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Autore: fallinginthedarkness    14/05/2015    2 recensioni
- Non posso.- disse con gli occhi fissi sul pavimento.
- Perché no?- chiese prendendo le sue mani. Draco la guardò negli occhi per alcuni istanti.
- Hai detto che ho bisogno di un bel ricordo per produrre un buon patronus, e non ne ho neanche uno.- confessò.
In quel momento, si sentì impotente. Era sicura di potergli regalare un bel ricordo, perchè era quello che voleva fare lei, e quello che aspettava lui da tanto, troppo tempo. Senza pensarci troppo, avvicinò lentamente le labbra verso quelle di Draco.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da VII libro alternativo
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- Nonna, nonna!- urlò la bambina.
- Che succede?-
La signora anziana corse in bagno dalla bambina, la vide seduta con gli occhi lacrimanti. In mano teneva delle mutandine sporche di rosso.
- Sto per morire, come mamma e papà!- riprese la piccola. Era agitata e tremava, le parole le si bloccarono in gola.
- No, Eve. I tuoi genitori non sono… morti così. Sei semplicemente diventata una signorina.- disse calma la donna. Aprì l’anta dell’armadietto, ed estrasse una bustina. Spiegò alla nipote cosa le era appena successo, in modo da tranquillizzarla.
- Ma nonna, anche alle streghe succede?- chiese innocentemente.
- Certo, Eve. Tutte le donne almeno una volta al mese hanno un ciclo mestruale, è normalissimo. Te l’ho già detto, serve per avere bambini.- rispose pazientemente la donna.
Eveline Serpens Wilson era figlia di Abigail e Jason Wilson, entrambi smistati in Serpeverde anni prima. Lei viveva con sua nonna, Talullah, anche lei strega ma, a differenza della figlia Abigail, era stata smistata in Corvonero. La figlia e il genero morirono grazie all’anatema che uccide, uno dei tre incantesimi proibiti: Avada Kedavra. A scagliarlo contro di loro fu Tom Riddle, ma ebbe la geniale idea di lasciare metà dei suoi poteri alla figlia, prima della sua presunta morte. Tom sapeva che sarebbe “morto”, perciò trasferì i suoi poteri ad una bambina piccola in modo da non destare sospetti. Eve era già a conoscenza di ciò anche se suo fratello, Nathan, aveva cercato in tutti i modi possibili di tenerglielo nascosto. Nemmeno Talullah voleva dirglielo, ma Eve aveva un certo talento nel persuadere le persone, forse era dovuto ai poteri di Riddle, o forse era semplicemente il suo modo di essere. Man mano che cresceva, i suoi lineamenti cominciarono a marcarsi. Nathan era ben diverso da lei, aveva capelli castani con occhi verdi e la pelle leggermente ambrata. Eve aveva capelli neri come la pece, labbra rosee, pelle bianca come il latte, occhi color ghiaccio e zigomi alti. Ricordava molto sua madre. Talullah era ormai anziana, e badare a due ragazzini era difficile per lei. Naturalmente la lettera arrivò anche per la piccola Eve. Era emozionatissima, e aveva già le idee chiare: sarebbe voluta andare nella casata Serpeverde, per onorare i suoi genitori. Nathan sperava che andasse in Corvonero, proprio come lui e la nonna. Aveva paura che finendo in Serpeverde, sarebbe potuta diventare come Riddle.
Una giornata di giugno Eve ricevette la lettera, esitò un attimo prima di aprirla. Voleva prima farla leggere a sua nonna.
 
SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS
Direttore: Albus Silente
 
(Ordine di Merlino, Prima Classe, Grande Esorcista, Stregone Capo,
Supremo Pezzo Grosso, Confed. Internaz. dei Maghi)
Caro signora Wilson,
siamo lieti di informarLa che Lei ha diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria
di Hogwarts. Qui accluso troverà l'elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature 
necessarie. I corsi avranno inizio il 1° settembre. Restiamo in attesa della Sua risposta via gufo entro e
non oltre il 31 luglio p.v.
Con ossequi,
Minerva McGranitt
Vicedirettrice.
 
- Nonna, quando andremo a comprare la divisa e i libri? E la bacchetta? Che bacchetta avrò?-
- Tesoro, calma. Sono sicura che Nathan sarà felice di accompagnarti a Diagon Alley, vero caro?-
- Sicuro, nonna.- rispose calmo.
Nathan e Eve andarono a Diagon Alley, girarono per circa mezz’oretta prima di trovare il negozio del signor Olivander.
E’ la bacchetta che sceglie il mago.
- Ebano con nucleo di drago, dodici e mezzo pollici, sorprendentemente sibilante.- disse Olivander.
- oh, grazie.- rispose.
La sua bacchetta era perfetta per lei, le si addiceva proprio. Nell’arco di tempo che le restava da passare a casa prima di poter partire per Hogwarts, chiese al fratello di insegnarle qualche incantesimo. Le piaceva imparare, un po’ meno studiare.

