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Autore: MagikaMemy    02/01/2009    11 recensioni
E' arrivato il momento di dirsi addio. Il momento di capire che niente, per Sora e gli altri, tornerà ad essere come prima.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 14: gelosie inaspettate, viaggi nel passato e baci al sapore di pioggia

Riku non si prese neanche un secondo per pensare e si buttò in mezzo a Sora e Demyx, la rabbia che ribolliva come fosse acqua sul fuoco.

Le labbra di Demyx lasciarono quelle dell’altro con uno schiocco leggero, e Sora, avvampato per l’improvvisata, vide Riku con una mano sul suo petto e l’altra su quello di Demyx.

…ok, aspetta un attimo…doveva…doveva fare un riepilogo mentale!

Dunque…pochi minuti prima si era scontrato con Demyx…e lui…

….merda!

Meccanicamente, guardò Riku negli occhi, ma il ragazzo abbassò subito lo sguardo per girarsi verso il bagnino, che lo studiava con gli occhi ridotti a fessure come quelli dei cani addormentati.

“Che c’è, Riku?” chiese, super divertito e imitando un tono ingenuo.

A Riku sembrò che per un attimo gli stesse andando a fuoco il cervello, ma provò a mantenere la calma.

Diamine, non…non poteva farsi vedere infastidito…altrimenti Sora avrebbe capito tutto…insomma, anche un procione formato famiglia come lui sapeva che cos’era la gelosia e le sue cause, no?!

Voglio dire, non ci voleva certo un diploma, per tradurre un gesto come il suo…

Va bene va bene, doveva darsi un contegno.

Stava quasi sbavando, cazzo!

“ Perché non ti metti a pomiciare con qualcuno della tua età, Demyx? E che magari sia consenziente.” Rispose, secco, ma anche un moscone intento a mangiare un pezzo di cacca avrebbe potuto sentire la punta di rabbia che aveva nella voce.

Sora allargò gli occhioni azzurro mare, e non sapeva se guardare Riku o Demyx, così la sua testa faceva avanti e indietro tra i due come uno di quei cani che vanno sui cruscotti delle auto.

Demyx percepì che Riku stava perdendo il suo famoso autocontrollo, e un po’ doveva ammettere di esserne dispiaciuto.

Cioè, lui non era come Axel…non riusciva a fare dispetti alle persone…

Ma, e avrebbe potuto giurarlo sul suo DS*verde, non aveva baciato Sora per far incavolare Riku..era stata una cosa fatta lì per lì, senza pensarci…come si diceva…spontanea, ecco!

Una cosa positiva ricavata da quel casino era che, finalmente, ne aveva la certezza: a Riku piaceva Sora.

Beh, ok, non bisognava essere un genio, per capirlo…però ora ne era sicurosicurosciruo.

Sorrise e scompigliò i capelli di Riku, che rispose con un qualcosa di molto simile a un ringhio.

“Riku…forse dovresti prendertela con te stesso, e non con me.”

Sora, che ormai si sentiva come Sakura Haruno in una fanfiction yaoi NarutoxSasuke (traduzione: totalmente estraneo), cercava di capirci qualcosa, anche se il bacio di Demyx lo faceva sentire ancora un po’ scosso.

Riku avrebbe voluto ribattere, o almeno simulare un attacco di stupidità simile a quelli di Sora e fingere di non aver capito ciò che Demyx aveva detto, ma si limitò ad ammutolire di botto, abbassando lo sguardo.

Demyx si sporse un po’ sopra Riku e lanciò una strizzata d’occhio a Sora.

“Io vado, Socchan. Grazie per le labbra.”

“Eh?!” fu tutto quello che Sora riuscì a dire, ma quello si era già allontanato, lasciandoli da soli come due emeriti idioti, impanicati e senza sapere cosa dovessero dirsi.

Sora, nel frattempo, cercava ancora di tradurre il comportamento di Riku.

…perché aveva reagito così?

“Emh…” cominciò, provando a dire qualcosa e pregando il Signore che, per una maledetta, maledettissima volta riuscisse a tirare fuori da quella merda di bocca una frase di senso compiuto.

“…Riku.. come mai sei arrabbiato?”

“Io non sono arrabbiato!!” sbottò quello di rimando, saltando su sé stesso e scostandosi all’indietro i capelli argentei, per poi iniziare a girare in cerchio mostrando un nervosismo paragonabile a una sedicenne a cui la migliore amica ha appena fregato il ragazzo.

Sora lo osservava senza trovare il coraggio di rispondere.

