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Autore: LadySissi    14/05/2015    1 recensioni
Raccolta di racconti ispirati ai testi delle canzoni della cantautrice americana Taylor Swift. Storie che indagano le relazioni, l'amore, i cambiamenti, le scelte...e tutto ciò che può riservare la vita.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NOTA AUTORE: ecco il secondo capitolo di questo "dittico". Questa volta la narrazione è dal punto di vista di Fabio. Rispetto a Last Kiss, il capitolo precedente, Holy Ground è ambientata qualche tempo dopo. Spero che vi piaccia il tono un po' diverso nel raccontare; Holy ground è una canzone il cui messaggio principale è "Dopotutto andava bene così, senza rancore", e mi auguro di essere riuscita a renderlo al meglio.
Mi piacerebbe davvero sapere che cosa ne pensate, soprattutto perché ho visto che lo scorso capitolo ha avuto tante letture. Un commento anche piccolo, anche critico, sarebbe oro per me! Buona lettura :-)

 

me ne stavo ricordando proprio l'altro giorno,

stavo bevendo un caffè tutto solo e Dio, mi ha portato via

sono tornato a come mi son sentito dopo quel primo sguardo a New York

a quando tu ti adattavi alle mie poesie come una rima perfetta

ho spento in fretta la luce verde e me ne sono andato

hey, ho evitato la conversazione, ma tu lo sapevi già

ho lasciato uno scritto sulla porta riguardo allo scherzo che abbiamo fatto

e questo è stato il primo giorno

 

“Buongiorno Don, che cosa le posso servire?”

“Non sono ancora Don, sai?!? ...Un cappuccino, comunque. Ah, e una brioche! Grazie!”

Quando entrava in un locale, non riusciva mai a fare un'ordinazione sicura. Ogni volta, in un bar o in un ristorante, aggiungeva sempre qualcosa da mangiare o da bere in un secondo momento, cambiando idea di continuo, facendo impazzire i camerieri e facendosi poi perdonare con il suo sorriso.

Il ragazzo al bancone non aveva poi tutti i torti. Dalla prossima settimana sarebbe stato, a tutti gli effetti, Don Fabio. Aveva ancora un lungo percorso davanti a sé, i suoi voti non erano definitivi, ma si trattava comunque di un importantissimo punto di svolta per la sua scelta di vita.

Negli ultimi tre anni si era sentito lontanissimo da quella che era stata la sua vita prima della vocazione, eppure non era passato molto tempo da quando era Fabio, un ragazzo come tanti altri.

Mentre sorseggiava il suo cappuccino, si rendeva conto che alcune piccole cose non erano per niente cambiate: preferiva sempre andare al bar piuttosto che farsi un caffè a casa sua (anche se ora la sua “casa” era un posto un po' particolare), cacciava sempre le monete del resto nelle tasche dei pantaloni dimenticandole lì dentro, ed era ancora del tutto incapace di rendere la vita più facile ai camerieri.

Si stava proprio chiedendo se la ragazza che serviva il tavolo dietro di lei, che avanzava faticosamente con un vassoio stracarico, le potesse fare un piccolo favore (in fondo, lui chiedeva soltanto un'altra brioche), quando si era improvvisamente bloccato, prima ancora di farle un cenno. Tutto quel pensare e ripensare ai bar ed alle colazioni gli aveva fatto venire in mente una persona che ordinava sempre ed invariabilmente, con sicurezza, caffè senza latte e brioche alla marmellata: Sofia.

 

Il loro primo incontro era avvenuto in una giornata d'estate, durante una mattinata in piscina che entrambi stavano trascorrendo facendo volontariato con i bambini.

Era durato pochi minuti, come nei film, ma, a differenza di quello che accade al cinema, non aveva lasciato nessuna impressione particolare, in nessuno dei due. Eppure ora rivedeva chiaramente Sofia in quel sole di giugno di tanti anni prima. Ricordava il suo volto semplice dai lineamenti delicati, il suo corpo dall'aspetto un po' fragile, l'espressione stupita e pensierosa di chi si trova in un posto nuovo e deve ancora adattarsi.

