Fanfic su attori
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Autore: Sariel    02/01/2009    21 recensioni
Non avrei saputo dire come eravamo arrivati a quel punto, ma sicuramente lei, la nuova arrivata, c’entrava in qualche modo, anche se avevo tentato di negarlo sin dall’inizio.
Seguito di 'fact, not fiction'.
[Robert Pattinson/Kristen Stewart]
[MOMENTANEAMENTE SOSPESA]
Genere: Romantico, Triste, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Disclaimer: Questa storia è frutto della mia fantasia. Non conosco i due personaggi e, ovviamente, non appartengono a me. E blablabla.
Credits: (*) tratto da Cime Tempestose, versione cinematografica del 1939, la migliore a mio parere.
Note dell'Autore: Eccoci qua con il settimo[caspita!!!] capitolo del seguito di fact, not fiction, long-fic seguito di one night in Portland.

BUON ANNO! *____________* eccoci con l’aggiornamento che avevo promesso <3 caspita, siamo già al capitolo sette *saltella come una pazza*
Ripreso il capitolo II, prima di passare ad altre scene u.u posso solo dirvi che la situazione diventerà interessante, però spero di non renderla banale ç__ç Naturalmente ho tagliato e modificato alcuni pezzi di New Moon per le battute, anche perché penso che faranno così anche per il film, no?
Commenti ben accettati. Come sempre buona lettura,
Sara;;
ps non betata, scusate eventuali errori.
ps2 tra un po’ ci sarà qualcosa di nuovo(leggesi nuove one-shot), stay tuned *-* vi posso solo dire che avranno rating rosso *__*

Unexpected.

Chapter VII
{UNEXPECTED}




- Oh, it's a wonderful castle! Heathcliff,
let's never leave it.
- Never in our lives! Let all the world confess,
that there is not in all the world
a more beautiful damsel than
the Princess Catherine of Yorkshire.
- But I - I'm still your slave.
- No, Cathy. I now make you my queen.
Whatever happens out there,
here you will always be my queen.
Wuthering Heights - 1939 Movie(*)


