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Autore: _Lolli910    16/05/2015    3 recensioni
Stella, una ragazza che frequenta l'ultimo anno di Liceo; un soggiorno in montagna trasformatosi in mistero e 'qualcosa'... 'qualcosa' (o 'qualcuno') che cerca di venirle in contro: cos'è tutta l'attrazione che lei ha verso la luce della Luna.
Ma soprattutto: chi è quel qualcuno.
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"-Non fare il finto tonto. Lo sai bene. Sia questo sia che non sei un normale essere umano.-
-Io.. cosa te lo fa pensare?-
-Ti ho visto... ho visto i tuoi occhi illuminati di una luce rosso sangue mentre eri nel bosco.-
-Io.. no.. non é vero.-
-Non sono stupida. Ed ero abbastanza sveglia per capire che era tutto vero. Non ho avuto allucinazioni.-
-Ma-
-Chi sei veramente?- disse lei interrompendolo e guardandolo negli occhi seria ma allo stesso tempo dolcemente.
-Io sono...-
-...-
-Kai.-
-Sei Kai.. ti chiami così?-
-..sì..-
-Beh é già un passo in avanti.- disse lei ritornando sorridente. " (testo dal Capitolo III)
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kai, Kai, Lay, Lay, Lu Han, Lu Han, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO XXII : "Finalmente la Mappa è uscita allo Scoperto!"






 
Sehun P.O.V




 
 
Salutai e augurai a tutti di nuovo un buon Natale. Luhan decise che mi avrebbe raggiunto in seguito. Indossai il medaglione che tolsi prima di entrare in doccia. Dalla prima volta che lo misi decisi che non lo avrei tolto mai più, se non in caso di necessità.
Eravamo tutti molto eccitati, chi per colpa del messaggio di Stella, chi perché era Natale, chi per entrambi, chi perché lo era sempre di suo per vari motivi sconosciuti al resto dell'universo.
 
Erano quasi le otto e mezza quando arrivai davanti alla grande chiesa che faceva da confine alla città. Con il panettone in mano comprato per darlo in regalo alla famiglia di Stella, mi fermai osservando il paesaggio: era tutto bianco, l'arietta gelida mi fece congelare poco a poco la punta del naso.
Alzai il cappuccio della giacca per poi cercare di ripararmi infilandomi le mani in tasca. Percorsi la strada ghiacciata in assenza di alcuna anima viva: tutti erano a casa al calduccio.
Ad alcuni minuti dal punto in cui mi avevano indicato i miei 'fratelli', un fiocco di neve si posò all'improvviso sul mio labbro inferiore facendomi rabbrividire all'istante.
A poco a poco i fiocchi di neve iniziarono a diventare sempre più grossi, a cadere più fitti ostruendomi quasi la vista. Era una cosa spettacolare.
 
"Dovrebbe essere questa.." mi dissi arrivando davanti ad una casa abbastanza grande, con un cancelletto color bianco platino che in quel momento mi impediva il passaggio.
Guardai la porta in lontananza cercando il numero civico: in bella vista si poteva scorgere accanto al campanello su una piastrina bianca contornata da varie decorazioni floreali, 185, il numero che effettivamente stavo cercando.
 
Dandomi forza feci un respiro profondo prima di aprire il piccolo cancelletto ed attraversare il vialetto.
Dopo aver superato la piccola scala, arrivai davanti alla porta. Lessi il nome della famiglia sulla piccola targhetta di carta posta sotto il pulsante del campanello.
Non sapendo il cognome della mia Dea, riuscii comunque ad accertarmi che fosse quella giusta grazie al nome e cognome della madre, Alissa Schneider. Sì, il nonno della mia Dea era tedesco.
Mi feci forza. 
"Calmati cuoricino, calmati.." pensai portandomi la mano sul petto per poi allungarla verso il campanello. Alcuni secondi e notai la maniglia della porta abbassarsi.




