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Autore: Hi Fis    18/05/2015    1 recensioni
Adattamento in raccolta del primo capitolo completo della saga di Mass Effect. Vuole essere il mio tributo alla saga fantascientifica della Bioware, il racconto del primo capitolo della saga di Mass Effect e la mia prima long-fic. Comandante Shepard di questa raccolta è un ricognitore, spaziale, eroina di Elysium.
Si basa decisamente sul lore e sulle avventure presenti nel videogioco, cercando di dare al tutto una forma il più coinvolgente possibile.
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Comandante Shepard Donna, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Tutti i mali sono uguali, quando sono estremi.
Pierre Corneille
 
Fin da quando la Normandy aveva lasciato la Cittadella, tutti a bordo sapevano che prima o poi Saren avrebbe fatto la sua mossa: ecco perché furono colti alla sprovvista, quando la notizia arrivò. I guai non li avevano trovati: in verità, più semplicemente, non avevano mai smesso di cercarli. Sembrava che li avessero raggiunti, finalmente, e con un tempismo davvero pessimo: con lo choc dell'attacco Geth contro Eden Prime ancora vivo nelle menti, e nei notiziari, di tutto lo spazio del Consiglio, alcuni Batarian avevano deciso di far sentire la loro voce, per mandare un segnale forte al resto della Galassia...
Terroristi: un termine forse riduttivo nei loro confronti, dato quello che volevano portare a termine.
La risposta dell'Alleanza sarebbe stata a tono con la sfida: quando il quartier generale di Arcturus aveva ricevuto notizie, era stato deciso non d'inviare una flotta a fermare i Batarian, nonostante l'importanza del pianeta in pericolo, ma la Normandy. L'ammiraglio Hackett in persona aveva contattato la nave, chiedendo a Shepard di ripetere qualcosa che aveva già fatto in passato e contro lo stesso nemico: naturalmente lo Spettro aveva accettato quella missione.
Non c'era stata scelta, in realtà.
E così, sarebbe stata quella missione il vero battesimo di fuoco della squadra, il loro test... e il suo. Il comandante avrebbe dovuto dimostrare di saperli guidare in battaglia: di poter produrre risultati anche con un gruppo così eterogeneo. Non sarebbe stata una passeggiata: c'era tutto a rischio, come sempre del resto.
"IV: Comunicazione a tutto l'equipaggio." ordinò il comandante.
"Canale aperto." recitò l'intelligenza virtuale della Normandy, il complesso di programmi senza coscienza che costituiva il tuttofare della nave.
"Qui è il comandante che parla. La Normandy farà ora rotta verso Terra Nova, nel sistema di Asgard: terroristi Batarian hanno dirottato un asteroide per colpire il pianeta. Il nostro compito è fermarli: secondo le stime, dal momento in cui raggiungeremo il sistema avremo 4 ore per farlo, prima che la rotta dell'asteroide diventi irreversibile. Fino alla fine di questa missione, la nave resterà nello stato di massima allerta. Squadra in sala comunicazioni, immediatamente. Shepard chiude."
Terra Nova: la seconda colonia extrasolare stabilità dell'Umanità dopo Eden Prime e a solo qualche decina di anni luce di distanza dal pianeta su cui, per il comandante, era cominciato tutto.
Shepard era furiosa: la situazione attuale era il risultato di un clamoroso fallimento da parte dell'ala politica dell'Alleanza e del Consiglio. Perché, si chiedeva Shepard, perché ora che l'Umanità era parte dei circoli politici della Cittadella, era stato permesso che la situazione degenerasse fino a quel punto? O era destino che le tragedie di Mindoir, Elysium e Torfan dovessero continuare a ripetersi all'infinito?
Lo Spettro attivò gli ologrammi della sala comunicazione, caricando i dati e assorbendo le informazioni rapidamente. Non ci volle molto per comprendere la gravità della situazione: se l'asteroide X57 avesse anche solo sfiorato Terra Nova, l'Alleanza avrebbe perso tutto e il pianeta sarebbe morto. La colonia era allo stesso tempo il più importante giacimento di platino dell'Alleanza e il suo insediamento extrasolare più popoloso: 4 milioni e mezzo di anime distribuite in un unico centro abitato sul pianeta.
Sarebbero state le conseguenze di quell'estinzione planetaria però, ad essere davvero gravi: in condizioni normali, il Consiglio sarebbe dovuto scendere in guerra contro i Batarian per rappresaglia, perché usare asteroidi contro colonie abitate era proibito dalla convenzioni interstellari. L'Egemonia di Kar'Shan però, aveva ritirato da due decadi il suo ambasciatore dalla Cittadella, cosa che la poneva in una zona grigia della politica interstellare, in cui non c'erano vere regole: era la legge del più forte a valere in quel caso...
E considerando poi quanto il Consiglio stesso fosse stato restio ad intervenire dopo Eden Prime, il comandante era sicura che avrebbero fatto di tutto per chiamarsi fuori un'altra volta, imputando la responsabilità del fallimento del salvare la colonia a lei sola: una ragione sufficiente per cacciarla dagli Spettri, probabilmente...
"Shepard." la salutò Wrex entrando per ultimo: il comandante si prese un momento per osservare i suoi uomini e assicurarsi che capissero che non c'era spazio per il fallimento in quella missione.
"...Signori, la situazione è critica. X57 era una delle lune più piccole del gigante gassoso del sistema di Asgard, ma rimane comunque un asteroide con un diametro di 22 chilometri. Il piano originale dell'Alleanza prevedeva di spostare X57 in orbita attorno a Terra Nova, trasformandolo in una stazione spaziale orbitante dopo aver estratto ogni risorsa minerale di valore, di cui..." aggiunse il comandante indicando col pollice gli ologrammi: "...risulta molto ricco."
"Quindi, anche usando una corazzata, non abbiamo possibilità di distruggerlo..." realizzò Alenko.
"Esatto tenente: X57 è troppo denso per essere frammentato da un bombardamento con acceleratori di massa, non in tempo utile. Ironico in fondo: le preziose risorse contenute nell'asteroide saranno la rovina della colonia se non lo fermiamo."
"...Qual è il piano signora?" chiese Williams, turbata dallo humor nero del comandante.
"I Batarian hanno colpito nel momento esatto in cui la terza e ultima torcia a fusione è stata installata sull'asteroide. Dobbiamo spegnerle tutte per ottenere il controllo di X57 ed evitare che si schianti su Terra Nova."
"Avevano una spia?" chiese Vakarian.
"Difficile. L'intelligence ritiene che abbiano comprato l'informazione dall'Ombra, e lo trovo abbastanza plausibile: difficilmente degli Umani avrebbero venduto la colonia ai Batarian. Questa..." disse Shepard, aprendo un altra finestra olografica contenente la rappresentazione di una vasta zona dell'asteroide: "... è la mappa della nostra area di intervento. Le informazioni che abbiamo sul sito sono datate, e quindi dovremo per prima cosa procurarcene di nuove."
"Ostili?"
"Le informazioni sul loro numero, spiegamento ed equipaggiamento sono zero al momento. Non sappiamo molto, a parte il fatto che sono Batarian. Alenko e Wrex si lanceranno con Pollux in questo punto di X57..." spiegò il comandante, indicando il rilievo più alto dell'asteroide: "...Sappiamo che gli ingegneri impegnati nelle operazioni avevano piazzato una stazione dati su questa altura: se non l'hanno distrutta, impossessatevene e usatela per darci informazioni e intercettare le loro comunicazioni."
"Dovrei fare coppia con Alenko?"
"È un problema, Wrex?"
Il Krogan rispose solo dopo un tempo considerevole:
"...No."
"Bene. È probabile che cercheranno di riprendersela se si accorgeranno di voi, ma noi quattro scenderemo con Castor per dare loro qualcosa d'altro a cui pensare. Sia chiaro: se non potete tenere la posizione, fatela saltare e allontanatevi. Niente eroismi."
