Dean era sdraiato sull'erba vicino alla riva del lago, respirava affannosamente e guardava il cielo senza nuvole nascosto dietro le fronde degli alberi.
Castiel era sdraiato accanto a lui, poggiava la testa sul suo petto e lo stringeva con il braccio, mentre con gli occhi semi chiusi ascoltava il battito del suo cuore.
"Sai la prima volta che sono venuto qui, io papà e Sammy abbiamo pescato un sacco di pesci... Poi gli abbiamo arrostiti sul fuoco e abbiamo passato la serata ad ascoltare le sue storie di caccia, è stato davvero fantastico...!"
"Sembra molto bello, vorrei avere anch'io dei ricordi così su mio padre..."
"Ti manca?"
"Si... non c'è giorno che non pensi a lui. E a te manca tuo padre?"
"Ogni fottuto giorno! Chissà cosa direbbe se sapesse cos'è appena successo sul prato dove ci insegnava a pescare!" Disse ridendo.
"Forse sarebbe contento di sapere che felice..."
"Ehi vecchio scusa ma ho pescato un angelo invece della cena! - Scoppiò a ridere e aggiunse - mi immagino già la sua faccia sconvolta!"
Cas scoppiò a ridere e gli diede un bacio, tornando a posizionarsi tranquillamente sul suo petto.
Qualche ora dopo decidero di fare ritorno verso casa, si incamminarono sulla via del ritorno chiaccherando delle solite cose, oltrepassarono il bosco e si ritrovarono in un grande prato ricoperto di fiori, con il fiume che lo attraversava.
"Mi ricordo questo posto! Ci siamo venuti con mio padre e Sam..."
Dean si fermò ad osservare il paesaggio, ricordando i bei momenti che avevano passato li. 
Castiel lo abbracciò e restò tra le sue braccia a guardare il panorama, immaginando Dean da bambino che ci giocava felice con suo fratello.
Improvvisamente si spostò da lui e disse con tono preoccupato: "Ho sentito qualcosa!"
Dean afferrò velocemente il coltello e si guardò scrupolosamente intorno.
"Dove?!"
"Non lo sò..."
Cas si avviò velocemente verso il prato, cercando qualcosa nell'erba, Dean lo seguiva attento ad ogni piccolo movimento, cercando di capire cosa stesse succedendo.
"Oh eccolo!" Esclamò improvvisamente Cas, chinandosi sull'erba.
Dean corse verso di lui, con il coltello pronto a colpire qualsiasi minaccia gli fosse apparsa davanti. Si fermò di colpo quando vide cosa stava stringendo Castiel tra le braccia, un piccolo coniglietto bianco che gli leccava le dita, mentre lui lo accarezzava dolcemente.
"Oh per la miseria Cas! Mi hai fatto prendere un colpo!"
"Scusa... Non sapevo cosa fosse... Ma è adorabile vero?"
Dean scosse la testa, ripose il coltello nella fodera e guardò sospirando Cas che seduto sull'erba giocava con il coniglietto.
"Gli animali sono creature meravigliose... Molto migliori dell'uomo. Senza offesa!" Disse Cas.
"Non mi offendo tranquillo, è quello che penso anch'io. Adesso andiamo?"
"No Dean, voglio rimanere qui ancora un po, si sta così bene. E poi mi piace questo piccoletto!"
Dean lo guardò indeciso, non aveva molta voglia di rimane lì, e si stava facendo tardi, ma vedere Cas che sorrideva dolcemente con quella piccolo coniglio in braccio gli metteva una gran tenerezza, così alla fine si sedette dietro di lui, facendolo appoggiare al suo petto mentre gli stringeva le braccia attorno alla vita.
Poteva sentire l'animale muoversi sulle sue braccia, con il morbido pelo che si faceva il solletico, posò la testa sulla spalla di Castiel e rimase a guardarlo giocare.
Gli tornò alla memoria quando in quello stesso prato, molti anni prima, Sammy aveva trovato un cucciolo di cerbiatto e aveva voluto accarezzarlo, era stato davvero un momento bellissimo, fin quando non era arrivata la madre del cucciolo e loro avevano corso come matti per seminarla. John gli aveva sgridati per tutta la sera, ma alla fine gli aveva abbracciati, felice che non si fossero feriti, e si erano fatti una risata.
Dean sorrise ripensando a quei bei momenti, e sentì una fitta al cuore ricordando il volto di suo padre, gli mancava davvero, così come sua madre e tutte le persone che aveva seppellito durante la lunga strada che aveva percorso.
Si strinse più forte a Castiel e gli diede un bacio sul collo, sperando di non dover mai seppellire anche lui. 
Ne avevano passate tante insieme, brutti momenti e bei momenti, momenti da dimenticare e altri che avrebbe portato per sempre nel cuore. Era sempre stato speciale per lui, in un modo che neanche lui era mai riuscito a spiegarsi, fino a qualche ora prima, quando i suoi sentimenti gli erano finalmente stati chiari, e ora più che mai sentiva di avere bisogno di lui.
Restò abbracciato a lui godendosi quel momento, uno di quelli che avrebbe portato per sempre dentro di sè, baciandolo di tanto in tanto.
Quando tempo dopo il coniglietto se ne andò disperdendosi nell'erba alta, Cas si girò verso di lui, lo spinse sul prato e si sedette sopra di lui, restando a cavalcioni sulla sua vita.
"Sono molto felice Dean." Gli disse sorridendo.
"Lo sono anch'io angioletto. Non potrei esserlo di più!"
"Scommettiamo?" 
Cas si abbassò su e inizio a baciargli appassionatamente il collo, sbottandogli lentamente la camicia.
In poco tempo erano già nudi e frementi di desiderio, fecero di nuovo l'amore, e su quel prato pieno di vecchi ricordi e nuove emozioni scoprirono una felicità mai provata prima.