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Autore: MargaretMadison    16/05/2015    2 recensioni
«M-Michael, dobbiamo dimenticare quello che è successo ieri, è stata una follia» disse Olivia superando il ragazzo.
Michael l’afferrò per il braccio facendola voltare «E se io non volessi?»
«C-Cosa vuol dire “se io non volessi”? Alla fine… alla fine si tratta di un errore, eravamo ubriachi» urlò quasi, toccandosi nervosamente i capelli.
Michael si avvicinò di un passo e Olly indietreggiò finché le sue spalle non trovarono il muro e il petto il corpo del ragazzo, era in trappola «E se io non lo fossi stato? E se io fossi stato sobrio e mi ricordassi tutto? E se quella notte fosse stata la più bella della mia vita perché, anche se per poco e solo in parte, tu sei stata mia?»
Olivia deglutì a vuoto, con lo sguardo non osava spingersi oltre al collo del ragazzo perché le sue labbra e i suoi occhi erano calamite per lei in quel momento «E se io fossi la ragazza di uno dei tuoi migliori amici?
Michael ghignò, accarezzandole una guancia «Allora renderemo le cose più divertenti»
«Cioè? Che intendi dire?»
«Se non vieni a letto con me dirò a Luke quello che è successo ieri sera»
Genere: Erotico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
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(3)

 
 
 
 
 
She looks so perfect standing there
In my American Apparel underwear
And I know now, that I’m so down
Your lipstick stain is a work of art
I’ve got your name tattooed in an arrow heart
And I know now, that I’m so down

(…)
While I was out, I found myself alone just thinking about
If I showed up with a plane ticket
And your shiny diamond ring with your name on it
Would you wanna run away too?
Cuz’ all I really want is you

 
- She looks so perfect

 
 
 
 
