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Autore: Astrid lover    16/05/2015    4 recensioni
Hiccup ha diciott'anni e si ritrova assillato dal padre che gli parla costantemente dei doveri futuri di capo. In più il ragazzo è a capo dell'accademia dei draghi, che di certo non lo aiuta a rilassarsi. Ma solo una cosa gli stravolgerà completamente la vita. Un qualcosa di mai visto, un qualcosa che proviene dal profondo di un grazioso boschetto. Una creatura magica, divina riuscirà ad aiutarlo. Anzi, riuscirà a fargli capire che cos'è il vero amore. Ma purtroppo molteplici insidie ostacoleranno questo forte sentimento che con il tempo è cresciuto tra i giovani. Questa storia dimostra quanto l'amore possa essere potente, tanto da sconfiggere tutto quello che gli si pone dinanzi.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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POV. ASTRID
E’ un bacio dolcissimo, il più dolce che io abbia mai dato ad Hiccup. Non so bene come descrivere i sentimenti che provo per lui, perché sono tanti e mischiati. Quando ero più piccola avevo promesso a mio zio che non mi sarei mai innamorata di Hiccup, perché per lui era troppo maldestro e poco vichingo. Ma penso che lui abbia fatto un grosso errore a giudicarlo, perché se adesso zio Finn potesse essere qui e vedere come Berk è diventata, cambierebbe senza dubbio idea su Hiccup, perché tutto questo è accaduto solo ed esclusivamente grazie a lui. Al pensiero dello zio mi scende una lacrima, che Hiccup, intento ancora a baciarmi, toglie via dolcemente con il polpastrello del pollice.
“Astrid, che hai?” mi chiede separandosi da me.
“Stavo pensando a tante cose, Hic… in particolare a mio zio Finn.”
“Ho capito. Senti… ti andrebbe di andare in volo con Sdentato in una delle isole che abbiamo scoperto? Così ti riprendi un po’.” Propone lui, accarezzandomi un braccio. Annuisco, lasciandogli un ultimo bacio a fior di labbra. Scendiamo dal soppalco e saliamo in sella al drago, spiccando il volo dopo poco.
“Perché tuo padre non c’è?” chiedo incuriosita, ricordando che la casa era completamente vuota.
“E’ andato via per qualche giorno. Tornerà venerdì.”
“Ciò vuol dire che abbiamo ben cinque giorni per stare insieme.” Sussurro baciandogli una guancia. Passiamo il volo a coccolarci e a parlare dei vari cambiamenti di Berk, quando Hiccup esulta.
“Ecco l’isola! Sdentato, atterra lì bello.”  Dice Hiccup, entusiasta. Il drago esegue gli ordini impartiti da Hic e in poco ci ritroviamo ad ammirare il bellissimo sole che si riflette sulla distesa marina. Ci accoccoliamo vicini, proprio sullo strapiombo. È un’isoletta minuscola, ci sono due alberi e qualche cespuglio, poi il mare. Ma va benissimo, basta che sia con lui. Alzo il capo e vedo Hiccup sospirare, avvilito.
“Che c’è?” chiedo dolcemente.
“Astrid… mio padre ha detto che vuole ritirarsi dalla carica di Capo di Berk e passarla a me.”
“Ma è una cosa fantastica Hic! Renditi conto dell’onore che hai!!!”
“Sì ma… questi momenti posso benissimo scordarli. Non mi prenderò più cura di Sdentato perché sarò troppo preso dalle mansioni del villaggio. Non penserò più all’Accademia… Astrid, tu mi conosci e l’idea di fare il leader non fa per me.”
“Hiccup! Forse tu non capisci che tu sei nato leader! Fare il capo è la cosa giusta per te!”
“No… io preferisco volare libero nel cielo e stare con te.” Confessa prendendo la sua testa fra le mani. Sgancio un pugno sulla sua spalla e lo stendo a terra. “Certo che non hai perso mica il vizio di tirare pugni letali!!” commenta.
“Perché sei uno stupido! Dovresti imparare a scindere i  tuoi difetti dai tuoi pregi! E non ce la fai! Hiccup, tu ti vedi un ragazzo completamente imperfetto. Ok, la perfezione al mondo non esiste, ma tu non sei imperfetto. Tu hai un’infinità di pregi che in tanti pagherebbero oro per averli al posto tuo, Hic! Devi imparare a riconoscerli, ovviamente non vantandotene.” Spiego arrabbiata. Lui sorride e si alza, accarezzandomi il viso.
