Bhaela
Per
tutta Approdo del Re quel
giorno cominciò in maniera splendida. Era appena l'alba
quando le Cappe Dorate
di vedetta sulle mura cittadine avvistarono qualcosa avvicinarsi
all'orizzonte.
Dapprima sembrava solo un tremolio nella calda aria che sapeva di
estate
imminente, ma più il tempo passava e più la forma
si ingrandiva, assomigliando
ad un volatile. Un volatile bianco.
La voce che il corvo bianco era
stato avvistato si sparse dalle Cappe Dorate sulle mura ai poveracci al
Fondo
delle Pulci ancora prima che esso andasse a posarsi sul davanzale dello
studio
del Gran Maestro Cedric. Il Gran Maestro, in quel momento assente in
quanto si
trovava ad assistere il re, venne informato poco dopo da un servitore
dell'arrivo dell'uccello e si precipitò nei suoi alloggi.
Ma il Gran Maestro capì fin dalla
prima occhiata che non si trattava di un corvo, bensì di una
colomba. Aveva
intuito immediatamente che non poteva provenire dalla Cittadella: era
troppo
lontana, e di certo una colomba non avrebbe mai potuto coprire grandi
distanze.
Almeno questo fu quello che disse a qualsivoglia membro della famiglia
reale
che incontrò, Bhaela compresa.
In sostanza il messaggio non
recava l'annuncio del cambio di stagione deciso dai saggi di Vecchia
Città,
bensì il lieto evento del parto della principessa Perenelle
alla Roccia del
Drago. Aegon Targaryen e sua moglie Perenelle Tully si erano ritirati
sull'isola già da quasi due lune prevedendo l'imminenza
della nascita, e si
erano attrezzati al meglio. La piccola Dhaella aveva fatto qualche
storia per
rimanere a corte, ma alla fine la madre era riuscita a convincerla a
seguire
lei e il padre.
La missiva era stata vergata dal
principe Aegon in persona, il quale aveva fatto sapere di voler
chiamare il
figlio appena nato - un maschietto - Rhaegar, come il trisavolo Rhaegar
il
Saggio. Certo, magari non di proprio pugno, più
probabilmente era stato maestro
Aledor a farlo sotto dettatura. Ma la struttura leggermente
sgrammaticata era
facilmente identificabile col lessico del principe Aegon.
Bhaela pensava a qualche altro
nome. Jaehaemond ad esempio, come il nonno del principe. Altre
alternative
interessanti sarebbero stati Daeron, Maekar oppure Viserys. Perenelle
si diceva
indecisa, mentre Aegon non si era mai espresso al riguardo, anche se
Bhaela non
si sarebbe mai aspettata quel nome per qualche strano motivo.
La donna fu la quinta ad essere
informata dopo ovviamente il Gran Maestro, il re, la regina madre e il
Primo
Cavaliere. Riuscì ad avere la lettera, anche se il Gran
Maestro era piuttosto
riluttante a cedergliela.
sono felicissimo di informarvi della nascita del mio tanto desiderato
figlio maschio.
Il parto è stato più semplice del previsto,
Perenelle sta bene e
maestro Aledor dice che si riprenderà in fretta. Dhaella
è così contenta di
avere un fratello, dovreste vederla. E' così allegra! Spero
che anche voi
possiate condividere la gioia che ha preso me, mia moglie, mia figlia e
il
resto della corte nel sapere che il regno ha un nuovo erede.
Ho deciso di chiamarlo Rhaegar, come re Rhaegar il Saggio. Per quanto
gli ultimi giorni del suo dominio siano stati travagliati dai complotti
e dalle
guerre il suo è stato uno dei regni più lunghi
per i Targaryen, dalla
Ribellione di Robert sino a quella di Matarys, e spero tanto che per il
piccolo
possa andare in questo modo e anche meglio. Certo, senza ribellioni
ovviamente.
So che mio padre il re non sta bene, e gli porgo i miei auguri di
pronta guarigione. Mando calorosi saluti anche al Primo Cavaliere lord
Morgan e
a voi, zia Bhaela. Spero di poter presentare presto il mio pargolo a
corte.
Aegon Targaryen, principe della Roccia del Drago ed erede del regno
La Regina Madre Bethany diede ordine
di far suonare tutte le campane della città a festa per
annunciare il lieto
evento, e che i septon indicessero una settimana di preghiere in favore
del
neonato futuro re. Ordine che fu eseguito in meno di un'ora, e per
tutto il
pomeriggio Approdo del Re risuonò dell'allegro rumore
metallico delle campane.
Rumore che infine cambiò da uno
scampanellio di festa ad uno a lutto.
Ma dopo aveva continuato a
peggiorare. Il giorno prima dell'arrivo della notizia della nascita del
piccolo
Rhaegar Targaryen il Gran Maestro Cedric aveva riferito che il Primo
Cavaliere
aveva continuato a star male per tutta la notte, rimettendo la cena a
più
riprese. Bhaela era andata a fargli visita, e Bar Emmon era
terribilmente
pallido e sudato.
L'uomo a malapena si reggeva in
piedi, e anche solo per fare due passi aveva dovuto appoggiarsi ad un
servo.
Era però apparso sorridente e affabile come al solito,
dicendo di aver
esagerato con i dolci di recente. Bhaela non gli aveva creduto, ma per
evitare
di risultare scortese aveva finto di essere appagata dalla risposta.
La buona nuova dalla Roccia del
Drago sembrava però aver rimesso in forze il Primo
Cavaliere. Bar Emmon era di
persona (sostenuto sempre da un servo) andato a trovare il re per
porgergli le
congratulazioni per essere diventato nonno. Bhaela l'aveva incrociato
per
strada, e le era parso in condizioni leggermente migliori rispetto ai
giorni
precedenti. La principessa in quel momento aveva sperato che sia lui
che il
fratello si sarebbero rimessi presto.
Ma evidentemente gli dei avevano
deciso diversamente. Poco dopo il tramonto il Gran Maestro era stato
chiamato
d'urgenza nelle stanze di lord Bar Emmon, allertato dai servitori. Essi
avevano
riferito che le condizioni del Primo Cavaliere erano improvvisamente
precipitate dopo il tramonto. Aveva cominciato a muoversi come un
ossesso, a
delirare pronunciando frasi senza senso e a perdere sangue dalla bocca.
Cedric
riferì di aver capito che non avrebbe potuto fare nulla sin
dal principio, così
si era limitato a fargli bere del latte di papavero.
Bar Emmon era trapassato poco
dopo. La voce si era sparsa in fretta per la Fortezza Rossa, e Bhaela
era stata
una delle prime persone ad accorrere sulla scena. Il cadavere del Primo
Cavaliere era ancora caldo quando la principessa l'aveva visto. Era
disteso sul
suo letto sopra le lenzuola, come se non avesse fatto in tempo ad
infilarcisi,
ed era bloccato in una posizione di estrema tensione. Sembrava che, nel
momento
della morte, si fosse allungato per afferrare qualcosa, fallendo. I
suoi occhi
erano ancora aperti, la bocca leggermente socchiusa dalla quale
scorreva ancora
del liquido a cui Bhaela preferiva non pensare.