 
«Buon anniversario, amore mio» le sussurrò Luke all’orecchio, svegliandola dolcemente, accompagnando la frase con un bacio sulla guancia.
Olivia sorrise, nascondendo il viso sotto le lenzuola candide.
«Ma che fai, ti nascondi pure?» disse Luke mentre la osservava rintanarsi.
Luke alzò il lenzuolo, nascondendosi assieme a lei e le circondò la vita con le sue braccia forti, facendo sì che la schiena di lei si scontrasse contro il suo petto largo.
«Non vuoi fare colazione? Ti ho preparato i pancakes con la nutella» sussurrò nell’incavo del suo collo.
Olivia mugugnò qualcosa di incomprensibile, girandosi in modo da poter osservare Luke, perché il biondo di prima mattina era qualcosa di ancora più tenero e avrebbe voluto coccolarselo tutto il giorno.
«Coccolami un pochino, dai» rispose ricambiando l’abbraccio e i suoi capelli si sparsero sul corpo del ragazzo che sorrise, sentendo il dolce profumo di Olivia inebriarli la mente.
Olivia alzò il viso, così da incontrare le labbra di Luke, facendo sì che le loro bocche si scontrassero.
Lo sentì sorridere bel bacio e Olly s’immaginò la sua fossetta, quella che le piaceva ammirare o toccare con l’indice quando guardavano un film abbracciati assieme sul divano. Le mani di Luke scesero verso il bacino di Olivia, toccandole la pelle coi polpastrelli freddi, facendola rabbrividire.
«Faresti l’amore con me?» le chiese dolcemente.
Olivia sentì il cuore saltare un battito a quella richiesta, così innocente ma allo stesso tempo sporca.
Luke era ancora vergine quando lo fecero la prima volta, si ricordava ancora i suoi gesti impacciati, le mani tremanti che la toccavano e le sue labbra che non lasciavano mi quelle di lei. L’avevano fatto in totale undici volte, e in ognuna di quelle – eccetto quando Olly prendeva iniziativa-, lui le domandava se avesse voglia di fare l’amore con lui.
Olivia annuì, sfilandogli la maglietta del pigiama e gli accarezzò il corpo perché sapeva che a Luke piaceva il sesso lento, quello con tanti baci e parole sussurrate all’orecchio. Cercava in tutti i modi di farla sentire a proprio agio e spesso capitava che lui fosse troppo rigido nei movimenti e non si sciogliesse.
Ma a Olly andava bene così, o forse non più, perché, per quanto Luke la facesse stare bene, Michael la faceva stare meglio. Scacciò via quei pensieri, considerando la faccenda “Michael” archiviata.
Baciò Luke con trasporto, portandolo sotto di sé. Lo spogliò lentamente, mordendogli ogni lembo di pelle, decisa a lasciargli segni del suo passaggio.
Gli morse il labbro inferiore, succhiandolo e mordendoglielo, beandosi dei sospiri del biondo.
Quando le mani di Olivia raggiunsero i suoi jeans, Luke la fermò.
«Q-Qualcosa con va?» chiese preoccupata.
Luke sorrise scuotendo la testa «è che prima… vorrei darti il mio regalo»
Olivia sentì la guance andare in fiamma e si maledì per non aver escogitato qualcosa per lui. Aveva passato quattro giorni a rimuginare sulle parole di Michael, cercando di capire una volta per tutti i suoi sentimenti per Luke, che alla fine si era dimenticata di fargli una sorpresa.
«In realtà io… non ho preparato niente. Insomma, coi soldi che guadagni non ti manca nulla e non sapevo cosa farti»
Il ragazzo si sporse e la baciò ancora una volta sussurrandole che tutto ciò di cui aveva bisogno fosse lei e poi estrasse dal comodino un pacchettino quadrato molto elegante.
«Posso aprirlo?» chiese curiosa lei, come una bambina.
«Certo» rispose ovvio «è tuo»
Olivia sorrise contenta e n un attimo slegò la scatolina nera dal filo argentato e l’aprì, trovandosi dentro un anello con un piccolo diamantino sopra.
«L-Luke, ma questo è… è un anello di fidanzamento» balbettò rigirandosi il gioiello tra le mani.
Non se lo meritava affatto, non meritava un ragazzo come lui e tantomeno un regalo così prezioso.
«Ci ho fatto incidere sopra il tuo nome» spiegò sorridendo.
Olivia deglutì a vuoto, era serio?
Luke sembrò capire il flusso dei suoi pensieri osservando il volto pallido della ragazza così si affrettò a chiarire.
«Non ti voglio chiedere di sposarmi» e sentì il respiro di Olivia tornare ad essere regolare «Solo… solo fammi questa promessa. Promettimi che non mi abbandonerai mai perché… oh, dannazione, mi ero fatto un discorso ma l’ho dimenticato»
Olivia ridacchiò, mordendosi nervosamente l’interno guancia.
«Io… io penso di amarti, Olly. Non mi sono mai sentito così tanto bene con te e se non fossimo così giovani e spaventati allora ti chiederei davvero di sposarmi, di avere una famiglia assieme e una villetta fuori città con un Labrador, che so che ami. Solo, giurami che staremo assieme per sempre, che sarai il mio “per sempre felici e contenti”»
La ragazza accarezzò un’ultima volta la punta del gioiello per poi richiudere la scatola sotto lo sguardo deluso di Luke, che abbassò li occhi.
Olivia sospirò, cercando le parole giuste.
«Luke, è bellissimo quello che hai detto ma dei dodici mesi che sono passati, noi siamo stati assieme solo i primi tre, forse quattro mesi e per quanto io possa tenere a te, non sono ancora sicura di amarti e non voglio farti una promessa che so di non poter mantenere»
Luke annuì, senza guardarla. Olivia si alzò dalle sue gambe e iniziò a togliersi il pigiama – ovvero una maglietta di Luke - per indossare dei vestiti puliti.
«Ho bisogno di fare due passi e schiarirmi le idee, scusami» disse raccogliendo la sua borsa.
Luke non rispose, i passò una mano tra i capelli e annuì nuovamente. Osservò il suo profilo perfetto, gli occhi azzurri spenti e le labbra increspate verso il basso.
Lasciò la maniglia della porta per tornare sul letto e gli prese il viso tra le mani, costringendolo a osservarla.
«Dammi tempo, ti prometto che non ti abbandono, ok?»
«Va bene»
Olivia gli sorrise e lo salutò con un bacio.
Una volta uscita fuori di casa, senza salutare Ash e Calum che facevano colazione, cercò nella sua borsa il pacchetto di sigarette, sarebbe stata una lunga giornata.
 

