Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: Anna2    15/05/2015    3 recensioni
Non avrei mai immaginato tutto questo.
Non avrei mai pensato tutto questo.
E, sono sicura sia solo un sogno, queste cose non esistono.
Non esiste che un mostro di non-so-quanti-metri ti rincorra presso delle collinette vicino a una delle spiagge di Long Island, per di più con una ragazzina alta quanto un puffo a tuo fianco.
Il petto mi faceva male, e il cuore batteva così forte che credevo che stesse per scappare dalla cassa toracica, e giuro su tutto quello che c’è di bello nel mondo che i polmoni bruciavano tantissimo – come cazzo ci sono finita, fra parentesi?
Ah, sì, giusto.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Gli Dèi, Nuova generazione di Semidei
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
______________________

-Chapter Two.
«Si inizia male,
e si finisce anche peggio»

______________________
 
{anna stygeros; P.O.V. }

Chirone dopo aver dato ad Anna una di quelle maglie arancioni, aveva chiesto a Nich di portarci nelle nostre cabine, e usciamo dalla Casa Grande con una versione di Nich molto arrabbiata. Non so come comportarmi ora che ho scoperto che io e lui siamo imparentati ma per continuare a vivere devo cercare di diventargli simpatica.
Lasciamo Anna nella cabina numero uno, ma sono molto in ansia a vivere da sola per il resto dell’estate con Nich. Mi sento in colpa per Anna… ad averla lasciata da sola senza nessuno, sarei voluta rimanere con lei, ma Nich non mi avrebbe lasciata andare. 
«Allora,» inizia lui mentre ci allontaniamo «se vuoi continuare a vivere al campo, devi stare alle mie regole poiché sarò il tuo superiore». 
«Okay, Nich», rispondo con sicurezza.
Lui riprende dicendo «Le regole per vivere nella Cabina 13 sono: uno segui i miei ordini; due non fare disordine; tre non commentare tutto quello che vedi; quattro rispondimi sempre con “Sì, Signore”; Capito?!»
«ehmmm… Sì, Signore» dico confusa;
«Vedo che hai imparato subito, brava. Volevo chiederti come fai di cognome, illuminami». 
«Sì, Signore…». 
«Come non detto!» dice disperato, mettendosi le dita alle tempie, 
«Eccoci arrivati, ricordati le prime regole», continua dicendo. 
Ci avviciniamo a una casa fatta di ossidiana, dove per decorazione ci sono lanterne con fiamme verdi, tanti teschi e ossa umane lungo le finestre, il tetto e la grande porta. Ho i brividi e incomincio a sudare freddo, è carina ma mette ansia. Lui apre la porta e vedo: Due letti matrimoniali con lenzuola nere e cuscini rosso sangue, armadi e comò neri, candele nere, tende rosse e tante altre cose che si rispettino per un tipico figlio di Ade, o almeno è ciò che penso. Una cabina dove vivere piena di colori. Eppure la cosa più curiosa è uno strano pupazzo a forma di pegaso che regna su una poltrona al centro della stanza. 
«UN CAVALLINOOOO. Awww, che bello!». Dico senza pensare sorridendo e saltellando su me stessa.
«NON è un cavallo, bensì BlackCuteCake, è il nostro coinquilino. Porta rispetto altrimenti ti eliminerò. Chiaro?» ringhia Nich contro di me con disprezzo.
«Sì, signore», rispondo abbassando lo sguardo, ci sono rimasta male, in questo momento Nich mi fa paura quindi mi manterrò molto lontana da quel coso! 
«Tu dormirai al piano di sopra» Riprese Nich indicando le scale che non avevo notato prima, ovviamente fatte di ossidiana. Mi inquietano abbastanza. 
«Mi raccomando rispetta le regole e non cacciarti nei guai. Ah, quasi dimenticavo non avvicinarti troppo al bosco. Tra poco vi porto a fare un giro per il campo, dovrò dirlo pure all’altra ragazza, se mi dimentico fallo tu» Dopo di che apre quello che credo sia il suo armadio, mi lancia addosso una maglia arancione, lanciandomi anche un’occhiataccia, facendomi intuire che devo provarla: Sulla t-shirt c’è un pegaso nero e la scritta “Camp Half-Blood”. Sinceramente questa maglia non mi piace, quella di Nich è simile ma quella sua è nera e la scritta è bianca. A me toccava il classico colore a quanto pare, come avevo notato addosso agli altri membri del campo. 