Fu lei stessa a coprire il corpo
con uno dei lenzuoli di lino disposti di fianco al letto. Non gli
piaceva
l'idea che i resti di lord Bar Emmon diventassero un attrazione da
guitto e che
frotte di persone si spintonassero per vederlo. Diede disposizioni ai
servitori
di farlo rimuovere il prima possibile e di farlo portare nel tempio
interno del
castello. E che entrambi gli ambienti, sia il tempio che quella stessa
stanza
da letto, restassero chiusi a chiave sino a nuovo ordine.
Oramai era sera inoltrata e
difficilmente si sarebbe potuto fare qualcosa, così Bhaela
disse di far
ripulire il corpo e di farlo coprire con unguenti per fermare o
quantomeno
rallentarne la decomposizione. Grazie agli studi di anatomia
impartitigli dai
vari Gran Maestri sapeva che i cadaveri si decomponevano in fretta.
Anche
troppo.
- Mia signora - disse una voce da
fuori - Posso entrare?
- E' aperto, venite pure.
L'anta di legno venne velocemente
aperta e richiusa, e un uomo in armatura fece il suo ingresso nella
stanza.
Indossava un'armatura completa nonostante l'ora tarda, il tutto ornato
da un
candido mantello bianco che dalle spalle gli scendeva sino ai piedi,
coprendogli tutta la storia. Era grosso più di Bhaela, anche
se di poco, e la
superava in altezza di una spanna. Ma in un confronto tra i due sarebbe
stata
sicuramente la Guardia Reale ad uscirne sconfitta.
- Mi avete fatto chiamare? -
chiese lui.
- Veramente avevo richiesto la
presenza di lord Darren. Dov'è il lord comandante?
- Sarebbe venuto lui stesso, ma
il re aveva richiesto la sua persona e non ha potuto rifiutare.
- Non importa - continuò Bhalea -
Voi, ser Lucas, andrete benissimo per portare questo messaggio. Vi
prego di
informare tutti i membri del concilio ristretto che una riunione
urgente è
stata indetta per domani mattina.
- Certamente, principessa.
L'uomo chinò umilmente il capo
per poi andarsene.
"Ser Lucas Templeton" pensò
Bhalea "Il più stupido della Guardia Reale. Possibile che ci
fosse solo
lui disponibile stanotte?". Oh, certo che era possibile. Con ser Marq
Smallwood alla Roccia del Drago con Aegon e ser Jaran Blackbar alle
Torri
Gemelle con Jaehaemion ad Approdo del Re restavano solo in cinque.
Togliendo
poi ser Adrian Bushy - il quale era sicuramente con Baeron da qualche
parte nel
Fondo delle Pulci - e ser Barden Florent nel Bosco del Re con Viseghar
rimanevano in tre. Il lord comandante Darren Marsh sembrava ormai che
fosse
diventato la guardia personale del re, e lo stesso si poteva dire di
Jared
Cockshaw con la regina. Quindi sì, quel bestione senza
cervello di Lucas
Templeton era l'unico disponibile. Oramai comunque aveva comunicato il
messaggio, ed entro un'ora tutti i membri del concilio sarebbero stati
informati.
La riunione era prevista per il
primo mattino successivo, per cui il buonsenso avrebbe suggerito di
stendersi
immediatamente a letto al fine di riposarsi al meglio. Probabilmente
nemmeno i
lord protettori potevano immaginare quanto faticose fossero le riunioni
del
concilio ristretto, e ci volevano lunghe ore di sonno per compensare
tutto lo
stress accumulato da quegli incontri. Ma la principessa aveva bel altre
intenzioni.
Il Gran Maestro Cedric era stato
talmente bravo che aveva formulato una diagnosi per la morte del Primo
Cavaliere sul momento. Febbre fulminante,
l'aveva chiamata. Aveva detto di aver studiato dei casi simili alla
Cittadella
e di aver sentito che verso il regno di Aegon il Buono c'era stata un
epidemia
del genere a Lorath.
Il saggio era stato talmente
bravo da non accorgersi che dai suoi alloggi mancava un libro. Era un
tomo
vecchio, risalente come minimo a prima dell'inizio del secolo ma ancora
perfettamente conservato. Alla luce di una candela la principessa
cominciò a
leggerlo. Intrugli e pozioni, di
maestro Korio Xuvys di Lys. Bhaela aveva ben altra diagnosi per la
morte di
lord Morgan Bar Emmon.
Ad arrivare furono, in
successione escluso lord Rykker: Grennan Sunderland, maestro della
flotta;
Maric Stokeworth, maestro delle leggi; il Gran Maestro Cedric; ser
Halys
Chelsted, il castellano della Fortezza Rossa; ser Darren Marsh, lord
comandante
della Guardia Reale. Con un po' di ritardo di presentarono lord Maron
Brune, il
comandante della Guardia Cittadina, e un septon di nome Norbert che
disse di
essere venuto per sostituire l'Alto Septon, anch'egli in condizioni
poco
permissive. "Aye" pensò
Bhaela "Sembra che questa febbre
fulminante stia falcidiando tutte le personalità
di Approdo del Re. Che
tempismo perfetto.".
Infine, con più ritardo di tutti,
fece il suo ingresso Medrick Woolfield, maestro dei sussurri. Bhaela e
gli
altri avevano già cominciato a discutere quando l'uomo fece
il suo silenzioso
ingresso nella sala. Woolfield era sempre stato silenzioso, il quella
sua
bizzarra cappa di satin di seta viola, esattamente come lo stemma della
sua
casata.
Ma questo non permise a Bhaela di
non notare la presenza di una persona in più nella stanza
del concilio.
- Lord Medrick - constatò infine
- Ben trovato.
Quello, interpellato, chinò
leggermente il capo in segno di rispetto.
- Mi dispiace di avervi fatto
attendere - si scusò con la sua voce strascicata - Ma la... principessa Bhaerys voleva
parlarmi.
"Certamente" pensò
Bhaela "O magari suo padre. Quando mai non sei a parlare con Baelor". Quei due erano
sempre stati "amici", se così si può definire un
rapporto di
vicinanza frequente. E mai come negli ultimi tempi erano stati insieme.
Bhaela si
chiedeva spesso cosa facessero quei due da soli, oltre complottare,
complottare
e ancora complottare.
Un leggero brusio si era alzato
con l'arrivo del maestro dei sussurri. Lord Rykker e lord Sunderland si
erano
messi a parlottare tra di loro lanciando di tanto in tanto occhiate al
nuovo
arrivato. Lord Stokeworth dondolava in avanti e indietro, come se fosse
molto
timido, mentre septon Norbert cominciò a recitare a bassa
voce una preghiera
alla Madre. Darren Marsh e Maron Brune si misero a discutere tra di
loro,
mentre Woolfield rimase in silenzio quando invece di fianco a lui
maestro
Cedric si era abbandonato ad uno dei suoi attacchi di parlantina mista
a
megalomania. Ser Halys invece sembrava perso nel nulla come suo solito.
- Miei lord... - provò a
richiamare l'attenzione Bhaela, senza tuttavia ottenere successo - Miei
lord...
Cominciava a spazientirsi. Aveva
indetto quel concilio urgente per risolvere la situazione di vuoto di
potere,
non per perdere tempo in chiacchiere. Persino la Guardia Reale la stava
trascurando.