Oh, certo, non era arrabbiato.

Aveva solo una faccia che assomigliava a quella di Ryuk**, con gli occhi di fuori e una specie di aura nera che gli aleggiava intorno al corpo, ma apparte questo sembrava essere del tutto tranquillo.

“A me sembra il contrario” osservò sincero, ricevendo una pugnalata di occhi da parte dell’altro.

“…sei uno stupido, Sora! Come hai fatto a non accorgerti che stava per baciarti?!” esclamò Riku, agitato e collerico, avvicinandosi a lui.

Sora avrebbe voluto tagliarsi la gola o diventare invisibile, ma poi si ricordò che queste cose succedevano solo nei manga.

Quella era la realtà.

L’atroce, terrificante, super incasinata realtà.

“Beh, purtroppo non siamo tutti dei cervelloni come te! Sono stato uno scemo, ok?! Lo ammetto! Tanto per cambiare…io sono l’idiota del gruppo!” le parole cominciarono a uscirgli fuori da sole, e sentiva le orecchie fischiare, ma non riuscì a fermarsi e proseguì, mentre Riku lo guardava contrariato.

“E’ dall’inizio dell’estate, che va avanti questa storia! Mi credete tutti troppo scemo per capire le cose! Guarda Kairi, ad esempio…mi sta trattando come il Pinocchio della situazione!!! Prima dice di non provare niente per me, poi..poi ci ripensa tutto d’un botto!!”

Riku provò a interromperlo, ma Sora continuò il suo sfogo prima che potesse dargli possibilità di parlare.

“Oppure Wakka e Tidus, che non fanno che prendermi in giro perché non sono figo come te, non sono…perfetto come te! Tu e la tua…dannata perfezione mi fate uscire di testa!”

Finalmente si fermò, e cauto tentò di riprendere fiato.

Senza accorgersene, però, il fiato lo aveva tolto a Riku, che era rimasto immobile.

Si limitava a fissarlo con gli occhi pallidi e vuoti come quelli di una bambola, e quando Sora se ne accorse capì l’errore commesso.

“…oh mio Dio…Riku…Riku mi dispia…”

“Lascia stare.” Sussurrò, il tono di voce privo di ogni qualsivoglia emozione.

Si voltò serrando i pugni e sentendo la rabbia salire, salire, salire tanto da invadergli il cervello.

“…secondo te…io sarei perfetto..?”

Sora avrebbe detto di tutto pur di farsi perdonare, così buttò lì la prima cosa che gli sembrò più giusta.

“…sì.”

Riku si voltò nuovamente e lo guardò negli occhi, poi velocemnte lo abbracciò stretto.

Sentì Sora sussultare sotto il tocco delle sue braccia, poi rilassarsi lentamente, come se fosse…sollevato.

“…Sora…sei tu quello perfetto, tra noi due.”

Sora, appena sentì quella frase, sobbalzò e percepì un rossore improvviso sulle guance, ma non gli importava più di tanto.

…quello…era un complimento o cosa?

Da parte di…Riku?
”Perfetto io?! Accidenti, Ri, non sapevo avessi iniziato con le canne…sapevo che Xaldin spacciava, ma non credevo che…”

“Sono serio.”

Sora ammutolì di colpo, senza spostarsi di un milllimetro.

Erano ancora abbracciati, e poteva sentire il profumo dei capelli di Riku dargli alla testa.

“…lo sei…per me.”

Il più piccolo trattenne il respiro, e contemporaneamente il cuore sembrò fermarsi.

Per un attimo, credette di essere morto.

Anche Riku se n’era accorto, ma finse il contrario.

Non voleva interrompere un momento…così…così.

“Sora…non te ne sei mai accorto?”

Riku sciolse l’abbraccio, e ora lo guardava negli occhi.

Ma Sora era confuso e completamente perso in quelle iridi chiare…

…cosa stava succedendo?

Da quando tra loro due…tutto era diventato così..intimo?

E in un attimo, come un’illuminazione, capì ciò che, per tutti quegli anni, non era riuscito a comprendere: aprì gli occhi per osservare tutto quello che, fino ad allora, non era mai riuscito a vedere…

Riku…

Riku…

Riku che non si era mai fidanzato, nonostante fosse bello e popolare…Riku che non lo aveva mai accompagnato sotto le docce dopo l’attività del club, inventandosi mille scuse diverse…Riku che lo andava a trovare sempre, quando stava male, casualmente dopo cinque minuti che gli altri erano andati via…Riku che, quando lui parlava di Kairi, diventava nervoso, e irritabile…Riku che lo stringeva a sé quando lui piangeva…Riku che lo accompagnava ovunque con il motorino, anche se pioveva e aveva la febbre…

…accidenti…

Come…come poteva essere stato così STUPIDO?!