Contro voglia vado verso le scale, non voglio cambiarmi davanti a Nich, non voglio cambiarmi davanti a nessuno se è possibile. Salgo le scale, ci sono un letto e un divano ovviamente neri con un portatile su un comodino e sento Nich sbraitare cose tipo:
«Anna cambiati velocemente, così andiamo e poi sarò finalmente libero», e lo guardo allontanarsi, sbuffo e mi metto questa stupida maglia . Guardandomi in torno decido di mettere la maglia che avevo prima sul letto e mi avvicino al computer, è chiuso e sul retro del display c’è un teschio illuminato, mi sembrava tanto il coso luminescente della Apple. Penso che sia di Nich quindi mi allontano e scendo le scale lentamente… 
Dove cazzo è finito Nich?! Non c’è, anche se l’ho visto allontanarsi non credevo se ne fosse andato davvero. Spero che non mi stia per fare uno scherzo e inizio a chiamarlo 
«Nicholas! Dimmi che sei vivo?»
Il silenzio sta dominando la stanza. Incomincio a sudare freddo, la sensazione di vuoto mi sta uccidendo, Nicholas mi ha appena abbandonata! Ma non poteva, giusto? Mi guardo attorno, e non devo perdere la lucidità, almeno non ora. Ma all’improvviso sento una porta aprirsi dove prima c’era l’armadio di Nicholas e noto uscire da lì proprio quel farabutto: «Scusa ero un attimo entrato nel…» chiude la porta alle sue spalle e la guarda «Nello sgabuzzino, ma non entrarci mai, c’è un disordine mostruoso. Dai andiamo». Non voglio più sentire i mostri per un bel po’ dopo oggi. Lo seguo verso la porta. 
Usciamo fuori è noto un tramonto stupendo ma “Il Mio Signore” incomincia a aumentare il passo verso la cabina uno, allora lo seguo e vedo da lontano Anna e capisco che lui è preoccupato poiché non era rimasta al suo posto.

 
{anna soter, P.O.V.}

Mi hanno abbandonato qui, nella Cabina... credo 1 – e credo di essere finalmente riuscita a fare i conti con la realtà, se si può dire così, volevo almeno esaminare l’ambiente prima di mettermi in un angolino e piangere. La Cabina è grande, sia dentro che fuori, ho notato con stupore che da fuori sembrava la più grande, almeno così mi sembrava. Da dentro non posso saperlo, ma sembra davvero spaziosa. Appena apro le porte levigate di bronzo, noto che ci sono bassorilievi di fulmini. Da fuori sembra una banca chissà dentro. Alzo gli occhi al soffitto e noto un mosaico bianco e azzurro: sembra un cielo nuvoloso, sorrido quasi a guardare quel “cielo nuvoloso”, abbasso però il capo, mi guardo intorno, sembra che ci abitava qualcuno qui, ma a giudicare dalla polvere- quella persona non c’è più, o almeno non ci vive più. Strano, forse ho un altro fratello o sorella. Non mi sorprenderebbe poi. Stringo fra le dita ancora quella maglietta arancione, non voglio metterla, ricordo ancora quel ragazzo che indossava la T—shirt degli AC/DC. Da quel che ho capito, non è obbligatorio, chissà forse il tizio è il figlio di qualcuno di importante... smetto di pensarci, non è il momento di chiedersi cose, avrò tutto il tempo di farlo quando Nicholas tornerà, perché deve tornare no? Avanzo fino al letto e appoggio la maglietta proprio lì, mi levo la maglia e rimango con la canottiera nera, mi sbrigo ad infilarmi quella maglietta arancione. Mi sento osservata. Lo so è una cazzata, ma in un ambiente come questo, dove c’è una finestra enorme, anche se dall’altra parte non c’è nessuno, ho paura di essere spiata.
La maglietta mi va’ leggermente stretta, non mi soffoca ma mi ci devo comunque abituare. Faccio un bel respiro profondo, sento che qui dentro me la caverò male, non sono abituata a tutto questo, è abbastanza complicato, guardo davanti a me e noto uno specchio dalle dimensioni umane. Da quello inizio a sistemarmi meglio i capelli lunghi fino alle spalle di colore rosso scuro e la maglietta appena indossata, abbasso i miei occhi azzurri mordendomi il labbro inferiore. Io continuo a chiedermi il perché mi stia succedendo tutto questo, avverto una strana sensazione al mio stomaco, solitamente questa sensazione mi viene quando sono costretta ad andarmene via dalla casa di Jeanluke per tornarmene in quel college di merda, e... – cazzo! Jeanluke! In tutto quello che mi è successo mi ero scordata di Jean! Starà pensando che sono morta… Beh ci mancava poco: prima il mostro, il drago e poi Dionisio – fantastico! Ad aumentare la mai ansia ci mancava anche questa... ora sì che sento la nausea!