***

Ottantacinque chiamate perse.
Centododici messaggi sul cellulare e più di trecento notifiche da Whatsapp.
Erano le dieci di sera e Olivia aveva in corpo fin troppo alcool. Approfittando della mancanza di suo padre, andò a casa sua a passare il resto della mattinata e il pomeriggio, finché non le venne in mente di andare alla nuova apertura del Blue’s.
Indossava gli stessi jeans e la maglietta dei Ramones che aveva da quando aveva lasciato casa, i capelli erano raccolti in una coda alta per il caldo e il trucco era sbavato sotto gli occhi.
«Dove hai lasciato il suo fidanzato rockstar, Olly?» le chiese Ben, il barista amico di suo padre.
«Sarà a casa a scrivere qualche canzone sulla sua stronza fidanzata» biascicò buttando giù l’ennesimo bicchierino di vodka.
«Hai qualcuno che ti può accompagnare a casa?» continuò l’uomo, asciugando un calice.
Olivia adorava Ben, da piccola gli aveva anche dato l’appellativo di “zio” visto che andava spesso a casa loro. Era un uomo sulla sessantina, i capelli brizzolati e gli occhi azzurri che avevano tenuto il loro luccichio nonostante gli anni.
«Tranquillo zio Ben, adesso faccio una chiamata e mi faccio portare a casa, non ci vorrà molto, no?»
Olivia guardò l’elenco delle chiamate a cui non aveva risposto. Erano principalmente di Luke, ma ce n’erano alcune anche di Eve, Ashton, Calum e… Michael.
Rimase a fissare il numero e poi si decise a chiamare, sperando che il ragazzo non sia in compagnai di Luke.
«Olivia» rispose «Dove accidenti sei?»
La ragazza ridacchiò, sentendo il tono preoccupato di Michael «Sei preoccupato per me?»
«Certo che lo sono, lo siamo tutti. Sei sparita senza avvertire nessuno, devi chiamare Luke, è davvero preoccupa-»
«No, ti prego, non dirgli che ti ho chiamato» lo interruppe bruscamente «Mi… mi potresti venire a prendere? Ho bisogno di tornare a casa ma da sola non ne sono capace»
Michael sospirò «Vuoi che ti porti qui a casa?»
Olivia chiuse gli occhi e si massaggiò una tempia. Voleva davvero tornare a casa e vedere Luke? No.
«Per me casa è dove sei tu. Mi sento stranamente protetta tra le tue braccia e… Dio, i tuoi baci mi mandano in ecstasy. Quando mi vieni a prendere mi bacerai, vero?» chiese imitando la voce di una bambina.
«Ma quanto hai bevuto? Anzi no, non dirmelo. Non voglio incazzarmi. Dammi l’indirizzo del locale, sarò da te il prima possibile»
Olivia gli dettò l’indirizzo del locale, promettendogli di aspettarlo al bancone del Blue’s.
«Sarò come quella che hai scopato l’altro giorno, ricordi?» disse prima di interrompere la chiamata con un sorriso ebete, classico di quando si ubriaca. Poi si girò verso la ragazza seduta affianco a lei e «Ha detto che mi viene a prendere» ridacchiò.

 
***

Passò un quarto d’ora e un altro giro di shot con la mora seduta al suo fianco, Savannah doveva chiamarsi.
Avevano chiacchierato un pochino, raccontando perché avessero deciso di ubriacarsi quella sera.
«Mio marito mi ha tradito» disse la mora, rigirandosi il Black Russian che aveva tra le mani.
«Il mio ragazzo ha detto di amarmi e sono scappata» spiegò invece Olivia, continuando a osservare il cellulare che non smetteva di vibrare.
«Non lo ami?» chiese l’altra scrutandola coi suoi occhi scuri, così in contrasto con la carnagione chiara.
«Con lui sto bene, ma c’è un altro ragazzo e con lui sto meglio»
Savannah annuì, «E quest’altro ragazzo com’è?»
Olivia aprì la bocca per parlare quando qualcun altro la precedette.
«Eccoti, finalmente» disse Michael, afferrandola per un braccio «Cristo Santo, Olly. Ma quanto hai bevuto? Puzzi come una distilleria! Forza andiamo a casa»
La ragazza si dimenò, senza riuscire a liberarsi dalla presa del ragazzo e «Michael, sto parlando con Savannah, lasciami finire il discorso. Le stavo dicendo di come mi hai usata e umiliata l’altro giorno»
Il ragazzo non ci vide più e stufo di quel suo comportamento così immaturo, se la caricò in spalla, facendola urlare.
«Saluta la tua amichetta e andiamocene» disse sbrigativo.
Olivia sbuffò, salutò la mora e incrociò le braccia al petto anche se le piaceva stare così.
Uscirono dal locale e Michael la fece tornare per terra, prendendola per mano e la guidò nel parcheggio fino alla sua macchina.
«Dove vuoi che ti porti?» chiese allacciandole la cintura.
Olivia teneva la testa premuta contro il vetro del finestrino, i capelli biondi le coprivano il volto «Saxon’s Street 83, la casa di mio padre»
Michael annuì e mise in moto senza proferire una parola. Olivia crollò in un sonno profondo.
 