Per tutti quegli anni…lui…non se n’era mai accorto…

Riku lo allontanò, privo di qualsiasi espressione, e abbassò lo sguardo; poi, senza aggiungere altro, lasciando quella specie di dichiarazione sospesa a metà, si voltò e iniziò a camminare verso la spiaggia.

Più si allontanava, più sentiva qualcosa infastidirgli gli occhi…

Se li strofinò, noncurante del bruciore, e qualcosa gli scivolò lungo la guancia sinistra…

…una lacrima?

**

“No, non posso crederci!! Ancora non posso crederci!”

“Ti dico di sì!”

“Oh mio Dio! OH MIO DIO!”

“Avete finito di schiamazzare, voi due?!” esclamò Kairi, facendo cadere la camicia da notte sulle spalle e lanciando uno sguardo di fuoco a Rikku e Yuna, entrambe in pigiama.

Sullo sfondo, Paine che, più apatica del solito, tentava di mettersi lo smalto nero sulle unghie dei piedi, mentre Naminè e Selphie tentavano (inutilmente) di guardare il dvd del movie di Nana*** alla tv, fregata dal bungalow dei ragazzi e, tecnicamente, di proprietà di Roxas.

“Kacchaaaaaaaaaaan!” urlò Rikku, balzando in piedi sul divano e rischiando di rompere i vetri delle finestre.

Kairi sentì rizzarglisi i capelli e la guardò disperata.

“Rikkuuuu, potresti non urlare alle due e mezza di notte?! Piuttosto, cos’è tutto questo macello? E’ morto qualcuno?”

“Peggio!” avvampò Yuna, mettendosi a sedere sulle ginocchia e lasciando che il lecca-lecca alla fragola che stava succhiando le cadesse per terra “…dicono che Axel si sia fidanzato!”

Kairi, che aveva cominciato a lavarsi i denti ancor prima di far parlare quelle due matte, strabuzzò gli occhi e allargò la bocca, mostrando tutto il dentifricio verde che ribolliva all’interno e aggrappandosi alla porta come fosse pazza.

“Nuo! No po’ esscieve vevo!” eslcamò, cercando di parlare e di non sputare dentifricio per tutto il corridoio.

“Kacchan, per favore! Sto ancora cercando di digerire l’Unagyu**** che Xaldin ci ha dato a cena…non complicarmi la cosa con certe visioni!” la pregò secca Paine, senza alzare lo sguardo dallo smalto.

Kairi, ignorandola, corse verso Rikku e Paine e le guardò piena di preoccupazione.

“COCCHI?”

“Eh?” riuscì solo a dire Rikku, ancora in piedi sui cuscini e assumendo una posa delle mani insensata,

Kairi alzò gli occhi al cielo, corse in bagno e sputò il tutto nel lavandino, poi si affacciò di nuovo, praticamente ansimando.

“CON CHI SI E’ MESSO?”

“…non lo sappiamo.” Ammise Yuna, a malincuore.

“Ma dài?!” le fece eco Paine, ridendo soto i baffi.

Yuna le fece una linguacca, poi sorrise un po’ amareggiata a Rikku.

“Porca miseria, era così figo…”

“Mai come il mio Ricchan!” si affrettò a ricordarle Rikku, lanciandole un cuscino.

Yuna stava per ribattere, già pronta con una ciabatta in mano, ma Kairi le fermò prima che potessero cominciare uno dei loro sciocchi battibecchi degni di due bambine che litigano su chi sia meglio tra il cane e il gatto.

“Ma a voi chi l’ha detto?!” chiese, esasperata.

Avere risposte da quelle due era più difficile che chiedere udienza a uno Shinigami! *****

Yuna sembrò rifletterci un attimo, e al suo posto rispose Rikku, saltellando come una matta.

“Ticchan! E’ stato Ticchan! Lui e Wakka-san stavano tornando dal campetto di tennis, e hanno visto Axel-senpai che baciava qualcuno! Però la ragazza era bassa, e non sono riuscita a vederla perché stava sotto al portico del bar, dov’è buio pesto…”

“Ok ok, afferrato. Ti prego, non cominciare coi tuoi discorsi da logorroica! Sembri Sora, quando fai così.”

Rikku sbottò a ridere, e al nome di Sora Yunatacque per un istante, abbassando lo sguardo..