Decido di andare verso la finestra, un po’ d’aria forse mi farà sentire meglio. Mi affaccio e prendo un bel respiro profondo.
UnoDueTre
Solo io riesco a farmi venire crisi di ansia a caso.
QuattroCinqueSei
Non volevo soffocare, il fatto è che mi sentivo proprio farlo, sto solo esagerando, io... posso, devo calmarmi, metto le mani alla tempia: la nausea era imminente.
Oramai non riesco a raccapezzarmi più neanche con i miei stessi pensieri. 
Forse è l’assenza di ossigeno. 
...no, non credo.
Sto solo esagerando, CALMA! E lo sono – sono calma, decido di distogliere lo sguardo dal prato verde in lontananza e inizio a guardare di fronte a me, poco più lontano noto un’altra casa, rossa, era di un colore rosso acceso e per quanto la mia vista abbastanza appannata e sfocata mi permetteva di osservare, riuscivo a vedere il tetto rivestito da quello che sembrava filo spinato, non so il perché, ma voglio darci un’occhiata. Nicholas ha detto di rimanere nei paraggi, ma non di esplorare e poi posso sempre dire che mi sono sentita male – cosa vera in effetti –, ma ho ancora il cuore che batte tantissimo. Così piano attraverso l’enorme porta d’argento ed esco fuori, i raggi solari mi appannano gli occhi, avendoli di un colore chiarissimo: azzurro con riflessi gialli attorno alla pupilla, ricordo che molti mi facevano i complimenti del mio colore, probabilmente l’unica cosa che mi piace della mia faccia – o del mio intero corpo.
Con lo sguardo – anche se a fatica – seguo la Cabina rossa. Non corro, però cerco di andare piano, anche se sono felice di essere uscita da lì, una Cabina o Tempio troppo grande per una sola persona, quando davanti alla Casa rossa riesco a vedere che sopra la soglia si trova la testa imbalsamata di un cinghiale, storco un po’ il naso – quel coso è abbastanza inquietante...
«Ti dicevo... perché hai votato no? Quelle ragazze sono anche carine!»
Oh no, sento una voce, guardo da dove viene e vedo due figure avvicinarsi: 
«Se avessi votato sì, Clarisse mi avrebbe linciato vivo, già non mi sono presentato con la maglietta del Campo – mi chiedo da quanto le importi se indosso o non indosso quella maglia».
Non so che fare, non c’è nascondiglio, e non dovrei avere paura, ma da ciò che ho sentito è che stanno parlando di me e Anna: le mie guance si fanno sempre più rosse dall’imbarazzo a sapere che tra poco me li ritroverò davanti, continuo a mordicchiarmi le labbra e ad aggrottare la fronte – cavolo perché non mi faccio mai i cazzi miei?
Proprio mentre il tizio un po’ più basso fa per parlare, si ferma a fissarmi, compreso l’altro, che riconosco. Era quello con la maglietta degli AC/DC. Lui spalanca la bocca, sembra incredulo nel vedermi, così come l’altro.
«Oh, guarda chi abbiamo qui Chris!» esclama allegro il tipo con i capelli ricci. Mi si avvicina sorridente e mi porge la mano: io rimango sconvolta.
«Io sono Leo, e tu devi essere Anna – quell’altra... insomma vi chiamate tutte e due nello stesso modo, quindi qualcuno potrebbe confondersi, hehehe» mi sorride ancora. Anche io abbozzo ad un sorriso, tanto per non dimostrarmi a disagio, ma le mie guance sono più rosse della Casa che mi ritrovo dietro. Stringo la sua mano calda, a differenza della mia abbastanza fredda.
«Sì, ecco il mio cognome è Soter, se t’interessa.»
«Ah, non mi piace chiamare le persone per cognome, troverò un modo per non confondervi» sorride ancora – vorrei chiedergli perché cacchio sorride così, ma sarebbe da maleducati, e poi non sembra antipatico, vuole sembrare amichevole per me, e se ricordo bene è una delle persone che hanno votato sì, stare al suo gioco è un modo come un altro per ringraziarlo.
«Che ci fai qui?» interviene l’altro con viso annoiato – io lascio la mano di Leo e inizio a fissarlo e a pensare a una scusa.
«Ecco...» inizio a dire abbassando lo sguardo, ma lo alzo subito, non voglio che pensi che gli stia mentendo, così con sicurezza lo guardo: «niente, mi sono trovata a passare di qui per caso, non mi sentivo bene ed ho voluto fare una passeggiata – è la cabina di uno di voi?» rispondo calma, cavolo se sono un ottima attrice! Lui sospira, il suo atteggiamento già non mi piace.
