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Autore: Dany Art 99    15/05/2015    1 recensioni
[JackxSally]
Giorno a tutti popolo di EFP:) Eccomi tornata con una storia romantica su Jack e Sally in versione umana:) In questa scrittura entrambi i due protagonisti hanno di segreti che nessuno sa, e non riescono a sopportarsi ma qualche volta l'odio è l'anticamera dell'amore.. riusciranno a dirsi tutto?
S volete scoprirlo dovete leggere.
*Dal testo "-Skellington e Doll- disse con voce annoiata il professore seguendo l'ordine che si era appuntata sul foglio che aveva davanti.
-Cosa?- chiese d'istinto Sally guardando ad occhi sbarrati il professore, -signorina Doll lei è in coppia con Skellington per il lavoro di gruppo- ripetè sempre più annoiato il professore.
No.. in una classe di venti persone.. proprio lui! Che diavolo! Pensò Sally cominciando a stringere fra le dita la matita fino quasi a spezzarla; proprio lui!"
Vi lascio alla storia, un bacio :) e buona lettura e ricordatevi RECENSITE :)
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bau Bau, Jack Skeletron, Sally
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ecco a voi il 16 capitolo yeppppp.
Vi lascio alla lettura che so che è quello che volete. recensite se vi va e quindi alla prossima
Buon testo
[Revisionato]



Jack era a casa da solo. Cosa che da quando stava con Sally succedeva raramente, ma la ragazza aveva detto che doveva fare qualcosa tipo shopping o qualcosa del genere.
Il ragazzo stava comodamente seduto sul divano con la tv accesa ma non ci prestava troppa attenzione.
Aveva avuto una telefonata di sua madre ed era finita come al solito, con lei che ricordava il passato e lui che chiudeva la telefonata.
Il campanello suonò. Che fosse Sally?
Si alzò ed andò ad aprire. Si fermò sulla soglia.
-Zia?- chiese vedendo la donna dai lunghi capelli neri legati in una crocchia che gli sorrideva tenendo le mani sulla pancia molto pronunciata.
-Ciao Jack- disse abbracciandolo, un intenso odore di rosmarino lo invase mentre stringeva il corpo della donna, -zia.. come stai?- chiese lui guardandola.
Lei forse era l'unica dei suoi famigliari che ancora si faceva sentire e che sinceramente gli voleva bene.
-Stiamo bene..sì- disse indicando il pancione, Zia Beatrice era la sorella di suo padre ma era totalmente l'inverso del carattere del fratello, lei era dolce e simpatica. Lo era per davvero non sono per una messinscena per far comprare i propri prodotti.
-Beh entra.. - disse sorridendo e aprendo la porta, -tra poco ci raggiungerò il mio compagno, padre di questa mostricciatola- disse ridendo leggermente.
-Certo- disse Jack sorridendo e facendola entrare per prima; si girò e vide una figura che si avvicinava, un brivido gli corse per la schiena, sembrava famigliare quel modo di camminare e sentiva che quell'individuo lo stava osservando; entrò senza aspettare.
In poco tempo erano in salotto con una tazza di thè  -beh come la chiamerete?- chiese Jack -Rosie.. mi è sempre sembrato un nome carino per una bambina.. ma basta parlare di me.. e tu? Hai trovato la ragazza?- chiese poggiando la tazza di thè.
-Sì- disse Jack sorridendo, -dimmi tutto- disse la zia sorridendo a trentadue denti, -capelli rossi, occhi chiari, bellissima e testarda fuori dalle maniere, le piace cucinare e mi rimbecca su tutto- disse Jack sorridendo.
-Direi che è perfetta e da come ne parli.. ci tieni molto- disse lei sorridendo leggermente al ragazzo, delle piccole rughe di espressione spuntarono ai lati dei suoi occhi scuri come quelli del ragazzo.
-Sì.. e il tuo compagno?- chiese Jack, in fondo erano venti minuti che lo aspettavano, -ah non lo so, starà parcheggiando- disse senza pensarci la donna.