"O meglio ancora, la facciamo saltare con qualche Batarian dentro."
"...Mi piace come suona Wrex. Se invece la stazione dati è distrutta, allora le cose si complicano. Dovrete raggiungere questa struttura: sarà a circa 10 chilometri dalla vostra LZ in linea d'aria, ma voi dovrete muovervi lungo i canaloni dell'asteroide per non essere intercettati." spiegò Shepard, indicando un punto a nord della mappa.
"Di che si tratta?"
"È il complesso principale stabilito dagli ingegneri dell'Alleanza, ed è probabile che il grosso delle forze Batarian si sia rintanato laggiù, assieme a possibili ostaggi: raccogliete quante più informazioni potete, ma senza esporvi. Nel frattempo, noi spegneremo quante più torce a fusione possibili."
"Qual è il piano C, signora?"
"Un bombardamento della Normandy sulle torce a fusione e la struttura principale, ma preferirei evitarlo: Joker dovrà già assicurarsi che nessun Batarian fugga dall'asteroide con gli ostaggi dopo che avremo cominciato l'operazione, o che non ne arrivino altri."
"Il che significa niente estrazione rapida se le cose si metteranno male."
"Le missioni semplici non sono le nostre, Williams: ormai lo sappiamo tutti."
"Mi ha fraintesa signora: parlavo per i Batarian."
"Ah!"
"...Avremo a che fare con situazioni imprevedibili e dovremo adattarci rapidamente: occhio nel mirino prima di sparare. Non vorremo colpire degli ostaggi."
"Sissignora."
"Bene. Un'ultima cosa: come ricorderete, le nostre performance su Pinnacle Station sono state inviate al reparto R&D dell'Alleanza, quasi 37 terabytes di riprese video e analisi sensori complete, scan e informazioni accessorie estratte dai sensori del simulatore. Hanno lavorato a tempo di record per risponderci e l'ammiraglio Hackett ha personalmente coordinato la consegna col resto del materiale che ho ordinato attraverso un siluro di trasporto. Lo intercetteremo prima che raggiungiamo il sistema di Asgard, e dovremo completare la messa a punto al volo, ma credo che vi piaceranno."
"È Natale signora?"
"È Natale Williams. Tali: la dottoressa Chakwas e Negulesco stanno sterilizzando l'infermeria in questo momento perché sia asettica al 100%. Se lo ritieni necessario, ti saranno d'aiuto nella transizione."
"T-transizione?"
"Nella tua nuova corazza ambientale."
 
***
 
"È strano tenente..."
Si trovavano nella stiva della Normandy, ammirando e dandosi da fare col contenuto del siluro da trasporto: un missile di sei metri a lunga gittata, costruito per sopperire a tutte quelle emergenze che necessitavano un trasferimento prioritario di oggetti o dati. Al punto che, pur di renderlo più veloce, il siluro era stato costruito senza supporto vitale al suo interno:
"Che cosa Vakarian?"
"Normalmente starei spasimando di fronte a qualcosa del genere, ma immagino che sapere come le abbiamo ottenute e perché abbia cancellato molta della meraviglia."
"...Benvenuto nel club, Garrus"
"Spero solo che lei signora, non trattenga il costo di tutto questo dal mio stipendio: non credo di potermelo permettere."
"Vale lo stesso per me." aggiunse il tenente.
"...Se volete, me le riprendo."
"Dal mio freddo ed immobile cadavere, signora."
"Si può fare, Garrus."
Che era un altro modo di dire mai, se tutto fosse andato bene: Shepard aveva procurato loro non solo il meglio che la tecnologia militare dello spazio del Consiglio potesse costruire, ma in alcuni casi, come per Wrex e Tali, aveva fatto creare appositamente meraviglie tecnologiche.
"...Com'è che non ho mai visto prima questo equipaggiamento? Credevo che la Kassa Fabrication fosse un partner dell'Alleanza..."
"E lo è capo, solo che rimane pur sempre una compagnia militare privata: la filosofia della KF è abbandonare il profitto e puntare al meglio che la tecnologia possa produrre. L'Alleanza non può sostenere questi standard, nemmeno per le forze speciali."
"Mi piace questo colore." commentò invece Wrex.
"Ed io e Alenko siamo gli unici a stonare perché...?"
"Il rosso e il nero non si abbinano col colore del tuo tatuaggio, Garrus."
"Divertente comandante... davvero molto divertente."
"...Abbiamo già abbastanza combattenti di prima linea fra noi: io, Wrex, Williams... perfino Tali preferisce la corta distanza."
"Gli shotgun sono semplicemente meglio, Shepard."
"Sfondi una porta aperta Wrex... voi due invece siete gli unici tra noi a preferire la media e lunga distanza, ed è un bene, perché significa che avremo qualcuno a coprirci: vi ho equipaggiato di conseguenza. E il verde vi dona."
Alenko guardò il resto della squadra: Williams, Shepard e il Krogan stavano tutti lavorando su corazze molto simili, una base rosso sangue coperta da placche protettive di un nero abisso.
I prodotti della Kassa Fabrication non erano più semplici corazze da combattimento, ma diventavano piuttosto esoscheletri militari: nel caso di Williams e Wrex era un sistema completo, che avrebbe seguito i loro movimenti rendendoli più veloci e più forti. Il Krogan in particolare sembrava un torreggiante incubo di lucido metallo color tenebra, bordato di scaglie rosse: pareva in effetti che avesse trovato il suo nuovo vestito preferito, dato che aveva già abbandonato la sua vecchia corazza, non troppo diversamente da una brutta tartaruga che ha trovato un nuovo guscio. Il comandante aveva un'armatura molto simile alla loro, ma più leggera: la funzione di esoscheletro comprendeva solo le sue braccia, ma difficilmente sarebbe stato un problema, dato che quello che mancava alla corazza di Shepard, l'avrebbe messo lei stessa con i suoi poteri biotici.
Lui e Garrus, invece, erano impegnati ad armeggiare intorno ad armature in toni di verde mimetico militare: il tenente era stato sorpreso dallo scoprire che era stata prodotta dalla Armax Arsenali, principale fornitore dell'industria militare Turian. Nonostante la sua predilezione per i fucili da cecchino, Garrus aveva optato per un soluzione di combattimento simile a quella del comandante: mezzo esoscheletro e protezioni maggiorate, anche se non al livello di Wrex e Williams.
Avere le protezioni più leggere di tutta la squadra significava poco per Kaidan, dato che l'indice ablativo e cinetico della sua nuova corazza era 30 - 450, senza contare le modifiche che stavano installando in quel momento: sistemi di IV dedicati che avrebbero amministrato allo stesso tempo sia le interfacce metaboliche della corazza, sia le loro barriere cinetiche, concentrando gli scudi nelle zone d'impatto del fuoco nemico e diminuendo sensibilmente i loro tempi di ricarica. Di fatto, le loro corazze si sarebbero assicurate che restassero sempre all'erta anche durante gli scontri più lunghi, grazie anche a microiniezioni di stimolanti: non abbastanza da venire notati magari, ma sufficienti a fare la differenza. A quanto pareva, essere i buoni stava pagando parecchio in quella missione: forse nemmeno Saren aveva simili giocattoli, ma poteva dipendere dal fatto che i membri della squadra non sembrassero affatto i buoni...
"Parlando seriamente comandante... l'idea di essere equipaggiati coi crediti del mio CO mi disturba." affermò Alenko, immaginando ancora una volta il costo complessivo di quelle corazze.
"...Non sono ricca, tenente, se è questo che intende. Né ho una fonte di reddito diversa dalla vostra: ma non avete idea di quante tasse si risparmino vivendo nello spazio. Ho fatto tutto questo perché mi servite, e non voglio dovervi seppellire: quindi non fatevi ammazzare, o potrei arrabbiarmi."
"Sissignora."
"...E sono sicura che troveremo un modo per rimborsarmi in questa missione, tra depositi minerali e archeologici. Salvare questa colonia è un buon punto di partenza."
