Epilogo
Better Than Then…it’s True
Bert’s Pov
Quando mi sveglio sono già con l’umore
nero.
Scusate ma non sono più abituato a dormire
solo.
Sua maestà lo stronzo patentato del nostro
manager ci ha dato la mattinata libera quindi non mi preoccupo quando noto sulla
sveglia sul comodino che sono quasi le undici e mezza.
Vedo inoltre che Jeph deve essersi già
alzato visto che il suo letto è vuoto, poi, dopo qualche secondo lo vedo uscire
dal bagno in accappatoio.
- Buon giorno…- dice con tono
basso.
Eccone un altro con l’umore sotto i
piedi.
Ieri sera, nessuno dei due riusciva a
dormire così mi sono fatto raccontare un po’ come è nata questa storia con
Dana.
Sembra davvero una gran ragazza dai suoi
racconti ma so che non bisogna mai fidarsi ciecamente delle persone
innamorate.
Si sa che quando si è innamorati una parte
del cervello va a farsi fottere.
No, dai, non sono così cinico. E solo che
non voglio che Jeph soffra.
- Buon giorno. – rispondo, tirandomi su a
sedere.
- Ci prepariamo e andiamo a mangiare? –
propone, di nuovo sulla porta del bagno con in mano i
vestiti.
- Nah…grazie ma non ho fame. – rifiuto
io.
- Non mangi niente da ieri! Cos’è? Hai
forse intenzione di scomparire? E poi devi mangiare assolutamente…non
dimenticarti che stasera abbiamo un concerto. – dice esageratamente premuroso,
alzando le sopracciglia.
- Non preoccuparti. Mangerò qualcosa prima
di salire sul palco. – lo tranquillizzo alzandomi dal letto e infilandomi un
paio di jeans.
- Cinque minuti e ti libero il bagno…- dice
Jeph prima di entrarci.
- Tranquillo, devo fare una telefonata. –
detto questo infilo anche la maglietta e prendo il cellulare dal comodino,
uscendo sul balcone.
Faccio il numero di Gerard e aspetto che
risponda, appoggiato alla ringhiera.
- Ehi amore…- risponde dopo poco la sua
voce.
- Ciao piccolo. Ti ho svegliato? –
chiedo.
- No, ero già sveglio. Non ho dormito molto
stanotte. Mi aspettavo una tua telefonata…-
- Scusami e che sono atterrato molto tardi
e non volevo disturbarti. Ho preferito chiamarti in mattinata…- spiego io
immediatamente.
- Oh…okay. Comunque…come è andato il
viaggio? – chiede e si sente benissimo dal tono che è nervoso e non sa di cosa
parlare.
Neanche io so di cosa parlare ma non è
importante.
L’importante è sentire la sua
voce.
- Ho dormito per la maggior parte del
tempo. Non mi andava molto di chiacchierare. E poi Jeph mi stava mettendo la
depressione…- dico, tentando di rompere il ghiaccio e capisco di esserci
riuscito quando sento la sua risata attraverso il
cellulare.
- Anche Dana non è certamente una delle
persone più felici sulla terra. – risponde poi lui. – E anche io, devo dire, che
non sono poi così spensierato…- sussurra.
Sospiro. Per una volta vorrei essere io
quello rassicurato.
Mi sento troppo debole per essere forte per
entrambi.
- Ma…non ti preoccupare. Sto bene. Vedrai
che questo mese passa in fretta. – le sue parole arrivano inaspettate, e io
faccio un sospiro di sollievo sorridendo lievemente.
- Si. Passerà in fretta. –
concordo.
Il mio Gerard è forte. C’è la farà a far
passare questo mese.
- Ora devo andare. Stanno bussando alla
porta. Molto probabilmente sarà Mikey che mi vuole costringere a mangiare
qualcosa. È sempre il solito paranoico. – dice, e io
ridacchio.
- Meno male che c’è lui a prendersi cura di
te. – sussurro. – Salutamelo ok? Salutami tutti. Ci sentiamo presto Gee. – dico
poi, alzando un po’ la voce.
- Stasera saremo entrambi sul palco
quindi…ti chiamo domani mattina. E poi ti chiamerò anche domani pomeriggio e
domani sera. E così per un mese. Quindi abituati.- dice, mentre posso sentire
dalla sua voce che sta sorridendo.
- Non sarà cosi difficili abituarcisi.
Allora a domani amore. Ti amo. – dico.