Erano stati i mesi seguenti, i tanti amici comuni, il tempo trascorso insieme a consolidare la loro conoscenza. Non amicizia, si disse con una punta di amarezza.

Già, perché all'inizio Sofia non gli aveva fatto per niente una buona impressione. Gli sembrava svagata, distratta, un po' sciocca. Se qualcuno gli avesse chiesto su che cosa si basassero le sue considerazioni, forse non avrebbe nemmeno formulato una risposta coerente: gli sarebbe bastato elencare qualche piccola dimenticanza ed i commenti che ogni tanto lei faceva e che erano un po' troppo sopra le righe per i suoi gusti.

Si era trattato sicuramente di una valutazione errata, ma in quegli anni era così preso da se stesso che non se ne sarebbe reso conto.

Più i mesi passavano, però, e più Fabio si accorgeva di essere stato troppo serioso nel giudicare Sofia: per quanto fosse una ragazza minuscola e dall'aria un po' spaurita, il suo carattere era molto più forte di quello che si sarebbe potuto pensare all'inizio. Era una persona dolce e gentile, di solito responsabile, a volte un po' diretta e casinista, ma non per questo da criticare.

Fabio si era ritrovato ben presto a parlare con Sofia sempre più spesso, ad accompagnarla a casa quasi ogni sera, a fare fronte comune con lei rispetto ad altri amici. Una sera le aveva inviato un messaggio decisamente più personale di altri, e, rileggendo la sua risposta qualche ora dopo, si era accorto che quello era il primo giorno di qualcosa di nuovo.

 

correvo come una ragazza in un bel vestito nuovo

avevamo la grande città tutta per noi

abbiamo fatto cessare il rumore con il suono dei “ho bisogno di te”

e per la prima volta avevo qualcosa da perdere

bene, penso che siamo andati in pezzi nel solito modo

e la storia ha della polvere in ogni pagina

a volte mi chiedo che cosa ne pensi adesso

e vedo il tuo volto in ogni folla

 

Quello che Sofia non sapeva – non poteva sapere – era che Fabio stava già iniziando un percorso che avrebbe portato lontano da quella che era l'esistenza di tutti gli altri. Per Fabio, capire che egli non provava niente di più per Sofia di una sincera amicizia, per quanto gli eventi sembrassero spingere in un'altra direzione, era stata una conferma della scelta che stava facendo.

Scoprire però che Sofia si era innamorata di lui fu però una grossa sorpresa.

Per la prima volta, si trovava in un vero ginepraio: come dire – come spiegare? - alla ragazza che voleva stare con lei che la vita lo stava spingendo altrove?

Che, anche se non poteva dire di esserne sicuro, stava considerando la castità?

Si sentiva frustrato, triste e molto indeciso. Non riusciva a pensare a nient'altro che non fosse consolare Sofia, anche se non era certo che lei avrebbe ascoltato le sue parole.

I primi tempi entrambi erano riusciti, almeno in parte, a salvare il loro rapporto. Più il tempo passava, però, più Fabio sentiva che Sofia si stava allontanando da lui, in ogni senso. Era diventata fredda e scostante, e, cosa che lo irritava moltissimo, sembrava non tenere più in grande considerazione le sue parole.

Era evidente che non si sentisse più a suo agio nel loro gruppo di amici... dopotutto, lo era mai stata? Aveva sempre avuto altre idee, altri modi di vedere la vita di ogni giorno. Fabio voleva bene ai suoi amici, ma doveva trovarsi ad ammettere che non sempre erano stati buoni con Sofia e la sua mentalità “troppo aperta” per i loro gusti.

D'altra parte, che altro si sarebbe dovuto aspettare? Non poteva pretendere che lei lo aspettasse per sempre, o che gli stesse accanto in attesa di una sua decisione definitiva. Lui l'aveva respinta, e lei gli aveva risposto iniziando a cercare una nuova vita.

