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Autore: celeste98Love    17/05/2015    2 recensioni
TRATTO DALLA STORIA:
Giungiamo sul bagnioasciuga.
L'acqua congelata mi accarezza la pelle e mi da una piacevole sensazione di calore.
-E' congelata!- si lamenta lui, facendo un'espressione buffa.
Non so perché, inizio a ridere come una matta, facendo ridere anche lui.
L'acqua è davvero congelata, così, mi vado a sedere insieme a lui sulla riva.
-Vorrei rimanere qui per sempre- dico sospirando.
-Per sempre?- chiede
-Si, per sempre...-
Poggio la mia testa sulla sua spalla, mentre lui mi circonda il mio fianco sinistro con il suo braccio.
-Giovy?-
-Mh?-
-Ti voglio bene-
-Anche io, piccola- dice sorridendomi.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Capitolo 13

 

Giovanni’s pov.

 

<> Finalmente! Non avevo mai amato così tanto il suono della mia sveglia.

Oggi era il grande giorno! (Aspettato per circa tre settimane).

Oggi era il compleanno di Annalaura. Avevo deciso di farle una sorpresa andando a Liverpool.

Ed era quello che stavo facendo.

Ero talmente agitato, che non feci nemmeno colazione.

 

-Andiamo, su- disse mio padre.

Eh, si! Avevo raccontato tutto ai miei.

Era stato moolto difficile convincerli della mia partenza soprattutto mia madre- , ma alla fine eccomi qui! Sto partendo per Liverpool.

 

-Si, voi andate in macchina, vi raggiungo fra un attimo.- afferma mia madre.

Affiancato da mio padre, mi dirigo verso la macchina , dopo aver caricato bagagli e cose varie.

 

-Stai diventando un uomo, Giovanni!- Affermò mio padre spalleggiandomi. Risi.

 

-Sai… anch'io, più o meno alla tua età, facevo queste cose con tua madre.-

 

-Papà, erano altri tempi… Adesso  però, rischiamo di perdere l’aereo!- lo avvisai.

 

-Eccomi, eccomi!- afferma mia madre, scendendo le scale di casa -Forza. Andiamo!- non potei far a meno di sorridere, dopo esser salito in macchina. Dovevo solo prepararmi per le lacrime di mia madre e le raccomandazioni di mio padre.

 

Tutto ciò che volevo fare era andare da Annalaura. Rivederla, finalmente.

Rivederla sorridere. Rivederla, in tutto e per tutto.

 

 

- C-chiamami appena arrivi- disse mia madre in preda a una crisi di pianto.

 

-Si, mamma…non ti preoccupare!- cercai invano di calmarla.

 

-Si, che mi preoccupo!- disse mia madre alzando notevolmente il tono di voce.

 

-Oh, figliolo, fatti abbracciare-  Oh, no! Ci si metteva anche mio padre, adesso! Lo abbracciai, cercando di calmare entrambi.

 

-Papà, sto partendo per Liverpol, non per la guerra.- Obbligai mio padre a staccarsi da me, per quanto mi sarebbe mancato, mi sembrava ne stesse facendo una tragedia inutile.

 

-Per ogni cosa, chiamami- continuò mia madre.

 

-Mamma, stai tranquilla che sopravvivrò- la tranquillizzai.

Questo aeroporto, mi ricordava così tanto la partenza di Annalaura.

Sospirai.

 

-“Il volo, con partenza  Roma-Milano e destinazione Liverpool, sta per decollare’’- Fu così che la voce metallica degli altoparlanti dell'aereoporto mi avvertì.

Mia madre, al mio fianco, continuava a battere imperterrita sul pavimento lucido il suo piede destro, trasmettendomi la sua preoccupazione.

 

-Ciao mamma, ciao papà. C’è un volo che mi aspetta!- sorrisi a loro, mentre prendevo tutti i bagagli, e mi dirigevo in aereo.

 

-Ciao figliolo. Prenditi cura di te-. Garnier.

 

Il volo fu tranquillo e stranamente non ebbi alcuna paura.

Il volo durerà quasi cinque ore … cosa fare tutto questo tempo? osservare attentamente gli altri?

C'è un tizio avanti a me che si è addormentato e sta sbavando sul suo pantalone, bleah…

Non avevo assolutamente avvisato Annalaura del mio arrivo.

Solo Luca.

Si… cognatino perfetto in questo caso Sempre se non aveva rovinato l’intera programmazione-.

Volevo vedere la sua espressione quando mi avrebbe visto, vedere il suo sorriso, vederla sorridere con me, scherzare, vederla ridere, farla sentire al sicuro.

D’un tratto sentii il cellulare vibrare nella tasca.

 

Da AnnalauraLove <3

Ore: 14,23

Oggetto: Heyy! ❤❤

 

Eccola qui! La materializzazione dei miei pensieri.

