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Autore: Nuel    18/05/2015    6 recensioni
Ormai promessa ufficialmente a Draco, Asteria decide di affrontare Harry Potter. Conosce la relazione intercorsa tra i due uomini e, pur di non perdere l'uomo che ama, è disposta a lasciare uno spiraglio aperto per il suo amante.
[Spin-off di "Educazione sentimentale"]
♣ Questa fanfiction si è classificata seconda al contest "Satura lanx" indetto da LadyRiddle sul forum di EFP.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Astoria Greengrass, Harry Potter | Coppie: Draco/Astoria, Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Fata Morgana




I bambini credono che, se desiderano fortissimamente qualcosa, quella finirà per avverarsi.
    Crescendo, imparano che i sogni non si avverano quasi mai.
    Asteria Greengrass, a Serpeverde, aveva imparato che… il fine giustifica i mezzi. Specialmente se in ballo ci sono i propri sogni.
    Niente è mai troppo, se conosci le regole del gioco, se hai il coraggio di sfidare la sorte e se la fortuna ti assiste… Alla fine è tutto lì: essere convinti.


 
« Posso sedermi al suo tavolo, signor Potter? » Aveva rotto gli indugi così, e solo Morgana sapeva quanto le fosse costato, ma Asteria Greengrass era una giovane strega determinata. Aveva sfoggiato un sorriso cortese, se lo era cucito sulle labbra anche se non aveva nessuna voglia di sorridere, mentre guardava l'espressione smarrita del Prescelto. Aveva approfittato della sua esitazione e si era seduta al suo tavolo, in quella piccola caffetteria poco lontana dal Ministero, in un anonimo giovedì di fine mese.
    Aveva indossato un vestito color glicine e, prima di uscire, si era guardata allo specchio, cercandosi senza riconoscersi, la mente piena degli accadimenti delle ultime settimane, chiedendosi se, una parte di lei, non l'avesse sempre saputo, pur non volendo vederlo. Draco amava Harry Potter.
    Era andato tutto bene fino a quando Draco aveva creduto di non avere alcuna possibilità, ma poi… poi era capitato quello che nessuno si era aspettato. Forse era stata colpa della magia, delle bacchette, degli eventi, di quello che avevano condiviso, chissà… Non aveva importanza cosa fosse perché non cambiava il risultato: Harry Potter amava Draco e tutto era diventato complicato.
    Non era stato facile, per lei, ma aveva preso una decisione. Per Draco, si era detta, perché soffriva: solo pochi giorni prima le foto del loro fidanzamento erano finite sulle pagine patinate del Settimanale delle Streghe e sulla Gazzetta del Profeta e, poco a poco, Asteria aveva visto l'entusiasmo di Draco svanire. I suoi occhi in tempesta si facevano vaghi ogni volta che le sfioravano e lei sapeva che lui si chiedeva come avesse reagito Potter alla loro vista.
    Sapeva anche cos'era successo poi, quando Potter l'aveva affrontato, strappando Draco dal suo limbo di comoda disperazione. Potter non era come loro. Asteria aveva guardato Draco negli occhi e aveva capito.
    Lei era stata cresciuta per essere la moglie perfetta di un Purosangue e Draco era un Purosangue allevato per continuare una genealogia millenaria e si erano accettati, dandosi quella consolazione silenziosa che la reciproca comprensione concede. Avevano dato le proprie vite per scontate in un mondo che aveva smesso di esistere con la caduta di Voldemort o, forse, prima ancora, quando Draco era stato coinvolto nella guerra. Nessuno avrebbe mai chiesto loro se si amavano o se fossero felici e andava bene così: nessuno avrebbe creduto che lo fossero o che lo fossero stati.
    « Non credo sia il caso! » riuscì a dire qualche momento dopo Harry Potter, pronto a scappare con la coda tra le gambe, strappandola alle mille immagini di quei giorni che si affollavano nella sua mente, ma Asteria non poteva permetterglielo. Non era andata sin lì, con i piedi pesanti come macigni e il cuore stretto, essiccato come un'albicocca, perché il signor Potter le voltasse le spalle. L'aveva osservato per un po' dalla vetrata del locale, tormentando un fazzoletto immacolato con dita nervose, cercando in quell'uomo il ragazzo che avevano preso in giro a scuola, l'acerrimo rivale di Draco, il nemico del Signore Oscuro. L'aveva osservato perché avrebbe voluto amarlo e non odiarlo come faceva. Sarebbe stato più facile.