Qualcuno bussò alla porta e Jack si alzò ad aprire.
-Grazie giovanotto- disse l'uomo sulla cinquantina entrando ed andando verso il salotto.
Jack rimase per un momento fermo stringendo con la mano il bordo della porta fino a che le nocche diventassero ancora più pallide.
Era lui. L'uomo che aveva stuprato Sally. Quello che l'aveva fatta paralizzare dal terrore a Venezia solo guardandola.
Sembrava normale, la pelle leggermente rugosa e tendente al caramello, i capelli radi in testa che sembravano castano scuro, gli occhi scuri... era lui.
Fece un respiro profondo e chiuse la porta mentre sentiva nel salotto risate e chiacchiere.
Lui credeva a Sally. Quell'uomo le aveva fatto del male ed adesso stava per fare del male anche all'unico componente della sua famiglia a cui voleva davvero bene.
Fece un altro respiro ed indossò il suo sorriso più falso rientrando nel salotto, -piacere io sono Jack- disse porgendo la mano all'uomo, doveva sembrare cordiale, doveva trovare del tempo per avvertire sua zia di quello a cui stava andando in contro; nonostante le mani dell'uomo fossero unte come di olio da motore.
-Piacere io sono Johnny Oogie- disse e a quel punto il sangue nelle vene del ragazzo si glaciò completamente, -lei.. è il padre di Nelson?- chiese sbalordito.
-Esatto.. come lo conosci?- chiese al ragazzo, -andiamo a scuola assieme- rispose cercando di non far tremare la voce e di aggiungere “e ha quasi stuprato la mia ragazza in un vicolo quando era ubriaco” ma riuscì a tenerselo per sé, in fondo quell'uomo le aveva fatto di peggio.
Johnny lo guardò a lungo studiandolo, sapeva che nascondeva qualcosa di molto brutto.. -sai mio caro, anche la ragazza di Jack va a scuola con Nelson- disse la zia per rompere il silenzio che si era creato.
Un fulmine tempestò fuori e cominciò a piovere d'un tratto; -bene... insomma possono stare sempre insieme- disse ma a Jack non piacque molto il modo in cui lo disse... gli dava la sensazione di voler approfittarsi di loro, per divertirsi.
-Beh... mie cari io sono incinta quindi dovrei andare in bagno- disse alzandosi, -aspetta zia ti accompagno- disse Jack cogliendo subito la possibilità.
-Oh... certo caro- disse, Jack la portò al bagno più lontano dal salotto per poter parlare con più sicurezza a sua zia.
-Zia dobbiamo parlare- disse il ragazzo, -beh.. certo, ti vedo spaventato che succede?- chiese la zia accarezzandogli i capelli, -zia... quest'uomo, Johnny non è un buon uomo, suo figlio è un criminale praticamente.. e anche lui- disse senza mezzi termini.
-In che senso? Io l'ho incontrato a Venezia, ha un lavoro .. è una brava persona- disse lei socchiudendo gli occhi.
-Zia suo figlio prima che mi mettessi con Sally.. era ubriaco e dopo una festa ha cercato di stuprare la mia ragazza... lo so che non te lo dovrei dire ma l'abbiamo visto a Venezia.
Io e Sally eravamo andati per una piccola vacanza e lei si è letteralmente bloccata vedendolo, ha pianto per giorni.. lei è stata stuprata da piccola, da un uomo in un vicolo.. è lui zia- disse il ragazzo guardandola negli occhi.
-Jack..- sussurrò lei, -puoi anche non credermi.. ma io credo nella mia ragazza. Lui le ha fatto del male e non voglio che ne faccia anche a te- disse lui.
Lei abbassò lo sguardo, -prima di rimanere incinta, era... aggressivo. Dopo, quando ha visto il test è cambiato, è stato buono e gentile.. ma prima mi urlava contro ed... ed è capitato che alzasse le mani. Io pensavo fosse solo con me... ma... ma questa bambina non è stata concepita in modo do...dolce- disse la zia cominciando a piangere.
