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Autore: RevolutionVoltage    17/05/2015    1 recensioni
Gli One Direction possiedono un tesoro: una penna magica che, al momento della firma di un contratto, non scrive a meno che esso non sia favorevole a chi sta firmando.
Non siete curiosi di sapere cosa succederebbe se ai ragazzi venisse proposto un documento con delle clausole non proprio a loro vantaggio?
Genere: Comico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Questa perla deve la luce ad una lezione liceale particolarmente noiosa. Dovete sapere che secoli fa, durante il nostro secondo anno di liceo, quando ancora non ci rivolgevamo la parola più del minimo indispensabile, Hamleys mi ha regalato una Bic rossa che mi ha accompagnato in tutti e 4 gli anni successivi, senza mai cedere o rifiutarsi di scrivere. Sta di fatto che, verso Maggio dell'anno della nostra maturità, ha cominciato a fare cilecca ogn tanto e, tempo di Giugno, si è scaricata.
Ho scritto quello che state per leggere sul mio diario scolastico, una mattina di Maggio.
Buon divertimento, spero vi piaccia nonostante sia palesemente uno sclero senza senso. :)
Revolution Voltage



La storia di come gli One Direction devono il loro successo a una Bic senza tappo.

-Questa penna cade a pezzi!- si lamentò Niall, afferrando la solita Bic nera dal loro astuccio per firmare l’ennesimo contratto.
In quella sala dai vetri trasparenti e lucidati, intorno a un tavolo ancora più brillante, sedevano tutti e cinque gli One Direction, i capi della Modest! Managment, gente della SYCO e il solito, immancabile, onnipresente Simon Cowell.
Harry e Zayn sospirarono mentre Liam si lasciava andare sulla sedia, semidisperato.
-Quante volte te lo dobbiamo spiegare, Ni?- sbuffò Louis sporgendosi verso il biondo che sventolava la penna in movimenti che, secondo lui, avrebbero aiutato a far scivolare l’inchiostro verso la sfera in punta che sembrava non voler collaborare.
-Quella penna funziona in base a quanto conveniente, per noi come band, è il contratto.- gli spiegò nuovamente Zayn cercando di fare appello a tutta la pazienza che c’era in lui.
-Ma… se quello che dici è vero… Questo contratto…-
Niall sembrava confuso e irritato, la penna apparentemente scarica stretta tra indice e pollice. Seduto sulla sedia alla destra di Cowell, un uomo in giacca e cravatta si asciugò la fronte sudata.
-E’ una merda!- conclusero in coro Louis e Liam.
Un paio di bisbigli corsero nella sala riunioni.
-Sono stanco di acconsentire a restrizioni che non miglioreranno di un centesimo le nostre vendite, ma che ci faranno solo sentire da schifo a livello personale!- urlò Louis alzandosi dalla sedia di scatto, le labbra che tremavano sotto il peso delle accuse che lanciava agli uomini seduti in quella sala.
Harry, che fino a quel momento non aveva fiatato, si limitò ad alzare gli occhi su Louis e a posargli una mano sull’avambraccio per provare a calmarlo e a farlo sedere nuovamente.
Come per magia, Louis abbassò le palpebre e prese un respiro.
-Niall, passami quei fogli.- ordinò Louis, il calore della mano di Harry a trattenerlo dal piazzare una scenata coi fiocchi.
Nella sua voce non c’era cattiveria, ma era severa e determinata; per questo Niall non osò protestare, nonostante volesse dare meglio un’occhiata lui stesso.
Gli allungò il plico di fogli, alzandosi in piedi.
Louis non fece in tempo ad afferrare il contratto che già i suoi occhi viaggiavano feroci da una parola all’altra, facendo a pezzi ogni frase e postilla, e cercando la trappola che li avrebbe incastrati ancora di più con una fermezza disperata.
Al suo fianco, Harry si riposizionò con calma al suo posto.
-La penna, Niall.- sussurrò Zayn in modo che solo l’altro potesse sentirlo e, quando il biondo gliela passò, lui la porse subito a Louis che, senza staccare lo sguardo dal foglio, la afferrò e, sotto l’ispezione preoccupata dei manager e degli uomini sempre più a disagio seduti a quel tavolo, la puntò sul foglio di copertina e scarabocchiò qualcosa violentemente.
Poi appoggiò il tutto sul tavolo, la penna senza tappo – lo avevano perso anni prima – e il plico di fogli, diede le spalle alla commissione e se andò, sbattendosi non metaforicamente la porta alle spalle.
Non appena fu fuori, tutti si lanciarono sul contratto per controllare cosa quella diva di Louis avesse scritto prima di uscire.
Tutti tranne Harry che, velocemente e in modo indiscreto, si intascò la penna e poi raggiunse gli altri intorno ai fogli.
Sulla carta, calcato ma senza inchiostro, come se proprio la penna si rifiutasse di lasciar giù colore, troneggiava l’incisione “UTTER BULLSHIT”.
Tutti sorrisero divertiti a eccezione di chi sperava che gli One Direction firmassero quel maledetto contratto.
Uno dopo l’altro, i quattro ragazzi si alzarono e uscirono dalla sala riunioni.
Qualcuno più tardi giurò di aver sentito Zayn borbottare a denti stretti qualcosa come “Tavoli e vetri cristallini e trasparenti… Voi non lo siete proprio, trasparenti.” Mentre raggiungeva Louis e insieme improvvisavano una corsetta fino alla fine del corridoio che portava alla hall dell’edificio in cui si trovavano.
Quando avevano quasi raggiunto Louis e Zayn, Niall si voltò, il viso una maschera di panico, verso la sala ancora piena degli uomini che avevano tentato di fregarli ed esclamò:
-La penna!-
-Come?- chiese Liam interrogativo e fermandosi qualche passo avanti al biondo.
-L’ho dimenticata sul tavolo. Louis e... il contratto… e poi tutti ce ne siamo andati e… lei deve essere ancora lì!- urlò il ragazzo, mentre sorpassava un Harry sereno e un Liam confuso, diretto di corsa in sala riunioni.
Harry sentì la preoccupazione del biondo e si affrettò a calmarlo.
-Nialler!- lo chiamò ad alta voce, quasi divertito.
-Non ho tempo, Haz. Devo andare! Se ci rubano quella penna…- protestò terrorizzato Niall, ma nonostante questo si fermò al richiamo dell’amico.
-Ce l’ho io, idiota!-
-Cosa?- domandò sconnesso il biondo, rimettendosi a correre per affiancare il riccio.
-Come cosa? La penna!- rispose Harry scoppiando in una risata rilassata e roca e tirando fuori dalla tasca dei suoi skinny jeans quella Bic nera e distrutta con la quale avevano provato a firmare il contratto una mezz’ora prima.
-Oh!- Niall era stupito e pieno di ammirazione.
-Se non ci fossi io, dove stareste voi idioti?- si chiese retoricamente e ad alta voce Harry mentre, con una mano sulla fronte in segno di teatrale disperazione e gli stivali di pelle che strisciavano sulla moquette del corridoio, arrivavano da Louis e Zayn.
Dietro di lui, a pochi passi, Niall camminava al fianco di un Liam silenzioso e soddisfatto ed entrambi pensavano che, se avessero dovuto firmare un documento che gli garantisse la presenza ad oltranza di Harry nel gruppo, la penna non avrebbe avuto alcun dubbio.
 
 
  
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