    « Io invece credo che dovremmo parlare, signor Potter. Lei ed io. Senza Draco » disse con tono asciutto, fermo, certa che sarebbe bastato fare il nome dell'uomo che entrambi amavano per fermare l'ex Grifondoro.
    Harry, infatti, rimase seduto, rigido ed a disagio, guardandola con gli occhi carichi di sofferenza. Asteria sperò che non fossero lo specchio dei propri.
    « L’ascolto » disse Harry, il tono duro che non sembrava il suo e Asteria sentì la propria sicurezza vacillare. All'improvviso non era più sicura di quello che voleva dire, del motivo per cui l'aveva cercato. Avrebbe voluto piangere, gridargli di sparire, di andarsene all'Inferno; quell'uomo le aveva già preso tanto: aveva sconfitto Voldemort, aveva gettato nel fango tanti Purosangue, aveva calpestato la sua dignità e… voleva portarle via Draco, il suo Draco.
    Era quello il motivo per cui lo stava facendo: il suo Draco. Inclinò appena il capo, prendendo tra i denti il labbro inferiore per un momento, raccolse di nuovo il coraggio e prese fiato per assicurarsi che la voce non la tradisse, che la maschera fosse ancora al posto giusto.
    « Perché ha deciso di lasciarlo? » Vide Harry sgranare gli occhi e boccheggiare prima di risponderle.
    « Siete fidanzati! Dovrebbe esserne... »
    « Grata? Felice? » lo incalzò. « Crede che lui lo sia? »
    « Lei dovrebbe esserlo ».
    « Potrei essere felice se lo fosse lui ». Ecco, l'aveva detto: l'altro succo della questione, quello che veniva anche prima dell'amor proprio. La felicità di Draco. Che donna egoista era, si schernì da sola: era disposta a tutto per essere l'artefice della felicità dell'uomo che amava. Voleva che Draco le dovesse almeno questo. Draco sarebbe stato per sempre in debito con lei. Le avrebbe donato tutto quello che avrebbe desiderato, anche se lei avrebbe potuto acquistarlo da sé. Erano ricchi i Greengrass, ma lei gli avrebbe permesso di sdebitarsi per tutta la vita.
    « Quello che dice non ha senso! Preferirebbe che io mi mettessi tra di voi? Perché sta con lui? »
    « Crede che starei con un ex Mangiamorte se non lo amassi? »
    Harry ammutolì di nuovo, prima di replicare: « No. Credo di no ».
    « Lei ha vinto la guerra, signor Potter. Non ha idea di cosa significhi essere stati dalla parte sbagliata, dalla parte degli sconfitti. Affrontare un processo, vedere il proprio nome finire nel fango.
Non succede agli eroi come lei ». In quel momento le sembrò che il cuore tornasse a gonfiarlesi nel petto: lei avrebbe messo al mondo i figli di Draco, lei gli sarebbe stata accanto sempre, lei sarebbe stata, in un certo qual modo, più importante dell'eroe. Draco avrebbe sposato lei.
    Harry la fissava in silenzio, così Asteria prese coraggio, ebbra di una strana euforia che nasceva dal dolore, dall'orgoglio di essere sopravvissuta al dolore, e andò avanti: « Draco ha deciso di riprendere in mano la propria vita, di fare quello per cui è nato, e riesce ad immaginare quale arma sia il suo passato per qualunque avversario politico o giornalista col desiderio di fare uno scoop? Quante volte Draco dovrà rivivere il passato e giustificarsi ancora?
    « Io sarò al suo fianco, signor Potter » fece una pausa, per un attimo, la portata di quello che aveva detto le fece girare la testa: lei sarebbe stata al fianco di Draco, nel bene e nel male, in salute e in malattia, in ricchezza… Le parole successive le costarono fatica, ma non per quello che avrebbe potuto sembrare. Un brivido le percorse la schiena e le fece tremare le labbra. « Dovrebbe esserci anche lei » gli disse, consapevole di essere la più forte. Lei era più forte di Harry Potter.
    « Perché? Non posso credere che le faccia piacere saperlo tra le braccia di qualcun altro ».