 

A AnnalauraLove <3

Ore: 14,26

Oggetto: Principessa :) Come stai?

 

Da AnnalauraLove <3

Ore:14,34

Oggetto: Malee! Verifica di storia :(  (Mi sono preparate, eh! :D)

 

A AnnalauraLove <3

Ore: 13, 37

Oggetto: Secchionaa :P 

 

Avevo inviato quest’ultimo messaggio, con notevole spontanietà. Era curioso di vedere la sua reazione, si sarebbe arrabbiata?

 

Da AnnalauraLove <3

Ore:13,44

Oggetto: Cattivoo  

 

-Mi dispiace, ma i cellulari vanno spenti- mi comunicò l’hostess.

 

-Okay.- sentenziai.

 

A  Annalaura <3

Ore: 13,49

Oggetto: Scusami piccola, devo andare. A dopo

 

Spensi il cellulare e lo riposi nella tasca die miei pantaloni.

Lentamente chiudo gli occhi dalla stanchezza. Poi tutto si fa scuro e io mi addormento.

 

-“I signori passeggeri sono pregati di allacciare le cinture di sicurezza. Siamo pronti per il decollo’’-

Mi stropiccio gli occhi e tasto la tasca del mio pantalone per vedere se ho il cellulare.

La mia attenzione torna al  finestrino: l’aereo -incredibilmente leggero per la sua stazza- stava decollando sulla pista più lontana dal blocco centrale dell'aeroporto.

Il cielo era abbastanza grigio, stava piovendo, infatti.

Sbuffai. Non vedevo l’ora di scendere da qui.

Peccato che le hostess non fossero della stessa idea: pregavano insistentemente tutti i passeggeri di rimanere fermi ai loro posti, fintanto che il velivolo non fosse stato perfettamente fermo.

Finalmente l'aereo tocca terra. Scattai in piedi, correndo quasi lungo l‘intero il corridoio.

                                                                             

Nonostante la stanchezza per il viaggio e per il fuso orario, ero impegnato a scannerizzare minuziosamente l'intera città alla ricerca di qualcuno, che mi aiutasse.

Non ci capivo più niente, tanto che mi fermai addirittura a pensare in mezzo alla strada, mentre le auto mi strombazzavano dietro a ritmo di musica.

Un automobilista mi urlò contro:

- Careful! Watch where you're going! -. Preferii non commentare. Nonostante il mio inglese stentato, avevo capito che si riferiva a me.

 

L’unico che mi poteva aiutare era Luca. Fu così che decisi di chiamarlo.

-Ecco, il fidanzatino!- questo sarebbe un “Pronto?’’

 

-Il fidanzatino, come lo chiamo tu, è naufragato nella tua città.- dissi ironico.

 

-Aspetta che vengo a prenderti con il cavallo di My Little Pony- Che stronzo.

Sentii una leggera voce familiare, che diceva:“Ma con chi stai parlando?’’

Sorrisi, pregando mentalmente di farla parlare di nuovo.

 

-Sempre in mezzo tu!-sentii una risata di sottofondo  -C’è Crystal e company, lì-  stavolta sentii un:“Sei un antipatico!’’

 

-Okay, dove sei precisamente?- mi chiese.

Mi girai intorno,  cercando di capire dove fossi, poi alla mia destra vidi un’insegna con scritto sopra:

 

-Bulwer Street.- esclamai  -Di fronte all’Halifax House- aggiunsi.

 

-Ma allora non ti sei perso!- Finalmente una bella notizia  -Alla fine della strada c’è un istituto scolastico molto grande…Bhè lì c’è il tuo amorino- disse in tono ironico.

Okay.

Annalaura stava a pochi metri distante da me.

Trassi un respiro profondo ripromettendomi mentalmente di sorprenderla e farla felice ad ogni costo.

 

-Allora amico, quali sono i tuoi piani?- chiese ancora al cellulare.

 

-Allora…-

 

Annalaura’s pov.

Come se n’era potuto dimenticare?!

Tutti, -o almeno quasi tutti- mi avevano fatto gli auguri.

Stamane, prima di andare a scuola gli avevo anche parlato tramite messaggio forse si sarebbe ricordato- ed invece niente! Mi ha parlato come se nulla fosse.

Ero furiosa. Anzi, furiosa era a dir poco.

 

-Annalaura stai bene?- mi chiese Lydia, fuori la scuola.

 

-No.- sentenziai.

 

-Come mai?- Chiese Crystal.

 

-Il mio ragazzo non mi ha fatto nemmeno gli auguri.-

 

-Forse si sarà dimenticato.- Disse Annabelle.

 

-Come può il mio ragazzo, dimenticarsi del mio compleanno?!- domandai arrabiata  - Sarà meglio che veda, o perderò il bus. Ciao ragazze, a domani- le salutai con un cenno di mano e loro ricambiarono.