“Grazie per ciò che mi hai detto. Come posso ringraziarti per tutto quello che stai facendo per me?”
“Non devi fare nulla. Devi solo essere più sicuro di te stesso, perché sei un ragazzo eccezionale. E poi a me bastano le tue labbra. Quello è il miglior ringraziamento che tu possa farmi.” Sussurro abbracciandolo. Lui mi posa un dolce bacio e mi scosta da sé per guardarmi negli occhi.
“Non è vero che la perfezione non esiste, Astrid. Perché TU sei perfetta.” Mormora, dipingendo sul mio volto un sorriso raggiante e accarezzandomi il ciuffo che mi oscura l’occhio sinistro.
“Non sorridevo così da anni. Grazie per aver portato felicità nella mia vita.” Dico commossa.
“Non potrei non farti sorridere, non potrei proprio. Una delle tante cose meravigliose di te è il tuo sorriso.” Risponde. Ok, mi sta facendo arrossire troppo.
“Quindi… diventerai mai capo di Berk?”
“Non lo so… ci devo pensare ancora su, Astrid.” Risponde. Annuisco, mentre mi alzo da terra, seguita da Hiccup.

POV. HICCUP
Resto impalata a guardarla: così tremendamente bella nella sua semplicità. Ora che sta passando le giornate con me la riconosco già di più. Così aggraziata e poco violenta non la riconoscevo quasi più. Devo dire che amo più Astrid vichinga che Astrid ninfa, perché mi fa ricordare i tempi della mia infanzia e di quanto la desiderassi da subito, nonostante i pugni così numerosi ricevuti da lei. Sorrido e vengo notato da lei.
“Che c’è Hic?” domanda.
“Niente. Pensavo.”
“E la tua migliore amica può sapere a che cosa stavi pensando?” sussurra stendendomi nuovamente per terra e mettendosi accanto a me.
“Pensavo a te. Perché non passa nemmeno un momento della mia vita nel quale io non pensi a te.” Dico. Non riesco a fermarmi, la mia anima ha un disperato bisogno di confessarle l’amore che provo per lei. E’ come se un drago fosse rimasto rinchiuso in gabbia per 18 anni e adesso avesse un disperato bisogno di libertà. Mi sento esattamente così. Le prendo le mani e la guardo dritta negli occhi, mentre sorride. “E’ chiaro, le donne sono il motivo per cui ci si sveglia la mattina, sono la luce, il motivo per cui si va a correre, le donne sono l’intrigo. Sono il mistero, sono l’amore. Sono l’altra metà del cielo [Vasco Rossi]. E tu, Astrid, tu sei il mio ossigeno, la mia acqua, la mia anima. Sei la ragione per la quale vivo. Perché io ti amo. Non sono mai riuscito a dirtelo ma i sentimenti che provo per te sono indescrivibili.” Confesso. Sorride e mi abbraccia forte.
“Anche io ti amo Hic.” sussurra accarezzandomi i capelli, sempre abbracciati. Spalanco gli occhi: ha detto davvero che mi ama? “Ti amo da morire.” Dice, prima di baciarmi.
“Perciò vuoi diventare la mia ragazza?” chiedo dopo esserci staccati.
“Sì! Sì che voglio Hiccup!!!” grida stringendomi a sé. Mi sento l’uomo più felice del mondo. “Ma ti avverto che la nostra relazione sarà messa a dura prova da il mio essere ninfa e i miei limiti.” Mi avvisa. Faccio spallucce.
“Se ci amiamo veramente abbatteremo queste barriere.” Rispondo, seguito da Astrid che mi tira per il colletto della tuta alare e mi bacia possessivamente.
“Anche questo vizio non è passato.”  Rido quando ci separiamo.
“Beh, tornare a Berk sta sicuramente modificando il mio modo di essere, nel senso che quella femminuccia indifesa che ero pochi giorni fa sta ritornando ad essere la Astrid di sempre. “Maschiaccia”, testarda, cocciuta, violenta… Astrid Hofferson l’Audace.” Spiega gesticolando come me.
“E devo dire che mi piace di più.” Sussurro baciandole la fronte. Le sorride e mi abbraccia.
“Ti amo.”