 
 
Stella P.O.V




 
 
-Ho vinto.- dissi aggiungendo poi una risata malefica, purtroppo venuta male.
 
Io, Kai e i miei genitori, dopo aver finito di fare colazione, salutammo mio fratello e Lucy che sarebbero dovuti uscire per trascorrere una giornata a casa di amici. Rimasti in quattro decidemmo di giocare a Uno.
Facemmo quattro partite e guarda un po', le vinsi tutte io. Sono un fenomeno.
 
-Non è valido però. Hai barato.- disse Kai contrariato.
-Io non ho barato. Non lo farei mai.- esclamai facendogli il broncio e in seguito la linguaccia.
I miei si misero a ridere per colpa della mia reazione da bambina dell'asilo, trascinandosi dietro anche Kai subito dopo.
-Cosa avete da ridere? Sono indignata.- continuai io incrociando le braccia.
Mia mamma scosse la testa prima di alzarsi dalla sedia e andare al lavandino.
-Chi vuole un tè caldo?- chiese con in mano già la padellina piena d'acqua.
Acconsentimmo tutti.
Passarono alcuni attimi prima che una voce profonda tagliasse il silenzio creatosi.
-Allora Kai, Stella. Che mi raccontate? Come avete dormito questa notte?- iniziò mio papà nel mentre riordinava le carte per metterle via.
Entrambi ci guardammo per qualche secondo prima di scoppiare a ridere, io sbattendo la testa sul tavolo, un male cane, lo si poteva pure sentire abbaiare. Kai se avesse potuto si sarebbe buttato fuori dalla finestra.
-Benone direi. Ho dormito come un ghiro.- affermò Kai addentando un piccolo biscotto che mia mamma gli offrì non appena si risedette a tavola, cercando di non soffocare.
-Mi fa piacere figliolo.- disse mio padre alzandosi per andare a sistemare il mazzo di carte al suo posto in soggiorno.
Rimanemmo allibiti per un secondo. Io forse un po' di più di Kai. Era la seconda volta che succedeva in poche ore: prima mia mamma, ora anche mio papà. Non chiamavano mai qualcuno 'figliolo', a meno che non fosse una persona di famiglia. Quindi come si poteva spiegare questo essere così affettuosi con Kai, del quale fino al giorno prima non ne conoscevano nemmeno l'esistenza? Mi stavano nascondendo qualcosa? Ma io sapevo che non lo avrebbero mai fatto.
A meno che non lo considerassero un loro genero. Li conoscevo troppo bene, erano capaci di far diventare realtà anche una cosa del genere se avessero avuto la possibilità. Avete presente i matrimoni combinati? Ecco. Immaginatelo. Fatto? Molto bene. Ora potete capire che razza di genitori mi sono ritrovata. Fortuna che l'ho scampata negli ultimi diciannove anni.
 
Guardai l'ora. Le otto e quarantacinque.
-Secondo te l'avranno visto il messaggio?- chiesi a Kai, abbassando la voce per non far capire ai miei di cosa stessi parlando.
-Conoscendoli sì. Alcuni di loro secondo me avranno anche risposto. Ti conviene andare a controllare.-
Annuii. Mi alzai con l'intenzione di prendere il mio cellulare che avevo lasciato sul bancone in modalità silenziosa.
Stavo per tornare a sedere vicino a Kai quando il suono del campanello non ci fece saltare dalla sorpresa. 
-Chi sarà a quest'ora?- chiese mio papà fermandosi dal sedersi sulla panca con l'intenzione di leggere il giornale.
-Vado io~- dissi io poggiando il telefono sul tavolo e alzando un po' la voce come se fossero stati tutti sordi.
-Non serve urlare, Stella.- mi disse infatti mia madre.
 
Arrivata davanti alla porta d'entrata pensai che dovesse essere Sehun. Prima di aprire mi accorsi di essere ancora in pigiama. Ci pensai un attimo su. E decisi che 'Chissene frega. E' Natale.'.
Abbassai la maniglia. Aprii la porta. 
-Sehun~!- chiamai il suo nome andandogli incontro e abbracciandolo spontaneamente. 