«Sì, la mia».
«Allora mi dispiace di essermi fermata ad osservare La Tua Cabina» mi scuso, ovviamente sfoderando quell’atteggiamento menefreghista e anche abbastanza sarcastico, che solo io riesco a far uscire in queste situazioni inadatte.
«Non devi scusarti con me, se ci fosse stata la mia sorella Clarisse allora avresti dovuto farlo». 
Cavolo – e io che ero sarcastica, dovrò girare alla larga da questa Clarisse.
«Bene, allora chiedile scusa da parte mia». rispondo in un tono altezzoso. Leo e lui alzano il sopracciglio, e io rimango a fissare entrambi, sembrano sorpresi.
«Andiamo Bro, non essere così rigido! Clarisse ti sta proprio contagiando! Anna, lui è Christian! Christian lei è Anna» dice prendendolo sotto braccio, e lo obbliga pure ad alzare il braccio e porgermi la mano – io la stringo comunque.
Giro un attimo il capo e noto la sagoma di Nicholas andare verso la Cabina 1 – cioè la mia.
«Oh, porca puttana!» esclamo ad alta voce, giro di nuovo il capo e vedo i due leggermente sconvolti del mio imprecare – deglutisco e faccio un piccolo sorriso nervoso.
«Ehm... io dovrei andare!» esclamo indietreggiando «E’ stato un piacere conoscervi» mento in parte – mentre non aspetto nemmeno che loro mi rispondano che giro bruscamente il corpo e inizio a correre.
Nicholas non sembra un tipo che mette terrore, ma  forse è meglio non farlo arrabbiare!
Per quanto io avessi corso non sono riuscita ad arrivare in tempo. Guardo Nicholas che sembrava volesse uccidermi con lo sguardo, deglutisco e cerco di sorridere. Guardo Anna e sembra a disagio. Nicholas incrocia le braccia e guardo il suo piede destro picchiettare il pavimento ricoperto di erba. Io aggrotto le sopracciglia, inizio a torturare il lobo della maglietta arancione aspettando che mi rimproveri.
«Perché sei uscita?» inizia a dire, e nella sua voce si sente già il tono di rimprovero che di lì a poco esploderà.
«Mi stavo sentendo male, soffro d’ansia e—»
«Niente da dire ragazzina, ti avevo detto di rimanere nel Cabina uno e tu dovevi rimanere nel Cabina 1. Quando ti ho vista arrivare dalla Cabina 5 ho pensato il peggio!» grida, e nelle sue grida avverto un tono misto tra il preoccupato e l’arrabbiato. Io abbasso il capo e mi sorbisco il resto della ramanzina, alzo gli occhi e ritrovo il viso di Nicholas con un’espressione più dolce sul viso, lo guardo avvicinarsi a me con le braccia aperte, sgrano gli occhi e indietreggio lentamente ma mi ritrovo comunque abbracciata a lui, beh io sono rigidissima e non lo abbracciavo—sono troppo sorpresa e sbigottita per farlo, e poi non capita tutti i giorni che qualcuno ti abbracci dopo che ti ha sgridato. 
«Mi dispiace!» dice stringendomi di più, e non mi sono mai sentita così a disagio ora come ora.
Guardo Anna e credo che avesse la mia stessa espressione cioè estremamente confusa. Lei fa spallucce, mentre Nich ancora mi stringe.

 
 
{anna stygeros, P.O.V.}

Non appena Nich finisce di abbracciare Anna, avverto un senso di disagio – in ciò che ha appena fatto –. Anna continua a fissarmi abbastanza a disagio, non se lo aspettava  neanche lei, sembra rigida e con lo sguardo scombussolato e spaventato. Dopo un po’ di silenzio imbarazzante inizia il divertentissimo giro turistico del Camp Half-Blood:
«Allora», inizia Nich scocciato «Benvenute al Campo Mezzosangue. Salto l’introduzione, tanto è superfluo, almeno per me, per voi... si vedrà. Queste sono le ventiquattro cabine per i vari figli degli Dei. Ogni cabina è costruita e arredata per ordine della divinità assegnata, a destra sono: Era, Demetra, Atena, Afrodite, Artemide, Dionisio, Iride, Eolo, Nemesis, Tiche, Eris e Nyx; mentre a sinistra ci sono: Zeus, Poseidone, Ares, Apollo, Efesto, Ermes, Ade, Ipno, Nike, Ecathe, Hebe ed Eros», continua indicando le cabine «le ultime 4 sono state costruite molto recentemente per questo sono più in là rispetto alle altre». 
