aveva riportato la situazione in parità. Quando lo guardava Bhaela gli faceva un po' di pena. Sapeva che era un esperto giurista, lei non aveva mai partecipato ad una riunione del concilio ristretto prima di allora, ma aveva udito tutto su di lui dai commenti ironici dei servitori. La balbuzie e l'insicurezza di lord Stokeworth erano motivo di grande ilarità a corte, non passava giorno che non si ridesse di lui.
- Per quanto mi riguarda - riprese Bhaela - Io voto per lord Martell. Conosco abbastanza bene mio fratello da sapere che il ruolo di Primo Cavaliere del re non è adatto a lui.
La faccia di lord Rykker si crucciò, ma quelle degli altri membri del concilio ristretto rimasero perfettamente impassibili.
- Molto bene, direi che con questo abbiamo concluso. - Bhaela si alzò, facendo per andarsene - Maestro Cedric, inviate immediatamente un corvo a lord Derrick Martell per informarlo della sua nomina. Fatelo...
- Un momento! - esclamò lord Rykker scandalizzato - E ser Halys? Lui non vota?
- Ehm, dovrebbe? - chiese Bhaela.
- Certo che deve! - c'era un che di maligno nel fare del maestro del conio - E' anch'egli un membro del concilio ristretto, e quindi ha il diritto di voto come noi. Vero, ser Halys?
Il cavaliere interpellato annuì, probabilmente senza nemmeno sapere cosa gli era stato chiesto. La sua espressione assente dava conferma di tutti i sospetti i Bhaela, i "nemici" del concilio intendevano usarlo come uno strumento.
- Invece lui non voterà. Guardate com'è ridotto, nemmeno ci sta ascoltando e annuisce meccanicamente.
- Ma rimane pur sempre un membro del concilio ristretto!
- Effettivamente - intervenne il maestro delle spie - Questo è vero, per cui teoricamente anche lui deve votare...
- Ma che sciocchezze andate dicendo - disse lord Sunderland - Nelle sue condizioni non gli è possibile votare, mi pare ovvio.
- Certamente che è possibile per lui esprimere la propria opinione!
I toni si stavano facendo concitati e anche piuttosto alti, tanto che si dovevano sentire in tutti i corridoi adiacenti.
- Mica è la lingua a mancargli! Allora, ser Halys, voi per chi vi esprimete? Per il principe Baelor o per Lord Martell?
- Sì, sì. - fece lui muovendo leggermente la testa.
- Vedete? - continuò lord Rykker imperterrito - Ha detto sì.
- Esatto! Ha detto sì! - Bhaela non ne poteva più - E "sì" in questo momento non costituisce una risposta!
- E perché no? Ha annuito quando ho parlato del principe Baelor!
- Lui annuisce sempre, adesso non fate il furbo.
- Nessuno sta facendo il furbo. Questa è una votazione e ser Halys ha votato per il principe, mi sembra molto chiaro.
- Come osate...?!
"... prendervi gioco di me" sarebbe dovuto uscire anch'esso dalla bocca della donna. Aveva anche portato mano all'elsa della spada, pronta ad estrarla e a decollare lei stessa l'uomo che aveva avuto l'insolenza di contrastarla, ma accadde qualcosa che bloccò quella discussione e anche qualsiasi altra disputa in corso in quel momento.
- Basta!
La voce, pur distorta e arrochita dalla malattia, giunse forte e chiara in ogni dove della sala. Tutti si girarono verso la porta, desiderosi di sapere chi l'avesse interrotti in un momento così delicato e di magari mandarlo via a calci. Calci per i quali sarebbero sicuramente tutti stati uccisi, visto che il "disturbatore" altri non era che re Jaehaerys.
Jaehaerys Targaryen, terzo del suo nome, era stato fino a qualche anno prima un uomo atletico, non grosso quanto la sorella ma abbastanza temibile con la spada e la lancia. Ebbene, quello che Bhaela si ritrovò davanti era solamente la sua pallida ombra. Magro, provato dalla malattia, una barbetta rada ad increspargli le guancie, i capelli argentei che gli ricadevano flosci sulle spalle, gli occhi che lacrimavano per la fatica di rimanere aperti, e il tutto sostenuto da un servitore. Una camicia di lino pregna di sudore gli copriva il torace, mentre dei pantaloni di tela ormai madidi gli penzolavano flosci ogni qualvolta si muoveva.
Bhaela era sgomenta. Quello non poteva essere suo fratello. Il re che aveva conosciuto non si era mai lasciato ridurre così da una malattia, come ad esempio quando era stato ferito al primo attacco contro le Tre Sorelle oppure alla Battaglia del Bosco delle Piogge. Eppure, davanti a quell'essere, tutti meno lei chinarono la testa in segno di rispetto, tranne ser Darren che si precipitò a sostenere il proprio monarca.
- Sire, perché non mi avete fatto chiamare? - chiese preoccupato - Vi avrei portato io stesso!
- Lo so... lo... so... coff coff...
Per quelle quattro parole l'uomo pareva aver fatto una fatica immensa, al punto che dopo un violento colpo di tosse aveva dovuto riprendere fiato. Respirò pesantemente per alcuni attimi, finché fece cenno al servitore che lo sosteneva di lasciarlo andare. Rischiò di crollare a terra tanto gli mancavano le forze, ma venne subito ripreso dal lord comandante della Guardia Reale.
- Sire, dovete stare a letto per guarire, il Gran Maestro ve l'ha raccomandato.
- Ne... sono consapevole... coff... ma tutto il vostro discutere... ha richiamato la mia attenzione... stavate facendo un bel po' di confusione... coff coff... vi si sentiva persino dalle mie stanze... coff coff...
- Perdonateci, vostra maestà - disse Woolfield mesto, col capo chino - Non era nostra intenzione...
- Bar Emmon... è morto, vero?
- Purtroppo sì, mio re.
- Immagino... che stiate discutendo... su chi mettere al suo posto... coff coff...
- Esattamente, vostra maestà.
Il re si fece così ricapitolare i contenuti di quella riunione (esclusi ovviamente i vari litigi e alleanze segrete che vi erano state). Jaehaerys non parlò più mentre Woolfield gli diceva tutto per filo e per segno, si limitava ad annuire lievemente ogni tanto. Infine, quando credette di averne recepito abbastanza, gli fece un cenno con la mano, al che il maestro delle spie tacque.
- Molto bene... coff coff... credo di aver capito... e... credo di aver preso una decisione...
"E' pur sempre il re" pensò Bhaela "La scelta finale spetta comunque a lui.".
- Credo...
I membri del concilio rimasero tutti, Bhaela compresa pur non facendone parte, col fiato sospeso.
- Che lord Woolfield abbia ragione... un membro... coff... della famiglia reale... è quello che ci vuole adesso...
"Merda.".
- So che Baelor è a Rosby... coff... Gran Maestro, mandate subito un corvo ad avvertirlo...
- Sarà fatto, vostra grazia.
Mentre il re si allontanava lentamente e il concilio si scioglieva, Bhaela rimase immobile nella sala. Guardò per terra e digrignò i denti. Aveva perso, in un campo che per di più detestava. E lei odiava perdere.

Note dell'autore
Ecco, quinto capitolo. Scusate ma questi tempi si stanno rivelando più difficili del previsto, lasciandomi molto meno tempo da dedicare alla storia.
Comunque, alla faccia di quelli che dicono che la trama fin'ora non c'era, adesso non potete dire che non ci sia. Rosicate, bitches!

  
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