 
 
Sehun P.O.V




 
Mi aprii Stella, la quale, appena mi riconobbe, mi venne incontro abbracciandomi.
Non aspettandomi una reazione del genere rimasi un attimo sconcertato.
Appena mi fui ripreso la abbracciai anche io, stringendola a me. Il suo corpo mi sembrò per un attimo molto fragile, tanto che ebbi la sensazione di dover alleviare la presa intorno alla sua schiena per paura di farle male.
Il suo profumo alla rosa alpina mi attraversò le narici, facendomi automaticamente chiudere gli occhi e sorridere.
-A che cosa devo questa grande dimostrazione d'affetto?- dissi io ancora abbracciandola.
-Felicità..-
-..ehm..- 
Ero sicuro di essere diventato rosso come il pomodoro, me lo sentivo.
In quell'istante sentii un rumore di passi che si stava avvicinando, perciò alzai lo sguardo verso Kai che salutai con un cenno di mano, anche se mi parve abbastanza seccato dalla mia presenza, e l'altra persona, un uomo all'apparenza sui quaranta, con in mano il giornale che mi iniziò a scrutare quasi fossi stato un alieno. 
-Buon giorno e buon Natale.- dissi lasciando Stella e camminando in direzione dell'uomo con il braccio teso aspettando una stretta di mano.
-Buon..giorno. Posso sapere chi ho il piacere di incontrare per la prima volta? Vedo che sei già molto amico di mia figlia.- disse sorridendomi e stringendomi finalmente la mano.
-Mi chiamo Sehun. In effetti sono un.. compagno di classe di sua figlia.- dissi capendo finalmente chi avevo davanti, il padre di lei.
"Compagno di classe?" potei sentire Stella abbastanza confusa. Anche Kai mi guardò con un'espressione da 'Che diamine stai sparando?'.
-Ah. Piacere~- continuò lui.
-Sono venuto per fare gli auguri di Natale e per darvi un regalino.- aggiunsi io porgendogli il panettone.
-Uuh che bontà. Piacere, sono Alissa, la mamma di questa befana.- s'intromise una donna sbucando dalla stanza accanto e indicando con un cenno di capo la Dea.
-Ahah piacere~- risposi donandole la scatola.
-E' pronto il tè. Vuoi unirti a noi? Magari ce lo potremmo gustare assieme al panettone?- 
-Ecco, non vorrei disturbare.-
-Non aggiungere altro. Lo vedo nei tuoi occhi, hai fame.- 
-Aspetti, io in realtà ho già-
-Vieni con noi.- disse prendendomi per il braccio e tirandomi verso la stanza accanto senza lasciarmi finire la frase.
Nel mentre mi girai verso Stella e Kai, mimando poi con le labbra un 'Vi spiegherò poi.' per il fatto del 'compagno di classe'.
 
Ci sedemmo attorno ad un tavolo, io e Kai accanto a Stella sulla panca addossata al muro.
-Allora, ora sono curioso. Come va a scuola la mia ragassuola?- iniziò suo padre appena tutti furono muniti di tazze colme di acqua bollente. Dovemmo solo scegliere il gusto del tè, cosa molto complicata dato il numero spropositato di bustine che sua madre posò nel centrotavola.
-Ecco, lei è...- 
"Cosa gli dico? Come vai a scuola? Stella aiutami." le dissi via 'Wi-Fi' sperando mi rispondesse il più velocemente possibile.
-...molto brava in tutte le materie.-
-Quest'anno avrete gli esami. Lo spero per lei.- continuò sua madre guardandola dritta negli occhi.
-Sentito? Sono brava in tutto.- aggiunse Stella sentendosi potente.
Una piccola risatina strozzata mi fuoriuscì dalle labbra, facendo voltare Kai verso il sottoscritto. Lo guardai addentando una fetta di pandoro.
Mi fece un sorriso prima di far ricadere l'attenzione sulla sua fetta di dolce.
 