"Ah! E io che credevo lo facessimo per l'onore."
"Sono uno Spettro Wrex: combatto con onore, ma non lo tengo nel fucile."
"Aahh... una buona filosofia."
In quel momento, dietro di loro si aprì il montacarichi della stiva, rivelando una figura in rosso e nero, con un elmo dal visore oscurato:
"Unitevi al lato oscuro!" annunciò ad alta voce.
Williams e Alenko guardarono Tali, poi guardarono il comandante, poi guardarono di nuovo la Quarian.
"...Signor Moreau?" chiese lo Spettro, rivolgendosi al soffitto.
"Sì comandante?" rispose la voce del pilota dall'intercom: il fatto che fosse già in ascolto fu rivelatore. Così come la risata che l'FLT stava cercando di strangolare nella sua gola:
"Sarei in errore se supponessi che abbia cercato di entrare in infermeria per scoprire l'aspetto della specialista Zorah mentre si stava cambiando, rischiando la salute di un membro della mia squadra solo per soddisfare la sua curiosità?"
"..."
"...E sarei in errore se supponessi che, dopo aver fallito in questo intento a causa di Chakwas, lei abbia convinto la specialista Zorah che il lato oscuro fosse una sorta di mmhh... espressione idiomatica di noi marine dell'Alleanza?"
"Un grido di guerra della Normandy." balbettò Tali mortificata: la povera Quarian stava cercando di scavarsi un buco nel pavimento del montacarichi.
"Comandante, non dovrebbe usare i suoi trucchi mentali jedi sul suo pilota..."
"Non mi costringa a distruggerla, signor Moreau." lo interruppe il comandate. Lo disse con impostazione, e imitando passabilmente la fonte: "...Sarà mia cura e piacere mostrare la trilogia originale alla specialista Zorah, per quanto apprezzi maggiormente il capitano Picard. Se, dopo questo, la sua toilette personale dovesse sfortunatamente esploderle addosso, immagino sarà archiviato nel giornale di bordo come un inspiegabile guasto. Mi sono spiegata?"
"Sento l'odio scorrere potente dentro di lei, comandante..."
"Bene. Shepard chiude."
"...Qualcuno vuole spiegare a questo Turian che cosa è appena successo?"
"Tali ha appena avuto un incontro ravvicinato del terzo tipo con la cultura popolare Umana."
"...Williams? Non anche tu per favore." la rimproverò Shepard avvicinandosi alla Quarian: "...Allora? Come ti sembra?" le chiese cambiando discorso, indicando la sua nuova corazza: come quella di Shepard, ora anche Tali ne indossava una versione della KF, ma la sua era quasi esclusivamente nera, con solo il materiale ablativo dell'addome e delle giunture rosso sangue.
"...Vedo che hai tenuto il coltello." aggiunse il comandante squadrandola da capo a piedi: "E anche la corazza sul tuo braccio destro." di tutta la tuta della Quarian, quella era la parte più meccanica: liscio e candido metallo in un unico pezzo, che si collegava al resto della tuta con un corto tubo appena sotto la spalla, e un altro dal gomito al polso.
"Non c'era altra scelta..." rispose Tali: "Tutti i miei impianti cibernetici sono controllati attraverso i sistemi protetti da questa porzione della corazza: amplificatori immunitari, riciclo dei liquidi, IV mediche... Ecco perché è così ben protetto. In effetti, ho tenuto i sistemi di base della mia vecchia tuta ambientale, e li ho adattati a quelli di questa..."
"Quindi è accettabile?" disse Shepard: Tali non era una persona imponente e il suo carattere timido, unito alla tendenza a sottovalutarsi, la faceva apparire più piccola di quanto già non fosse.
"Accettabile? Shepard è... è perfetta. Nessun Quarian ha mai ricevuto qualcosa di simile: io... io sono senza parole. Grazie."
Shepard avrebbe dovuto impedirselo, ma con Tali... veniva quasi naturale proteggerla e prendersene cura.
"Aspetta a ringraziarmi Tali: la tua situazione è... particolare e non hai avuto molta scelta. Spero però che la troverai anche comoda, o pensi di doverla cambiare ogni volta?"
"La terrò come il mio tesoro più prezioso! E lo intendevo davvero quando ho detto che è perfetta: questo è il mio nuovo... me." disse Tali girando su sé stessa.
"Almeno ti sta bene..."
"Comandante: credi che potrei ringraziare quella persona? Il responsabile della R&D, per averla costruita?"
Una domanda che spiazzò Shepard:
"...Non te lo consiglio: il capitano Macmillan ha... per la verità, odia, qualunque forma di socialità. Non sa gestirla... è complicato." spigò Shepard chiudendo il discorso: "...E per quanto riguarda l'omnitool integrato nella corazza? So che la KF ha cominciato a produrli da poco e mi hanno detto che non sono ancora all'altezza delle altre case produttrici."
Tali fu quasi senza parole:
"Shepard, se avessi un omnitool appena più potente, potrei controllare perfino i Geth!"
"...Sul serio?"
Tali passò il peso da un piede all'altro:
"...Teoricamente. Forse. Dovrei fare delle prove immagino, ma penso... penso di poterlo fare."
"Vedrò cosa posso fare." disse Shepard sorridendo e Tali non ebbe il cuore di spiegarle che non credeva l'avrebbe presa sul serio: "Comunque aspettate a ringraziarmi..." disse a voce abbastanza alta perché tutti la sentissero nella stiva: "...Vi ho letteralmente vestiti per uccidere. Quindi cercate di farlo."
"Oorah!" ruggirono Williams e Alenko.
"...E questo è un grido di guerra dell'Alleanza." spiegò Shepard a Tali.
 
***
 
"Normandy, qui Pollux. Pronti al lancio." disse Alenko ai comandi dell'IFV.
I due mezzi erano stati ufficialmente battezzati dall'equipaggio, e Gladstone, aiutato da Vakarian, aveva vergato i loro nomi in larghe lettere sulla loro fiancata.
"Castor preparato e pronto." fece eco Williams attraverso la radio.
"Ricevuto. 120 secondi alla posizione di lancio per Pollux. Castor seguirà dopo 15 secondi." disse Pressly nella radio: "Buona caccia comandante."
"Cerchi di portare qualche souvenir signora." aggiunse l'insopportabile pilota.
Alenko non si aspettava che fosse Wrex a rispondergli:
"Ti porterò una pinta di sangue Batarian, Umano, perché anche tu conosca il gusto della battaglia. Puoi aggiungere del latte se il sapore è troppo forte. Ho sentito che è buono... per le ossa."
Ci fu una lunga pausa nel circuito radio.
"...Sono stato appena preso in giro da un Krogan? Sono stato..."
Wrex chiuse la comunicazione prima che Joker potesse continuare:
"Che c'è? Anche noi Krogan sappiamo cosa sia un cocktail, Alenko."
"...Devo ammettere che non sei come ti immaginavo quando sei salito a bordo, Wrex: non che abbia incontrato molti Krogan..."
"Già... perché voi Umani avete questa varietà di culture e atteggiamenti, mentre noi Krogan dobbiamo per forza pensare e agire tutti allo stesso modo."
"Woah! Non intendevo... Facciamo finta che non abbia detto nulla."
"Bah." sbuffò Wrex: il tenente non aveva senso dell'umorismo.
"...Credevo che avessimo fatto progressi. Mi sbagliavo."
"Che intendi, Umano?"
"È abbastanza evidente quanto io non ti piaccia, Wrex." spiegò il tenente facendo spallucce: non sembrava che il Krogan fosse così ostile con Williams, mentre pareva che con il comandante si fosse instaurato una sorta di... cauto rispetto? Kroganesca complicità?
"È necessario? Non ho rancori con te, Umano, se è questo che vuoi sapere. Semplicemente, ti sopporto."