“…Kacchan…a proposito…potrei parlarti un nano secondo?” chiese, un insolito tono di voce.

Kairi piegò le labbra, curiosa e sorpresa.

Yuna che le chiedeva di parlare in privato?!?

…ok, era ufficiale: il mondo stava impazzendo.

O perlomeno il Giappone.

Forse nell’aria c’era una specie di virus alieno che entrava nei cervelli della gente…questo avrebbe spiegato anche perché Sora purtroppo, sembrava non essere cambiato affatto…voglio dire, lui non aveva un cervello, quindi era rimasto immune…

“Kacchan, scendi dalla nuvoletta dei sogni e vieni con me, dài!” la incoraggiò la gal, prendendola per mano e portandola nella stanza sua, di Rikku, Paine e Selphie.

Kairi si sedette sul letto, mentre la ragazza chiudeva la porta.

Poi, senza alcun timore, Yuna si girò verso di lei e fece uno strano sorriso.

“Kacchan…a me piace Sora.”

Kairi la guardò senza mostrare segno di stupore.

Se n’era accorta da tempo.

Non era scema.

Per chi l’aveva presa, per il peluche che usava quella bambina nella pubblicità del negozio di giocattoli a Shibuya*******?!

Yuna, che evidentemente si aspettava una qualche reazione da parte dell’amica, tacque per un attimo, ma quasi subito riprese a parlare.

“Tu sei mia amica, Kacchan. E’ per questo che te l’ho detto. So che tra te e Sora le cose non sono mai state facili…”

“Neanche tra te e Tidus, se non sbaglio.”

“Cosa c’entra ora Tidus?!”

“Oh, sai benissimo che c’entra eccome, Yucchan! Smettila di fare questa ridicola sceneggiata! Non siamo in un telefilm!”

Yuna la guardò sperduta, e Kairi per la prima volta capì che lei e Sora erano davvero sullo stesso piano di idiozia.

Insomma…non era possibile!

Come aveva fatto a non capire quello che Tidus provava per lei?!

Voglio dire…era…era palese, no?!

“Yucchan..” cominciò paziente, dicendo a sé stessa di calmarsi, di stare tranquilla…Yuna non era una rivale pericolosa…o almeno, lo sperava.

E poi, faceva davvero il tifo per Tidus…Sora non c’entrava!

…ok, forse un po’.

“Yucchan” ripetè, la voce decisa e ferma “ Ticchan è innamorato perso di te.Da sempre.”

Yuna la fissò, gli occhi di due colori differenti sbarrati.

…Tidus?

Il suo migliore amico?

Ma come…cosa…

No, era impossibile…

“…chi..chi te lo ha detto?”riuscì solo a dire,sentendo la testa che le girava come l’uragano che aveva condotto Dorothy nel mondo di Oz.

“Tutti lo sanno, Yucchan…Tidus è innamorato di te…ti ha sempre amata, e protetta, e guardata da lontano.”

“Non è vero! Lui…lui non mi ha mai detto nulla del genere!”

“Credi davvero che uno come lui, così timido riguardo all’amore, lo avrebbe fatto?! Pensi davvero che avrebbe buttato una vita di amicizia con te perché si era innamorato?! No! Si è limitato a vegliare su di te, come un angelo custode! E tu non te ne sei accorta…tu non lo hai mai, mai capito!”

Yuna la guardava piena di incredulità.

Era così confusa…così…stupita…

…aveva sempre pensato solo a sé stessa…si era comportata da egoista…

E Tidus..

Tidus, il suo migliore amico…l’aveva sempre…

…protetta…

In ogni singolo giorno di ogni mese…da quando si erano conosciuti...

…oh no!

Doveva…doveva vederlo!

Voleva vederlo!
Ora!

Senza dare spiegazioni all’amica, aprì la porta e corse verso l’ingresso.

Arrivata al salottino, con Kairi che le stava alle calcagna senza sapere cosa le stesse passando per la testa, superò in tutta fretta le altre ragazze.

“Ehy, dove vai?! Sei in pigiama Yucchan! E fuori piove! YUCCHAN!” la chiamò Rikku, sedendosi sul pavimento e afferrando una caramella dal pacchetto sul tavolo.

Yuna non le diede retta, neanche la guardò, e in fretta e furia aprì la porta e uscì dal bungalow.

Un freddo insolito per la stagione le raggiunse ogni centimetro di pelle sotto la cannottiera e i pantaloncini cortissimi del pigiama.

Ma non gliene fregava assolutamente niente.