Se Bhaela fosse stata Maegor il Crudele probabilmente l'avrebbe fatto
giustiziare per questo. "Ma io non sono Maegor il Crudele" si
rammentò mentalmente.
- Miei lord!
Certe volte avere un fisico
enorme era di grande aiuto. Così, quando la voce profonda di
Bhaela risuonò
tonante per la stanza tutti si zittirono all'istante. Tutti la
guardarono con
sguardi contrastanti, chi con disappunto, chi confuso, chi impassibile
e così
via. La principessa invitò tutti a sedersi, cosa che venne
fatta all'istante.
- Stavo dicendo - fece la donna,
schiarendosi la voce - Prima dell'interruzione, che ho indetto questa
riunione
urgente per un motivo più che valido. Con il nostro re a
letto malato e
incapace di governare adeguatamente l'unico che poteva farlo davvero
era il
Primo Cavaliere.
Non si era mai abbandonata ad
elogiare un nobile, soprattutto un nobile morto, ma Morgan Bar Emmon
era una
brava persona in fin dei conti, per cui decise di fare un'eccezione per
quella
volta.
- Morgan Bar Emmon è stato forse
il miglior Primo Cavaliere dai tempi di re Aenar e di lord Walys
Fossoway, e
siamo tutti addolorati per la sua perdita. Era un uomo nobile e di buon
cuore,
capace e intraprendente, ricordiamo tutti come da semplice erede di un
castello
nell'Uncino di Massey abbia saputo diventare un grande maestro della
flotta e
poi un grande Primo Cavaliere. Possano i Sette condurlo nel cammino
verso la
beatitudine.
Tutti chinarono la testa in segno
di rispetto per il defunto. Tutti tranne lord Woolfield, ma nessuno ci
fece
caso. Bhaela si sentì quasi sporca a dire quelle cose. Forse
il septon avrebbe
potuto dire parole del genere, ma non di certo lei. Lei non ci credeva
nemmeno
nei Sette, non dopo... dopo... Non ci credeva più e basta.
- Se il re non è in grado di
scegliersi un Primo Cavaliere, tale scelta spetta al concilio ristretto.
La principessa decise di andare
dritta al punto. Odiava i concili, ma era stata costretta dal dovere ad
indirne
uno. Avevano tergiversato abbastanza e voleva concludere il prima
possibile. E
poi già a quell'ora aveva cominciato a far caldo, aveva
voglia di volare con la
sua Meleys per sentirsi schiaffeggiare dal vento freddo delle alte
quote. Era
da un po' che non volava con la sua Altaria, voleva librarsi
sull'enorme
Approdo del Re e lasciarsi trasportare dal vento.
- E come rappresentante del regno
io farò da garante. Un Targaryen deve sempre essere presente
alle decisioni
importanti.
Bhaela guardò i lord, uno per
uno. Alcuni, come Sunderland, riuscirono a rimanere perfettamente
impassibili.
Altri, come l'austero Rykker, lasciarono trapelare la propria
disapprovazione. Chelsted
invece, anche nel bel mezzo del concilio, sembrava sempre perso nel suo
mondo. "Il
potere non è affare da donne" aveva detto una volta Aerys II
Targaryen, il
Re Folle. E guarda caso era morto per colpa di una donna. E Bhaela,
fosse stata
in loro, non avrebbe sottovalutato così sé
stessa. Soprattutto perché era abile
con la spada quanto con il pugnale. Il fisico da guerriero myriano
della
principessa dissuase ben presto chiunque avesse da ridire sulle sue
parole.
Ma Bhaela poteva quasi sentire
quel che si chiedevano mentalmente "Perché lei? Se ci
dev'essere proprio
un Targaryen, perché non Baelor?". Già, Baelor di
qua, Baelor di là,
Baelor su, Baelor giù. Sembrava che suo fratello volesse a
tutti costi essere
contemporaneamente da tutte le parti. Bhaela sapeva dell'ambizione del
fratello, ed era stata lei ad indire per prima il concilio
perché era sicura
che Baelor l'avrebbe pilotato per eleggere come Primo Cavaliere un suo
uomo. O
peggio ancora sé stesso.
Nonostante il disappunto dei
lord, mascherato o meno che fosse, nessuno disse nulla dopo sua ultima
frase,
così Bhaela continuò a parlare.
- Quindi, miei lord, come ho già
detto prima abbiamo il compito di scegliere il nuovo Primo Cavaliere in
vece
del re. Avete qualche idea?
Era stata franca. Forse anche
troppo. Non aveva la minima idea di chi potesse prendere il posto di
lord
Morgan, non conosceva bene le personalità capaci ed
importanti che vivevano in
quel periodo nel Continente Occidentale. D'altro canto lord Morgan era
rimasto
in carica per undici anni, fin dalla morte di Jaehaemond e dalla presa
di
potere di Jaehaerys, e la sua morte era stata così repentina
e inattesa che non
si era pensato ad un sostituto.
Nemmeno gli altri membri del
concilio ristretto a quanto pare avevano pesci da prendere, Bhaela lo
capì
dalle facce perplesse e pensanti dei vari lord. Dopo qualche silenzioso
momento
carico di imbarazzo - dettato dall'assenza di personaggi importanti
nelle menti
dei lord - a intervenire fu lord Sunderland.
- Se mi posso permettere -
suggerì - credo che nessuno di noi abbia in mente un
candidato adatto. Ma io
sono dell'idea che dovremmo escludere sin da subito chi non lo
è.
Un mormorio di approvazione
percorse la sala.
- Direi di partire dagli alti
lord - proseguì - Mi sembrano quelli più portati
per la carica di Primo
Cavaliere.
"Sensato" disse Bhaela.
Gli alti lord erano quelli più disponibili - e soprattutto
desiderosi - di
diventare Primo Cavaliere, ma ognuno aveva più difetti che pregi, e
difficilmente avrebbero potuto imitare la saggia politica portata
avanti fino a
poco prima da Bar Emmon. Egli era stato uno dei più grandi
Primi Cavalieri
dell'ultimo secolo, forse di tutta la storia dei Targaryen, e Bhaela
aveva veramente
paura che lo sarebbe rimasto per un bel po'.
- Voi avete qualche idea? -
chiese Bhaela a lord Grennan - Visto che l'avete proposto penso che
siate voi
la persona a dover sottoporre per prima un candidato al nostro giudizio.
- Bé, hmm - lord Sunderland non
aveva pensato a quell'evenienza, per cui ci pensò un po' su
- Magari... visto
che teoricamente sarei un vassallo di lord Arryn la logica mi
porterebbe a
proporre lui. Ma non credo che lord Aeron sia la persona adatta.
- Già - concordò il Gran Maestro
Cedric - Tra tutti gli alti lord penso che sia il meno adatto a
ricoprire la
carica di Primo Cavaliere. Io sono cresciuto nella Valle e ho prestato
servizio
al Nido dell'Aquila finché a dettar legge c'era lord Alyn, e
ricordo che era
molto insoddisfatto del proprio primogenito. Si lamentava della sua
timidezza e
della sua inesperienza, diceva che perfino le sue figlie sarebbero
state
migliori di lui al comando della Valle. Decisamente no, direi di
scartare lord
Arryn a prescindere.