Arriviamo alla Casa Grande, prende fiato e spiega rapidamente che serve come “covo” per il Signor D, Chirone e tutto lo staff del campo; Infermeria dove lavorano i figli di Apollo come dottori; ha Una Camera per il Consiglio Del Campo e altre cose secondarie. Nelle vicinanze c’è un poligono di tiro con l’arco per principianti che è vicino alla biblioteca, un anfiteatro, un lago, le fucine e le stalle dei pegaso. Poi ci sono i campi di pallavolo, basket e tennis. Indicando la collina da dove siamo entrati, precisa che il drago non ci attaccherà se non tocchiamo il “Velo d’oro” poiché crea una barriera che tiene lontani i mostri e i mortali. 
In questo momento mi ricordo che forse i miei genitori saranno preoccupati, e scommetto anche quelli di Anna.
«Ehi Nich, ma i miei genitori e quelli di Anna saranno in ansia siccome siamo scomparse». Chiedo quindi con aria preoccupata.
«Un Mezzosangue non dovrebbe avere un cellulare visto che le onde che manda fanno capire ai mostri chi siete. Quindi si usa il messaggio Iride: avete bisogno di un arcobaleno e una dracma, cioè una moneta greca. Mettete la moneta nell’arcobaleno, dite “Oh, Iride Dea dell’arcobaleno, per favore accenta la mia offerta” e dite la persona con cui volete comunicare e l’indirizzo se lo sapete. Non dura all’infinito quindi siate sbrigative», Nich ci dice annuendo annunciando quelle parole, poi indica la cabina 3 e la 14, ci annuncia.
«Quando potremo chiamare?» chiedo io ancora stupita. 
«Quando il signor D lo deciderà. Quindi… mai. Ma Chirone forse entro domani lo convincerà».
La passeggiata continua e ci porta vicino alla mensa e spiega che finito il pasto dobbiamo lasciare la parte più buona agli Dei è ogni tavolo e per una cabina differente e i mezzosangue non si possono sedere nel tavolo non appartenete al proprio genitore divino.  Poi passiamo all’Arena, alle stalle e ai campi di fragole.
Ci spostiamo verso quella che dovrebbe essere la foresta e lui annuncia «Ecco la foresta, luogo dove non dovete entrare da sole, senza il mio consenso, poiché all’interno ci sono…» e in quel preciso istante usce correndo a perdifiato un ragazzo già visto al Consiglio. «Nich come si chiama quel ragazzo che è appena uscito?» Chiedo. E Nich mi guarda con una strana aria tranquilla, a differenza della nostra abbastanza sconcertata.
«Oh lui è solo Chris» e quest’ultimo, dopo essersi ripreso da non so cosa. si guarda indietro.
«Oh Porco Crono! Fuggite Sciocchi!», grida e ricominci a correre. Anna ed io ci guardiamo in faccia un po’ sbigottite e dopo una manciata di secondi, dai meandri oscuri compare un ragazzo coperto di fuoco urlante: faceva davvero paura!
«CHRIS, BASTARDO! FUGGI PER AVERE SALVA LA TUA MISERA ANIMA. IL BUNKER NON SI TOCCA!» urla. Nich si gira e incomincia a correre verso il lato contrario dei due ragazzi e ci urla di fare lo stesso. Noi con ancora un senso di disagio lo facciamo. Arrivati al campo di fragole, ci fermiamo e noto che la mia vita da ora in poi non sarà tanto normale. Non che prima lo fosse – s’intende. 
Ormai è ora di cena e Nich ci porta alla mensa. Prendiamo qualcosa da mangiare e vedo che il cibo non manca: ci sono tanti tipi di primi piatti ma anche tanti dolci, tranne i cibi blu che vedo da lontano, quelli mi fanno paura. Prendo un’insalata di patate e un hamburger, Nich prende un dolcetto al cioccolato e del pesce e Anna una pizza e della frutta. Accompagniamo lei al suo tavolo poi io e Nich andiamo al nostro, dove ci sediamo uno di fronte all’altro, così io riesco a vedere la mia amica. Pian piano incominciano ad arrivare tutti, compresi Chirone e il signor D con la sua Diet Coke. Ad un certo punto una strana ragazza si siede vicino ad Anna. Allora chiedo al mio fratellastro «Nicholas, scusa il disturbo ma conosci quella ragazza seduta vicino ad Anna?»
