Roger corrugò lo sguardo, stranito. Lanciò un’occhiata veloce ai suoi compagni, constatando con leggero divertimento quanto un tour potesse essere sfiancante. Altro che feste e dopo concerti a base di alcolici; quei tre disgraziati lo avevano lasciato con la promessa di ritrovarsi nella hall dell’albergo dove alloggiavano in mezz’ora, giusto il tempo per darsi una rinfrescata e cambiarsi almeno d’abito. E nella hall li aveva trovati, ma non nelle condizioni che avrebbe sperato. I suoi occhi azzurri si posarono prima su Freddie, adagiato sul divanetto in pelle con intoccabile eleganza perfino nel sonno, per poi scrutare un Brian tranquillamente stravaccato su una delle poltrone color cremisi ronfare rumorosamente, arrivando infine alla visione di un docile John placidamente dormiente e mezzo sdraiato sul piccolo divano, con tanto di leggera e adorabile bavetta alla bocca. E sì che di tempo ce ne aveva messo poco per cambiarsi … Mandando a quel paese tutti i piani della serata, Roger osservò i suoi migliori amici tranquillamente sprofondati nell’oblio del sonno, scuotendo il capo e ridacchiando leggermente. Nonostante tutto però erano la sua famiglia, la sua ohana, come dicevano alle Hawaii.. Certo, era piccola e forse un po’ disastrata … ma era bella. Tremendamente bella.

Erano la sua ohana, la sua famiglia. E famiglia significa che nessuno viene abbandonato o dimenticato … mai. E su questo, poteva starne certo.
 

- “Ohana significa famiglia, e famiglia significa che nessuno viene mai abbandonato o dimenticato …”