"...Wrex, stiamo per affrontare un intero asteroide pieno di Batarian. E avremo solamente l'un l'altro a coprirci le spalle: mi basta sapere che faremo del nostro meglio entrambi per tornare sulla nave vivi."
"Non ci sono certezze in battaglia: ma prometto di riportare il tuo corpo a bordo, se dovessi cadere."
"...Buono a sapersi."
"Avvicinamento alla zona di lancio 1."
Poi le porte della stiva della Normandy si aprirono rivelando le stelle e il cielo nero tra di esse. Alenko premette l'acceleratore, e Pollux scivolò fuori dalla nave in una lenta caduta controllata: data la geografia del loro obbiettivo, Pollux avrebbe dovuto scendere lentamente, o correre il rischio di impattare con troppa forza contro le pareti del rilievo e finire chissà dove. Sull'HUD del mezzo, Krogan e Umano assistettero mentre Castor li superava, scendendo molto più rapidamente verso l'asteroide sotto di loro, diretto ad una stretta e lunga valle, abbastanza lontano dalle torce di fusione da essere probabilmente deserta: Alenko li guardò sparire nell'ombra di un crinale.
"...Sei come un cucciolo, Umano. Un cucciolo lento." spigò finalmente Wrex: "Pieno di... indecisione.".
"Che intendi?" chiese Alenko.
Il Krogan gli mostrò il pugno chiuso:
"Questo è quello che credi di sapere su Shepard." Poi Wrex aprì la mano aperta e vuota: "...E questo è quello che sai davvero su di lei: qualunque cosa tu voglia da lei, dovrai capirla. E non credo tu ne sia capace, Umano." finì il Krogan scuotendo la testa.
Fu una doccia gelida per Alenko, che gli fece rizzare i capelli sulla nuca:
"...Cosa sai tu di Shepard?"
Wrex sospirò: credeva davvero che non li avesse sentiti su Intai'sei?
"Sul serio? Non abbiamo una missione da iniziare?"
"Ti ho chiesto che cosa ne sai, Wrex."
La piccola cima piatta del rilievo si stava avvicinando sotto di loro: Alenko poteva già vedere la stazione dati sulla sua cima e sembrava ancora intatta. Sui sensori non c'era nessuno, una fortuna che Alenko non apprezzò in quel momento.
"Io so che fissa le stelle. Non solo con gli occhi... lei vede attraverso i soli. Lei cerca."
"Che cosa?"
"...Non lo so." affermò annoiato il Krogan: "E non mi interessa: sono salito a bordo per combattere. Le armi e questa corazza..." disse Wrex battendo le nocche sul titanio rinforzato: "Sono solo un bonus."
"Quindi la segui solo per i crediti?" anche Alenko era in grado di riconoscere una menzogna quando la sentiva.
"No! Shepard mi... diverte." ammise il Krogan con una lieve scrollata di spalle.
Sotto di loro, il terreno era ormai troppo vicino per parlare ancora: i sensori mostrarono ad Alenko che avrebbero avuto uno spazio di manovra di circa dieci metri, decisamente poco. Kaidan azionò i retrorazzi del mezzo, per farli rallentare quasi fino a fermarli: Pollux planò dolcemente posandosi nello spiazzo, a fianco della stazione dati, senza sollevare più che una manciata di ghiaia. Poi, non appena furono fermi, Alenko settò il nucleo di eezo per aumentare la loro massa il più possibile e dare loro trazione: X57 li attirava a sé con poco più dello 0,01% di G.
"Qui Pollux: siamo atterrati. La stazione appare intatta, procediamo con una perlustrazione." dal circuito della sua corazza, la radio gracchiò due volte, confermando che il comandante aveva ricevuto il loro messaggio.
Wrex fu il primo a scendere e prendere posizione fuori e Alenko lo seguì con le armi in pugno: fucile d'assalto e pistola per lui, shotgun e fucile d'assalto per il Krogan.
"Aspetta." ordinò l'Umano a Wrex, azionando il suo omnitool e scansionando la stazione dati, un semplice prefabbricato monoblocco: "Niente mine o altri ordigni." disse dopo un momento e assieme entrarono nella stazione dati.
"...Riesci a farla funzionare?" chiese il Krogan quando il tenente posò il fucile cominciando ad armeggiare sui comandi: riparare le cose non era suo forte.
"Non dovrebbe essere difficile: non sembra che siano arrivati fino a qui. O non l'hanno rilevata, o probabilmente hanno pensato che mandare qualcuno a scalare il rilievo per una struttura disattivata fosse una perdita di tempo."
"Quindi funziona?"
"Non ho detto questo: sembra che l'antenna sia stata danneggiata. Forse un micro meteorite: a volte capita. Dovrò ripararlo manualmente, ma non ci vorrà molto: resta qui e avvisami non appena riceviamo qualcosa."
Wrex sbuffò non appena il tenente uscì di nuovo dal prefabbricato, arrampicandosi sul pilone della piccola parabola: poteva sopportare missioni monotone, ma doveva anche restarsene con le mani in mano? Alenko sembrava deciso ad annoiarlo, ma non passò molto tempo prima che la consolle davanti a lui si animasse e Wrex lo comunicasse al tenente:
"Perfetto." disse l'Umano rientrando nella stazione: "Direi che possiamo procedere con la tua idea di minare la stazione in caso che qualche Batarian si avvicini. Nel frattempo, raccoglierò qualche informazione prima di fare rapporto a Shepard..."
"Mhh..." commentò il Krogan andando a recuperare l'esplosivo dall'IFV: meglio che succedesse qualcosa in fretta, altrimenti Wrex avrebbe punzecchiato di nuovo il tenente per svagarsi.
 
Nel frattempo, Castor aveva toccato terra molto più violentemente di Pollux: Williams aveva portato il mezzo sulla superficie di X57 il più rapidamente possibile, e fortunatamente nella stretta valle dove erano atterrati non avevano incontrato alcun ostile.
"È come ho detto Shepard: ho ricevuto una risposta dai sensori mentre scendevamo. Qualcosa a ore 6 dalla nostra LZ." spiegava Tali al fianco della marine.
"Io non ho visto niente." aveva replicato seccamente il capo artigliere.
"....È stato solo per un attimo."
"Garrus?"
Il Turian era impegnato a scrutare la parete di roccia alle loro spalle con il mirino ottico del cannone:
"Ancora niente." rispose.
"...Sei sicura di aver visto qualcosa?" le chiese Williams: non correvano pericoli ancora, ma restare immobili allo scoperto garantiva che li avrebbero rilevati, più prima che poi.
"Assolutamente."
"...E aveva ragione Williams: c'è un prefabbricato incastrato nella parete a strapiombo dietro di noi. Chissà perché l'hanno costruito in quella posizione. Nessun movimento: vuole che spari qualche colpo di avvertimento?"
"No Garrus. Preferisco fare alla vecchia maniera."
"Mi offro volontario per coprirle le spalle."
"Che gentile." disse Shepard con un sorriso. "Tali, prendi il suo posto."
Umana e Turian furono fuori in un secondo, procedendo a grandi balzi sull'asteroide, mentre Williams spostava l'IFV: il loro punto d'atterraggio era in una zona d'ombra dell'asteroide, ma erano pur sempre in mezzo alla dannata valle.
"Pollux è atterrato." comunicò Williams inviando la conferma attraverso il circuito radio anche a Shepard.
Alla fine però, anche per lei il silenzio si fece insopportabile:
"...Scusa per prima Tali." disse la marine: "...Sono un po' tesa. È solo la seconda volta che il destino di un pianeta è nelle mie mani."
"O Keelah..." si lamentò la Quarian, staccando il visore dall'ottica del cannone: "E io che mi stavo preoccupando solo di non deludere il capitano Shepard."
"Comandante. Shepard è un comandante..."
"Sì, ma con la responsabilità di una nave intera e del suo equipaggio. Fra la mia gente, questo le conferisce l'autorità di un capitano."
"...Non sono sicura di capire."