«Lei è una ninfa dei fiori e si chiama Gentian. Il suo lavoro qui al campo è di dare sicurezza ai campeggiatori e aiutarli moralmente a superare gli ostacoli della vita. Forse avrà visto troppa insicurezza in Anna. Lasciala fare, è brava». Allora, se lo dice Nich, penso di fidarmi, a un certo punto sento qualcuno avvicinarsi a me e mi ritrovo a faccia a faccia con una ninfa, o almeno così credo...
«Ciao Anna, io sono Cherry Plumb, una ninfa dei fiori. E so che hai qualche problemino nel controllarti. Conosco la tua fobia principale e vorrei dirti che io ti aiuterò», Mi porge una collana con un campanello.
«Se hai bisogno di me per questi problemi, suona tre volte il campanello», riprende.
E mi fa l’occhiolino. La ringrazio e lei se ne va, dandomi un bacio sulla guancia. 
Okay sono sconvolta e guardo Nich, che si infila una mano nella maglia e mi fa vedere che ne ha uno anche lui. Guardo Anna e ha un campanello identico al mio, ma aveva un’aria strana, sembrava triste, malinconica… non ho capito cosa è successo, penso di dover suonare questo coso, ma preferisco posarlo per ora. Cerco di riprendermi ma ormai ho perso la fame, quindi mi alzo e vado verso il fuoco, verso l’hamburger e ringrazio tutte le divinità Greche. 
Guardo Anna. Era anche lei davanti al calderone, con uno sguardo sconsolato sul viso, sembrava non aver intenzione di buttare il cibo, guardava Nich innocentemente.
«Nich… ma devo buttare tutto davvero?» chiede. Il suo viso era abbastanza disperato
«Sì, e staremo qui finché non lo farai, e poi non si butta, si offre agli Dei»
Esco dalla mensa sotto lo sguardo stranito di quei due, che intanto rimangono davvero lì, temo che ne avranno per le lunghe, vado verso la mia cabina, siccome ho ancora mezz’ora libera. Entro, ma appena arrivo alle scale sento qualcuno bussare. Anche se un po’ contraria, faccio dietro front e decido di andare ad aprire. Per mia sorpresa trovo uno dei ragazzi del Consiglio. 
«Piacere, il mio nome è Leo Valdez e sono figlio di Efesto. Ti voglio dare un caloroso benvenuto al Campo» detto questo, mi porge una stella filante e l’accende con uno schiocco delle mani.
«E’ fantastico! Puoi controllare il fuoco e accendere stelle filanti!» dico stupita.
«Con il fuoco so fare tante altre cose mia cara. Tipo questo», e con un gesto della mano vedo tanti piccoli fuochi ballarmi ai piedi. «Oh miei Dei, che carini. Se li tocco mi brucio?» Chiedo incuriosita dal suo potere. «Sfortunatamente si, mia cara. Ma se ti guadagni la fiducia di Nicholas imparerai i poteri dei figli di Ade!», sorride e mi fa l’occhiolino
«Scusa, devo andarmi a preparare per il Falò, a dopo Bellezza» dice guardando l’orologio da polso. Lo saluto mentre corre via, anche se avrei voluto parlare ancora con lui. Dietro vedo le sagome di Nich e Anna che si avvicinano, decido di andare verso di loro. Mi sento tanto confusa e odio questa sensazione con tutto il cuore ma devo mostrarmi forte.
«Cosa voleva Leo?» dice lui non appena gli arrivo vicino. Mi aspettavo una lavata di testa, invece aveva detto quelle parole con tono piatto. Io che mi ero preparata al peggio, lo guardo come se avesse detto la cosa più stupida del mondo: infatti l’ha detta per me. «Niente, non posso avere della privacy?!» dico urlandogli in faccia, mi giro e ritorno verso la cabina, mentre Nich mi manda affanculo. 
«Ehi, vieni andiamo al falò parliamo lì?» mi chiede Anna seguendomi. Annuisco con un po’ di malinconia. Sto male, siccome Nich mi ha mandato affanculo, già credo che mi odi, ho peggiorato la situazione gridandogli in faccia. La seguo in silenzio, un silenzio imbarazzante, lei è più in là a differenza di me, non ho idea di ciò che lei sta provando, è sicuramente frustrata quanto me, forse anche peggio. Arrivate lì, il falò è già acceso, ci sono già tante persone, per non disturbare gli altri ci andiamo a sedere sotto un “piccolo” albero di fronte al fuoco. 
«Scusa per prima, ma è che non capisco molto di quello che sta succedendo e dopo tutto quello che abbiamo vissuto oggi, penso di star completamente impazzendo», le dico con un po’ di insicurezza, sospiro e guardo in basso. «Hai ragione... anche io sento come se stessi sognando. E per il fatto che ci siamo incontrate oggi penso che sia una decisione degli dei», la sento dire, mentre mi mette una mano sulla spalla, cerca di tirami su’ di morale, forse.