    « Sono giovane, non stupida, signor Potter ». Il tono di Asteria era cambiato, non c’era più ombra di insicurezza o di falsa gentilezza: lo smarrimento negli occhi di quell'uomo che le stava di fronte le aveva fatto acquistare fiducia. « I matrimoni non sono sempre idilli senza fine. Vanno incontro a fasi alterne e ci saranno giorni in cui Draco ed io litigheremo. Ci saranno persino momenti in cui penseremo di lasciarci. Potrebbero esserci giorni in cui lui mi odierà o io odierò lui e avremo bisogno di qualcuno che ci sostenga.
    « Prima o poi Draco uscirà di casa sbattendo la porta oppure raccontandomi che va da un amico o a vedere una partita di Quidditch, mentre finirà tra le braccia di qualcun altro. Qualcuno che non conosco, che potrebbe essere un suo nemico. Qualcuno che potrebbe approfittare di un suo attimo di debolezza o non conoscere il significato della discrezione.
    « Sapere che può contare sulla compagnia e sul sostegno di qualcuno che lo ama è ben diverso. Saprei dove cercarlo se ne avessi bisogno. Non dovremmo diventare amici, signor Potter, ma avremmo in comune quanto basta per tollerarci a vicenda: il bene di Draco. Per questo potrei anche fingere di non sapere come trascorre un paio di fine settimana al mese o frequentare un club di lettura una sera alla settimana, lasciandolo libero di coltivare i suoi interessi mentre io coltivo i miei.
    « Inoltre, signor Potter, non sarebbe lei a mettersi in mezzo nel mio matrimonio, ma sarei io a darle il permesso di farlo ».
    Harry aveva ascoltato ogni parola, sembrava colpito, ma poi scosse il capo e Asteria fu sicura di quello che avrebbe detto.
    « Comincio a capire perché si sia innamorato di lei, signorina Greengrass... però io non sono così. Io non riuscirei ad accontentarmi di una sera a settimana e due week end al mese. Se mi trovassi al suo posto, non riuscirei a dividerlo con qualcun altro ».
    Asteria scrollò le spalle. « Lei e Draco siete degli idealisti, è per questo che avete bisogno di donne come me » si interruppe quando lo vide aprire la bocca per replicare, chiedendogli con un cenno di lasciarla prima finire. « Lei vorrebbe un amore perfetto ed eterno, probabilmente, signor Potter, ma dovrebbe saperlo che l’eternità e la perfezione non sono di questo mondo. Io preferisco amare un uomo reale, con le sue debolezze ed i suoi difetti e cercare di tenermelo più a lungo che posso.
    « La invito comunque a rifletterci ancora prima di prendere la sua decisione, signor Potter: vale davvero la pena di rinunciare alla persona che si ama per paura di soffrire un po’? »
    Lo osservò: il viso di Harry Potter, quegli occhi verde chiaro dietro le lenti rotonde che li ingrandivano, tradiva i suoi pensieri, il suo tormento. Non c'era nessuna maschera cucita ad arte sul volto dell'uomo e Asteria riuscì persino a provare un po' di pena per lui. Aprì la borsetta e ne trasse una fiala anonima con un liquido trasparente all’interno e la protese verso il suo rivale, il suo alleato. L'aveva mesciuta da sé, era sempre stata brava in Pozioni e quella era una pozione rara e pericolosa, capace di rivelare quello che non si desiderava scoprire, di porre fine alle illusioni e smascherare scomode verità.
    La verità di Asteria era che amava Draco. « La prenda e se quello che sentirà non sarà Draco, allora volti pagina e non ci pensi più ».
    Harry allungò una mano, incerto, prendendo la fiala. « Cos’è? »
    « Acqua di luna, uova di Ashwinder, petali di rosa e peperoncino in polvere ».
    Harry sgranò gli occhi. « Amortentia! »
    Asteria scrollò di nuovo le spalle, non era un gesto elegante, ma poteva concedersi un piccolo strappo all'etichetta, tanto più che Potter non l'avrebbe inteso come un gesto ineducato. « Davvero? L’Amortentia è illegale, signor Potter. Gli ingredienti no » gli sorrise, stanca, ma decisa a non mostrarlo, e si alzò con calma dalla sedia. « Allora, addio. Qualunque sarà la sua decisione, non credo sarà necessario incontrarci ancora ». Gli voltò le spalle, contando mentalmente ogni passo che la allontanava da lui, da quel posto, prima di lasciar sciogliere la maschera di cera.