 

Il cielo grigio si stagliava sopra gli edifici, tra i quali si intravedeva già la collina, dietro la quale vi era la mia casa.

Stava piovendo a dirotto, ed io stavo raggiungendo la fermata del bus a passo felpato.

Ho i capelli scompigliati, la borsetta che sbatte contro il fianco e gli stivali nuovi che tacchettano sul marciapiede. Raggiungo la fermata dell'autobus dove trovo un temporaneo riparo dall'acqua.

Mi lascio sfuggire un sospiro di sollievo passandomi una mano fra i capelli fradici. Devo avere sicuramente un aspetto disastroso, ma non mi importa più di tanto.

Alzai gli occhi all'improvviso e notai  un ragazzo incappucciato, che aveva lo sguardo fisso sullo schermo del suo cellulare, e aspettava anche lui la fermata.

Non riuscivo a vederlo bene, perchè aveva quel maledetto cappuccio sulla testa, ma, aveva i lineamenti simili a…

No!

Giovanni sta in Italia, a circa duemila km distante da me.

Dedicai una rapida occhiata all'orologio: l'autobus era in ritardo di qualche minuto e ciò non fece altro che aumentare il mio disappunto.

Non potevo neanche farmi venire a prendere, per il semplice motivo che il mio cellulare puntualmente- si era scaricato.

Sento il suo sguardo indugiare su di me e in quel momento vorrei tanto che il mio cellulare non fosse morto, così potrei almeno fingere di aver qualcosa da fare.

Mantengo lo sguardo fisso su una pozzanghera, fin quando non sento l'autobus fermarsi davanti a me, emettendo un suono stridulo, mentre apriva le porte.

Salii su di esso senza problemi, e la stessa cosa fece quel ragazzo incappucciato. Stranamente l’autobus era mezzo vuoto, così mi sedetti sul primo posto libero accanto al finestrino.

 

Giovanni’s Pov.

In quel momento pensai che il mondo intorno a me stava impazzendo, ma forse era perché mi stavo nascondendo dentro ad un fottuto cappuccio.

Oddio, ti prego guardami! Parlami…

Non le avevo fatto gli auguri, per cui probabilmente era normale quel suo atteggiamento triste ed irritato.

Mi accorsi che alternava spesso lo sguardo tra il finestrino e il suo cellulare.

 

-Posso sedermi?- le chiesi, senza guardarla in volto.

Mi stesse fissando senza senza parlare.

 

-S-si.-

 

Dopo attimi di silenzio che parvero interminabili iniziò a parlarmi:

-Potrà sembrarti scortese, ma…posso farti una domanda?-

 

-Dimmi- non la guardai.

 

-Potresti toglierti il cappuccio?-

 

-Preferirei tenerlo.- sentenziai.

La sentii sbuffare. Sorrisi.

 

-È illegale tenere il viso coperto e nascondere la propria identità, sopratutto qui a Liverpool. Con questo cappucio potr…- non la feci finire la frase, che l’attirai a me e la baciai così intensamente che non volevo più staccarmi. Con una mano le cingevo il fianco, mentre con l’altra mi tolsi il cappuccio.

La sentii irriggidirsi.

Quella bocca.

Ricambiò il bacio dell'altro senza esitazione.

Quegl’occhi.

Sentii le guance bagnarsi: stava piangendo.

Quelle mani.

Iniziò ad accarezzarmi dappertutto: le guance, i capelli, il petto, …

Quando si staccò da me, iniziò a piangere senza tregua, accasciata sul mio petto.

 

La strinsi a me, il più possibile, mentre i suoi singhiozzi si disperdevano nell’aria.

 

-Shh, sono qui piccola…- la rassicurai, dandole piccoli baci sul collo.

Alzò lo sguardo e mi guardò con quegl’occhi da cucciolo.

Le sorrisi.

 

-Non sai neanche quanto mi sei mancato- tirò su il naso cercando di non darla vinta alle lacrime.

 

-Anche tu piccola mia…- la baciai lentamente sulle labbra.

 

-A proposito, tieni- le sorrisi porgendole una scatoletta, dentro la quale vi era un piccolo regalo: una collana con un cuore, come ciondolo, al cui interno vi erano due iniziali…G&A

 

-Auguri piccola- le sorrisi nuovamente, mentre lei apriva la scatola.

 

-Oh mio Dio!- esclamò -È bellissima!-

 

-Ti piace?- fece di si con la testa come risposta.


-Allora girati che te la metto.- 
Si girò, e spostò i suoi capelli su un lato.

 

-Ti amo Giò. Sei il regalo pià bello- Le sorrisi, e la baciai con mai avevo fatto.

Proprio in quel momento l’autobus si fermò.

 

 

Angolo autrice:

Eccomi qui con un nuovo capitoloo!

Vediamo un pò cosa ne pensate.

Fatemi sapere.

Un abbracciooo,

-Celeste
 

  
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