Bhaela non poté che concordare
mentalmente col Gran Maestro. Aveva visto lord Arryn qualche volta,
l'ultima
quando si erano recati nella Valle per il matrimonio di lady Sarelle
Arryn con
Myles Redfort, l'erede della sua famiglia. Il re era correlato a lord
Aeron
tramite sposalizio in quanto aveva preso in moglie sua sorella Alyssa,
la quale
purtroppo era morta nel dare alla luce i gemelli venuti dopo Aegon.
Solo uno,
Baeron, era sopravvissuto. L'altra, una femmina, era morta poco dopo.
I figli di lord Arryn però
rimanevano pur sempre suoi nipoti, per cui aveva accettato di buon
grado di
recarsi al Nido dell'Aquila per vedere il matrimonio tra Sarelle Arryn
e il
Redfort. Anche Bhaela l'aveva seguito, nonostante non avesse mai visto
la
nipote né tantomeno il suo promesso sposo. E Aeron Arryn gli
aveva dato sempre
la stessa impressione: un completo idiota. Non aveva mai smesso di
ridere alla
famiglia reale e fare battute stupide fortunatamente non a loro,
nemmeno quando
sua moglie l'aveva pregato di smettere. Bhaela si chiedeva come la
donna
potesse sopportare un marito così. La Targaryen era stata
comunque lieta di
rivedere il nipote Daeron, ed era l'unica nota positiva di quel viaggio.
Era da quando erano tornati dal
Nido dell'Aquila che il re si era ammalato. Probabilmente era l'aria di
lassù
ad avergli fatto male. Troppo fredda, decisamente si stava
eccessivamente
esposti alle intemperie, figurarsi che d'inverno gli Arryn si
ritiravano a
vivere nel castello più in basso, quello delle Porte della
Luna. Posto carino
ma non molto adatto ad un nobile.
Bhaela si riscosse. Non doveva
perdere di vista l'obbiettivo, doveva nominare il Primo Cavaliere prima
della
fine della mattinata se voleva scappare alla routine di corte.
- Concordo con voi - disse
rivolta a qualcuno dei due, non sapeva nemmeno se a lord Sunderland o
al Gran
Maestro - Altre idee?
- Forse - intervenne Rykker -
Qualche altro lord della Valle potrebbe andare bene.
L'intera sala ci pensò un attimo
su, ma appariva chiaro sin da subito che quella non sarebbe stata la
soluzione.
- Lord Sunderland - disse Bhaela
infine - Voi che siete nativo di quelle parti, cosa ci suggerite?
- Hmm - iniziò, assumendo
nuovamente la sua espressione pensierosa - Al momento non mi viene in
mente
nessun valido candidato. Sicuramente non uno della mia famiglia,
conosco poco
mio nipote lord Beron e ancora meno i suoi figli. Delle altre case
delle Tre
Sorelle so che lord Longthorpe è troppo vecchio anche solo
per lasciare la sua
isola e che suo figlio non si scomoderà di certo nemmeno se
arrivasse un'orda
di schiavisti ad invadere il suo castello. Lord Torrent invece sa a
malapena
leggere, è ignorante come una capra, mentre suo figlio
è ancora peggio. Degli
altri lord della Valle so poco o nulla. Magari il Gran Maestro
può dirci di
più?
- Oh sì, forse posso esservi
d'aiuto, qualcosa conosco.
"Qualcosa eh?" pensò
Bhaela. Cedric, oltre che aver servito al Nido dell'Aquila sino alla
dipartita
di lord Alyn Arryn e alla sua successiva riconvocazione alla Cittadella
e
promozione a Gran Maestro, era un Redfort di nascita. Sicuramente
conosceva
tutto su tutti i nobili della Valle, era talmente pettegolo che
probabilmente
era in confidenza anche con i Barbari delle Montagne.
- Vediamo, da dove partire? Ci
sono così tanti nobili nella Valle... Sicuramente
però non vi consiglio nessuno
della mia famiglia. Mio cugino Derrick è un bravo lord,
nulla più di un bravo
gestore di un castello. I suoi fratelli e i relativi figli sono tutti
uguali,
guerrieri irsuti sempre pronti alla guerra e mai alle parole. Mio
fratello Davos
è un brav'uomo, ma è solo il castellano di
Redfort. E noi un castellano ce
l'abbiamo già.
Ser Halys sembrò ritornare per un
attimo alla realtà, annuendo alla citazione fattagli dal
Gran Maestro, per poi
ritornare a fantasticare su chissà cosa. "Povero Chelsted"
pensò per
un attimo Bhaela, distraendosi. Era il castellano della Fortezza Rossa
da più
di una decina d'anni, e cominciava oramai ad avere una certa
età. Da quando
l'anno prima tutti i suoi figli erano morti nell'incendio della
fortezza di famiglia
sembrava che nulla riuscisse più ad avere la sua attenzione,
nemmeno le altre
persone. Nessuno aveva avuto il cuore di sollevarlo dall'incarico in
quella
situazione, nemmeno il re. Così l'uomo continuava a
partecipare alle riunioni
del concilio ristretto pur non ascoltandole nemmeno.
- Poi, per quanto riguarda gli
altri, lord Egen dev'essere abbastanza preso da tutta la sua
discendenza per
pensare ad altro, mentre lord Moore non è abbastanza
appropriato per-
- Vi prego - intervenne Bhaela
leggermente spazientita - Limitatevi a riportarci la situazione dei
principali
lord. - . "Altrimenti qui facciamo notte".
- Oh, va bene. D'accordo, ehm...
Sì, allora, lord Belmore è ancora troppo giovane,
la stessa cosa vale per lord
Grafton. Lord Hunter è invece troppo vecchio, nonostante sia
ancora un
combattente tutt'altro che risibile. Lord Waynwood è come
lord Hunter, solo
senza l'abilità nel combattere. Poi, vediamo... ah
sì, i Corbray non presentano
membri degni di nota al momento, mentre per lord Devron Royce delle
Porte della
Luna vale la stessa cosa di lord Waynwood. Per quanto riguarda suo
cugino
Jaremy di Runestone lo sconsiglio vivamente. Chi abita lì
dice che sembra quasi
un'incarnazione del Re Folle. Con molto meno potere fortunatamente.
Una breve pausa carica di
riflessioni fece da cornice al discorso del Gran Maestro.
- Molto bene - intervenne infine
lord Woolfield, aprendo bocca per la prima volta dall'inizio del
consiglio -
Abbiamo così appurato che non c'è nessuno nella
Valle che possa fare al caso
nostro.
Il suo sguardo ricadde sulla
principessa.
- Io comunque consiglierei di non
ricercare il nuovo Primo Cavaliere in posti così lontani -
continuò - Se mi
posso permettere-
- Certo - intervenne Rykker,
interrompendolo quasi come se non l'avesse nemmeno ascoltato (cosa
probabilmente vera) -
Lord Woolfield ha
ragione. Forse nelle Terre della Tempesta si cela la soluzione. Conosco
lord
Fell, forse lui potrebbe essere in grado di sostituire Bar Emmon.