Doveva…doveva vederlo…

Dovea chiederlo a lui…doveva averne una certezza…

Perché per la prima volta…

Si era resa conto che…

Scese gli scalini del portico, senza accorgersi che le altre ragazze, con i nasi incollati ai vetri delle finestre, la guardavano sconvolte: solo Kairi, in silenzio, sorrideva.

Attraversò il sentierino di sassi e terra battuta, sporcando le ciabattine pelose e celesti con disegnate delle nuvolette ovattate, e bussò alla porta dei ragazzi come fosse pazza.

“Chi cazzo è che rompe i coglioni a quest’ora?!” gridò una voce da dentro dopo cinque minuti, e la porta fu aperta da un Riku a torso nudo, spettinato come non mai e con gli occhi socchiusi.

Rikku, che dal bungalow delle ragazze stava assistendo alla scena, ebbe un immediato attacco di sangue dal naso*******, cosa che costrinse Paine a perdersi il continuo per soccorrerla e rimproverarla che, diamine, i suoi sogni zozzi doveva tenerseli per la notte!

“Yucchan! Sei fradicia! Cos’è successo?” chiese Riku, ignaro del macello che aveva appena causato e trovandosi davanti l’amica zuppa come un biscotto caduto nel latte.

“Riku, ti prego, devo parlare con Tidus!” disse solo Yuna, restando sulla soglia.

Riku, che ormai aveva perso il sonno, aprì completamente l’uscio, facendo entrare qualche goccia d’acqua.

“Vieni, intanto entra..oh merda, sei tutta bagnata! Dài, vieni, mentre ti asciughi lo chiamo..”

“NO! Ti prego, Ri, devo vederlo! Subito!”

All’improvviso, una mano comparve sulla spalla di Riku, scostandolo di un poco.

Yuna sentì il cuore accellerare il suo battito, e Riku sorrise, facendo passare Tidus.

“…ci vediamo domani, ragazzi.” Disse solo, ed entrò, spegnendo la luce del salotto.

Nel frattempo, Roxas e Wakka, che si erano svegliati pensando che ci fosse un dinosauro alla porta, erano affacciati uno da un bracciolo del divano, nascosto ben bene nel buio, e l’altro dallo stipite della porta del bagno, colto in un attacco di pipì notturna appena concluso.

“Scema, domani starai uno schifo!” esclamò Tidus, rimproverando l’amica col sorriso.

Ma Yuna non rispose, si limitò a guardarlo restando in silenzio.

Tidus, capendo che qualcosa non andava, si grattò dietro al collo nervoso.

“Yucchan, ma cosa…”

Un lampo illuminò la ragazza per un attimo; poi, senza che Tidus potesse accorgersene, lei fece un piccolo salto e lo baciò.

**

“E così si sono messi insieme, eh?”

Roxas sorrise raggiante, dando un’altra leccata al ghiacciolo al limone.

“Già…Tidus è felicissimo…è sempre stato innamorato di Yucchan..”

Axel lo vide alzarsi e stiracchiarsi, e per un attimo gli si alzò la maglietta, mettendo in mostra il petto magrolino e l’ombelico tanto piccolo da sembrare ridicolo.

…ormai la cosa stava andando fuori controllo.

Ne aveva parlato anche con quel decerebrato di Xaldin, tanto era disperato.

Certo, non che il commento di quel vecchiaccio gli fosse stato molto d’aiuto…cioè, lui gli aveva semplicemente chiesto un consiglio…ultimamente stare con Roxas, baciarlo, accarezzarlo, o anche solo guardarlo era diventato…pericoloso, ecco.

Per questo era andato da quella specie di Polifemo per avere un aiuto…ma in tutta risposta Xaldin lo aveva guardato e, mentre DISTRUGGEVA una coscia di prosciutto con un coltello più grosso della sua faccia, lo aveva guardato di sbieco e se n’era uscito con un “Portatelo nella cella frigorifera e fatti fare un…” (il resto Axel aveva preferito censurarlo a sé stesso).

Roxas gettò distrattamente lo stecco del gelato nel cestino accanto, poi, distrattamente, si girò, guardando Axel negli occhi e dando le spalle al sole.

“…cosa farai quest’inverno?”

Voleva farla sembrare una frase buttata lì per lì, ma non bisognava certo essersi laureati a Oxford per capire che c’era un interesse misto a preoccupazione non indifferente, dietro a quelle parole.

Axel ovviamente l’aveva capito.

Ovvio.

Lui capiva sempre tutto.