«Olly, svegliati. Siamo arrivati» le sussurrò Michael all’orecchio facendola rabbrividire.
Olivia mugugnò qualcosa e poi si abbandonò alle braccia del ragazzo che l’aiutarono a scendere dalla macchina. La tenne stretta a sé fino al portone di casa e aspettò che lei aprisse la porta.
«Resti qui stanotte?» chiese in un sussurro.
Michael ci pensò un po’ su prima di accettare, come avrebbe fatto a resistere a Olly conciata in quel modo? Gli occhi lucidi, i capelli spettinate, il rossetto sbavato sulle sue labbra perfette e qui jeans così stretti che le fasciavano le gambe snelle…
Scosse la testa, Olivia da ubriaca era qualcosa di ancora più eccitante e si sarebbe dovuto ammazzare di docce fredde per non saltarle addosso.
«Va bene»
Una volta dentro casa, Olivia chiese di tenere le luci spente e Michael insistette di andare in cucina e bere dell’acqua. Stranamente Olivia ubbidì e si sentiva decisamente meglio.
Michael l’accompagnò al piano di sopra, caricandola come si fa con le spose e sentì Olly accoccolarsi al suo petto.
«Potresti dormire con me?» chiese innocentemente, giocando coi suoi capelli colorati.
«Farò tutto quello che vuoi, Olly»
Olivia sorrise contro il suo petto e quando Michael aprì la porta indicata dalla bionda, la stese delicatamente al centro del letto.
Olivia non gli permise di allontanarsi da lei e lo tirò per un braccio, portandolo sopra di sé.
«Olly, ma che combini?» chiese Michael osservando le labbra della ragazza così tremendamente vicine alle sue.
«So che lo vuoi, Michael. Lasciati andare» sussurrò toccandogli appena la labbra.
Era solo uno sfioramento, ma a Michael non bastò, ributtandosi sulle labbra della ragazza assaporandole ancora e ancora, senza mai esserne sazio.
Michael la toccava con la sua solita dolcezza che le riempiva il cuore, le baciò il collo facendola sospirare e buttare la testa all’indietro.
Poi fu il turno di Olivia a ricambiare quella dolce tortura, baciando la mascella di Michael fino ad arrivare dietro all’orecchio, punto che lo fece gemere più immensamente.
«Oops, ho trovato il tuo punto debole?» sussurrò succhiando più avidamente quel lembo di pelle lasciandogli un segno violaceo.
«Olivia, è meglio se ci fermiamo qui o non risponderò delle mie azioni»
Olly ghignò soddisfatta, conscia dell’effetto che faceva al ragazzo, allora andò a rintanarsi sotto le coperte, aspettando che Michael la imitasse.
Quando sentì il calore del corpo di Michael dietro di lei, chiuse gli occhi stanca e dentro di sé sorrise nel sentire le sue braccia stringerla.
«Perché sei così?» chiese Olly, girata di spalle.
«”Così” Come?» parlò Michael sistemandole i capelli sparsi sul cuscino.
«Così… incoerente. Io non, non capisco. Prima non mi guardi nemmeno, poi mi tratti come se fossi la cosa più preziosa in ‘sta merda di mondo» sbiascicò nascondendo il viso contro il cuscino
Michael dietro di lei ridacchiò accarezzandole una spalla, poi si avvicinò al suo orecchio e parlò piano, come se le stesse confessando un segreto «Perché questo è l’effetto che mi fai, Olivia. Mi rendi confuso e questa cosa mi spaventa perché non mi sono mai sentito così prima».
«Tu… tu con me ti trovi bene o bene bene?» Chiese poi ripensando alla conversazione con Eve e a quella con la ragazza del bar.
Sospirò passandosi una mano tra i capelli «Con te sto schifosamente bene»
Olivia annuì, girandosi in modo da osservare meglio Michael, gli accarezzò il viso assaporando il suo forte profumo così virile.
«Dovresti mandare un messaggio a Luke e dirgli che sei qui. È preoccupatissimo» disse Michael.
«Domani mattina gli scriverò, promesso. Ora voglio solo stare qui con te» disse, chiudendo nuovamente gli occhi «Perché tra le tue braccia è tutto più sicuro e bello»









































































MY LITTLE TALK.
salve salvino, lettrici!
Come state? Siete come me sommerse di studio o vi state godendo gli ultimi giorni di scuola?
(Spero vivamente per voi la seconda opzione, lol)
Anyway, dopo il capitolo 2 ho visto un booom di interessi da 5 preferiti siamo arrivate a 13 quindi facciamo un applaus alle new entry *batte le mani da sola* *uccide una mosca che passava di lì*
Tornando serie: Luke é un amore, e so che state tutte odiando Olly perché sì, è una stronza e la odio pure io e la parte dove fanno l'amore (o almeno iniziano) stavo per piangere perché lo vedo tutto impacciato e tenero (ma che si trasforma, raaaawr) vhe bho, vorrei che anche il mio futuro ragazzo sia così con me. Michael invece é un tesoro perché non si approfita di Olivia mezza umbriaca. Ma ci sono momenti in cui Michael non è un tesoro per me? No.
Detto ciò vi invito a passare dalla mia amica Madam Morgana che la sua storia mi ispira troppissimo ----> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3123057&i=1
E poi dalla mia seconda fan Fiction, "Animales" http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3110492&i=1
Detto ciò vi saluto e grazie per aver letto, un cioccolatino a chi lascia una recensione (?)

p.s. vi piace questo colore?

 

  
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