Il primo settembre arrivò in fretta, Eve non sapeva cosa mettere nella valigia oltre ai libri, e alle divise. Decise di portare anche qualche suo vestito abituale. Mise Honey, la sua gufa, nella gabbia, e insieme al fratello si avviarono a King's Cross. 
- Anche voi a Hogwarts?- chiese un ragazzino di colore.
- Sì, è il mio primo anno. Tu?- rispose Eve.
- Oh, anche il mio! Comunque piacere, sono Blaise Zabini.-
- Tua madre è molto famosa.- commentò Nathan.
Nathan si precipitò verso il muro e scomparve, Eve non l’aveva mai fatto ed aveva paura di schiantarsi, naturalmente non successe e si ritrovò davanti al binario nove e tre quarti. Tutti i genitori salutarono i loro figli, e le venne il magone. Lei non poteva salutare i suoi genitori, perché non li aveva mai visti. Non si ricordava nemmeno i loro volti, sua nonna non aveva molte foto in casa che ritraevano i suoi genitori da adulti. Entrò nel primo vagone, e vide che era già occupato da tre ragazzini.
- Scusate, siamo al completo.- disse un tipetto biondo platino con i capelli ricoperti di gel.
- Io non credo proprio!- affermai.
- Nel caso non l’aveste capito, io sono Malfoy, Draco Malfoy e decido io se la cabina è piena o meno.-  rispose in modo rude.
Quel ragazzo stava facendo uscire fuori di testa Eveline, Blaise non riuscì a tenerla ferma. La ragazza prese a pugni Draco Malfoy, che scoppiò in un pianto isterico dal dolore.
- Direi che ora la cabina ha ancora qualche posto, giusto?- chiese Blaise.
- Sì, sì.- si affrettò a dire un ragazzino robusto.
Eve si sistemò e prese a leggere un libro, ignorando completamente il pianto di Draco. Era rosso di rabbia, e continuava a lamentarsi con i suoi amici Tiger e Goyle. Blaise ne aveva le scatole piene di sentirlo piagnucolare, e cominciò a sbuffare, dando così fastidio anche ad Eve. Dalle altre cabine provenivano  rumori assordanti, e luci accecanti. Stavano sicuramente provando qualche incantesimo in preparazione alla scuola.
Agitare e colpire. Wingardium Leviosa.
Eve fece levitare un libro vecchio. Malfoy la guardò storto per tutto il tempo, e in men che non si dica si ritrovarono ad Hogwarts, un vecchio castello enorme. ‘Chissà quante stanze ci saranno lì dentro’. Tutti gli studenti del primo anno si recarono verso la sala grande in fila indiana per lo smistamento.
- Harry Potter è venuto davvero ad Hogwarts.- disse Draco. - permettimi di aiutarti a sceglierti gli amici.- gli tese la mano ma Harry non la prese. Ron cominciò a ridere, e ovviamente i commenti negativi di Draco non tardarono.
- tu che ridi? Capelli rossi, vesti di seconda mano, lentiggini… devi essere un Weasley.-  
Ron smise immediatamente, era appena stato umiliato da Draco e la cosa non gli andava giù. La professoressa McGranitt li fece zittire e cominciò a chiamare alcuni nomi per lo smistamento.
- Harry Potter.-
- Grifondoro!- disse il cappello parlante.
- Draco Malfoy.-
- Serpeverde!-
- Eveline Wilson.- Eve si affrettò a sedersi sulla sedia, era emozionata e tesa. Se fosse finita in Grifondoro, suo nonno sarebbe stato fiero di lei, se fosse finita in Corvonero, sua nonna e Nathan sarebbero stati contenti, ma il suo cuore era Serpeverde.
- Serpeverde!-
Severus Piton, l’insegnante di pozioni, accennò un sorriso. Lei già lo conosceva, era un grande amico di famiglia. I suoi genitori erano nella stessa casata di Piton. Appena il cappello parlante disse “Serpeverde”, Eve vide uno sguardo di disappunto da parte di Nathan, ma poco le importò. Era fiera di essere Serpeverde, e nessuno avrebbe potuto rovinare quel momento. Si sedette al tavolo della sua casata, e alcuni membri si congratularono con lei. Anche il suo nuovo amico Blaise era stato smistato in Serpeverde. Draco Malfoy cominciò a raccontare la storia della sua famiglia, di quanto ricco fosse, e di quanto disprezzasse i mezzosangue, o i nati babbani. Era chiaro che per Eve fossero tutte chiacchiere, probabilmente discendeva da una famiglia di babbani, ma Pansy Parkinson non fece altro che guardarlo con occhi a cuoricino, come se fosse la persona più bella che avesse mai visto. Sembrava quasi ammaliata dalle sue false parole. Eve guardava gli altri tavoli, e tutti erano felici di essere lì in quel momento. Lei si sentiva fuori posto, forse perché oltre a Zabini, non aveva nessun amico. Non era abituata a stare in solitudine, lei viveva ad Oxendon Street e aveva molte amicizie lì, tra cui la sua migliore amica Brooklyn, che quando scoprì la data della sua partenza, si mise a piangere. Nonostante non la vedesse da solo due giorni, le mancava molto.
- Certo che qui si mangia davvero bene!- disse entusiasta Goyle.
- Naturalmente a Villa Malfoy si mangia meglio, giusto?-
- Cara Eveline Serpens Wilson, non ti conviene metterti contro di me.- sbottò Draco.
- Strano, pensavo di essere stata io ad averti preso a pugni prima. Devi essertelo dimenticato probabilmente.- rispose a tono Eve.
Malfoy tacque, ma le lanciò un’occhiataccia che Pansy rabbrividì al solo pensiero che potesse lanciarla anche a lei. Blaise rise sotto i baffi, evidentemente nemmeno a lui piaceva molto Draco. Come non biasimarlo, era un tipo davvero insopportabile, un figlio di papà. 




Spero che vi piaccia, e fatemi sapere cosa ne pensate in modo che io possa "crescere". Tra le note c'è scritto che il settimo libro avrà un finale alternativo. Ovviamente la storia non si concentrerà sui primi anni di Hogwarts, ma ho voluto fare una specie di capitolo introduttivo. E niente, aggiornerò appena riceverò alcune recensioni, perchè naturalmente non avrebbe senso continuare a pubblicare senza che qualcuno la legga. 
   
 
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