- A domani. Ti amo anch’io. – risponde per
poi mettere giù.
Quando torno in camera vedo Jeph uscire dal
bagno.
- Tutto per te…- dice, piegandosi una
maglietta e mettendola nella valigia.
- Grazie…- rispondo solamente. – Ah…ho
cambiato idea. Andiamo a mangiare qualcosa. – dico, prima di
entrare.
Ora che ho parlato con lui sono molto più
tranquillo.
Certo che passare un mese così sarà una
vera tortura. Ma sento che andrà tutto bene. E la milionesima volta che lo
ripeto a lui, che lo dico a me stesso e a Jeph, Quinn e Dan. Sembra che sto
cercando di convincermi da solo che questa cosa è
possibile.
Quando era dal bagno Jeph e già pronto e
scendiamo giù nella hall del nostro nuovo albergo.
Quinn e Dan, che Jeph deve aver chiamato,
sono alla base delle scale che ci aspettano. Come immaginavo non sono l’unico ad
essersi svegliato tardi e a dimostrarlo sono le occhiaie di Quinn e i grandi
sbadigli di Dan.
Ci avviamo senza dire una parola verso il
ristorante e ci andiamo a sedere ad un tavolo un po’ in
disparte.
Ordiniamo subito qualcosa e mentre
aspettiamo Quinn si sente in dovere di rompere il silenzio un po’ pesante che si
è creato.
- Meno male che quello stronzo almeno ci ha
dato la mattina libera. Devo dire che mi sento un po’ come se stessimo ai suoi
comandi. Non è una bella sensazione. – dice, scuotendo la
testa.
- Concordo. – commenta Dan.
Jeph annuisce e io…beh, io scoppio a
ridere.
Mi guardano interrogativi – Siamo buffi…-
spiego ridendo ancora.
Si guardano a vicenda e poi scoppiano a
ridere anche loro.
Beh si…alla fine è davvero tutto migliore di allora.
Gerard’s Pov
Quando metto fine alla telefonata con Bert
mi decido ad alzarmi dal letto dopo ore e ore che mi ci rotolo
dentro.
Infatti quando metto un piede per terra
rischio di cadere perché ho il lenzuolo attorcigliato alla
gamba.
- Cazzo…- bisbiglio e cerco di
liberarmi.
- Ancora a letto Gee? – mi chiede Mikey
appena entrato in stanza, sfilandosi le scarpe e buttandole in mezzo alla stanza
con il suo solito ordine.
Inizio a pensare che Frank lo abbia
plasmato.
Si ferma e mi guarda con un sopracciglio
alzato.
- Cosa stai facendo? –
chiede.
- Ma niente! Mi sono incastrato! – dico,
continuando a tirare il lenzuolo per liberarmi.
Lui scoppia a ridere. Praticamente si
piegai in due.
- Ahah! Solo tu riesci ad incastrarti nelle
coperte! – commenta tra le risate.
Solo allora mi rendo conto di quanto la
situazione sia comica e mi concedo anche io un sorriso. Ora che ho riacquistato
un po’ la calma riesco a liberarmi facilmente.
Sono decisamente troppo
nervoso.
Quando finalmente Mikey smette di ridere si
siede sul suo letto a gambe incrociate e batte la mano accanto a lui, per
invitarmi a sedere.
Speriamo che non vuole farmi uno dei suoi
soliti discorsetti.
- Non preoccuparti. Voglio solo parlare un
po’ con il mio fratellone. Non si può? – dice con un sorriso interpretando il
mio sguardo poco convinto.
Io allora annuisco e vado a sedere accanto
a lui ancora in boxer.
- Allora. Come stai? – mi chiede. – Questa
settimana non abbiamo avuto molto tempo per parlare tra di noi. –
spiega.
- Già, è vero. Ma…sto bene, non
preoccuparti. È stata una settimana difficile ma bella.- mi interrompo facendo
una piccola pausa. – Si, sto decisamente meglio. – dico
sorridendo.
- Certo si, mi manca. Ma tra un mese ci
vediamo. – aggiungo sollevando le spalle.
Mikey sorride – Si, si vede che stai
meglio. Sono contento. – commenta annuendo.
Poi mi arriva un
flash.
- Mikey, toglimi una curiosità. Bert mi ha
detto che una volta è entrato ubriaco nel nostro tour-bus e ti ha urlato contro.
Ti ricordi cosa ti ha detto? – chiedo sporgendomi verso di
lui.
