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Autore: OrnellaSN    13/05/2015    0 recensioni
Tu mi hai ridotto in brandelli
brillanti come stelle e urla
che mi accendono come Venere
ma poi sparisci e mi metti in attesa
ed ogni secondo è come una tortura.
*************
Salva i tuoi consigli perchè non ti ascolterò
Potresti aver ragione, ma non mi interessa
Ci sono un milioni di motivi per cui dovrei allontanarti
ma il cuore vuole ciò che vuole
Il cuore vuole ciò che vuole baby
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Inside Out Ch3 pt2

L'ho già detto che la mia vita fa schifo?
Non faccio che soffrire per delle piccole cose che feriscono come coltelli affilati il mio animo. A scuola va bene,vivo di rendita,meno male che lo scorso anno studiavo.
 A casa va di male in peggio,i miei genitori non fanno che discutere e gridare per cose inutili,delle vere cazzate. Daltronde c'è mio fratello minore che ha cominciato a frequentare gente sbagliata e che non mi ascolta più,ma non posso fargliene un colpa: ma per lui ci sarò sempre.
La fastidiosa vibrazione del telefono mi risveglia dal mio stato di dormiveglia 'The A team'canzona molto bella,ma che ora a causa della sveglia sto imparando ad odiare. Qualche secondo dopo arriva mia madre
" Ari svegliati sono le 6 e mezza "
"Si mamma,mi alzo 2 minuti"
Esce dalla stanza,così mi alzo prendo il mio asciugamano,l'intimo,la truss dei trucchi e mi dirigo verso il bagno. Mi spoglio e mi ripeto mentalmente che devo fare presto. Sotto l'acqua tutti i miei pensieri più profondi prendono luogo,maledizione così sarò in ritardo,esco e mi asciugo velocemente. 
Son già le 7 cazzo!
La radiale passa tra poco.
 Mi trucco e mi vesto velocemente,jeans blu scuro,una canotta,le mie vans blu e una giaccehetta blu.
Decido di non fare colazione,mi dirigo verso la stanza dei miei
"Ciao mamma io vado,a sta sera" sussurro visto che mio padre dorme
Esco di casa,chiamo l'ascensore e intanto cerco le cuffie. La stazione degli autobus è a un passo da casa mia quindi ci metto poco,vado al terminale e lo aspetto. 
Non tarda ad arrivare e ci salgo su.
Il tragitto è tranquillo, o perlomeno guardo nel vuoto. Ci sono un paio di ragazzine della mia età accanto a me,credo che vadano ad un liceo privato,sono conciate come se andassero in discoteca,borse di gran marche,truccate come non so cosa,poi boh non son cazzi miei.
Nel autobus sale Guendolina,mi saluta e si siede accanto a me. Non parliamo,silenzio e imbarazzo totale,da parte mia. 
Non la conosco benissimo,ma da quanto ho potuto constatare ha una cotta per Nathan,bassino ma carino tanto quanto stronzo.
Ah dimenticavo,quel Nathan è quello che piaceva tanto ad Annalisa ma poi è finita un po' male.
Durante il tragitto sale Leo col suo gruppo.
Questo Weekend mi sono imposta di uccidere i miei sentimenti per lui,non subito ma lentamente. Non voglio distruggere quel poco che resta di me.
Arrivati davanti al liceo,trovo Annalisa che mi aspetta nel cortile della scuola.
"Ciao come stai?" mi chiede
"Tutto bene,te?" rispondo
"Si non c'è male,oggi andiamo al McDonald's con quegli della classe di spagnolo spero che tu non lo abbia dimenticato" domanda sospetta
Emm comincio a grattarmi il capo con la mano,ridacchio un po',cazzo lo avevo completamente scordato.
"Sisi certo che mi ricordo" rispondo con poca convinzione
"Sese cet cet,comunque hai portato dei soldi e quanti almeno?"
"Mmm ho solo 5 euro,poi tanto io mangio a mensa quindi dopo la al Mc non avrò tanto appetito" Ringrazio dio mentalmente per avermi fatto mettere il portafoglio nello zaino
"Ok come vuoi,allora noi ti aspettiamo davanti a scuola a un quarto l'una va bene" mi guarda
"Si signor capitano" esclamo beccandomi uno scappellotto da lei,piccola ma picchia e rutta come uno scaricatore a porto: che cazzona,ma le voglio bene.
La giornata passa bene,durante l'ora di francese non faccio che parlare con Giorgio che da qualche mese a questa parte è il mio nuovo vicino di banco. Alto da far paura,un palestrato,anoressico e giocatore di basket.
"Sei disgustoso Giorgio" ridacchio
"No ma dai,prova anche tu,tira fuori il braccio"
Questo ragazzo è fuori,mi sta mostrando i muscoli che si è fatto dopo tanto tempo a farsi seghe.
"Giorgio davvero sei proprio un cazzone" risponde Nicolo,che prende appunti sulla lezione
"Arianna prova davvero,dai ti prego" mi supplica
"Ma cosa dai" allora per accontentarlo contraggo i muscoli del gomito,e la massa corporea che ho di troppo si contrae
"Ahaha ma allora anche tu" ride come un pazzo
"Ma cosa imbecille,giuro che se non la chiudi non ti prendo a sberle,coglione" mi giro verso la lavagna
"Debessi e Santi,zitti o vi metto in punizione alla fine dell'ora" ci richiama la prof
"Scusi prof" rispondiamo in coro io e Giorgio
Lo guardo e scuoto la testa,è proprio uno stronzo. 
A volte sembriamo quasi migliori amici,mi racconta di lui e della sua vita,anche quando siamo in materie dove non siamo vicini e altre volte è come se non esistessi proprio per lui.
Non lo capisco. A volte questa cosa mi fa incazzare e ingelosire allo stesso tempo. Quando lo vedo con altre ragazze troppi pensieri passano nel mio cervello, ma nemmeno io so il perchè.
In mensa mi chiama 
"E' il mar nero"  ridacchia,io sospiro e scuoto la testa
"Si è il mar nero" ridacchio insieme a lui
le ragazze del mio tavolo mi guardano in cerca di risposta
"Che c'è chiedo?"
"Da quando parli con lui?" mi chiede Marina
"No è il mio vicino di banco in francese,e mi aveva raccontato una barzelletta" rispondo,facendo finta di niente,non sto nascondendo niente di scandaloso
"Ok" annuisce
Il dopomensa passa tranquillo,ci sediamo nel cortile davanti al campo di calcio,e raccontiamo ognuno qualcosa.
Non ci sono davvero con la testa,mi soffermo a guardare le ragazze del mio liceo. Sono tutte alte,belle,magre e io qui un metro e sessanta di timidezza,insicurezza e paura. 
Vorrei soltanto per un momento fare tutto quello che mi passa per la testa,almeno una volta,e fregandomene degli altri.
E' cosi difficile.
  
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