“Anche io, mia signora.” Rispondo, stringendola ancora di più. L’amore della mia vita che mi sussurra “Ti amo” quando mi sta abbracciando su un’isoletta minuscola dispersa nell’oceano. La cosa più bella del mondo. Ci separiamo riluttanti e ci stendiamo sull’erba morbida, mano nella mano, a guardare le nuvole e a coccolarci come una normale coppia di fidanzati. Dopo un po’ lei si avvicina ulteriormente a me e mette la sua testa sulla mia spalla. Poi mi bacia e chiude gli occhi. Le accarezzo i capelli e la guardo innamorato: è bellissima anche quando i suoi splendidi occhi sono chiusi. Mi appisolo anche io e dormiamo abbracciati.

POV. ASTRID
Mi sveglio, destata da un cinguettio di uccellini e mi stropiccio gli occhi. Noto che Hiccup sta ancora dormendo e sorrido, accarezzandogli il mento coperto da un impercettibile velo di barba. Ma inaspettatamente sento un braccio circondarmi la schiena e mi fa stendere su Hiccup, che a quel punto apre i meravigliosi occhi verdi, nei quali mi perdo subito. Visti da così vicino sono ancora più belli di quando io li riesca a vedere da lontano.
“Buonasera milady.” Sussurra, prendendomi la mano con la quale gli stavo accarezzando il volto e baciandola. Sorrido e appoggio la mia testa sul suo petto.
“Sei imprevedibile, Hic.” ridacchio, mentre le sue mani mi accarezzano la schiena, rilassandomi.
“Per te questo ed altro.” Risponde baciandomi la fronte. Restiamo così per un po’, poi ci alziamo e ci stiracchiamo bene. “Che ne dice signorina se io e lei torniamo a casa per cenare? Mi pare si sia fatto tardi.” Propone Hiccup, inchinandosi a me e prendendomi la mano, per aiutarmi a salire su Sdentato.
“Direi che è un’ottima idea, mio Cavaliere.” Dico afferrandogliela e sedendomi sulla sella del drago. Lui mi raggiunge e spicchiamo il volo. Osservo il panorama e mi stringo a lui: mi ricorda tanto il nostro primo volo e mi fa venire alla mente tante emozioni.
“Ti ricorda qualcosa?” chiedo dolcemente mettendo il mio volto tra la sua testa e la sua spalla.
“Certamente. Come potrei scordarmi una delle cose più belle che mi siano capitate nella vita?” afferma sorridendo. Lo stringo ancora di più a me, aspirando il delicatissimo odore della sua pelle. Dopo un po’ atterriamo nella piazza di Berk, dove tutti i berkiani sono indaffarati con le ultime mansioni del giorno. Lui mi prende per mano e, di corsa, ci intrufoliamo tra la folla e giungiamo a casa Haddock.
“Tu entra. Io prendo una cosa.” Mi dice. Così, annuendo,  varco la soglia e mi siedo sulla panca difronte al caminetto. Lo vedo entrare con una rosa in mano, che subito mette dentro ad un vaso che pone al centro del tavolo. Poi prende due candele e le accende con l’aiuto di Sdentato, che nel frattempo ha dato fuoco alla legna del caminetto, riscaldandoci tutti.
“Cenetta romantica a lume di candela per la mia bellissima e affascinante guerriera.” Annuncia lui, mettendosi a cucinare e facendomi ridere. Mi accuccio vicino al camino e godo del calore che emana, ma inaspettatamente mi abbandono al sonno.
“Ehi Astrid. Svegliati!” sussurra Hiccup, scuotendomi delicatamente il braccio. Apro gli occhi e lo guardo assonnata, stropicciandomeli. Mi alzo in piedi e mi siedo a tavola, seguita da Hic che fa lo stesso. “Tutto ok Astrid? Mi sembri particolarmente stanca oggi.” Chiede lui, un po’ preoccupato, allungando il braccio e intrecciando la sua mano con la mia.
“No è tutto apposto. Non sono abituata ad avere giornate così piene. Ma devo ricominciare perché mi annoiavo molto laggiù. Arriverò al punto di chiedere ad Erin di non essere più una ninfa, mi sono stancata di questa vita.” Spiego sbadigliando. Hic annuisce e si alza, per prendere la cena. Versa prima nel mio piatto poi nel suo una zuppa di legumi che ha un odore buonissimo ed iniziamo a mangiare. Non credevo fosse così bravo a cucinare.