"È...complicato. Noi Quarian viviamo in una flotta di navi: 17 milioni di persone in continuo movimento fra le stelle."
"Devono essere migliaia di vascelli..."
"Circa 50'000: siamo la più grande forza navale nella Galassia, ma senza un pianeta a cui tornare. Abbiamo cercato di renderci il più indipendenti possibile per quanto riguarda le risorse, ma comunque abbiamo rinunciato a molte libertà personali per sopravvivere: tecnicamente, siamo ancora sotto legge marziale." spiegò Tali, aggiustando il mirino per seguire Shepard e Vakarian, impegnati a scalare la parete con grandi salti verticali.
"Non deve essere facile... "
"Cerchiamo di ottenere il meglio dalla nostra situazione: abbiamo un governo eletto democraticamente, e ogni nave gestisce i propri problemi interni in modo autonomo."
"Hai appena detto che siete sotto legge marziale..."
"Non mi sono spiegata bene: 300 anni di restrizioni non sarebbero sostenibili. Molte navi si sarebbero già ribellate o la Flottiglia si sarebbe sfaldata da tempo. Abbiamo integrato le organizzazioni civili con quelle militari: ecco perché l'organo governativo più importante, l'Ammiragliato, è affiancato dal Conclave, i cui membri sono eletti democraticamente tra i rappresentati delle varie navi."
"E non crea conflitti?"
"Non spesso: il Conclave si occupa della vita di tutti i giorni della Flotta, mentre l'Ammiragliato delle operazioni militari e, più in generale, di mantenere tutti al sicuro. In caso di disaccordo, l'Ammiragliato ha l'ultima parola, ma ha bisogno di un voto unanime per opporsi al Conclave. E se dovesse rigettare una decisione in questo modo, ci si aspetta che tutti e cinque i suoi membri si dimettano immediatamente dopo, e ne vengano eletti di nuovi. In 300 anni, è successo solo quattro volte."
"Ha senso. Un modo per evitare gli abusi di potere. Però... ancora non capisco la faccenda del Pellegrinaggio." disse Williams, ricordando la sua pessima prima impressione.
Probabilmente anche Tali doveva avere pensieri simili:
"...Noi Quarian dobbiamo poter contare uno sull'altro per poter sopravvivere: completare il Pellegrinaggio riportando alla Flottiglia dei doni dimostra che siamo in grado di far parte della comunità ed è anche il modo per farsi accettare dal capitano della nave in cui vogliamo servire per la vita. Facciamo in questo modo anche per mantenere il nostro pool genetico vario: per questo non serviamo come adulti sulla stessa nave in cui siamo nati."
"E qualsiasi dono viene accettato?"
"Teoricamente sì... ma ci sono delle forti stigme sociali se si riporta alla flotta un dono di scarso valore." disse Tali, continuando sottovoce. "E la pressione su di me è... notevole."
"Sei speciale?"
"No e tecnicamente, ogni individuo è uguale a bordo della Flottiglia, ma... mio padre è uno dei cinque membri dell'Ammiragliato. La carica non è ereditaria, ma tutti si aspettano che sia all'altezza della sua reputazione. Specialmente mio padre... Keelah, perdonami, devo averti annoiata con le mie chiacchiere: mi succede sempre quando sono nervosa."
"...Shepard lo sa?" l'ultima cosa che Williams voleva era che il comandante fosse gettata in una tempesta politica per aver fatto uccidere la figlia di un ammiraglio Quarian.
"Sì... e vorrei chiederti di non condividere la notizia col resto dell'equipaggio: non voglio essere trattata diversamente."
"...Ti capisco: so qualcosa sull'avere reputazioni familiari difficili. Le mie labbra sono cucite." Williams rimase pensierosa per un attimo: "Vorrei farti una domanda però: non che non apprezzi il voto di fiducia e le confidenze, ma perché io?"
Tali fu indecisa se confessare la verità... ma non le sarebbe stato d'ostacolo in quel caso?
"...Non abbiamo avuto un buon inizio capo Williams... spero che potremo rimediare." rispose infine.
Rivelare che era stata Shepard a consigliarle di fare in quel modo avrebbe probabilmente fatto passare Tali per un'ipocrita agli occhi di Ashley: il capo artigliere ancora non le piaceva completamente, ma come le aveva detto il comandante, qualcuno doveva pure iniziare a seppellire l'ascia di guerra. Un'affascinante modo di dire Umano quello... ma Williams non ebbe modo di risponderle:
"Castor, qui Shepard."
"...La ascoltiamo, signora."
"La costruzione era una posizione avanzata degli ingegneri per i rilevamenti geologici. Abbiamo trovato una vittima al suo interno: ingegnere G. Mendel. Sembra che sia stato torturato a lungo prima di venire giustiziato: ha segni di percosse su tutto il corpo .Probabilmente è stato un gruppetto isolato che ha trovato la stazione durante il rastrellamento iniziale. Intelligence da Pollux?"
"Niente per ora."
"Provate a contattarli: ci servono quelle informazioni. Noi stiamo tornando."
"Ricevuto signora."
 
"Alenko non fa davvero le cose a metà..." disse Shepard, osservando i dati che venivano proiettati sull'HUD dell'IFV.
Il ritorno a Castor era stato fatto letteralmente in un balzo da Garrus e il comandante, che sfruttando la bassa gravità di X57 erano quasi atterrati in braccio a Williams.
Il tenente non si era preso più tempo per niente: sull'HUD del Mako, compariva ora la mappa aggiornata della loro area di intervento sull'asteroide, arricchita da un numero tale di informazioni, che Alenko aveva rubato intercettando le comunicazioni Batarian, da essere a volte perfino superflue.
In breve, i terroristi sull'asteroide li superavano in numero, e anche di molto: sembrava fosse un'intera compagnia di Batarian quella che si era impossessata di X57, terroristi armati fino ai denti, più gli ostaggi che erano stati radunati nella struttura centrale, dove si concentrava anche il grosso delle forze nemiche. Gli ingegneri dell'asteroide non erano nemmeno riusciti a rallentarli quando avevano attaccato: in effetti, non erano nemmeno riusciti ad attivare i droni di sorveglianza e di difesa che l'Alleanza aveva consegnato loro. Fortunatamente per Shepard e la sua squadra però, i Batarian erano terroristi, non militari, e ragionavano di conseguenza: dopo essersi impossessati dell'asteroide, non lo stavano pattugliando, limitandosi ad occuparne le strutture e presidiarle.
Il comandante poteva lavorare con questo:
"Pollux, voglio che raggiungiate la posizione 7 e attiviate tutto il complemento di droni che rimane sull'asteroide. Indirizzateli alla struttura principale e fate in modo che distruggano ogni IFV che i Batarian hanno: voglio che si muovano a piedi da ora in poi. Dopodiché, mandateli in pattugliamento e alla torcia di fusione 2: durante l'attacco dei droni,mentre saranno distratti, voglio che raggiungiate la torcia di fusione 3, mentre noi attaccheremo allo stesso tempo la torcia 1."
"Comandante, siamo solo due..."
"Ah! Non dargli ascolto Shepard: sarà più divertente."
"Ho detto raggiungere, non attaccare: procedete solo se pensate di poterli sopraffare. Dirottate qualche drone sulla torcia 3 se pensate possa esservi utile: la priorità comunque è azzoppare la mobilità dei Batarian su tutto l'asteroide il prima possibile. Contattateci quando avete lanciato i droni, e cominceremo l'attacco."
"Ricevuto comandante. Pollux chiude."
Shepard chiuse a sua volta il collegamento.
"...E adesso signora?"
"Adesso aspettiamo, Williams." disse il comandante rilassandosi, e sprofondando nel suo sedile.
"Tutto qui?"
"Arriverà il momento di sparare e uccidere capo. Solo non ancora: più a lungo i Batarian ignorano la nostra presenza, meglio è per noi. Abbiamo ancora... 3 ore e 24 minuti prima che la rotta di X57 diventi irreversibile. Non c'è ragione di affrettarci per ora."
