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Autore: Trizia_B    18/05/2015    0 recensioni
È strano come le cose cambino, come in un battito di ciglia tutto quello che ti circonda possa mutare, scomparire, evolvere davanti ai tuoi occhi.
Tutte le tue paure, le tue certezze posso cambiare e tu non puoi fare niente per impedirlo.
Non sta a te decidere cosa accadrà da qui a un anno, da qui a domani, da qui ad un secondo.
E forse è questo, la certezza assoluta che sei impotente davanti al destino che a volte ti abbatte. Mentre altre volte ti fa sorridere.
Larry!
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È strano come le cose cambino, come in un battito di ciglia tutto quello che ti circonda possa mutare, scomparire, evolvere davanti ai tuoi occhi.
 
Tutte le tue paure, le tue certezze posso cambiare e tu non puoi fare niente per impedirlo.
 
Non sta a te decidere cosa accadrà da qui a un anno, da qui a domani, da qui ad un secondo.
 
E forse è questo, la certezza assoluta che sei impotente davanti al destino che a volte ti abbatte. Mentre altre volte ti fa sorridere.
 
 
Londra 27 Marzo 2010
 
-Oops!-
 
-Hi!-
 
L.A. Oggi
 
"Zayn ha appena chiamato, si scusa ma dice di non riuscire a liberarsi"
 
Non è colpa di Liam, Louis lo sa, eppure il suo amico ha usato quel tono, quello che usi quando ti senti in colpa per qualcosa e allora abbassi la voce, guardi a terra e ti mordi il labbro.
 
"Va bene, grazie lo stesso Li"
 
Liam gli fa un cenno dimissorio con la testa indugiando un poco la mano sulla sua spalla per poi voltarsi e scomparire dietro la porta bianca.
 
Louis sospira. È stanco, sporco e triste.
 
Si asciuga una lacrima sfuggita alla sua prigione di ciglia e poi avvicina la sedia al letto bianco facendola strisciare lungo il pavimento lucido.
 
"Hey Haz"
 
È costretto a tirare su col naso un paio di volte perché, beh, non immaginava che sarebbe stato questo il giorno in cui avrebbe usato ancora quel nomignolo.
 
"Hey ragazzone, ci stai spaventando a morte lo sai?"
 
E mentre sussurra perché il groppo in gola è troppo grosso da ingoiare, accarezza piano quella mano quella croce alla quale si appella da ormai due mesi pregandola di far risvegliare il suo migliore amico.
 
Se chiude gli occhi, ricorda ancora con precisione il suono del bicchiere che si infrange al suolo dividendosi in mille pezzi così come il suo cuore dentro al petto.
 
Londra. Due mesi prima
 
Relax. È questa la sua parola d'ordine.
 
Niente concerti, niente foto, niente fan, niente e basta.
 
Louis se ne sta sdraiato a bordo piscina, la sua piscina, a sorseggiare un gustosissimo quanto alcolico sex on the beach con tanto di frutta esotica incastonata nell'ombrellino.
 
Ha spento il cellulare ha trasferito le mail al suo ufficio stampa e si è imposto una giornata di completo relax all'insegna del sole e dell'acool.
 
Dopo l'abbandono di Zayn è stato un via vai tra studi registrazione, concerti da arrangiare per sole quattro voci e interviste da rilasciare per spiegare cosa fosse successo.
 
Il punto è che nemmeno lui sa cosa sia successo. Un attimo prima viveva a Doncaster e vendeva giocattoli, l'attimo dopo girava il mondo insieme a quattro sconosciuti. Un attimo prima stava vivendo il sogno della sua vita insieme ai suoi migliori amici, un attimo dopo il caos.
 
Il campanello ha iniziato a suonare insistentemente e per quanto stia cercando di ignorarlo proprio non riesce a rilassarsi sapendo che
qualcuno insiste così pesantemente nel volerlo incontrare.
 
Sbuffa, si sfila gli occhiali da sole e posa il bicchiere ormai vuoto sul piccolo tavolino in vimini di fianco alla sua sdraio e si alza di malavoglia in direzione della porta d'ingresso senza preoccuparsi di indossare niente oltre al costume.
 