"Certamente, un uomo
meschino e dal braccino corto quanto lo sei tu. I Sette Inferi si
mangino la
tua anima, dannato.". Decisamente lord Rykker non gli stava simpatico,
e
dopo questa uscita a proposito di lord Fell Bhaela aveva deciso
all'istante che
il maestro del conio non avrebbe più avuto voce in capitolo
in quel concilio.
Lord Fell era lì quando... quando... era successo... e non
aveva fatto niente,
quel bastardo.
- Sapete, lord Fell-
- Sappiamo tutti - lo interruppe
Bhaela, decisa a troncare quel discorso - Quanto voi
e lord Fell vi conosciate bene, ma lo conosco anch'io e so che
non è l'uomo adatto.
La principessa lanciò un'occhiata
carica d'odio a lord Rykker. L'uomo fece uno sguardo offeso e
scandalizzato per
essere stato interrotto come egli stesso aveva poco prima fatto con
Woolfield.
E non rispose, rimanendo in silenzio. Aveva pur sempre a che fare con
un'esponente della famiglia Targaryen, per quanto fosse una donna -
alta e
robusta più di qualsiasi uomo normale - che cominciava ad
essere in età.
- Non mi va di discutere oltre.
Bhaela si era stufata. Voleva
mettere fine a tutto il più presto possibile.
- Dobbiamo lasciar stare i
piccoli lord. E a ben guardare anche quelli grandi. Sappiamo tutti come
Brandon
Stark non sia a posto con la testa, mentre Tully, Lannister e Baratheon
sono
dei completi idioti. Tully per di più è un
traditore, ricordatevelo bene.
Nemmeno dei Lannister c'è da fidarsi, metà di
loro combatterono per Maelor
durante la Primavera di Sangue. I Buonfratello sono Uomini di Ferro, e
tanto
basta ad escluderli. Lady Tyrell è vecchia, potrebbe morire
in qualsiasi
momento e il suo erede è ancora un ragazzetto inesperto.
Diffiderei anche di
lord Martell, per quanto ci sia rimasto sempre leale. I dorniani non mi
piacciono, e sono sicura che non piacciano neanche a voi.
Si era lasciata decisamente andare,
Bhaela fu la prima a capirlo. Il suo discorso era suonato molto simile
ad una
sfuriata, ad uno sfogo della frustrazione che sentiva montare dentro di
sé
sempre di più. Se ne voleva andare, ecco la
verità, ma in quel momento non era
proprio il caso. Così cercò di proseguire il
discorso in maniera da formare un
ragionamento logico.
- Ma Derrick Martell è l'unica
scelta valida. Forse avrei proposto Duncan Martell, ma è
vecchio e da quel che
ne so confinato a letto, e per quanto sia già stato Primo
Cavaliere due volte
in passato non è sicuramente più adatto a tale
ruolo. Sperando che lord Martell
abbia almeno la metà dell'abilità di Duncan, io
propongo lui come alternativa a
Bar Emmon, pace all'anima sua.
Un silenzio di tomba scese sulla
sala. Il "discorso" della principessa sembrava aver colto nel segno.
O almeno sembrava aver profondamente turbato i presenti. Molti avevano
assunto
espressioni riflessive, come ad esempio l'eterno pensante lord
Sunderland,
mentre Maric Stokeworth aveva sgranato gli occhi, quasi stregato da
quella
specie di comizio.
- Gran Maestro, provvedete subito
a mandare un corvo a Lancia del Sole per informare lord Derrick.
L'uomo non rispose. Guardò il
tavolo, come se non sapesse cosa fare. Stranamente non aveva come al
solito
attaccato con il suo caratteristico e irrefrenabile fiume di parole.
- Ahem.
Fu un colpo di tosse di lord
Woolfield però a richiamare l'attenzione della principessa.
- Forse... forse avrei una
proposta, un'alternativa valida ai candidati presi in considerazione.
E con "ai candidati presi in
considerazione" probabilmente si riferiva a qualsiasi persona avessero
anche solo pensato fugacemente per un attimo. Sicuramente stava per
proporre,
realizzò Bhaela, un suo uomo o uno di Baelor, o comunque
qualcuno che avesse qualche
tipo di affare con loro. Non lo zittì subito solamente
perché era curiosa. Se
ne pentì immediatamente.
- Magari un membro della famiglia
reale potrebbe svolgere il compito di Primo Cavaliere del re,
è già accaduto
molte volte in passato, anche vostro fratello lo fu per vostro padre.
Per cui
mi chiedo se il principe Baelor possa...
- No.
La risposta di Bhaela era stata
secca e decisa. Aveva capito le intenzioni del maestro delle spie
appena aveva
cominciato a parlare della famiglia reale, si era già
pentita di avergli
concesso di parlare.
- Ma, principessa Bhaela,
potrebbe-
- Ho. Detto. No.
Un silenzio carico di tensione
subentrò all'affermazione decisa della Targaryen. Il maestro
delle spie stava
osservando la principessa con uno sguardo indecifrabile, mentre Bhaela
lottava
per non lasciarsi deformare il volto dalla rabbia dopo la proposta di
lord
Woolfield. Probabilmente gli sarebbe saltata addosso da un momento
all'altro. E
decisamente in modo molto più violento in cui lo facevano le
puttane del Fondo
delle Pulci.
- S-se permettete, principessa -
chiese ad un certo punto Maric Stokeworth, aprendo bocca forse per la
prima
volta quel giorno - Io d-dovrei assolvere le mie funzioni corporali.
Un altro silenzio, stavolta
pregno di un leggero imbarazzo, avvolse i presenti, almeno
finché il lord
comandante della Guardia Reale non provò a romperlo.
- Sì, credo che tutti avremmo
bisogno di una pausa.
La principessa era furiosa.
Furiosa per quel che aveva provato a fare lord Woolfield. Furiosa per
il
patetico tentativo di Baelor di prendere il potere adesso che il loro
fratello
sua maestà il re era a letto malato. Furiosa per la morte da
"febbre
fulminante" di Bar Emmon. Furiosa che Baelor esistesse. Furiosa con
Baelor. Furiosa di Baelor.
Si trovava in una stanza non
molto lontano dalla sala delle riunioni. Stava affacciata ad una
finestra,
assaporando la leggera brezza mattutina che filtrava dalle ante aperte
e che
rinfrescava leggermente quell'ambiente afoso. Se quella era primavera
lei era
Rhaenyra prima di essere mangiata da Soledifuoco. Ma quanto ci
mettevano alla
Cittadella per appurare che quella era l'estate? Aveva più
raziocinio lei che
tutti quei vecchi dementi messi assieme.
Un leggero ma deciso bussare la
distolse dalle proprie divagazioni ingiuriose sugli Arcimaestri di
Vecchia
Città. Si voltò appena mentre diceva che era
aperto.
- Mia signora - disse Darren
Marsh con un leggero inchino.
- Lord Darren, siete voi. Cosa
c'è?
- Ecco, hanno chiesto di vedervi.
E parlarvi in privato.
"Cosa?" pensò per un
attimo Bhaela confusa "Chi è che mi vuole. E sono loro a chiedere di vedermi?".
- Stanno aspettando fuori - continuò
l'uomo - Possono entrare?
- Sì sì, falli venire pure.