Vakarian, Williams e Tali si guardarono l'un l'altro: alla fine fu il Turian a parlare.
"Comandante, quante... quante volte ha affrontato missioni del genere?"
"Fermare Batarian? Molte volte. Fermare un asteroide? Prima volta." rispose il comandante.
Shepard si accorse del silenzio che regnava nell'abitacolo del mezzo: probabilmente si stavano chiedendo se fosse pazza.
"...E va bene. Qualcuno fra voi ha un piano migliore del mio?"
Nessuno rispose.
"Lo immaginavo. Rilassatevi: mangiate qualcosa. Dormite se non sapete come passare il tempo: siete tesi come corde di violino. Rischiate di spezzarvi prima di entrare in azione. E se proprio pensate di non riuscire a fare nessuna di queste cose, ho una missione per un volontario idiota."
"Sono quel volontario." rispose subito Williams.
"Sono quel volontario...?"
"...ma'am."
"Liberamente offerto, liberamente scelto..." recitò Shepard. "Ma è vietato farsi scoprire dai Batarian Williams, altrimenti tutto quello che stiamo facendo su X57 va a puttane, e rischiamo sul serio che inceneriscano Terra Nova. Ancora dell'idea?"
"...Aye ma'am." disse Williams deglutendo.
Shepard si tirò a sedere picchiettando la mappa olografica fino a ingrandire un punto quasi al limite della zona d'intervento, pressappoco alla loro stessa latitudine.
"Posizione 6. Sappiamo che c'è un'altra stazione di osservazione avanzata. Ti arrampicherai sulla parete di questa valle e procederai restando fuori vista dai Batarian fino a raggiungerla." ordinò il comandante, tracciando un complesso e tortuoso itinerario: dovevano essere almeno 12 chilometri da percorrere fra roccia e strapiombi.
"...Sarai il nostro scout avanzato: a metà strada dovresti avere una vista panoramica sulla torcia di fusione 1. Voglio che tu faccia rapporto. Poi continuerai fino alla posizione 6: spero tu sia più fortunata di me e Vakarian e trovi qualche superstite. Sarai da sola Williams, e non potremo venire a prenderti se dovessi incontrare resistenza: dovrai essere scaltra. Ancora dell'idea?"
Williams ci pensò attentamente: l'idea di restare in quello spazio angusto a preoccuparsi le riusciva insopportabile.
"Come fatto signora." disse la donna preparandosi e uscendo dall'IFV.
"Buona fortuna Williams." rispose il comandante sprofondando di nuovo nel sul sedile e allungando i piedi sul posto lasciato libero dal capo artigliere.
Fu solo dopo diversi minuti che Garrus non riuscì a stare più a lungo in silenzio:
"Sarei dovuto andare con lei."
"Prendere le torce di fusione ha la priorità, Garrus. E per quanto io possa armarvi, corazzarvi e comandarvi al massimo delle mie capacità, non vi terrò la mano in missione. Se Williams ha voglia di mettersi alla prova, non glielo impedirò di certo."
"...Lo ammetto Shepard: non riesco a capire se la sua sia negligenza o genialità."
"Immagino che lo saprai presto." cantilenò Shepard.
"Vero... a proposito, volevo ringraziarla per avermi voluto a bordo della Normandy. Sapevo che lavorare con uno Spettro sarebbe stato meglio della vita a C-Sec."
"Lo sapevi? Hai già lavorato con uno Spettro?"
"Beh no... ma so come sono. Voi Spettri vi fate da soli le regole e siete liberi di gestire la situazione come meglio credete. Al C-Sec eravamo sepolti dalle scartoffie e avevamo sempre i burocrati alle costole."
"La maggior parte delle volte Vakarian, le regole hanno una ragione d'essere..." aveva per caso trovato il primo Turian anarchico della Galassia?
"Forse... ma a volte mi sembrava quasi che le regole esistessero solo per impedirmi di fare il mio lavoro." rispose Garrus amareggiato: "Se sto indagando su un sospettato, non dovrebbe essere importante come lo faccio, se alla fine riesco ad incastrarlo. Ma C-Sec voleva che le cose fossero fatte in un certo modo: procedure e protocolli prima di tutto... credo sia per questo che mi sono unito alla Normandy."
"Mmhh... quindi hai mollato perché non ti piaceva il modo in cui facevano le cose?"
"C'è più di questo." si affrettò ad aggiungere Vakarian e il sottotono metallico della sua voce si accentuò davvero molto: la sua spiegazione era stata un po' troppo superficiale.
"...All'inizio non era male, ma a mano a mano che salivo nei ranghi sono stato costretto a confrontarmi con sempre più burocrazia. Il modo in cui hanno ignorato Saren è stato davvero troppo: il classico sorso che fa ubriacare il Primarca..."
Né Shepard né Tali dovettero chiedere cosa significasse quell'espressione: la goccia che fa traboccare il vaso, la scoria che blocca il condotto... ogni specie aveva la sua.
"...Mi è dispiaciuto andarmene, ma non c'era altra scelta."
"Spero che tu abbia fatto quella giusta, Garrus: non vorrei dovessi pentirtene quando sarà troppo tardi."
"In verità è anche per questo che mi sono unito a lei, comandante: è un modo per me di vedere come le cose vengono fatte fuori dalla Cittadella, e lontano dal C-Sec. In ogni caso, ho intenzione di trarne il massimo. E chissà? Senza tutta quella burocrazia potrei riuscire finalmente a fare le cose a modo mio..."
"Fino a quando i tuoi metodi non mettono in pericolo innocenti e non mi impediscono di fare il mio lavoro, non ho problemi Garrus. Ma niente cazzate: o ti rispedisco sulla Cittadella con un calcio FTL."
"Questo vorrei vederlo." interloquì Tali.
"Comunque... se la burocrazia ti dava così fastidio Garrus, perché ti sei unito a C-Sec? Saresti potuto rimanere nei ranghi dell'esercito Turian: non che non lo apprezzi, ma sto cercando di capire per quale fortunata coincidenza ci siamo incontrati."
"Per diverse ragioni immagino... come molti altri ufficiali volevo combattere le ingiustizie e proteggere le persone. Le legioni di Palaven non offrono questo tipo di possibilità... e immagino che anche mio padre abbia avuto qualcosa a che fare con la mia decisione: era un agente C-Sec, uno dei migliori. Sono cresciuto ascoltando le sue imprese e vedendo le fotografie dopo un grosso arresto."
"Quindi sei cresciuto lontano da tuo padre?"
"...Sì. Veniva a casa per le festività, una decina di volte l'anno: sono molto più unito a mia madre e mia sorella... Mio padre non ha preso bene le mie dimissioni..." aggiunse sovrappensiero Garrus.
"Non è orgoglioso di quello che stai facendo? Dare la caccia ad uno Spettro rinnegato Turian?" chiese Tali.
"Mio padre è un agente C-Sec fino al midollo. Pensa sempre che le cose vadano fatte secondo le regole, o non vadano fatte. Crede che sia stato troppo avventato, troppo impaziente ad andarmene: è convinto che possa diventare come Saren... ma questa volta non mi ha fermato."
"Questa volta?"
"...Quando ero più giovane io, assieme ad un altro migliaio di reclute Turian, sono stato preso in considerazione per essere addestrato a diventare un possibile candidato Spettro. Avrei potuto ricevere un addestramento speciale, ma a mio padre l'idea non piaceva. Lui disprezza gli Spettri: odia l'idea di qualcuno con un potere illimitato su cui le sue regole non abbiano effetto. Non gli piaceresti comandante, senza offesa."
"Nessuna offesa: posso sopravvivere senza piacere ad un agente C-Sec. E per quanto comprenda le sue preoccupazioni, non le condivido. Le sue ragioni sono fondate, ma gli Spettri sono necessari. E lo dico mentre stiamo dando la caccia ad uno di essi: regole e protocolli sono importanti il più delle volte, ma di tanto in tanto, qualcuno deve sporcarsi le mani perché quelle degli altri restino pulite. E se devo scegliere, preferisco essere quella che si sporca le mani, piuttosto che stare tra coloro che rimangono schiavi della loro impotenza..."