 

Il momento di cui si era a lungo pentito era stato quello in cui aveva annunciato pubblicamente la sua decisione di prendere i voti e di allontanarsi dal paese.

Prima di raccontare la sua scelta a tutta la compagnia, aveva avuto dei colloqui privati con alcuni suoi amici di vecchia data... con tutti loro, tranne che con Sofia. Gli era mancato il coraggio per farlo, e lei l'aveva saputo insieme a tutti gli altri.

Si era ripromesso di parlarle faccia a faccia, glielo aveva persino accennato, ma poi... semplicemente, non lo aveva fatto.

Si sarebbe potuto dare moltissime giustificazioni: era mancata l'occasione, non sapeva che parole utilizzare...

La verità, però, è che ormai sentiva Sofia e tutto quello che riguardava la sua vita laica come qualcosa che, di fatto, rappresentava il suo passato. Per questo motivo si era illuso, chiudendo la valigia, di lasciare alle spalle anche i capitoli più delicati della sua esistenza.

La sua nuova vita l'aveva assorbito così tanto che aveva avuto a malapena il tempo di ripensare a quello che aveva lasciato. Tuttavia, alcune volte gli era capitato di rivedere Sofia nella sua mente, di chiedersi che cosa stesse facendo e che cosa pensasse.

 

E cara, era qualcosa di buono, non guardare mai indietro

e proprio là dove stavamo era una Terra Santa

 

Gli ultimi anni erano stati preziosi per la sua coscienza. Forse non aveva ancora trovato tutto quello che desiderava, ma, a poco a poco, aveva nuovamente incontrato se stesso. Si era visto diventare adulto per davvero ed aveva rivalutato molti degli atteggiamenti che aveva avuto in passato.

Aveva incontrato di nuovo Sofia solo una volta, quando era tornato in paese a salutare i vecchi amici.

Si sarebbe aspettato che lei disertasse l'incontro e non mostrasse alcun desiderio di rivederlo. Il suo atteggiamento, invece, l'aveva spiazzato.

Quella che si trovava davanti non era più una ragazzina pronta a correre ad ogni sua telefonata o ad ascoltare le sue critiche come se fossero oro, ma una donna cresciuta che aveva imparato a cavarsela da sola.

Sofia non aveva recriminato, non aveva fatto frecciatine, non se n'era andata con una scusa, non aveva nemmeno tentato di parlargli privatamente. Lo aveva solo salutato ed aveva parlato sia con lui che con gli altri.

Risultava evidente che la serata fosse una specie di rimpatriata non solo per lui, ma per molti altri, in quanto il vecchio gruppo si era sciolto da tempo. Tuttavia, se c'era qualcuno che non mostrava di soffrirne affatto, quella era proprio Sofia: da come parlava, era evidente che nuove persone e situazioni fossero entrati nella sua vita, e che lei fosse molto più serena.

Se avesse potuto tornare indietro nel tempo, non l'avrebbe giudicata così duramente. Fin da quando si erano incontrati in piscina molti anni prima, avrebbe dovuto essergli evidente che, pur con mille difficoltà, Sofia avrebbe trovato la sua strada. Così come aveva fatto lui.

Era però inutile immaginare di cambiare quello che era stato. Iniziava a pensare che tutto quello che avevano vissuto fosse qualcosa di buono in sé, al di là di tutto quello di negativo che ne aveva fatto parte.

Si trattava di qualcosa di prezioso proprio perché vero, sentito e... sì, costellato di errori.

Lui e Sofia sarebbero andati per vie diverse, ma non avrebbero più rimpianto il passato. O, meglio, ci avrebbero ballato sopra.

 

Stanotte ballerò come se tu fossi in questa stanza

ma non ho intenzione di ballare, se non sto ballando con te.

Stanotte ballerò per tutto quello che abbiamo passato

ma non ho intenzione di ballare, se non sto ballando con te.

  
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