"Spero per te che si tratti di qualcosa di estremamente importante Liam perché ero davvero impegnato"
 
Lo apostrofa così Louis non appena lo vede sull'uscio della sua abitazione londinese, la cui ubicazione è sconosciuta a fan e paparazzi.
 
Qualcosa negli occhi di Liam, però, e nel tremito delle sue mani, gli fa capire che sì qualcosa di importante è successo per ridurlo in questo stato, perché beh, è Liam, e Liam non è mai sotto shock, lui è tipo Batman no?
 
"Harry ha avuto un incidente"
 
Ed eccolo, il rumore del vetro che si schianta al suolo per colpa di una folata di vento improvvisa, e il cuore che si ferma per la realizzazione di quella notizia.
 
L.A Oggi
 
"Buon giorno Louis"
 
Mary ormai ha iniziato a chiamarlo per nome qualche settimana fa. Ha più o meno l'età di sua madre, e Louis deve ammettere che gliela ricorda parecchio con indosso quella divisa da infermiera.
 
Mary è la sua preferita. È dolce e gentile, al contrario di Beth, quella che si occupa del cambio di lenzuola. Mary ha sempre una parola di conforto, un sorriso incoraggiante da spendere per lui ogni volta che si incontrano in quella che da due mesi ormai sembra essere diventata un po' anche la sua stanza.
 
"Allora giovanotto, pensi che ti sveglierai quest'oggi?"
 
Sempre la stessa frase, ogni giorno.
 
Louis si volta sempre a guardare il viso di Harry in attesa di una sua reazione alle parole della donna, ma come al solito tutto ciò che ricevono in cambio, è il bip dell'elettrocardiogramma che monitora il cuore del suo gigante addormentato.
 
E come da copione, Mary accarezza piano un piede coperto di Harry per poi lasciare in silenzio la stanza.
 
"Haz"
 
Sta sussurrando, sta sussurrando perché parlare è diventato troppo doloroso ormai.
 
Parlare senza ricevere mai risposta.
 
"Ti prego amore mio mi manchi così tanto"
 
Si asciuga una lacrima con la mano che non stringe quella di Harry, quando qualcosa gliela ferma la, esattamente sulla sua guancia, ma non è qualcosa, è una mano, la sua mano.
 
Le successive tre ore sono state un caos totale.
 
Quando ha alzato lo sguardo e ha visto quello di Harry, seppur appannato e spento fissarsi nel suo ha urlato. Ha urlato così forte che Mary e due altre infermiere sono accorse in tutta fretta all'interno della stanza.
 
Poi Louis e Mary si sono guardati sorridendosi tra le lacrime.
 
Subito dopo l'hanno fatto uscire per poter visitare il suo riccio e lui ancora sotto shock aveva iniziato ha telefonare a tutta la rubrica urlando una serie infinita di -Si è svegliato!-
 
Nel giro di mezz'ora tutta la famiglia di Harry, quella di Louis, e degli altri ragazzi della band si era ritrovata nel corridoio del piano di terapia intensiva in attesa di avere notizie del ragazzo.
 
Louis non faceva altro che piangere di gioia mentre Jay lo osservava sorridente tra le lacrime di commozione, starsene stretto tra Liam e Niall anch'essi in un mare di lacrime di giubilo.
 
"Per Styles?"
 
Una ventina di teste si voltano in contemporanea lasciando al quanto interdetta la dottoressa che ha richiamato la loro attenzione.
 
"Io sono sua madre"
 
Si fa avanti Anne, com'è giusto che sia, Louis lo sa, anche se i denti mordono le labbra e le mani si aggrappano al tessuto dei jeans.
 
Anne scompare insieme alla donna in camice bianco dietro la porta che cela il ragazzo che ama più della sua stessa vita.
 
Sembrano passare delle ore prima che il corpo stremato di Anne faccia nuovamente capolino in corridoio.
 
Qualcosa non va.
 
Louis lo sa. Lui lo sente.
 
Gli occhi di Anne, sono esattamente come quelli di Harry, non sanno mentire, ecco perché capisce che qualcosa non sta andando come dovrebbe nel momento in cui si incontrano con i suoi.
 