Passarono alcuni minuti nei quali parlammo del più e del meno.
-Sehun.. è assolutamente ovvio che tu sia asiatico, ma da dove vieni?- affermò suo padre appena ci fu un attimo di silenzio.
-Purtroppo non so molto sulle mie origini.-
-Di una cosa sono certa.- 
Tutti ci girammo verso la madre.
-Sei un bel ragazzo.-
A quella frase Kai si mise a ridere, facendomi irritare un pochino.
-Taci Kai.- dissi fulminandolo con lo sguardo prima di sorseggiare le ultime gocce di tè rimanenti sul fondo della tazza, spostando poi lo sguardo sulla ragazza al mio fianco per chiederle sostegno.
-S-sì. Kai, non essere scortese. Sehun è un bel ragazzo e lo sai anche tu.- disse la mia Dea facendomi arrossire non poco: detto da lei mi fece imbarazzare ancora di più.
-Ma voi, Kai e Sehun, vi conoscevate già prima?- s'intromise Alissa non appena notò la mia irritazione contro Kai.
-Kai è mio fratello.- risposi.
-F-fratello?- 
Annuii.
-Ma sì, ricordi cara? Ieri sera Kai ci ha parlato dei suoi undici 'fratelli'.- disse lui virgolettando l'ultima parola.
-Aaaah sì. I tuoi fratelli non di sangue.-
-Esattamente.- confermò Kai finendo di bere l'ultima goccia di tè.
-Ma se posso chiedere, c'è qualcuno che tra voi dodici conosce le proprie origini?-
-In realtà...- 
Ci pensai su. In effetti la maggior parte di noi non conobbe da piccolo la propria famiglia per motivi a noi sconosciuti. Solo tre, Kyungsoo, Junmyun e Jongdae sapevano da dove provenivano e chi fossero i loro genitori.
Cosa molto curiosa è che tutti e tre erano coreani, sud coreani.
 
Gli altri purtroppo non ne avevano la più pallida idea. Due tra questi eravamo io e Kai. Né io né lui conoscemmo i nostri genitori ed entrambi, come gli altri, ci chiedevamo continuamente che faccia avessero le persone che ci misero al mondo. I miei di sicuro dovevano essere molto belli. Modestamente.
-Solo tre di noi conoscono le proprie origini.-
-Oh, che triste.- s'intromise Alissa.
 
Passarono alcuni minuti di chiacchiere per conoscerci meglio, dopo di che Stella ci propose di andare in camera sua per continuare a 'studiare' il libro di sua Nonna.
Accettammo entrambi, curiosi di conoscere la verità.
 
Appena fummo nella sua stanza Stella chiuse la porta con prudenza.
-Sehun. Ora ci puoi spiegare perché cavolo hai detto che sei il mio compagno di classe? Se non ti vedranno a scuola mi chiederanno il motivo e io che cosa dovrò rispondere?- disse tutta preoccupata Stella.
-Esatto Hun. Che diamine ti è passato per la mente?- concluse Kai andandosi a sedere a gambe incrociate sul suo letto.
-Tranquilli. Non fatene un problema.-
-Come?- risposero all'unisono.
-Se mi lasciaste spiegare...- dissi prendendo la sedia della scrivania prima di avvicinarla al letto sedendomici sopra.
-Stella. Mi dispiace ma dovrai subire il sottoscritto anche a scuola.- dissi appena le fui davanti.
-Tu..cosa?- mi chiese con la stessa espressione di Kai sul volto, esattamente da 'WTF'.
-Abbiamo pensato sarebbe stato meglio esserti vicino anche a scuola, solamente che essendo l'unico luogo in cui noi purtroppo non possiamo starti accanto tutto il tempo c'è bisogno che uno di noi si iscriva al tuo stesso indirizzo. E Kai, purtroppo non hanno scelto te. Mi dispiace.- conclusi in modo sarcastico, tanto per stuzzicarlo un po'.
-Quindi tu andrai a scuola con lei?- mi chiese con un tono piuttosto scioccato.
Annuii convinto e con il sorriso sul volto. Non c'era bisogno di nascondere il mio stato d'animo.
Ero piuttosto elettrizzato all'idea di andare a fare un Liceo Artistico.
-A che indirizzo sei iscritta?- chiesi esuberante.
-A-Arti figurative.- 
-Che sarebbe...- aggiunsi un po' in difficoltà.
-Disegno dal vero, pittura... questo genere di cose.- 
-Aaah. Beh, mi divertirò.-
-Sehun, tu fai schifo a disegnare.-
-Io ho già un diploma. Lo faccio solo per lei. Non me ne serve un altro.- conclusi incrociando le braccia.
-Ah sì?- chiese lei sorpresa. -Sì. Io e Kai abbiamo fatto la stessa scuola e ci siamo diplomati.-
-Oh... a che scuola?-
-Scuola superiore delle Arti. È una scuola privata.- concluse Kai al posto mio.
 
