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Autore: LA dreamer    02/01/2009    1 recensioni
Avevo vissuto a Los Angeles per 21 anni,amavo allora la mia vita come l'amavo adesso,ma come tutti,avevo avuto la mia crisi post adolescenziale ed ero scappata dalla grande metropoli per la spiaggia che avevo amato sin dalla prima volta.Huntington Beach era il mio rifugio personale.Prima Fiction sugli Avenged Sevenfold,spero che piacerà!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Rimasi al dir poco scioccata.
Erano bastati trenta secondi e lui se n’era andato. Lo vidi camminare al di sopra del gomito di Zacky che invece si stava divertendo con la mia amica a ridere su cose a me ignote. Rimasi a fissare la sua andatura lenta e tentennante come se volesse chiedermi di seguirlo,ma no che dico,come posso anche solo minimamente pensare una cosa del genere dopo un misero saluto di circostanza.
Dovevo smetterla di farmi venire certi pensieri,di certo non avrei ingannato la mia migliore amica,facevo schifo a raccontare bugie.
-Dai venite vi presento gli altri della band.-esclamò Zacky sorridendo ad entrambe,anche se il sorriso più bello e sincero lo riservò a Gena,quei due si piacevano e non poco.
-Zacky aspetti solo un secondo?-chiese la mia amica tenendomi ferma per un braccio.
-Certo vi aspetto al bancone.-detto questo recuperò la birra dal tavolino e andò incontro ad altri tre ragazzi. Mi voltai verso la mia amica non so con quale espressione,ma potei vedere la sua pronta ad esultare alla prima parole che avrei pronunciato.
-Torna nel mondo reale Bro,dove sei andata?
-Eh?sono sempre stata qui Gena.-scosse la testa iniziando a ridere.-si può sapere che cavolo ti prende?
-Io dico che il pianeta Brian ti ha rapita e tenuta stretta. Cos’era quel << si piacere sono io >> così frettoloso?
-Scusa genio incompreso che cosa avrei dovuto dirgli?
-Andiamo va ragazza che sogna ad occhi aperti.-lasciai cadere li il discorso e raggiunsi Zacky al bancone del bar. Rimasi sorpresa nel vedere uno dei suoi amici,era enorme,aveva dei muscoli che facevano paura,ma il suo sorriso cambiava del tutto il suo aspetto,era dolce e amichevole,sembrava uno a posto.
-Eccole,ragazze loro sono Matt il cantante,Johnny il bassista e…-il ragazzo più alto e magro quanto uno stecchino lo interruppe prendendo le nostre mani posandogli un bacio delicato.
-Scusa Zee va qui intervengo io e mi presento da solo. Signorine molto lieto io sono The Rev.-sia io che Gena ci guardammo in faccia per qualche secondo prima di scoppiare a ridere ancora con le mani fra le sue. Alzò un sopracciglio e sul suo volto apparve un espressione tra il deluso e l’offeso.
-Ma perché tutti ridono?-chiese rivolto a Johnny che a stento tratteneva le risate.
-Vedi amico,ridono per il soprannome.-gli mise un braccio sulle spalle e lo voltò per portarlo lontano da noi.
-Non era nostra intenzione offendere.-mi discolpai alzando le mani.
-Noi abbiamo provato a dirglielo,ma ancora non si è arreso. Comunque io sono Matt.-strinsi la mano al ragazzo alto e muscolo che mi sorrise dolcemente.
-Io sono Brooke e lei è Gena la mia migliore amica.
-Molto piacere Matt.
-Eih ma sei qui.-una ragazza bionda abbracciò Matt da dietro facendosi prendere le mani in modo tenero. Di fianco a lui sembrava così piccola e indifesa,ma dal modo in cui lui la guardava andava oltre al male,erano in un mondo a parte,in quel momento probabilmente non esisteva più nessuno,erano solo loro due e io li stavo invidiando un sacco,insieme erano una cosa stupenda. In quel momento pensai a Brian,non si era ancora fatto vedere in giro. Perché sto pensando a lui?Perchè mi sono persa così facilmente nei suoi occhi?
Troppi perché Brooke! Perché invece non prendi ed esci da qui?per una volta ascolta l’istinto e vai,male che vada non lo rivedrai più!
-Zacky,non fare il maleducato.-esclamò la ragazza abbracciata a Matt.-presenta su su.
-Che stupida. Dunque lei è…lei è Valary detta Val,ragazza storica di questo energumeno e nostra affidata Tour Manager,loro sono due amiche,Gena e Brooke.
-Benvenute nel club ragazze sono felice di conoscervi.
-Piacere nostro Val.-sorrisi stringendole la mano,si era decisamente lontana dalle ragazze dei musicisti che avevo conosciuto,aveva quel qualcosa in più che col tempo conoscerò,ora però devo uscire e capire cosa sta succedendo.-esco a fumare una sigaretta.