Bhaela si voltò completamente
questa volta, curiosa di vedere chi l'aveva disturbata. Così
magari si sarebbe
potuta sfogare con loro. Del resto lei era una principessa, nessuno le
avrebbe
potuto dire niente anche se virtualmente non aveva nessun potere. Certe
volte
era grata ad Arceus per essere nata dove era nata. Solo certe volte.
Nella stanza fecero il loro
ingresso in fila indiana tre componenti del concilio ristretto. Erano
Sunderland, Stokeworth e septon Norbert. Gli ultimi due apparivano
nervosi, il
septon stava intonando piano una preghiera alla Madre mentre il maestro
delle
leggi tremava leggermente. Sembrava comunque che alla fine il bagno
l'avesse
usato.
"Cosa vogliono?" si
chiese la principessa, perplessa e del tutto sorpresa della loro
visita. Non si
aspettava di rivederli, almeno non in quel momento, credeva che lo
avrebbe
fatto comunque a breve alla ripresa della riunione. Avvertì
l'arrivo dei guai
quando ancora i suoi visitatori dovevano aprire bocca.
- Ci dispiace avervi disturbata,
mia signora - cominciò lord Sunderland - Ma abbiamo affari
urgenti di cui
discutere.
- Per questo c'è già la riunione
tutt'ora in corso. - rispose lei con fare annoiato.
In realtà era tutt'altro che
annoiata. Era attenta. Mentre giocherellava con una ciocca dei suoi
capelli
albini guardava con attenzione i suoi interlocutori. Avevano in mente
qualcosa,
lo sentiva. Non amava i complotti, e sperava per loro che non volessero
organizzare qualche gioco di potere. Bhaela non era mai stata portata
per la
politica, come del resto anche Jaehaemion e Maera. Gli altri invece
sembravano
dei regnanti nati, come Jaehaerys e Laerion. Già, Laerion...
- Lo sappiamo.
Sembrava che Sunderland stesse
parlando a nome di tutti loro. Anche Darren Marsh annuiva mentre il
maestro
della flotta parlava, segno che anche lui era al corrente di quel
complotto in
procinto di essere rivelato.
- Ed è proprio per questo che
abbiamo scelto questo momento per venirti a parlare.
Adesso avevano catturato
completamente l'attenzione di Bhaela. Li avrebbe ascoltati, anche se
tutto quel
discorso alla fine si fosse rivelato un inutile vaneggiamento.
- Fin da quando lord Woolfield ha
menzionato il principe Baelor noi tutti abbiamo avuto un brutto
presentimento.
Sapete fin troppo bene quanto vostro fratello sia desideroso del
potere, e
crediamo... che sia in connubio con gli altri membri del concilio per
farsi
eleggere nuovo Primo Cavaliere...
"... questo ovviamente dopo
aver tolto di mezzo il predecessore, cosa perfettamente riuscita."
pensò
Bhaela, concludendo il discorso di lord Sunderland. Se il maestro della
flotta
l'avesse esternato personalmente quello sarebbe stato alto tradimento,
magari
ser Darren stesso gli avrebbe separato la testa dal collo ad un ordine
di
Bhaela. Ma non l'avrebbe fatto per due ragioni: primo, nulla del genere
era
stato detto ad alta voce; secondo, la principessa era perfettamente
d'accordo
con lui.
- Ti chiediamo di fermarlo, mia
signora.
- E come?
La richiesta di lord Sunderland
gli sembrava assurda.
- Io sono una donna, praticamente
non ho poteri reali. Potrei esservi di ben poco aiuto nelle decisioni
politiche.
- Poco ma buono - rispose il
maestro della flotta, i lunghi capelli castani che ondeggiavano ogni
volta che
muoveva la testa - E' vero che non disponi di effettivi poteri, e che
solamente
i membri del concilio ristretto si potrebbero opporre ad una tale
decisione. Ma
in quanto unico membro della famiglia reale capace di intendere e di
volere
presente ad Approdo del Re potresti darci un apporto fondamentale per
la
riuscita dell'impresa.
Bhaela ci pensò su.
Effettivamente aveva ragione, non poteva imporre nulla ma poteva invece
agevolare le decisioni dei membri del concilio ristretto. Ah, le
sottigliezze
della politica. Bhaela odiava le sottigliezze della politica. Diciamo
che
odiava la politica in generale, e anche molte altre cose.
- Tutti noi conosciamo il
principe Baelor, e sappiamo che dietro l'apparenza è
piuttosto sgradevole - disse
Sunderland,
pronunciando l'ultima parola con uno strano tono - Per cui vi stiamo
chiedendo
di formare una piccola "alleanza". Sappiamo quanto odiate la
politica, ma sarà solo per oggi, garantito.
Le affermazioni di Sunderland
erano di nuovo ricadute pericolosamente vicino alla soglia del
tradimento, ma
nemmeno stavolta la principessa diede peso a questo fatto. Concordava
con il
maestro della flotta, e per quanto odiasse i giochi di potere doveva
ammettere
che stavolta toccava a lei prendere le decisioni. Se non altro
l'avrebbe fatto
per il bene del regno.
- D'accordo, accetto. Ma solo per
oggi.
Fin dalle prime battute Bhaela
capì che mentre i tre del concilio erano da lei gli altri
avevano egualmente
complottato per lo scopo opposto. Da cosa lo capiva? Semplice, dal
fatto che
adesso Rykker, Brune e il Gran Maestro parlavano come se Baelor fosse
stato la
loro dolce mammina ancora adesso. L'improvvisa e rinnovata devozione
con cui ne
parlavano dava alla principessa il voltastomaco. Se solo ne avesse
avuto la
possibilità avrebbe sguainato la spada e li avrebbe aperti
in due seduta
stante. Nel frattempo Chelsted annuiva a qualsiasi affermazione con
aria
assente, probabilmente sarebbe presto stato usato come una marionetta
in una
possibile votazione.
Il Gran Maestro non aveva inviato
un corvo a lord Martell come gli era stato richiesto, e Bhaela stava
facendo
fatica a controllare la rabbia. Lei era una Targaryen, e quell'insulso
essere
di un Redfort le doveva rispetto, deferenza e obbedienza assoluta, non
fare il
bello e il cattivo tempo sulle sue decisioni. La principessa stava
cominciando
a riconsiderare le posizioni di Maegor il Crudele riguardo alla sorte
dei Gran
Maestri. Il re infatti ne aveva decapitati due di propria mano, il Gran
Maestro
Gawen perché aveva protestato alla sua ascesa al trono e il
suo successore
Desmond per non aver fornito un aiuto sufficiente al parto della regina
Alys
Harroway. Erano stati uccisi per molto meno di aver disatteso un
ordine, se
Bhaela fosse stata regina...
- Principessa - disse Woolfield,
cercando di mantenere un tono più calmo e pacato possibile -
Non è stato raro
che la posizione di Primo Cavaliere sia stata affidata ad un membro
della
famiglia reale. Pensate ad esempio a Baelon Targaryen per suo padre
Jaehaerys
il Conciliatore, oppure per Viserys Targaryen quando sul trono ci
furono suo
fratello Aegon III, e poi i suoi figli Daeron I e Baelor il Benedetto -
e
rimarcò l'ultima parola in tono mellifluo - prima di
diventare re egli stesso.