Alcuni minuti di silenzio, nei quali si poteva sentire solo il rumore della neve che si posava sul davanzale della finestra.  
-Ma quindi... voi... sapete ballare, cantare, recitare...?-
-Ci puoi scommettere.- le rispose Kai non contenendo la fierezza di essere un genio nel campo musicale.
-Mi potete far vedere la vostra bravura?-
A quella domanda ci guardammo a vicenda con un'espressione abbastanza insicura.
-Meglio un'altra volta. Prima dovremmo scaldare i muscoli.- 
-Ah capisco.- concluse quell'argomento abbastanza delusa.
-Mi dispiace.- dissi io allungandomi sino ad arrivarle alla spalla e farle alcune carezze consolatorie.
Stella mi fece un sorriso prima di alzarsi e con il suo adorabile pigiama con Minnie al di sopra, andare a recuperare il libro che aveva nascosto sotto al letto.
-Eccolo qui. Venitemi accanto.- ci disse tastando il letto accanto a lei da entrambe le parti.
Ubbidendo entrambi la raggiungemmo, sedendoci accanto e poggiando la schiena al freddo muro dietro di noi. Fece fuoriuscire il medaglione dalla maglia e lo appoggiò nell'incastro della copertina.
-Qual'era il codice...?- si disse prima di pronunciare tre parole molto famigliari.
-Ah sì, We Are One.- 
Guardai Kai un attimo, notando però che la sua attenzione era più per la ragazza che per il libro in sé. "Ora ho qualcosa su cui prenderti in giro.." pensai allegramente.
Iniziò a sfogliare le pagine.
Era la prima volta che vedevo il libro aperto. Prima di allora nessuno mi avrebbe lasciato vederne il contenuto.
-Ehy ma...- dissi io fermandola dal girare pagina.
-Questi siamo noi.- indicai una foto attaccata alla pagina del libro raffigurante tutti noi accanto ad un albero enorme, forse una quercia.
-Sì. È la stessa che abbiamo visto noi ieri.- disse la Dea a Kai.
 