    D'un tratto, mentre varcava la porta della caffetteria, il suo volto perse il sorriso; le notti insonni, passate a piangere e tormentarsi affiorarono sotto il trucco e le piccole magie estetiche. Era una donna fortunata, doveva ricordarselo, anche quando non era facile. In fondo, lei amava Draco e Draco amava lei, anche se solo con mezzo cuore: le era andata bene, avrebbe potuto essere promessa a qualcuno che nemmeno ce l'aveva, un cuore. Nella vita a volte è necessario saper lottare, non solo senza paura, ma anche senza speranza. Lei, almeno, una speranza ce l'aveva o, forse, era un'illusione. Sorrise mesta all'idea che, a volte, illusioni e speranze siano un po' la stessa cosa.
    

 
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Note
 
1. Il vestito scelto da Asteria per andare ad incontrare Harry è color glicine, ossia lilla; la simboleggia del glicine è cambiata nel corso del tempo: la sua invasività e la tendenza ad avvilupparsi e propagarsi con estremo vigore, in epoca vittoriana era presa come una sorta di monito contro l'amore ossessivo e passionale, caratterizzato da una forte dipendenza, che tende a diventare soffocante; ma, era anche simbolo di immortalità a causa della sua elevata resistenza che può arrivare anche a superare il secolo di vita. Nella simbologia moderna, invece, simboleggia una richiesta di scuse o un semplice e modesto ringraziamento. Dei vari significati che ha assunto nel corso della storia, soprattutto nel lontano oriente, il significato che il dono del glicine ha conservato è quello di segno di disponibilità ed anche prova di amicizia. Il glicine rappresenta la fiducia donata ad un amico e il sentimento puro che si nutre nonostante tutto, nel rapporto d'amicizia.
2. Il color lilla rappresenta un amore sincero e privo di interessi, anche se diretto semplicemente ad amici.
3. Fata Morgana è il nome di un miraggio, un'illusione ottica [qui]. Il titolo è quindi riferito alla speranza o, se vogliamo, all'illusione amorosa di Asteria.
Nella letteratura, però, Morgana è anche la madre di Mordred, il vero erede di Re Artù, concepito durante le nozze sacre tra fratello e sorella, e Asteria, compagna di Draco, genererà Scorpius, legittimo erede dei Malfoy.
4. Questa OS completa “Educazione sentimentale” con l'unico pov che mancava all'appello, quello di Asteria.
L'episodio qui raccontato coincide col capitolo 24 del pov di Harry, dal titolo “Amortentia” e pubblicato su Nocturne Alley.
Nel capitolo in questione è riportata la nota:
“Il comportamento di Asteria potrebbe stupire qualcuno, ma ci sono dei precedenti illustri.
Ad esempio, l’imperatrice Sissi: “Per essere più libera dal marito e allo stesso tempo per attenuare i sensi di colpa per il fatto di trascurarlo Elisabetta gli aveva persino procurato un'amante, Katarina Schratt. La Schratt, attrice del teatro di corte, che aveva un carattere diametralmente opposto a quello di Elisabetta accettava volentieri questo ruolo (tra l'altro molto ben retribuito) e fu amica e amante di Francesco Giuseppe per molti decenni, anche dopo la morte di Elisabetta nel 1898.” [Fonte: qui]
Per saperne di più sulla signora: qui
5. questa ff si è classificata seconda al "Contest Satura Lanx" indetto da LadyRiddle sul forum di EFP. Ha partecipato con gli elementi: Trama 27 [Astoria/Draco Draco/X → Ambientazione: post guerra, Draco s'innamora di (X) ma sta per sposate Astoria/è sposato con Astroria. Astoria, per tenersi il futuro marito/il marito, non solleva obbiezioni, purché la relazione rimanga segreta.
Obbligo: il Pov deve essere esclusivamente di Astoria che deve incontrare il personaggio X
Il personaggio X deve mantenersi quando più Ic possibile. (bonus scelta +1) ]
+ propt "Pozione" + Spin off + citazione 3 [Nella vita a volte è necessario saper lottare, non solo senza paura, ma anche senza speranza. - Sandro Pertini]


Come sempre, vi do appuntamento sulla mia pagina FB! ^^
   
 
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