Era uno di quei tipi che sapeva leggere nella mente degli altri, e Roxas lo aveva imparato col tempo, scoprendo una paurosa quanto inaspettata somiglianza tra lui e Naminè.

Aspettò una risposta, scrutandolo con cipiglio, quasi si aspettasse una sberla in faccia.

“Niente di che. Di solito durante l’anno lavoro a Okkaido. Faccio il barista.”

“Uao” riuscì solo a dire Roxas, immaginandosi quel cretino dietro a un bancone a servire birra e ammiccare alle clienti…ai clienti.

Ebbe un brivido, che dalla schiena continuò fino alle gambe, come quelli che aveva in inverno, quano suo padre gli chiedeva di andare a comprare le sigarette e lui, nonostante si mettesse mezzo armadio addosso, si moriva dal freddo, immaginando trichechi giocare a calcio coi pinguini sotto al suo naso.

Un momento…quella era…gelosia?!

No era…era assolutamente impossibile!

La gelosia era un sentimento per i deboli…per quelli che avevano sempre paura di perdere qualcosa…ecco, Sora era il tipo da ingelosirsi…ma lui no!

Axel lo vide assorto nei suoi misteriosi e imperscrutabili pensieri, e per un attimo sentì il fortissimo desiderio di scoprire cos’è che gli faceva tanto arrovellare il cervello.

“….ma stavo cominciando a pensare di trasferirmi a Tokyo.”

Roxas bloccò il flusso di seghe mentali che era intento a farsi per girarsi di scatto e guardarlo.

Axel sorrideva spensierato, e mentre cercava gli occhi da sole nella tasca dei jeans lo guardò per un momento.

“Beh, sai…ci sono tanti bar, a Shibuya.”

Roxas, nonostante avrebbe voluto non farlo con tutto sé stesso, si ritrovò ad arrossire e in silenzio si risedette, un po’ perché si era stufato di stare in piedi, un po’ perché il pensiero che Axel si trasferisse per lui gli faceva uno strano effetto.

“Già. Tanti bar.” Puntualizzò, avvampando e alzando gl occhi verso la piscina, dove da lontano si vedevano un gruppo di bambini giocare in acqua, intenti a schizzarsi tra loro.

Intravide una bambina biondisima accerchiata da una ciambella grAnde il triplo di lei e con dei disegni sopra raffiguranti Paperino, e per un attimo desiderò tornare a quell’età…quando ancora c’era l’innocenza, l’ingenuità, la famiglia.

Quando c’era ancora sua madre…

La stessa madre che aveva abbandonato suo figlio di sei anni quando il marito era in viaggio di lavoro…la stessa madre che, per una vita, aveva giurato protezione al suo bambino, per poi lasciarlo all’improviso, senza lasciare traccia di sé o oggetto che la riguardasse.…

L’unica cosa che gli era rimasta di lei era stata una scarpa col tacco azzurra, sfuggita ai bagagli fatti in fretta e furia…una trentotto…

Già…aveva i piedi piccoli, sua madre.

Aveva raccolto quella dannata scarpa la mattina che, svegliandosi, si era ritrovato da solo….era lì, sulle scale, da sola, senza la sua gemella, e la prima cosa che Roxas aveva capito, una volta cresciuto, era che, se sua madre si fosse girata almeno un’ultima volta per guardare la sua casa, l’avrebbe raccolta e portata con sé.

Ma Ran Matsuiiko non si era voltata: era andata dritta verso la porta, uscendo, senza tenere conto che in quel momento, alle sue spalle, c’erano il suo salotto, le sue scale, la camera del suo bambino.

E Roxas, per la prima volta, aveva capito la verità.

Aveva capito che a Cenerentola, in fondo, sarebbe bastato davvero poco per non perdere la scarpetta….le sarebbe bastato voltarsi un attimo, rimetterla e guardare il principe un’ultima volta…farsi vedere mentre tornava una fanciulla povera…mostrarsi a lui per com’era davvero.

“E tu?”

Roxas sussultò per quel brusco ritorno alla realtà, ma aveva ancora lo sguardo perso nel vuoto.

“ Io cosa?” domandò, senza capire del tutto la domanda del ragazzo.

Axel, che ora aveva un paio di Rey-Ban sulle tonalità del grigio che gli coprivano gli occhi, si accese l’ultima sigaretta del pacchetto e fece una breve tirata.

“Che farai quando l’estate sarà finita?”

Roxas sospirò, dando la risposta più scontaat del mondo….ma evidentemente, Axel aveva rimosso tutti i ricordi che aveva al riguardo.