"Concordo, comandante."
"...Garrus?"
"Si, Shepard?"
"Ricorda però che non c'è bisogno di infrangere una regola solo perché hai il potere di farla franca: per citare una massima di uno scrittore e filosofo umano di cinque secoli fa, con grandi poteri, giungono grandi responsabilità... ora che ci penso, è diventata anche una massima di cultura popolare."
"Io... io ci penserò su comandante."
"...Siete davvero una strana specie voi Umani."
"Ed è una cosa buona o cattiva, Tali? Anzi... per la verità, l'unica domanda di cui mi interessa sapere la risposta è: siamo noiosi? E la risposta che voglio sentire è no."
Tali rise.
 
Wrex si stava annoiando. Ad un punto tale che forse avrebbe fatto qualcosa di stupido pur di infrangere quell'insopportabile monotonia.
Pollux stava volando. O per meglio dire, planava sulla superficie di X57: Alenko aveva fatto calcolare al computer di bordo un vettore che avrebbe portato l'IFV con loro a bordo proprio a ridosso della posizione 7, la stazione avanzata da cui avrebbero potuto attivare i droni. Ridurre la massa del veicolo per saltare dalla cima del rilievo e calcolare la spinta necessaria a raggiungere il loro obbiettivo era stato abile, ma il panorama che i sensori trasmettevano loro lo aveva annoiato in fretta. O forse era l'obbligo di restare immobili il più possibile: anche lievi movimenti all'interno del mezzo avrebbero cambiato il loro assetto di volo, complicando la loro rotta.
Come facesse l'Umano a non uscire dalla sua corazza per la noia era un mistero per Wrex: apparentemente, Alenko sembrava appagato dal continuare ad intercettare le trasmissioni Batarian e inviare pacchetti dati alla Normandy. Fossero stati interessanti o almeno nuovi... ma ormai sapevano tutto quello che era necessario sui terroristi che avevano preso l'asteroide, e ancora i Batarian non avevano la minima idea che stessero arrivando. Idioti, troppo sicuri di sé: Wrex dubitava che uno solo tra loro avesse mai avuto un solo pensiero originale: in effetti, gli unici che sembravano avere abbastanza cervello per dare ordini erano il capo e il suo vice.
Balak Ka'hairal era un vero xenofobo Batarian, come Wrex ne aveva incontrati, e uccisi, pochi: riusciva a sputare nazionalismo perfino dando ordini. In fondo comunque ancora noioso per il Krogan. L'unico che lo incuriosisse davvero era il secondo in comando, Charn qualcosa, che sembrava avesse un po' di cervello: si era costruito una fortezza nella torcia di fusione 2, una specie di centro di comando avanzato, da cui sovrintendeva il resto delle truppe. Quel bastardo era furbo, ma troppo intimorito da Balak per dare ordini al posto suo...
Al diavolo: i Krogan non erano fatti per stare seduti e planare.
"Alenko."
"Wrex?"
"Vado in esplorazione." e detto questo, il Krogan aprì il portello del mezzo e si lasciò scivolare fuori: erano quasi a metà strada, proprio vicino alla torcia di fusione 3.
Niente di male nel completare una perlustrazione, no? E aveva preso qualche esplosivo solo nel caso dovesse servire... e l'Umano non aveva di certo bisogno di lui per attivare i droni o tenere sotto controllo le comunicazioni.
In ogni caso, la stazione dati era già stata minata: se avessero provato a riprendersela, i Batarian avrebbero ricevuto una bella sorpresa...
Le maledizioni del tenente furono zittite presto quando Wrex chiuse il circuito radio, lasciando che la leggera spinta che si era dato uscendo dal mezzo corazzato lo portasse lontano da Pollux. Galleggiare a mezz'aria come nell'uovo non si addiceva a lui però: Wrex estrasse il suo fucile, puntandolo verso l'alto e sparando nel silenzio. Il rinculo lo portò subito a terra: ora sì che si ragionava. Strisciando coi piedi sulla roccia e la ghiaia, Wrex rinfoderò lo shotgun ed impugnò il fucile d'assalto, avanzando lentamente verso la torcia a fusione: ne vedeva già la fiammata, più in basso rispetto a lui. Un'enorme vampata verso il cielo: finalmente qualcosa di meno noioso.
 
Issarsi su delle pareti rocciose con solo lo 0,01% della gravità normale indossando un esoscheletro da combattimento era più complicato che faticoso. Williams aveva compreso subito che doveva dosare la sua forza, o il suo esoscheletro le avrebbe fatto raggiungere la velocità di fuga dall'asteroide, e quello sarebbe stato piuttosto imbarazzante: chiedere alla Normandy di salvarla mentre galleggiava come una luna...
Era riuscita a raggiungere la cima della parete rocciosa, centellinando molto lo slancio che la sua mente le suggeriva, ma muoversi in orizzontale a quell'altezza sarebbe stato ancora più difficile. Sarebbe stato un pericoloso gioco di equilibrio e coraggio, per evitare le forre e i precipizi ed individuare a occhio i giusti appoggi da cui darsi la spinta: cadere non l'avrebbe uccisa, ma Williams avrebbe avuto tutto il tempo di pentirsene.
Il capo artigliere si diede lo slancio, forzandosi di impedire alle gambe di scalciare: atterrò a quattro zampe ad oltre 100 metri di distanza. La grazia non era mai stata il suo forte, questo doveva riconoscerlo, ma almeno era arrivata dove voleva, e con la sua corazza completamente nera, era quasi impossibile che qualcuno l'avesse vista.
Attaccati ai vari magneti della sua corazza, Williams portava con sé un piccolo arsenale: per la verità, la serie HMW completa, mentre il resto della squadra di Castor aveva lasciato almeno un'arma a bordo (La Quarian addirittura si accontentava solo di shotgun e pistola). Una scelta naturale per lei, visto che di tutto l'equipaggio della Normandy Williams era l'unica che sapesse solo sparare: tra i biotici e tecnici della squadra, il capo artigliere era l'unico marine senza altri talenti particolari oltre a quello di saper mettere una palla in culo ad una pulce a duecento metri.
Soffriva di un complesso di inferiorità nei confronti del resto della squadra? Probabilmente sì. Avrebbe lasciato al suo complesso di paralizzarla? Certo che no. Era per questo che si era offerta volontaria per arrampicarsi stupidamente sulle rocce da sola? Anche. C'erano altri motivi...
Williams allungò la mano per prendere il suo HMWSR: i sensori nella corazza registrarono il gesto e il calcio del fucile si dispiegò automaticamente, perché potesse afferrarlo con comodo. Non appena lo ebbe in mano, i magneti sulla schiena si disinserirono e Williams se lo fece ruotare sulla spalla, in un gesto ormai automatico: quando avvicinò l'elmetto al fucile, il mirino si era già dispiegato da solo, assieme alla canna telescopica: l'arma si era preparata a sparare in meno di un secondo.
Miracoli della tecnologia moderna.
Dalla sua posizione in cima al crinale, la torcia a fusione brillava sotto di lei come un piccolo sole: i sistemi del suo casco avevano già ridotto automaticamente la luminosità, perché non fosse accecata e potesse osservarlo meglio.