-Zia,è un bastardo dobbiamo andare alla polizia. Invento una scusa, l'ho lasciamo qui e andiamo in macchina dalla polizia ok?- le disse stringendola ed accarezzandole la schiena.
-Si caro. Avrei dovuto farlo molto prima- disse la donna alzando lo sguardo.
Jack aspettò qualche momento che la zia andasse in bagno e la riaccompagnò, Johnny Oogie era sempre lì che si guardava le mani seduto sul divano.
La zia sorrise e si sedette vicino a lui, se era scossa non lo diede a vedere per niente.
-Beh.. visto il tempo potreste fermarvi qui a mangiare no?- chiese Jack sorridendo, -sì.. è una buonissima idea, che ne dici tesoro?- chiese Beatrice a Johnny che annuì.
-Però non ho molto da mangiare.. zia vieni con me al supermercato? Posso rubartela qualche minuto?- disse Jack indicando la zia.
-Beh certo- rispose lui ma la sua voce suonava un tantino innervosita.
-Prendo la giacca zia- disse Jack, appena fu lontano dagli occhi di quell'uomo tirò un sospiro di sollievo e prese una giacca per sé e quella della zia.
Gliela passò  e prima di uscire disse -fai come fossi a casa tua finchè non torniamo-, l'uomo annuì e rientrò.
In poco tempo Jack e Beatrice Skelligton erano in macchina già fradici di sudore.
-Puoi respirare zia- le sussurrò il ragazzo posandole una mano sulla spalla, lei lo fece prendendo vari grossi respiri e poi due lacrime solitarie le rigarono le guance.
-Sì.. scusa.. ora andiamo ti prego- disse la zia stringendo il braccio del ragazzo che annuì ed inforcò le chiavi.
-C'è troppa pioggia..- sussurrò guardandosi intorno, -dobbiamo andare Jack.. ti prego.. rischio di cambiare idea- disse la zia chiudendo gli occhi e respirando.
Mentre metteva in moto la macchina però una figura sotto la pioggia si stava avvicinando, era Johnny ma non sembrava camminare per andare a fare un chiacchierata del tipo “andate piano che piove”, ma stava correndo brandendo qualcosa con una mano.
-Parti!- disse la zia e Jack uscì dalla viuzzola e cominciò ad accellerare appena in tempo per non far colpire il paravento da un tubo o qualcosa di simile.
Mentre guidava Jack prese il telefono; voleva chiamare Sally, voleva sentire la sua voce per dargli quel minimo di tranquillità che lo impossessava quando era con lei.
Ma poi abbassò di nuovo il cellulare, non voleva spaventarla ancor di più e se le avesse raccontato quello che sapeva.. che quell'uomo era in città.. probabilmente non sarebbe più uscita di casa.
Non poteva farle questo.
Continuò a guidare sotto la pioggia cercando id vederci qualcosa nonostante i tergicristalli fossero a velocità massima.
-Stai bene zia?- chiese dopo qualche minuto il ragazzo, -sì.. credo- disse continuando a respirare profondamente come se dovesse partorire da un momento all'altro.
-Quell'uomo.. ha davvero stuprato la tua ragazza?- gli chiese dopo qualche momento.
-Sì..me lo ha raccontato all'anniversario della morte di Jules... sai all'inizio ci odiavamo con tutto il cuore, ma per colpa o per merito del professore di cucina.. siamo finiti in un gruppo assieme e ... e lì ho capito di amarla... dopo un po' come faccio ogni anno mi sono lasciato andare, lei mi ha trovato e mi ha fatto parlare... anche se non volevo,lei e lo ha fatto fare e dopo si è aperta con me, mi ha raccontato di cosa le è successo da piccola con quell'uomo- disse il ragazzo mentre guidava, stranamente parlarne lo calmava.
-Quanto manca alla polizia?- chiese dopo lei continuando a guardarsi intorno come se Johnny Oogie potesse spuntare da un momento all'altro dal sedile posteriore o dal finestrino chiuso, di fianco a lei.
