Prologo


                              " Non ci è dato scegliere la cornice del nostro destino,
                                        ma ciò che vi mettiamo dentro è nostro."
                                                         D. Hammarskjold 
                                
 
 
Alzo gli occhi  osservando le nuvole che riempiono il cielo leggermente grigio. Riesco a cogliere innumerevoli forme e sfumature, lasciando che l’immaginazione mi porti via con la mente.
Oggi mi sento alquanto nervosa e non riesco a capire il motivo di tale stato d’animo, eppure è venerdì… e tra poco ti vedrò.
Quasi come se avessi sentito il mio pensiero, ti vedo arrivare mano nella mano con la piccola. Un sorriso si distende sul mio viso, intenerita dalla scena che mi ritrovo davanti; ti sei abbassato per sistemare la treccia dell’angioletto biondo che porti sempre con te. Sono quasi certa del fatto che tu sia un uomo eccezionale ma lasciati dire che con le acconciature femminili hai qualche piccolo problema!
Ho una voglia irrefrenabile di avvicinarmi ma mi sento bloccata, come se delle catene invisibili mi legassero e mi tenessero lontana da voi. Tu non sai quante volte io ho provato a farmi notare da te, ma ogni volta che  tento di fare qualcosa, la paura prende il sopravvento e rimango qui, nel mio angolino di paradiso.
La prima volta che venni in questo parco era per puro caso, mi ritrovai ad accompagnare una mia amica e fu proprio quella prima volta che mi accorsi della tua presenza. Eri attento a leggere un libro, del quale purtroppo non sono riuscita a leggere il titolo. Catturata dal tuo volto serio e dal tuo modo di fare decisi di ritornare il venerdì successivo, e anche l’altro ancora…  ormai posso dire che è diventata una cosa vitale per me, non posso fare a meno di te,
Sono consapevole della mia pazzia, forse davvero mi sto lasciando trasportare in un qualcosa che non porterà a nulla, ma sento il bisogno di viverti, anche se da lontano.
La mia mente è piena di domande inespresse:
Quanti anni hai?
Chi è quella bambina?
Chi sei?
Non posso dare risposta a nessuna di queste e ovviamente più ci penso e più mi sembra di impazzire.
‹‹Me l’avevi promesso non è giusto! ››
Una voce squillante mi destò dai miei pensieri.
‹‹Una promessa è una promessa, ma sai anche  voglio che tu faccia prima i compiti. ››
Con la coda dell’occhio continuo ad osservarvi e siete così perfetti insieme.
Perdo un battito quando mi guardi, ti sei appena voltato verso di me! Ma subito hai riportato lo sguardo altrove…
Penso che il blu dei tuoi occhi sia una delle cose che porterò sempre con me.
Questi sono i momenti in cui vorrei poter entrare nella tua mente e capire cosa pensi…
Sono una pazza! Sono una stalker pazza!
L’aria pungente di questo pomeriggio comincia ad entrare nella  pelle e istintivamente mi stringo nel mio cappotto, cercando di farmi calore.
Anche se non arriva…
Non arriverà mai, forse.



Salve a tutti.
Eccomi qui a pubblicare nuovamente questa storia, questo prologo lo troverete diverso in quanto... quello precendente l'ho perso, ebbene sì!
Ho colto però l'occasione di riscriverlo  e man mano che pubblicherò di nuovo i capitoli cercherò di perfezionarli.
Come ben sapete questo prologo nasce da un sogno fatto da me, nel quale rappresentavo quella donna. Sentivo la necessità di mettere su un foglio quello che avevo " vissuto" e da questo poi è nata una storia...
Ringrazio chi mi ha supportato e chi continua a farlo :)
Maria <3