"Già, chissà perché Viserys
alla fine è diventato lui stesso
re.".
- Oppure anche vostro zio Aenar
in favore di Aerys, suo fratello maggiore, prima di portare la corona
dopo di
lui. Non capisco perché siate così riluttante a
concedere a vostro fratello
cotale privilegio.
- Non sono tenuta a fornirvi
spiegazioni - rispose lei con fare sprezzante - Se proprio devo farlo
parlerò
col diretto interessato.
- Sapete benissimo - intervenne
Rykker - che vostro fratello al momento è in visita a Rosby.
- Bé - ribatté Sunderland - Se si
è scomodato per andare a Rosby mentre le condizioni del
Primo Cavaliere
precipitavano vuol dire che non ci teneva poi molto ad avere quella
carica.
"Eccome se ci tiene"
pensò Bhaela "Probabilmente il fatto di andare a Rosby
è stato solo un
diversivo. Sono pronta a scommettere che in realtà non ha
nemmeno lasciato la
città, quel figlio di puttana. Se chiedessimo a Rosby sono
sicura che lord
Damon risponderebbe che Baelor è stato con lui per tutto il
tempo.". Ecco
un'altra cosa che Bhaela odiava del fratello, sembrava avere amici
dovunque.
Sarebbe stato davvero bene come maestro delle spie, se non che una
carica del
genere non si addiceva ad un membro della famiglia reale.
- Vi ricordo che il principe -
protestò Woolfield - è partito prima che lord
Morgan cominciasse a mostrare i
sintomi della malattia. Come poteva immaginare che sarebbe morto di
lì a poco?
"Lui non immaginava. Lui
sapeva.".
- Già - lo sostenne Brune - Sono
stato io in persona ad accompagnarlo fino alle mura e a farlo uscire
dalla
Porta del Drago.
- Poco importa, non è comunque
adatto per il ruolo di Primo Cavaliere - continuò Bhaela
imperterrita.
- E chi vorreste proporre al suo
posto? - disse Rykker - Quell'idiota di Rhaegon?
- Non. Offendete. Mio fratello. -
ringhiò Bhaela. Era a tanto così dallo snudare la
sua lama.
- Sappiamo tutti - cominciò a
parlare il Gran Maestro - che i dorniani sono gente infida e astuta.
Prendete
Duncan Martell. E' stato Primo Cavaliere per due incarichi, entrambe le
volte
in momenti delicati quali erano la Ribellione di Matarys e la Primavera
di
Sangue. La prima volta era un ragazzino, la seconda un vecchio, ma si
è
dimostrato sagace in entrambe le occasioni. Aveva il reame in mano sua,
ma non
ha nociuto in alcun modo alla corona. Questo solo perché non
aveva modo di
farlo. So di ripetermi, ma non c'è da fidarsi dei Martell.
- Calmatevi, principessa - gli
aveva nel frattempo sussurrato ser Darren mettendo una mano sul fodero
della
sua spada - Non è il momento di lasciarsi cogliere dall'ira.
Bhaela sbuffò, ma sapeva che il
cavaliere aveva ragione. Una strage nel bel mezzo di una riunione di un
concilio ristretto sarebbe stata di ben poco aiuto in quel momento, a
parte
ovviamente provocare qualche morto in più e lasciare libera
la strada per
Baelor. E Bhaela non aveva intenzione di concedere questo vantaggio a
suo
fratello.
- Effettivamente - fu lord
Woolfield a continuare la conversazione - Nessun dorniano a parte il
già citato
ser Duncan è mai stato Primo Cavaliere. E ci deve pur essere
un motivo per
questo. Ebbene, io dico di continuare su questa strada. Il mio voto va
al
principe Baelor.
"Adesso è una votazione,
tsk". Il tono mentale di Bhaela era sia indignato che sprezzante allo
stesso tempo, ma questa decise di dargliela vinta. Erano, nella
peggiore delle
ipotesi, cinque contro cinque, un perfetto pareggio non avrebbe
cambiato le
cose. "Massì, lasciamoglielo pure fare.".
- Visto che avete cominciato -
disse lei ad alta voce - direi di procedere con le votazioni.
Furono in molti a guardarla in
modo perplesso. Una votazione nel concilio ristretto non veniva
effettata da...
quando? Il regno di Aegon il Buono, morto quarant'anni prima? Molto
probabile,
e c'erano i suoi perché. Ma a Bhaela non importava da quanto
venisse fatta,
trovava che fosse la cosa giusta da fare.
- Lord Sunderland? - chiese,
spronando il maestro della flotta.
- Io mi pronuncio per lord
Martell, e questo è quanto.
- Molto bene. Lord Rykker?
- Il principe Baelor è il più
indicato per questa carica, anche se rimango del parere che Unwin Fell
non sia
del tutto da scartare.
"E siamo uno a uno.".
- Lord Woolfield, avete per caso
cambiato idea?
- L'ho già detto, ritengo il
principe la persona più indicata - disse lui, accarezzandosi
i corti e
sudaticci capelli castani - per questo tipo di ruolo. Sì,
decisamente il mio
voto va a lui.
- Lord Brune?
- Il principe.
"Merda.". La risposta
secca e decisa del lord comandante della Guardia Cittadina aveva
portato i
sostenitori di Baelor in netto vantaggio, Bhaela cominciava seriamente
a temere
di essersi sbagliata. Ma era solo l'ansia del momento, la situazione
era
infatti destinata a rimanere neutrale, non molto diversa da quelle di
prima.
- Septon Norbert?
- Per la Madre, io parlo a nome
dell'Alto Septon. E l'Alto Septon ritiene che il matrimonio contratto
dal
principe con sua sorella Maera non sia consono ad un membro della
famiglia
reale. Noi del Credo non facciamo politica, per cui il mio voto va a
chiunque
non sia il principe Baelor. E quindi credo che lord Martell sia una
valida
alternativa.
"Tre a due.".
- Ser Darren?
- Per quanto sia mio compito
proteggere i membri della famiglia reale, non lo è certo
quello di agevolarli
nell'ascesa politica. Non sono mica il Primo Cavaliere io. Vada per
lord
Martell.
"Tre a tre.".
- Gran Maestro?
- Il mio parere - disse quello
con fare lento e strascicato - è il medesimo di prima. Il
principe Baelor va
eletto Primo Cavaliere per molte ragioni, ad esempio...
- Sì, abbiamo capito. - lo
interruppe bruscamente Bhaela - Lord Stokeworth?
- L-lord Martell va bene. L-la
mia fedeltà va alla corona, ed è per questo c-che
voglio veder diventare
P-primo Cavaliere l'uomo che più se lo merita.
Pur balbettando lord Maric aveva
riportato la situazione in parità. Quando lo guardava Bhaela
gli faceva un po'
di pena. Sapeva che era un esperto giurista, lei non aveva mai
partecipato ad
una riunione del concilio ristretto prima di allora, ma aveva udito
tutto su di
lui dai commenti ironici dei servitori. La balbuzie e l'insicurezza di
lord
Stokeworth erano motivo di grande ilarità a corte, non
passava giorno che non
si ridesse di lui.
- Per quanto mi riguarda -
riprese Bhaela - Io voto per lord Martell. Conosco abbastanza bene mio
fratello
da sapere che il ruolo di Primo Cavaliere del re non è
adatto a lui.