Il reattore sotto di lei era fondamentalmente un enorme motore a razzo, abbastanza imponente da poter spostare assieme agli altri due l'asteroide. La sua fiammata blu e gialla, alimentata probabilmente da un reattore nucleare di dimensioni titaniche, partiva da una struttura ancorata e quasi certamente scavata, nella roccia dell'asteroide. L'ingresso era poco distante dalla fiammata e la marine lo individuò facilmente: un garage e una tettoia di metallo con un mezzo parcheggiato di fronte. Nel mirino del suo fucile, Williams scandagliò l'area, notando tanti utili dettagli: il mezzo parcheggiato fuori era Batarian, ma privo di armi. Probabilmente un semplice trasporto truppe e difficilmente qualcuno era rimasto al suo interno. I terroristi dovevano fare affidamento sulla loro astronave d'appoggio per avvisarli di eventuali pericoli, ma quella strategia si rivelava inutile con la Normandy: la loro nave era invisibile ai sensori. Quando fosse giunto il segnale di attacco, Joker avrebbe tagliato loro le ali e Shepard si sarebbe occupata dei Batarian personalmente.
Williams scandagliò ancora l'ingresso: non avevano nessuno all'esterno di vedetta. Peccato: la marine avrebbe potuto fantasticare se piazzare una pallottola da quella distanza...
Invece, il capo artigliere inviò i dati raccolti a Castor, ricevendo in risposta dei clic di conferma dalla radio: difficilmente i Batarian avrebbero potuto intercettarli, ma non valeva la pena rischiare, specie perché non si poteva mai sapere se qualche gadget Salarian fosse finito sul mercato nero; anche se da quello che vedeva dal loro mezzo, piuttosto vecchio, Williams dubitava che i Batarian fossero ben equipaggiati: meglio per la sua squadra in fondo.
Williams riagganciò il fucile sulla schiena, ricominciando a muoversi: era solo a metà strada dalla stazione avanzata che era il suo obbiettivo, e avrebbe dovuto scendere molto per evitare che la fiammata della torcia a fusione la spazzasse via, ma almeno, sull'altro lato del crinale, sarebbe stata impossibile da individuare.
 
Alenko era piuttosto... irritato dall'iniziativa di Wrex. Non avere più il Krogan vicino era tranquillizzante, ma se avesse mandato all'aria la missione per quel colpo di testa, Kaidan gli avrebbe personalmente sparato: aveva già informato Shepard ovviamente, cercando di suonare come se non stesse facendo rapporto per un errore. Wrex era sua responsabilità per quella missione, e ciò significava che le stronzate dell'alieno erano anche le sue...
Quando il Krogan si era spinto fuori dall'IFV era già troppo tardi: non aveva neanche avuto tempo di tirarlo a bordo con i suoi poteri biotici, dato che l'assetto del mezzo era stato compromesso e il tenente aveva dovuto impedire che si ribaltasse in volo. Un quarto di tonnellata che si spinge via da te fa strane cose se stai volando nello spazio per inerzia...
E ovviamente Wrex aveva chiuso la radio: Alenko stava provando a contattarlo ogni 30 secondi, ma il Krogan ancora rifiutava di rispondere. Maledetti mercenari...
Almeno era in vista del complesso: una piccola stazione in mezzo al niente, quasi sull'altro emisfero dell'asteroide. Da quella posizione, Alenko poté perfettamente vedere Terra Nova: il pianeta era un po' troppo vicino e un po' troppo simile alla Terra perché quella vista gli fosse di conforto.
Avevano ancora tempo, ma era questione di ore.
Pollux toccò terra che le sue ruote già giravano, e Alenko premette l'acceleratore a fondo. Senza il Krogan a gestire le armi del mezzo aveva solo i sensori, ma non gli servirono per individuare il corpo riverso quasi all'entrata della stazione. Kaidan parcheggiò l'IFV vicino al cadavere, perché li coprisse entrambi con la sua mole: il tenente si accorse subito che era stato Umano, e che non c'era niente più niente che potesse fare per lui.
Attivando l'omnitool del cadavere, Alenko seppe il suo nome e la sua mansione: G. Montoya, che come lui aveva cercato di attivare i droni di sicurezza, arrivando fino a lì a piedi. il capo della sicurezza di X57 era stato ucciso da un fucile di precisione di grosso calibro: il retro del suo casco mancava completamente.
Alenko aveva già visto cose del genere: era un gioco sadico, in cui un cecchino lasciava ad un bersaglio più vantaggio possibile prima di colpirlo. Era questo il motivo per cui Montoya era arrivato così vicino alla stazione: chi l'aveva ucciso voleva che si sentisse in salvo e al sicuro, pieno di speranza, prima di freddarlo. Al punto, che non avevano cercato nemmeno di recuperare qualcosa da suo equipaggiamento: Alenko trovò perfino i codici per attivare i droni e ciò significava che non avrebbe dovuto hackerare il sistema.
"Alenko." sputò la sua radio.
Il tenente contemplò seriamente la possibilità di non rispondere:
"...Sono davanti alla torcia di fusione 3. Nessun Batarian di pattuglia. Ah! Stupidi idioti. Se non ricevo risposta attacco..."
"...Negativo Wrex. Sono alla stazione di controllo: 2 minuti per attivare i droni di sorveglianza e per raggiungerti." maledetta lucertola troppo cresciuta: sapeva esattamente come obbligarlo a fare quello che voleva.
"Lo so. È l'unico motivo per cui hai smesso di provare a contattarmi via radio."
"Avrei potuto essere morto..."
"In un IFV? Non credo. Sbrigati. Voglio mettere fine a questa attesa." poi Wrex chiuse di nuovo la comunicazione.
Alenko inspirò profondamente e urlò ogni oscenità che gli venne in mente.
 
"Shepard, qui Alenko."
"Ti ascoltiamo."
"Droni programmati e pronti al via al suo comando. Ho criptato i loro sistemi perché solamente la nostra squadra possa usarli. A quanto pare però i Batarian hanno preso il controllo di quelli all'interno delle strutture e non posso resettarli da qui: si trovano su una rete separata. Ho anche trovato il capo della sicurezza dell'asteroide. Non ce l'ha fatta."
"...I loro droni saranno un problema?"
"Difficilmente: penso siano al massimo un paio per ogni torcia a fusione ed una mezza dozzina nella struttura centrale."
"E noi quanti ne abbiamo?"
"Una trentina."
"Bel lavoro. Wrex è ancora in avanscoperta alla torcia numero 3?"
"...Sì signora."
"Molto bene. Modifichiamo il piano allora: dopo aver colpito i loro mezzi alla struttura centrale, mantieni mezzo stormo in pattugliamento. Non voglio che escano da lì. Invia l'altra metà a presidiare l'esterno della torcia di fusione 2. Ci hanno regalato il campo, facciamo in modo che non lo riprendano. Attivali e raggiungi Wrex: qualcosa mi dice che stia smaniando di entrare in azione."
"A dir poco comandante."
"Shepard chiude." disse lo Spettro armeggiando sui comandi e riportando in vita il mezzo.
"Tempo di entrare in azione?" chiese Vakarian, ma il comandante non gli rispose, aprendo un canale radio con Williams:
"Ashley? Come vanno le cose laggiù?"
"Ho raggiunto la posizione Shepard. Una vittima, nessun superstite. La dottoressa Hymes. Hanno fatto saltare le porte della stazione con degli esplosivi e l'hanno lasciata soffocare."
C'era stanchezza e rabbia nella voce della marine e il comandante sospirò a sua volta: a quanto pare i Batarian avevano catturato o ucciso ogni Umano sull'asteroide. Almeno in quello erano stati assai precisi:
"Rendezvous alla torcia a fusione 1 Williams. Noi ti precederemo."
"Aye aye ma'am."
"Ora è il momento di entrare in azione." ringhiò lo Spettro chiudendo la comunicazione.


Cliffhanger, questo abusato escamotage...
L'unica ragione per cui lo sto usando è praticità: ho dovuto spezzare in due questo capitolo in particolare quando, complessivamente, si avvicinava più alle 50 pagine che alle 40... e dato che non voglio male a chi legge questo racconto (peace&love a voi tutti), ho deciso di alleggerire la quantità. Come farei con una barretta kit&kat (pessima battuta, me ne rendo conto).
Spero che almeno vi sia paciuto e che vogliate condividere le vostre impressioni in recensioni ;).
A presto!


  
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