“Andrò a scuola, Axel” esclamò paziente “Come tutti i ragazzi normali.”

Axel, sentendo la parola ‘scuola’ fece un altro tiro, con un’espressione che lasciava intravedere tutto fuorchè nostalgia.

“Già, la scuola. Bella merda. Credimi, Rox, quel posto non ti serve a niente. Nella vita, a contare sono quelli con una cultura. Sono quelli con i soldi. Ecco, loro sì che se la spassano. Comandano su tutto e tutti, licenziando, dando ferie, assumendo nuovi lavoratori. Credimi, quando sei ricco passi tutta la tua vita a non fare un cazzo e ottenere il mondo.”

“Lo so.” Affermò Roxas, e guardò seriamente Axel negli occhi.

Era vero.

Sapeva di apparire ingenuo, ma non era uno stupido: aveva imparato a conoscere il mondo, a guardarsi atorno, a studiare le situazioni.

Sapeva come andavano queste cose.

Sapeva com’era la vita.

Axel sorresse il suo sguardo per qualche istante, poi sorrise.

“…non ne avevo dubbi. Ne esistono pochi, di ragazzini col tuo cervello.” Fece una breve pausa, tenendo la sigaretta tra le dita e impuzzolendosi le mani di fumo, poi si avvicinò a Roxas e gli bisbigliò sulle labbra: “…forse è proprio questo, che mi piace di te.”

Roxas sentì il fumo entrargli negli occhi, ma più Axel restava fermo sulle sue labbra, senza decidersi a baciarle, più l’ansia saliva.

Allora, raccogliendo tutto il coraggio che sentiva di avere (e mai avrebbe creduto che fosse così tanto), lo baciò di sua iniziativa.

Axel sentì la lingua del sedicenne bussare sulle sue labbra, e subito la fece entrare, pensando che si sarebbe svegliato da un momento all’altro da quello splendido sogno.

Poterono restare così per poco, visto che si trovavano dove chiunque avrebbe potuto vederli, e si separarono con un sospiro, restando però vicinissimi, le punte dei loro nasi che si sfioravano.

“Sai…” cominciò Axel, in un sussurro “…oggi sono dieci settimane esatte che ti conosco. E sono dieci settimane che…” prese una mano di Roxas e la mise sul petto, dalla parte del cuore “…ogni volta che ti vedo...lui impazzisce.”

Roxas rimase senza parole.

…per la frase stupenda…e perché, per la prima volta, gli sembrò che Axel arrossisse.

Note dell’autrice:
Come sono sdolcinata XDXD

Allora, piaciuto il nuovo capitolo?

E’ stato il più romantico che ho scritto fin’ora, non trovate?

Forse anche troppo…però che volete farci, l’esteta sta finendo, e tutti i miei sciocchi ma adorabili pg sembrano aver capito che è l’ora di darsi una mossa.

Vedete Riku?

Ha trovato il coraggio e si è confessato! Che bravo, senza fare una piega XD Anche se poi ha pianto O.O

Bene bene bene, passiamo alle recensioni.

CrAzYtEn : Eheh, la geometria mi è sempre piaciuta XD Anche se sono totalmente negata ;__; come in metà delle materie scolastiche, d’altrone…ma lasciamo perdere, non siamo qui per parlare della mia Lpenosa) vita scolastica! *dà un calcio al libro di cucina…poi lo raccoglie, ricoedandosi che è l’unica materia che le piace* Eeeeeeeeeeeeh, Namichan in questo capitolo è stata buona buona….ma nel prossimo farà abbastanza la stronza ^O^ Diciamo che darò fondo a tutta la crudeltà del mio animo e gliela presterò per un capitolo xD AMO far del male ai miei poveri pg….ma li amo, dico davvero

KairiChanRules: con me la curiosità, stai tranquilla, non potrà che aumentare u____u sono famosa per il mio sadismo, la mia crudeltà e la mia quatrupla personalità, causa di scleri e deliri yaoi. In conclusione: spero che il capitolo ti sia piaicuto ^___^

kiaaxel18: Riku non ha smembrato Demyx per il semplice fatto che io lgli ho dolcemente ricordato, con tanto di mannaia sanguinante in mostra dietro le spalle, che questa è una ficcina per ragazze ingenue e innocenti (o almeno, questo è quello che gli ho fatto credere xD). Naminè non è angelica come sembra, dammi retta, ma dal prossimo capitolo lo capirai anche da te, perché faarà una cattiveria allucinante T_____T Si soffrirà taaaaaaaaaaaaantoooooo! Povero Roxy, ha ancora taaanta strada davanti, per essere felice con Aku *gli lancia occhiate compasionevoli* Riguardo Riku….si è dato una mossa, ma poi è scappato via prima che Sora potesse parlare….basta, questi due non li gestisco più! Stanno rovinando il lato puccioso della storia >____