-Certo noi siamo qui.-rispose Matt salutandomi con una mano. Prima di andare Gena si abbassò al mio orecchio.
-Porta sul retro bimba.-le diedi una gomitata e facendomi spazio fra le persone andai incontro al mio angelo nero!
Diedi una spinta al maniglione antipanico della pesante porta sul retro e con una leggere spallata riuscì ad aprirla per uscire e far entrare altri due ragazzi che mi ringraziarono. Come cambia la gente da un posto all’altro,a Los Angeles tutto questo me lo sarei scordato. Mi guardai intorno un paio di volte prima di andare a sedermi su un muretto dando le spalle al locale,volgendo,come sempre,lo sguardo verso l’oceano.
Non l’avevo visto anche se le persone che fumavano fuori erano poche,ma non vidi ancora quello sguardo angosciato e serio. Sorrisi al nulla pensando alle parole di mia madre << ricorda bimba chi ti guarda sorridendo vuole solo una cosa,chi ti guarda seria vuole altro >> aveva ragione come sempre la mia mamma, e sapevo che da lui avrei avuto molto di più se solo avessi imparato a conoscerlo meglio.
Così persa tra i miei pensieri non mi accorsi che un pacchetto di Marlboro rosse comparve sotto il mio sguardo. Sussultai un attimo prima di alzare lo sguardo e scontrarmi col suo che ancora una volta mi fissava come se fossi un oggetto prezioso.
-Scusa ti ho spaventata?-chiesi con la sua voce vellutata.
-Ah si un po’ ero immersa nei miei pensieri,mi capita spesso.
-Anche a me…Vuoi?.-allungò la mano col pacchetto e annuendo ne presi una accendendola con un accendino che avevo in tasca.
-Grazie mi ci voleva.
-Non ami questi posti vero?-mi chiese togliendosi il cappellino e ravvivandosi i capelli con la mano.
-No cioè si si mi piacciono molto solo che ogni tanto devo starmene da sola.-Bugiarda sei una bugiarda tu sei uscita per vedere lui.-e tu come mai non sei dentro?
-Perché ogni tanto devo starmene da solo senza nessuno.-sorrisi a lui a quelle parole e a quella situazione,ogni secondo che passavo insieme a lui era sempre meglio.-Zacky è un bravo ragazzo.-esclamò all’improvviso. Lo guardai stranita e lui come risposta mi sorrise. Smettila di sorridere ti prego.
-Si sa anche a me,anche Gena lo è!
-Beh grazie per la fumata insieme.-saltò giù dal muretto e rimase a fissare il suolo sotto le sue scarpe. Nemmeno io sapevo che dire,ciao mi sembrava troppo scontato.
-Non c’è di che.- questa invece era ottima come risposta,perché non penso a collegare il cervello prima di sparare cazzate?-cioè grazie anche a te. -A presto Bro.- così,come prima,scomparve nel buio della notte,esattamente com’era arrivato. Era tanto che non sentivo un ragazzo chiamarmi con quel soprannome,Gena lo faceva sempre,ma lei era solo la mia migliore amica. Il modo in cui l’aveva pronunciato mi fece andare il cuore a mille,batteva come un pazzo,correva ad alta velocità e io non ero di certo intenzionata a fermarlo,ero felice,felice per una semplice chiacchierata notturna,felice di essermi sentita chiamare in quel modo,felice di aver potuto guardare ancora un po’ dentro i suoi occhi,scoprire posti che mai avevo visitato e viaggiare con la fantasia. Brian aveva avuto il potere di rapire il mio cuore e farlo suo con un solo sorriso. Ma ancora non volevo illudermi troppo,chissà chi era davvero quel musicista solitario,chissà cosa nascondeva dietro a quella maschera da duro e forte,chissà se sapeva amare quanto io potevo amare lui. Amare,una parola troppo grande,ma che ormai sento tanto lontano,è tanto che non amo qualcuno,è tanto che non mi sento amata da un ragazzo. Brian potrai mai essere tu il mio angelo,venuto a salvarmi da questo mondo spesso crudele con le persone? Non trovai risposta a quella domanda quella sera,era troppo presto lo conoscevo da appena due ore,ma nella mia testa balenava sempre la stessa domanda di prima: perché sto pensando a te?
Saltai giù dal muretto e spensi ciò che rimaneva della mia,anzi sua,sigaretta e infilandomi il cappuccio in testa e le mani in tasca rientrai nel locale stampandomi in volto il sorriso più vero mai esistito. Volevo conoscere tutti loro,volevo parlare,ridere e scherzare senza mai dimenticarmi del suo sorriso.
Quei ragazzi avevano talento da vendere,dovevano solo aspettare il momento giusto per farlo sapere al mondo intero!

X Emy_Cadaver: eih grazie mille per la recensione,sei la sola,ma posto comunque un altro capitolo,sono felice che ti piaccia.Eh si Brian poteva sprecarsi,ma deve fare il duro!un bacione!
  
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