-Pochi minuti zia.. ma c'è qualcosa che non va nell'auto- disse il ragazzo premendo leggermente il pedale del freno, ma non accadde niente.
Non poteva essere.
Premette con più forza ma niente.
-Zia perchè Oogie aveva le mani sporche di olio?- chiese il ragazzo con la testa imperlata di un sottile velo di sudore, -non lo.. non lo so..- sussurrò lei con gli occhi sgranati.
Ma prima che potesse dire o fare qualsiasi cosa, una figura nera corse al centro della strada.
Jack sterzò di colpo per evitarla e la zia gridò tenendo con la mano il pancione.
L'ultima cosa che l'uomo sentì fu il rumore di metallo che si infrangeva e un forte colpo alla nuca.
Poi perse i sensi.
Quello che avvenne dopo fu per Jack come un flashback.
Sentiva qualcosa di bagnato scorrergli per il viso, probabilmente sangue.
La testa gli pulsava, -zia..- sussurrò cercando di girarsi ma il dolore era troppo.. troppo anche solo per respirare.
-Zi..a- sussurrò il ragazzo di nuovo, questa volta vide sua zia che strisciava nel suo campo visivo con il basso ventre madido di sangue e i capelli totalmente sparpagliati per le spalle e sporchi di sangue.
-Zia..-la chiamò di nuovo con un filo di voce.
Poi il buio lo avvolse.
Quando la luce riapparve, vide Johnny Oogie prendere in braccio zia Beatrice svenuta o forse morta e la portava verso delle luci bianche e rosse.
-Lasciala bastardo- sussurrò vedendo la zia scomparire, -è mia moglie.. è la mia bambina. Tu non sei niente e parlando con mio figlio ho scoperto una certa coincidenza per noi.. tu ti sei mezzo assieme alla ragazza con cui mi son divertito- disse l'uomo troppo vicino.. non se n'era nemmeno accorto.
-Penso che mi divertirò di nuovo con lei.. tu sarai fuori gioco per qualche tempo- disse dandogli un calcio sullo stomaco.
Una scossa lo avvolse interamente e un mugolio di dolore lo avvolse.
-Il ragazzo è qui!- disse prima di voltarsi e scomparire.
Poi il buio lo avvolse di nuovo.
Si trovò come in un limbo.. non sentiva niente. Non provava niente, l'unica cosa che lo toccava era la paura che lo stava attanagliando.
Sentiva che lo muovevano, lo posavano su qualcosa e cercò di aprire gli occhi.
La luce lo invase. Troppo bianco. Troppo luminoso.
Li richiuse di colpo.
Cercò di pensare... aveva avuto un incidente.. quindi forse era in ospedale.
Incidente... Sally? Sally lo sapeva?
Dov'era?
L'aveva lasciata da sola?
 ***
Sally si stava facendo una doccia calda... le fischiavano le orecchie stranamente, segno che qualcuno la stava pensando.
Il pensiero andò direttamente a Jack, a casa sua, da solo.
L'aveva lasciato da solo perchè voleva fargli un regalo e non poteva portarlo con sé.
Si avvolse un asciugamano intorno alla vita ed andò in stanza asciugandosi i capelli con un altro asciugamano.
Lo zio era tornato ma con il suo solito lavoro lo vedeva sempre meno.
Meglio per entrambi
Maria andava e veniva quando poteva cercando di incastrare i suoi turni con i periodi quando suo zio veniva a casa così da passare più tempo con la sua famiglia.
Sally si sedette sul letto e prese il cellulare che continuava a squillare.
Rispose e ascoltò attentamente quello che le diceva l'infermiera dell'ospedale mentre silenziose lacrime le rigavano la pelle, quando sentì la parola “coma” chiuse velocemente la chiamata e scoppiò a piangere sussurrando continuamente un nome che sgusciava dalle sue labbra -Jack-.




eccoci qui finito :) il sedicesimo capitolo spero vi sia piaciuto e scusate per il colpo di scena ma sarà importante per il continuo della storia
ricordatevi di recensire e spero che la storia vi continui a piacere.
Un bacio,Dany
   
 
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