«Io ti vedo come un’amica speciale, se è questo che intendi» Allora lei alza la mano e dice come la perfetta americana che è:
«Gimme Five, Sis!» e le batto il cinque, e non appena fatto scoppiamo a ridere insieme. 
«Scusa per la domanda ma oggi perché eri nel bosco? Ma se non me lo vuoi dire fa niente» mi chiede riprendendosi.
«Ti sto per dire una cosa che prima di oggi non avresti neppure lontanamente creduto, ma dopo questa giornata penso che ci crederai… Io vedo le anime dei defunti che mi chiedono aiuto» 
«Ma che, davvero?» Esclama lei sbigottita.
«Già, dopo di tutto ho scoperto che sono una figlia del dio dei morti quindi penso che sia “normale”. E i miei genitori dicevano che era tutto nella mia mente. Sai quante sedute dallo psicologo ho dovuto affrontare!? L’unico pazzo alla fine è lui!» alzo la voce guardando nei suoi profondi occhi azzurri e con la forte luce del falò dorato che ci riscalda i volti, lei sembra leggermente sconvolta, e io non riuscendo a sostenere la profondità dei suoi occhi abbasso i miei, un po’ perché credo di averla spaventata, un po’ perché credo di essermela presa per sbaglio con lei.
«Mentre ti stavamo raggiungendo, Nich ha detto che potremmo morire in qualsiasi momento, quindi dobbiamo stare attente...» biascica lei con un filo di voce.
«Morire?» domado spaventata, «Quindi non siamo realmente al sicuro. Wow non ho mai pensato di morire giovane: allora facciamo una promessa: qualsiasi cosa succeda, dobbiamo restare amiche e dobbiamo aiutarci in qualunque momento! Non ti costringo se non vuoi, è tutto okay» continuo decisa, stringo i pugni, la vedo sorridere, un sorriso calmo e gentile.
«Certo Sis da oggi tu ed io saremo legate!» dice ancora ed io dalla felicità le salto addosso e l’abbraccio quasi fino a farla soffocare. Sono contenta di aver trovato qualcuno su cui contare. Mentre l’abbraccio la sento abbastanza rigida, cavolo sembra che nessuno l’abbia mai abbracciata – oltre a Nich questo pomeriggio!
A un certo punto qualcuno ci fa ombra. Alzo lo sguardo e noto il ragazzo con la maglia degli AC/DC e con quella che credo sia Carolina, la tipa che giocava a strip poker con il Signor D e Chirone. 
«Ciao Anna 1, ciao Anna 2. Perché vi abbracciate?» ci saluta con un sorriso, parlava con noi naturalmente, come se ci conoscesse da anni.
Mi stacco da Anna e la guardiamo entrambe leggermente imbarazzate.  
«Io sono Carolina figlia del Signor D e lui Chris figlio di Ares, loro sono Anna 1» sorride lei dicendo quelle parole, indicando la mia amica mentre quest’ultima chiede se lui è davvero figlio del dio della guerra, e poi la ragazza riprende indicando me «e Anna2, loro sono le nuove arrivate» e gli strizza la guancia come se fosse un bambino, «Si già le ho conosciute». 
Risponde Chris con fare annoiato 
«Ciao Carolina, ciao Chris!» dico io con enfasi, Anna ripete la stessa cosa a voce bassa. Chris saluta Anna con un gesto della mano e incomincia a guardarmi e così faccio io con lui. Così facciamo per una manciata di secondi, poi si gira lentamente e se ne va! Guardo Anna e Carolina con una faccia confusa e triste, che gli ho fatto per meritarmi questo? 
«Non ti preoccupare è normale. Venite vi faccio conoscere gli altri» biascica Carolina cercando di tirarmi su di morale, ma sinceramente sono abbastanza sconvolta e perplessa... ci porge la mano. Anna ed io la afferriamo e ci alziamo per poi seguirla nell’ennesimo giro turistico. Ci porta davanti a un gruppo di ragazzi e li nomina uno a uno...
«Iniziamo con Leo Fantastico Valdez figlio di Efesto» ed egli risponde con un accento spagnolo. 
«Buonasera Lady!» Anna ed io lo salutiamo con un semplice ciao. Carolina in seguito ci presenta tutto d’un fiato: Francette figlia di Demetra, Connor e Travis Stoll figli di Ermes, Sunrise “Sunny” Lee figlia di Dionisio, Dave Harley e Ary Lloyde figli di Atena e infine Austin figlio di Apollo. 