- Bella, stiamo per andarcene.- esordii, con lo stesso tono monocorde che cercavo di usare per quella scena. Inspirai piano, mantenendo la concentrazione.
- Perché proprio adesso? Ancora un altro anno…-
- Bella, è il momento giusto. Per quanto potremmo restare ancora a Forks? Carlisle dimostra a malapena trent’anni e già deve dichiararne trentatré. Comunque vada, non passerà molto tempo prima che ci tocchi ricominciare da capo.- replicai, atono.
Stava andando bene, almeno per il momento. Lo sguardo confuso di Kristen - no, in quel momento era Bella, dovevo vederla come tale - passò dal preoccupato al confuso in un lampo.
- Quanto dici noi…- bisbigliò, spaventata.
- Intendo la mia famiglia e me.- Scandii bene le parole, senza smettere di fissarla. - Tu non puoi venire. E’ troppo pericoloso.-
- Ma…- La nota implorante nella sua voce mi colpì, molto più forte di quanto pensassi. - Tu non puoi…non puoi.- si fermò, riprendendo fiato.
- Il mio mondo non è fatto per te.-
Il mio tono risoluto e duro sembrò farle prendere in considerazione l’idea di capitolare, ma fu solo un’impressione.
Fece un passo avanti, facendo scricchiolare piano le foglie sotto i suoi piedi, mentre esclamava un forte No!. E, come previsto dal copione, dai suoi occhi cominciarono a scendere lacrime di disperazione.
Deglutii, ringraziando il cielo che la sensazione che mi aveva bloccato qualche giorno prima sembrava essere sparita.
- Se riguarda la mia anima, non m’importa! Prendila, è già tua!-
- Bella, non voglio che tu venga con me.- Parole fredde, taglienti come lame di ghiaccio.
Rimase un attimo in silenzio, come se stesse valutando il colpo provocato da quelle parole. Kristen - Bella, mi corressi per l’ennesima volta - sembrava davvero sconvolta e tentai per la decima volta in nemmeno venti minuti di rimanere concentrato.
- Tu….Non…Mi vuoi?- mormorò infine, con voce spezzata.
Con la coda dell’occhio vedevo Cath in piedi, accanto alla telecamera, che ci fissava, con le mani giunte come se fosse in preghiera. Era in adorazione e sembrava aver perso la capacità di respirare. Non potevo mandare tutto all’aria.
- No.- risposi, più duramente di quanto volessi. Cath si rilassò e sospirò piano, ma la sentii comunque.
Kristen si irrigidì davanti a me, per poi rilassarsi.
- Bè, questo cambia le cose.- disse, con tono calmo e ragionevole, così in contrasto con la sensazione che doveva provare in quel momento.
Guardai verso gli alberi alla mia sinistra e incrociai lo sguardo di Cath per un momento, prima di riprendere a parlare.
- Ovviamente, a modo mio, ti amerò sempre. Quello che è successo l’altra sera mi ha fatto capire che è ora di cambiare.- iniziai, perdendomi con lo sguardo tra gli alberi che ci circondavano. - Vedi…sono stanco, di un’identità che non è la mia, Bella. Non sono un essere umano.- aggiunsi, marcando le ultime parole, facendola sobbalzare impercettibilmente.
Spostai di nuovo lo sguardo su di lei.
- No.- sussurrò. - Non farlo.- Nella sua voce era ricomparsa la nota supplichevole di poco prima.
- Tu non sei la persona giusta per me, Bella.- replicai, distruggendo ogni sua speranza.
Ci mise un po’ a rispondere. - Se…ne sei certo.- disse infine, con voce tremante.
Annuii. - Se non è troppo vorrei chiederti un favore. Non fare nulla di insensato o stupido.- la pregai, serio, e per un momento il mio tono distaccato scomparve.
- In cambio ti farò anch’io una promessa. Prometto che è l’ultima volta che mi vedi. Non tornerò, proseguirai la tua vita senza nessuna interferenza da parte mia.- le promisi.
Si immobilizzò, gelata da quelle parole.
- Sarà come se non fossi mai esistito.- aggiunsi, sapendo di darle il colpo di grazia.
Mi voltai e cominciai a correre, fino al punto che Cath mi aveva indicato prima di iniziare le riprese. Mi fermai, proprio quando sentii la sua voce.
- E…stop!- urlò, senza nascondere la propria soddisfazione.
Si avvicinò a noi, quasi reprimendo l’istinto di saltellare. Tornai vicino a Kris, alzano gli occhi al cielo. Non so chi tra di noi era il più bambino. Forse io, ma anche Cath non scherzava.
- Ok, lasciatemi dire che questa era a dir poco fantastica.- esordì, agitando le mani. Lo faceva sempre, quando era di buon umore. Strano che non si fosse messa a saltellare.
- Da dopodomani possiamo spostarci a St. Helens, qui forse abbiamo finito.-
Lanciai un’occhiata a Kris, che mi guardò con la coda dell’occhio.
- Ah, eh, Rob.- Spostai lo sguardo verso di lei quando sentii il mio nome. - Ottimo lavoro.- aggiunse, con un sorriso a trentadue denti.
- Felice di averla fatta contenta, madame.- dissi, abbassando la voce, con un inchino che le strappò una risata, alla quale si unì subito dopo quella di Kris.
Una grossa goccia d’acqua cadde dagli alberi sopra di noi e mi colpì la guancia. Mi asciugai piano e sospirai.
- Merda, il trucco è andato a puttane.- mormorai, guardandomi la mano sporca del fondotinta chiaro che doveva coprirmi la faccia, non le dita. Nello stesso istante un’altra goccia colpì Kris, che sbottò, arrabbiata.
- Andate subito al trucco.- ordinò Cath, indicando dietro di lei e puntando il dito verso Abigail, che se ne stava insieme alla troupe.
- Sì, è meglio.-
Superai Cath, seguito da Kris, e raggiungemmo Abigail. Dato che era impossibile andare fino alle roulotte, la ‘sala trucco’ si era trasferita sotto il tendone bianco che era stato messo sul set. Era piccolo, ma serviva per proteggerci dalla pioggia. Il telone che faceva da soffitto era plastificato e alcune gocce lo coprivano, segno dell’umidità del bosco.
Entrammo e ci sedemmo davanti ad un piccolo specchio - cosa alquanto strana per un semplice tendone - che era stato portato lì. Abigail iniziò con Kris e fu veloce, perché lei non si era toccata nel punto in cui era stata colpita dall’acqua, mentre io sì.
Si spostò davanti a me presto, con il trucco già pronto in mano. Chiusi gli occhi.
- Grazie per ieri sera.- disse, mentre mi sistemava il fondotinta sulle guance. Riaprii gli occhi, lanciando un’occhiata a Kris attraverso lo specchio. Pessima idea. Mi fulminò e si morse un labbro per non parlare.
- Figurati.- risposi ad Abigail, tornando a guardarla.
Non appena si allontanò da noi, Kris parlò. - Ieri sera?- bisbigliò, guardandomi con aria interrogativa.
- Oh, sì. L’ho incontrata sul lungo fiume e l’ho riportata qui, non c’erano più autobus.-
- Perché non me lo hai detto?-
- Perché non c’è nulla da dire.- La guardai, sgranando leggermente gli occhi. Non avevo fatto nulla di male.
- Nulla da dire?- sibilò, stringendo i denti.
Aprii la bocca per replicare, ma la richiusi subito, scuotendo piano la testa.
- Non sarai mica gelosa per questo, spero.-
- Oh, no, tranquillo. E’ normalissimo che il mio fidanzato vada in giro con altre ragazze.- replicò ironica, arricciando il naso.
Alzai un sopracciglio. - Fidanzato? Cos’è, sono salito di livello?-
Roteò gli occhi, sospirando. - Sì, sono gelosa.- ammise, evitando l’ultima domanda. - E non vorrei sapere tutto, però questo potevi dirmelo.-
- Ti devo ricordare che eri tu la persona che stavo aspettando e non lei?-
- Ho perso il cellulare, te l’ho detto.- mormorò in risposta, con tono dispiaciuto e pieno di scuse. Allungai una mano e le accarezzai il collo.
- Kris, a me non importa, davvero. So perché non sei venuta, credimi, lo so. Non ti sto accusando di niente.- sussurrai al suo orecchio, prima di posarle un bacio sul collo, facendola rabbrividire. Ridacchiò e mi abbracciò, stringendomi a sé.
- Scusa, non farò più la gelosa.-
Cercai di non fare reprimere la risatina che minacciava di uscire.
- Sai, devo ammettere che però mi piace quando lo fai.-
Mi strinse più forte, facendomi mancare l’aria per un istante. Risi e mi allontanai.
- Andiamo di là, prima che Cath pensi che sia successo qualcosa.-
La presi per mano e la trascinai fuori dalla tenda.