La faccia di lord Rykker si
crucciò, ma quelle degli altri membri del concilio ristretto
rimasero
perfettamente impassibili.
- Molto bene, direi che con
questo abbiamo concluso. - Bhaela si alzò, facendo per
andarsene - Maestro
Cedric, inviate immediatamente un
corvo a lord Derrick Martell per informarlo della sua nomina. Fatelo...
- Un momento! - esclamò lord
Rykker scandalizzato - E ser Halys? Lui non vota?
- Ehm, dovrebbe? - chiese Bhaela.
- Certo che deve! - c'era un che
di maligno nel fare del maestro del conio - E' anch'egli un membro del
concilio
ristretto, e quindi ha il diritto di voto come noi. Vero, ser Halys?
Il cavaliere interpellato annuì,
probabilmente senza nemmeno sapere cosa gli era stato chiesto. La sua
espressione assente dava conferma di tutti i sospetti i Bhaela, i
"nemici" del concilio intendevano usarlo come uno strumento.
- Invece lui non voterà. Guardate
com'è ridotto, nemmeno ci sta ascoltando e annuisce
meccanicamente.
- Ma rimane pur sempre un membro
del concilio ristretto!
- Effettivamente - intervenne il
maestro delle spie - Questo è vero, per cui teoricamente
anche lui deve
votare...
- Ma che sciocchezze andate
dicendo - disse lord Sunderland - Nelle sue condizioni non gli
è possibile
votare, mi pare ovvio.
- Certamente che è possibile per
lui esprimere la propria opinione!
I toni si stavano facendo
concitati e anche piuttosto alti, tanto che si dovevano sentire in
tutti i
corridoi adiacenti.
- Mica è la lingua a mancargli!
Allora, ser Halys, voi per chi vi esprimete? Per il principe Baelor o
per Lord
Martell?
- Sì, sì. - fece lui muovendo
leggermente la testa.
- Vedete? - continuò lord Rykker
imperterrito - Ha detto sì.
- Esatto! Ha detto sì! - Bhaela
non ne poteva più - E "sì" in questo momento non
costituisce una
risposta!
- E perché no? Ha annuito quando
ho parlato del principe Baelor!
- Lui annuisce sempre, adesso non
fate il furbo.
- Nessuno sta facendo il furbo.
Questa è una votazione e ser Halys ha votato per il
principe, mi sembra molto
chiaro.
- Come osate...?!
"... prendervi gioco di
me" sarebbe dovuto uscire anch'esso dalla bocca della donna. Aveva
anche
portato mano all'elsa della spada, pronta ad estrarla e a decollare lei
stessa
l'uomo che aveva avuto l'insolenza di contrastarla, ma accadde qualcosa
che
bloccò quella discussione e anche qualsiasi altra disputa in
corso in quel
momento.
- Basta!
La voce, pur distorta e arrochita
dalla malattia, giunse forte e chiara in ogni dove della sala. Tutti si
girarono verso la porta, desiderosi di sapere chi l'avesse interrotti
in un
momento così delicato e di magari mandarlo via a calci.
Calci per i quali
sarebbero sicuramente tutti stati uccisi, visto che il "disturbatore"
altri non era che re Jaehaerys.
Jaehaerys Targaryen, terzo del
suo nome, era stato fino a qualche anno prima un uomo atletico, non
grosso
quanto la sorella ma abbastanza temibile con la spada e la lancia.
Ebbene,
quello che Bhaela si ritrovò davanti era solamente la sua
pallida ombra. Magro,
provato dalla malattia, una barbetta rada ad increspargli le guancie, i
capelli
argentei che gli ricadevano flosci sulle spalle, gli occhi che
lacrimavano per
la fatica di rimanere aperti, e il tutto sostenuto da un servitore. Una
camicia
di lino pregna di sudore gli copriva il torace, mentre dei pantaloni di
tela
ormai madidi gli penzolavano flosci ogni qualvolta si muoveva.
Bhaela era sgomenta. Quello non
poteva essere suo fratello. Il re che aveva conosciuto non si era mai
lasciato
ridurre così da una malattia, come ad esempio quando era
stato ferito al primo
attacco contro le Tre Sorelle oppure alla Battaglia del Bosco delle
Piogge.
Eppure, davanti a quell'essere,
tutti
meno lei chinarono la testa in segno di rispetto, tranne ser Darren che
si
precipitò a sostenere il proprio monarca.
- Sire, perché non mi avete fatto
chiamare? - chiese preoccupato - Vi avrei portato io stesso!
- Lo so... lo... so... coff
coff...
Per quelle quattro parole l'uomo
pareva aver fatto una fatica immensa, al punto che dopo un violento
colpo di
tosse aveva dovuto riprendere fiato. Respirò pesantemente
per alcuni attimi,
finché fece cenno al servitore che lo sosteneva di lasciarlo
andare. Rischiò di
crollare a terra tanto gli mancavano le forze, ma venne subito ripreso
dal lord
comandante della Guardia Reale.
- Sire, dovete stare a letto per
guarire, il Gran Maestro ve l'ha raccomandato.
- Ne... sono consapevole...
coff... ma tutto il vostro discutere... ha richiamato la mia
attenzione...
stavate facendo un bel po' di confusione... coff coff... vi si sentiva
persino
dalle mie stanze... coff coff...
- Perdonateci, vostra maestà -
disse Woolfield mesto, col capo chino - Non era nostra intenzione...
- Bar Emmon... è morto, vero?
- Purtroppo sì, mio re.
- Immagino... che stiate
discutendo... su chi mettere al suo posto... coff coff...
- Esattamente, vostra maestà.
Il re si fece così ricapitolare i
contenuti di quella riunione (esclusi ovviamente i vari litigi e
alleanze
segrete che vi erano state). Jaehaerys non parlò
più mentre Woolfield gli
diceva tutto per filo e per segno, si limitava ad annuire lievemente
ogni
tanto. Infine, quando credette di averne recepito abbastanza, gli fece
un cenno
con la mano, al che il maestro delle spie tacque.
- Molto bene... coff coff...
credo di aver capito... e... credo di aver preso una decisione...
"E' pur sempre il re"
pensò Bhaela "La scelta finale spetta comunque a lui.".
- Credo...
I membri del concilio rimasero
tutti, Bhaela compresa pur non facendone parte, col fiato sospeso.
- Che lord Woolfield abbia
ragione... un membro... coff... della famiglia reale... è
quello che ci vuole
adesso...
"Merda.".
- So che Baelor è a Rosby...
coff... Gran Maestro, mandate subito un corvo ad avvertirlo...
- Sarà fatto, vostra grazia.
Mentre il re si allontanava
lentamente e il concilio si scioglieva, Bhaela rimase immobile nella
sala.
Guardò per terra e digrignò i denti. Aveva perso,
in un campo che per di più
detestava. E lei odiava perdere.
Note dell'autore
Ecco, quinto capitolo. Scusate ma questi tempi si stanno rivelando
più difficili del previsto, lasciandomi molto meno tempo da
dedicare alla storia.
Comunque, alla faccia di quelli che dicono che la trama fin'ora non
c'era, adesso non potete dire che non ci sia. Rosicate, bitches!