Nancy92: grazie per i complimenti, Na-chan…ma ti assicuro che non sono poi tanto brava ^_^°….se leggi altre fanfiction, credimi, scoprirai il talento e l’impressionante bravura che hanno tanti, tantissimi altri autori…io scrivo per puro diletto personale, ma il mio stile è ancora acerbo, alle volte…ma io sono una persona ottimista, e sono convinta che, continuando a scrivere con passione e in modo diligente, migliorerò sempre di più fino a potermi considerare ‘soddisfatta’, cosa che, credimi, raramente accade XD Ma per il momento, sono felicissima che la storia stia riscuotendo tale successo…non me lo sarei mai aspettato *___*

Xemnas89: Figurati, l’importante è che, anche senza recensire, vai avanti con la lettura…torna a salutarmi presto ^^

SoRifan: Al momento, non ho msn XD Ho avuto problemi al pc e ora devo installarlo di nuovo...però solitamente non aggiungo molte persone ^^ devi scusarmi, ma con internet ho sempre paura…ma non minaciarmi che non mi recensisci più la storia, dài XD Voglio dire, mi sembra un po’ esagerata come cosa XD Poi a te la scelta, fai come vuoi insomma ^___^ Devi scusarmi davvero…ma anche se avessi ancora msn, te lo dico con sincerità, avrei timore ad aggiungerti…in molti mi chiedono il contatto di msn, ma non lo dò mai a nessuno…chiamatemi ‘fissata’, se volete, ma sono fatta così.

Il_Trio_Infernale: Eh sì, l’Akuroka sta diventado davvero porcellosa…guarda Axel come si è ridotto XD Chiedere consigli a quel matto di Xaldin è segno di disperazione totale…evviva il sangue dal naso, dunque! Ti piace il SoDem? Oddio xD E pensare che a me non fa impazzire…cioè, lo tollero se necessario, ma niente di più XD

SoraRoxas: Non potrei mai ucciderti per un pairing XD Soprattutto se si tratta di te*___* Mi sei mancata sai?! Sora on ha avuto questa gran reazione, in realtà…ma conoscendolo, non ci avrà neanche capito molto, voglio dire, sai com’è fatto T___T povero Riku….dovrà passare le pene dell’inferno, prima di fare un passo avanti con lui…sono troppo sadica Xd

Adesso pensiamo alle note…oh merda, sono un botto in questo capitolo! Me vuole andare in Giappone *-*

* = ebbene sì, Demyx ha il Nintendo DS XD Ero indecisa tra questo e la PSP, ma visto che io VOGLIO codesto oggetto con tutte le mie piccole forze, ma a quanto pare il destino mi è avverso TvT, ho deciso di farlo avere almeno a lui

** = Ryuk di Death Note…quel mostro brutto che vola ed è drogato di mele, per farvi capire

***= Avete presente Nana, il manga della Yazawa? Beh, ci hanno fatto anche un movie, ovvero un film con attori in carne ed ossa…e Naminè e Selphie, essendo fan di questa mangaka, lo stano guardando…io l’ho visto in italiano, ma è stato perché mi annoiavo e non avevo nulla da fare…io ODIO Nana è___é trama, ambientazione e personaggi! Sono più tipa da Host Club….evviva la roba demente XD

****= L’Unagyu sarebbe praticamente l’anguilla tritata. Solitamente si mangia con una speciale salsa agrodolce e riso bianco.

*****= Gli Shinigami sarebbero gli dèi della morte…non chiedetemi cosa c’entrino qui, non ne ho idea XD Leggere Death Note fa male, ricordatelo u____u

******= Shibuyia, ragazzi…il centro dei divertimenti di Tokyo! Locali, vita notturna e…club per adulti XD Taaaanti club per adulti! Non fraintendetemi, la conosco perché leggo i manga >____<

*******= solitamente, nei manga e negli anime quando a un personagio esce il sangue dal naso è perché sta facendo dei pensieri da sporcaccione XD

OOOOk, ora vado perché stanno facendo Principe Azzurro Cercarsi, e io AMO questo film *____*

*le piacciono le commedie romantiche*

Ciau a tuttiiiii, al prossimmo capitolo! Grazie per avermi letta anche questa volta.

*MagikaMemy*

   
 
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