Continuò a sfogliare, e sfogliare, e sfogliare le pagine.
Eravamo ancora all'inizio del libro ma avevo già scoperto cose che non mi sarei mai aspettato.
-Aspetta. Leggiamo qui un secondo. Parla di te Stella.-
-Che cosa?- mi disse passando lo sguardo dal sottoscritto al punto indicato da me.
-"La nuova Dea negli anni 2000 diventerà la principessa della Luna. I suoi antenati hanno predetto che esattamente 1000 anni dopo la scomparsa della prima Dea chiamata in seguito Penelope, la quale fu uccisa dal Re dei Blacksilver di quel periodo {colui che fece scatenare la prima guerra tra i due branchi principali, Exo e Blacksilver}, un'altra Dea {la prescelta per far di nuovo ritornare la pace tra le creature mitologiche} dovrà collegare il mondo degli Esseri Umani a quello dei Lupi Mannari facendo così schierare i due mondi più potenti in assoluto contro il branco dei malfattori."- lesse lei fermandosi poi per riflettere su ciò appena letto.
-I-io? No, non posso essere io. Non ne sarei in grado.- tagliò il silenzio in seguito guardando nel vuoto.
-Non possiamo escluderlo però. Tu hai qualcosa in più della Nonna, ce ne siamo accorti tutti. Magari è il segno che tu sei la prescelta. C'è scritto 'negli anni 2000'.-
-Gli anni 2000 sono lunghi. Potrebbe essere anche il figlio o la figlia dei figli dei figli dei figli i quali figli dei figli dei figli di mia figlia o figlio, se avrò figli in futuro, la o il prescelto. Non devo per forza essere io. Siamo solo agli inizi del 2000.- disse mandandoci un attimo in confusione. Sì. Aveva perfettamente ragione, ma continuava ad essere un'opzione da non cestinare.
-Mi è venuto un dubbio.- disse ad un tratto lei.
-Quale?- chiese Kai, con lo sguardo sul libro.
-E se non avrò figli? Non ci sarà più nessun erede?- chiese seriamente preoccupata.
Io e Kai la guardammo straniti. 
-Non credo ci siano problemi. Si trova sempre un modo per fare ereditare ai parenti i propri beni.- disse Kai trattenendosi dal ridere.
-Non serve preoccuparsi per certe cose. E poi sinceramente penso che almeno uno dei tuoi antenati non abbia avuto figliolanza.- continuai io cercando di tranquillizzarla.
-Ma mio fratello non ha poteri. I miei nemmeno... nessuno potrà ereditare il dono dei poteri se non i miei figli. Quindi anche se l'eredità andrà a qualcuno, quel qualcuno non potrà essere in grado di combattere.-
-Avrai sicuramente parenti lontani che possiedono poteri. Non preoccuparti.-
-Ma perché parli come se per davvero non potessi avere figli. Non essere così in ansia per una cosa del genere.-
-Voglio solo proteggere la generazione di Lupi futura. Chiedo perdono.- disse lei giustificandosi.
 
Nel mentre il mio sguardo si posò sul nome dei branchi.
-Blacksilver... Exo... noi a che branco apparteniamo?- chiesi a Kai.
-Presumo a quello degli Exo. L'altro è quello cattivo. Noi siamo buoni come il pane quindi...-
-Chissà perché il Re ci ha dichiarato guerra.-
-Perché era un idiota.- 
-Molto probabilmente.-
-Brutta trota. Non si uccidono le persone...- disse Stella sussurrando a se stessa facendo poi il broncio.
Entrambi ci mettemmo a ridere per colpa della troppa dolcezza della nostra Dea. Era un amore.
-Cosa c'è da ridere. Sono seria.-
-Non stiamo ridendo per te. Stiamo ridendo per colpa della tua tenerezza infinita.- dissi io giustificando entrambi. Kai confermò la mia teoria.
Stella riprese a sfogliare le pagine, fino a che un fogliettino richiuso su se stesso attaccato alla pagina non attirò la nostra attenzione.
-E questo?- 
Kai staccò il pezzo di carta all'apparenza molto antico con cautela, aprendolo poi in seguito.
-Ragazzi...-
-Cos'è?- 
Entrambi stavamo morendo dalla curiosità fino a quando non ce lo mise sotto agli occhi.
-Ommioddio! Non ci posso credere!- esclamò Stella prendendoglielo di mano.
-E invece l'abbiamo trovato!- continuò Kai applaudendo e facendo una delle sue risate acute.
Io rimasi paralizzato. Avevamo sotto gli occhi la chiave che stavamo cercando. 
-Questa è... questa è...-
-Sì! Sì!!-
-La mappa... per...-
-Trovare altri due medaglioni!- conclusi esuberante, buttando fuori tutto il fiato che fino a quel momento avevo trattenuto nei polmoni.
   
 
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