“Hiccup è buonissima! Dove hai imparato a cucinare?” chiedo entusiasta, “leccandomi i baffi”.
“Skarakkio. E’ un ottimo cuoco, fidati.” Afferma facendomi l’occhiolino. La cena passa in fretta e la luna non tarda a fare la sua comparsa nel cielo. Ciò vuol dire che il tempo con Hiccup è finito. Triste, mi alzo dal divano dove eravamo abbracciati e lo bacio.
“Mi dispiace ma devo andare via adesso.” Sussurro, accostando la mia fronte alla sua e guardandolo negli occhi.
“No… vorrei che stessi con me sempre.”
“Credi che non sia così anche per me? Troverò un modo per tornare umana del tutto. Me lo sento. Lo farò per te. Lo farò per noi.” Affermo accennando un sorriso. Hiccup mi abbraccia quasi commosso e mi lascia andare, salutandomi dalla soglia mentre cammino sconsolata verso il lago. Entro nella dimensione fatata ma sfortunatamente becco Erin, che strabuzza gli occhi appena mi vede.
“Astrdi Hofferson! Cosa sono questi vestiti squallidi!!” urla indicandomi.
“Sono i vestiti che il MIO ragazzo ha regalato a me!” rispondo scocciata.
“Ah sì? Togliteli subito! Una ninfa non può vestirsi come un maschio!!”
“Io non sono un maschio e tantomeno questi abiti! TU non sai cosa vuol dire quello che indosso! Sono i vestiti della madre del mio ragazzo, che è morta! Per me questo vale tanto e non potrai separarmi anche da questo!” urlo con le lacrime agli occhi. Erin sbuffa e si porta una mano sugli occhi.
“Va bene, tienili in dosso. Ma ora vai via per favore, non posso vederti così.” Dice, facendomi stringere i pugni e correre in lacrime verso casa mia. Mi siedo sul letto, una volta entrata e mi tolgo gli stivali poi, senza nemmeno svestirmi, mi infilo sotto le coperte. Cerco di prendere sonno ma non ce la faccio così, in piena notte, esco dal bocciolo appurandomi che quella rompi scatole di Erin non sia nei paraggi ed esco dal lago, dirigendomi dal mio ragazzo, il posto più sicuro nel quale io possa stare. Busso alla sua porta con il fiatone dato dalla corsa appena fatta e lui mi apre, sbadigliando assonnato.
“Ehi Astrid! Che succede?” mi chiede sussurrando, mettendomi una mano sulla spalla.
“Non riesco a dormire. Non riesco a non pensare a te.” Rispondo, disegnando sul suo viso un sorriso felice e facendomi abbracciare. Entriamo in casa e ci dirigiamo sul soppalco. Poi, Hiccup mi da una delle sue casacche verdi che mi funge da camicia da notte e ci infiliamo sotto le coperte, abbracciati l’un l’altra. Metto la mia testa sul suo petto e lui mi bacia i capelli, sussurrandomi un dolcissimo “Buonanotte amore mio.”.
“Sì Hiccup. Troverò un modo per rimanere con te per sempre.” Sussurro dopo un po’, accarezzandogli la mano che avvolge il mio fianco destro.

ANGOLO AUTORE
Bella a tutti ragazzi! Eccovi il sesto capitolo, solo ed esclusivamente romantico. Non so, mi sentivo in vena di scrivere delle cose fluff e mi sono “sfogata” con la Hiccstrid, che devo dire gli calza a pennello. Visto? Hic e Astrid si sono fidanzati e la ragazza, conoscendola, non si arrenderà a scoprire chi è davvero e a chiedere alla “regina” che reputa una… possiamo dire una parola molto brutta? La reputa un po’ bastarda da quando ha capito che lei e la sorella le hanno detto solo bugie. Stavo dicendo che farà di tutto per tornare umana. Ed ora che il suo sogno d’amore è stato realizzato, sarà più determinata che mai per stare al fianco dell’uomo che ama davvero. Ma non pensate che Hiccup stia lì impalato! Anzi, se il corso della storia non mi farà cambiare idea, lui farà più cose di tutti per avere la sua amata al suo fianco. Ma ora basta con gli spoiler! Vi ho svelato più o meno mezza trama! No dai scherzo, la trama è ben più lunga e intrigante. Le recensioni sono sempre ben accette, perciò se ne lasciaste un po’ mi rendereste felice.
Baci

   
 
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