Subito dopo Carolina ci riporta a sedere, si congeda per raggiunge sua sorella Sunny per brindare.
«Ma quella è proprio antipatica» dico guardando Carolina 
«Secondo me no». Anna mi risponde
«Parlando delle persone del campo, come ti sembra Leo?»
«Mi sembra simpatico, ma quando oggi bruciava vivo mi spaventava».
«Era un po’ inquietante, ma per il resto penso che sia bello e divertente».
«E poi Chris, che avrà fatto di male per meritarsi Leo versione fuoco e fiamme?»
«Emmh… visto che Leo ha parlato di un bunker forse l’avrà distrutto o robe così».
«Io penso che non dobbiamo far arrabbiare Leo per nessun motivo al mondo, altrimenti diventeremo kebab» disse sarcastica ridendo.
Ora come ora una sana risata fa bene, quindi mi lascio trasportare e dopo un bel po’ di battute squallide fatte tra di noi, Nich ci dice di rientrare nelle nostre cabine prima del coprifuoco.
«Quale Coprifuoco?» domanda Anna 
«Dalle 10 di sera all’Alba nessuno deve uscire dalla propria cabina altrimenti una Arpia ti uccide, semplice!» lo dice con cosi tanta calma, ma mi sembra così spaventoso che decido di non ribattere. Dopo essere passati alla uno; e auguriamo la buona notte alla mia nuova Best Friend, o come si dice in qui in america, ma non prima di una bella chiacchierata privata tra lei e Nich; insomma si sono messi in disparte emarginandomi. Mentre parlavano sulla soglia della porta della Cabina noto vari campeggiatori rincasare. Nel frattempo,  alle mie spalle la conversazione era giunta al termine e io e il biondino ci allontaniamo, non prima di aver salutato la mia amica.
«Senti Anna, io non ti odio, ma sono arrabbiato con mio, cioè, nostro Padre:  non sapevo della tua esistenza e, come posso dire… sei arrivata dal nulla con una figlia di Zeus inaspettata. Sull’Olimpo si sta parlando molto di voi, quindi dovete dare una splendida idea agli Dei» lo sentivo sospirare mentre diceva queste parole. Io semplicemente annuivo senza fermarlo. 
«Scusa per oggi ma, e solo che sono leggermente confuso ma non per questo non sarò severo con te davanti agli altri». Continua sospirando. 
Detto questo siamo finalmete arrivati alla 13, apre la porta e entriamo. Dal momento che è di qualche passo davanti a me, io ne approfitto per abbracciarlo da dietro e sussurro un semplice: “Grazie” e penso proprio che lui abbia sorriso in questo momento. Mi allontano andando sulle verso le scale a passo lento, leggermente imbarazzata, ma felice almano so che non sono io il problema.
«Se apri l’armadio e dici Lavabo ti compare un lavandino con spazzolino e dentifricio. Buonanotte». Le sue parole mi fermano, sento che mi guarda ma mentre mi volto, lo vedo entrare nello sgabuzzino. Penso che sia strano ma non m’importa. Nell’armadio trovo un pigiama con teschi ricamati e lo 
indosso velocemente: mi va lungo ma per ora è okay. E dopo essermi lavata i denti, decido di stendermi sul letto. Quella giornata mi ha distrutto eppure ho trovato una nuova casa.





 
:.:..angolo delle due A..:.:
Allora tanto per cominciare vorrei ringraziare le due persone che hanno recensito, piccola parentesi su Nich, che usa l'account  di una di noi (io per essere precisi) per essere troppo pigro per farsene uno suo, ma noi lo ameremo comunque, giusto? Giusto.
Ringrazio anche quelli che hanno letto e basta, anche se un piccola recensione non fa male sapete? (ogni riferimento a una persona che inizia con la M e finisce con la O è puramente casuale)

Le curiosità sono ben poche oggi, ma le stupidaggini ce ne sono eccome, ma vabbè, sorvoliamo,  primo punto, analizziamo:
Ci sono più Cabine di quanto ricordaste? Tutto okay, non preoccupatevi, in "lo scontro finale" Percy chiede che tutti i figli dei dei minori abbino un posto nel Campo, e noi lo abbiamo accontentato.
Scioccati nel vedere un cavallino che regna indiscusso alla Cabina 13? Non preoccupatevi capirete chi è, e quale sarà la sua utilità ;)
E infine a grande richiesta da Gigi (il nostro amabile beta) abbiamo deciso di inserire altre cose al campo come: il campo da basket e il capo di tiro con l'arco per principiati.
Speriamo che la storia vi sia piaciuta, una torta carina e nera a tutti! :D

- Le due A.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: Anna2