Mio fratello mi guarda sorpreso per un
attimo poi fa un sorriso divertito.
- Certo che me lo ricordo! Che scena
ragazzi! Davvero comica. Era così sbronzo che non si reggeva in piedi. Ma…non
riuscì a ridere. – dice.
- Mi ha chiamato mazzo di scopa e tavola da
surf e ti ha fatto una dichiarazione un po’ particolare. – continua con un
leggero sorriso. Poi però torna serio.
- Non riuscì a ridere, ne ad arrabbiarmi
perché…si vedeva bene..che stava soffrendo. – si interrompe e fa un profondo
respiro.
- Mi sono sentito in colpa. Beh si, certo,
continuavo ad essere convinto che era colpa sua il fatto che tu bevessi così
tanto ma…non pensavo che Bert ti amasse veramente. Pensavo più che altro che
avesse bisogno di compagnia per le sue scappatelle notturne. Ma dopo
quell’episodio mi sono dovuto ricredere. –
- Avevo intenzione di parlarti poi. Per
chiederti scusa per quell’improvvisata. Ricordi no? – chiede, alzando finalmente
gli occhi su di me per vedermi annuire.
- Ma…prima che potessi fare qualcosa. Il
tour era finito e ti aveva già lasciato. – dice, abbassando nuovamente la
testa.
- Per questo, quando hai saputo che a
questo festival ci sarebbero stati anche loro, mi ci hai portato senza dirmi
nulla? – chiedo.
Lui annuisce – Si. Ne ho parlato con Frank
e lui ha detto che era una buona idea e che, conoscendo Bert, non si sarebbe
lasciato sfuggire questa occasione. – poi fa un sorriso – Meno male quel ragazzo
non è sempre completamente imprevedibile. – commenta e io faccio una leggera
risata.
- Si sono chiarite un po’ di cose ora,
nella mia testa. – gli dico poi, a mo di ringraziamento.
- Felice di esserti stato utile. – risponde
ironico, e io gli do un leggero pugno sulla spalla. Lui la ricambia e iniziamo a
giocare come facevamo quando eravamo bambini.
Quando poi ci calmiamo Mikey si alza e si
aggiusta la maglietta.
- Ehi, è meglio che facciamo le valigie
ora. Non ne avremo il tempo dopo e abbiamo l’aereo presto domattina. – dice,
avviandosi verso il suo trolley abbandonato a terra da 7
giorni.
Io annuisco e lo seguo, mettendomi prima
qualcosa addosso e poi piegando tutta la roba che si trova sulla sedia accanto
al letto.
Mi sa che avrei fatto meglio a fare una
lavatrice in più.
Faccio spallucce, non importa, tanto domani
sarò a casa.
Dopo aver debolmente piegato tutti i
fantasiosissimi jeans neri, le coloratissime camicie nere e le abbaglianti
t-shirt nere, prendo il Compact-disk dal comodino accanto a letto e faccio per
metterlo al sicuro tra i panni, ma quando lo alzo vedo qualcosa volteggiare in
aria prima di posarsi a terra.
Curioso mi chino e prendo il
foglietto.
Lo apro.
Oh, me ne ero quasi dimenticato.
<< Avevo paura avessi
bruciato la tua copia, o data in pasto ai cani, o distrutta sotto i piedi del
tuo chitarrista (quel tipo è peggio di me sul palco)…quindi te ne ho presa
un’altra. Spero
la userai.
…And if you want
me back…You're gonna have to ask…
And Everything will be Nicer Than Then…
Love
Bert >>
…And Everything
will be Nicer Than Then…
Sorrido e piego nuovamente il biglietto
mettendolo nella tasca dei jeans
Beh si, alla fine è davvero tutto migliore di allora…
Ed eccomi qui,
ragazzi, è davvero finita... ç_ç
mi dispiace davvero tanto xke mi ci ero affezionata a
quei due stupidini! =)
Spero che, prima o poi, riusciranno a tornare amici come
una volta. =( [ma sapete...io continuo a sperare]
vorrei ringraziare davvero tutte le persone che hanno
seguito la mia fic, commentandola o meno.
E anche a chi l'ha messa nei preferiti
=D
grazie, grazie e ancora grazie!
-//-
e vi dico anche che, non si sa quando, tornerò con una
piccola sorpresa per voi. [scuola permettendo]
un bacio a
tutti.
Vi voglio bene
Vale
ps. l'html continua a non voler collaborare -_-"