"Anne" è più un rilascio d'ossigeno che non un vero e proprio chiamarla.
 
"Louis..tesoro" e la sua voce è troppo triste, troppo tremula, troppo tutto perché lui possa sopportarlo.
 
Sa che non è un comportamento appropriato ma ha passato due mesi della sua vita a pregare perché la ragione di essa riaprisse gli occhi, e adesso ha solo bisogno di baciarli quegli occhi, di guardarli splendere.
 
Corre senza guardare in faccia nessuno, corre e spalanca la porta.
 
"Harry"
 
Mormora, perché di voce non ne ha più.
 
Sorride nel vederlo seduto, sveglio e vigile anche se ancora su quel maledetto letto.
 
Harry lo osserva, e forse dovrebbe far più attenzione alla sua fronte appena corrucciata e le sue mani che si torturano a vicenda.
 
"Hey piccolo"
 
Lo apostrofa avvicinandosi al suo capezzale con il sorriso stampato sulla faccia.

Fa per prendergli una mano quando esattamente come due mesi prima il suo cuore si spezza, ma questa volta è certo che niente potrà ricucire i pezzi.
 
"Mi scusi, ma lei chi è?"

 
Londra 27 Marzo 2020
 
Sono passati cinque anni.
 
Non ce l'ha fatta.
 
Louis è scappato per non tornare più, è scappato, perché è stato Harry a scappare per primo.
 
Non ce l'ha fatta a restare con la consapevolezza di aver perso la persona che amava, che ama.
 
Hanno tentato di convincerlo, di farlo tornare, ma no, lui non l'ha fatto. Ha lasciato la band scusandosi tramite il suo ufficio stampa nei confronti di tutti.
 
Ogni tanto Lottie va a trovarlo insieme a suo figlio Max, lui gli piace, Max non fa domande.
 
Sa che Harry non l'ha mai ricordato. Lo sa e fa male, ma può sopportarlo finchè è lontano. Può sopportarlo finchè non è costretto a guardare dentro quegli occhi e non trovarci più l'amore che avevano un tempo per i suoi.
 
Liam e Niall hanno continuato a cantare insieme a lui, lo sa perché nonostante tutto ha continuato a seguirli.
 
Non può fare a meno di sbuffare una risata ogni qual volta sente il loro nuovo nome.
 
Wrong direction.
 
Mai nome fu più azzeccato.
 
Direzione sbagliata, come quella che hanno preso le loro vite dopo quel maledetto incidente.
 
Non sa nemmeno lui perché ha accettato la proposta di Saimon.
 
Ha chiuso da anni con il mondo della musica. Sta bene a casa sua, nelle campagne inglesi a scrivere poesie tristi che non legge mai nessuno.
 
Lo sa invece.
 
Stasera ci saranno loro come ospiti.
 
Gli Wrong direction si esibiranno alla finale di X-Factor 2020.
 
Ne aveva bisogno. Doveva chiudere il cerchio, mettere il punto la dove tutto è iniziato, per questo se ne sta seduto tra Simon Cowell e Leona Lewis con quella grossa X sulla sua testa.
 
Ci siamo pensa. Subito dopo la pausa si esibiranno. Lui lo guarderà, applaudirà e poi gli dirà definitivamente addio.
 
Mancano ancora pochi minuti, ma dannata sia la sua fissazione per lo Yorckshire tea!
 
Corre al bagno sperando di non trovare alcuna fila, non vuole ripetere la figuraccia di Harry ai Brits di tanti anni fa.
 
Posa la mano sulla porta e spinge, ma qualcosa, o qualcuno dall'altra parte stava già tirando, e così ecco che si ritrova a cadere tra le braccia del suo destino un'altra volta. La dove tutto è iniziato, la dove tutto inizia ancora.
 
-Oops!-
 
-Hi!-


 
 
Fine.






Ciao a tutti! spero che la os vi sia piaciuta, magari fatemelo sapere in una recensione! un bacio a tutte e se vi va leggete le mie altre storie. xx -Pat
   
 
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