*

La giornata passò velocemente, anche se il tempo libero a nostra disposizione era pressoché nullo riuscii a godermela. Cath era su di giri. Le riprese a Portland potevano considerarsi concluse, per quel che mi riguardava mancavano solo quelle a St. Helens e quelle in Italia.
Il giorno dopo, un giorno prima del previsto, ci saremmo spostati a St. Helens, e avrei concluso la prima serie di scene in cui era richiesta la mia presenza. E grazie a ciò ci era stata concessa la sera libera, senza l’obbligo di tornare per un orario decente.
Io e Kristen avevamo passato la serata vicino al punto in cui c’erano i camper, non avevamo voglia di andare fino a Portland, eravamo stravolti.
Quasi tutto il resto del cast - Nikki in primis e aveva tentato di convincerci ad andare - aveva deciso di partecipare ad una festa organizzata - senza un apparente motivo - a Portland, quindi eravamo quasi totalmente soli. Il freddo però ci aveva convinto a tornare alle nostre roulotte e Kristen si era fiondata subito nella sua, promettendomi che sarebbe venuta nella mia appena pronta. Prima di entrare nella mia accesi una sigaretta, seduto sui gradini.
Mi stupii quando una figura apparve alla mia sinistra, barcollando leggermente. Pensavo che tutti fossero a quella festa. Non la riconobbi subito, a causa dell’oscurità.
Fu solo quando la sentii mormorare debolmente il mio nome che riuscii a capire chi fosse.
- Rob.- La voce acuta, ma debole, di Abigail riempì l’aria.
Mi alzai e la raggiunsi, preoccupato. Non sembrava nel pieno possesso delle sue facoltà.
Mi guardò per un attimo, lasciando sfuggire una risatina. Il suo respiro mi colpì in faccia, puzzava di alcool.
- Sei ubriaca.- constatai, alzando un sopracciglio. - Sei andata anche tu a quella festa?-
Annuì e si alzò in punta di piedi, aiutandosi con le mani, prontamente appoggiate alle mie spalle.
- Abigail…che diav- sussurrai, capendo le sue intenzioni, ma fui subito zittito dalle sue labbra, che premettero piano sulle mie. Fu facile allontanarla, mi bastò semplicemente appoggiare le mani ai fianchi e spingerla indietro. Mugugnò qualcosa e la sua espressione si fece imbronciata.
La tenni ferma, stringendo volutamente forte i suoi fianchi, sapendo di farle male. Che razza di- non osai nemmeno pensarci. Ma, Dio, capitava solo a me? Per caso avevo scritto sulla fronte ‘sono vostro, fate quello che volete’ e non lo sapevo? La fulminai con lo sguardo.
Andavano bene gli abbracci delle fan, ma questo era troppo.
- Sei ubriaca.- ripetei duramente, scuotendo la testa. - Ti riporto nella tua roulotte.- le dissi, sospirando. Le passai una mano attorno alla vita, aiutandola a camminare. Mi voltai, trascinandola - sì, perché non accennava a collaborare - dietro di me.
Ma mi bloccai, non appena incrociai il suo sguardo. Oh, cazzo, fu l’unica cosa che riuscii a pensare. Mi guardò sconvolta, prima di lanciarmi uno sguardo accusatore.
Avrei tranquillamente lasciato andare Abigail per correre da lei, ma il mio cervello sembrava non comandare i miei movimenti.
Kristen era immobile davanti a me, solamente a qualche metro di distanza, ma mi sembrava distante. Troppo distante.
- Kris…- mormorai. Che cretino, come poteva sentirmi?
Fece un passo indietro, con la chiara intenzione di correre via.
- KRIS!- urlai, ma la porta della roulotte si chiuse dietro di lei con uno scatto secco.


Angolo autrice.
Angolino pubblicità -> what happens in the utility room... *O* nuovanuovanuova, deliziosamente PWP, rating rosso.
Grazie davvero a tutte per i commenti al capitolo precedente. <3
Come avete capito tutto è lei, la stronza u.u Bè, era palese. Ora direi che è chiaro.
Sono riuscita a postare il capitolo con un leggerissimo ma pur sempre un anticipo, a presto con il prossimo <3
E grazie ancora a tutti. *_*
  
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