I Riflessi dell'Anima



 

 

Eppure ne era sicuro.
Aveva sentito dei strani rumori all'interno dell'aula abbandonata, ma non c'era anima viva.
Non poteva esserselo immaginato, Severus Piton aveva occhi e udito troppo acuti per farsi
ingannare dalla sua mente.
Camminò per tutta l'aula abbandonata, scrutando ogni singolo cartone e banco ribaltato
sul pavimento polveroso. Non si lasciò sfuggire niente, nemmeno il grande specchio che
se ne stava al centro della stanza. Esso era stranamente poco sporco, anche se sul vetro
erano impregnate alcune macchie calcaree, e aveva una cornice d'oro anch'essa poco
lucidata.
Senza essersene accorto, mentre osservava l'oggetto, si era avvicinato, fino a posizionarcisi
davanti.
Per un attimo vide solo il riflesso di se stesso: una figura alta avvolta da indumenti
neri quasi completamente consumati, i capelli neri, lunghi e unti, il naso sproporzionato
e gli occhi neri come la pece, che ricordavano tanto due gallerie buie e fredde.
Il tempo lo aveva consumato; le occhiaie violacee, gli occhi scavati e le rughe alla fronte
erano segno di stanchezza. Se non fosse stato così freddo e sociopatico, magari i suoi
alunni avrebbero provato pietà per lui, non timore. Ma Severus odiava la compassione,
poiché nessuno in tutta la sua vita lo aveva amato davvero.
Tranne per una persona.
Accadde improvvisamente: il riflesso di Severus si dissolse fino a rivelarne un altro.
“Lily?” La chiamò con insicurezza, incerto se lei fosse davvero lì, e in quel momento, ella gli sorrise.
Era davvero lei: i capelli rossi, gli occhi verdi, la pelle bianca come il latte…
Severus allungò una mano sul vetro, toccandolo, e stessa cosa fece la donna, senza
smettere di sorridere.
Solo un sottile strato di vetro impediva che le mani si toccassero.
Solo un sottile strato di vetro li separava.  
Ma quando il buon senso colpì in pieno il suo cuore di pietra, egli abbassò lo sguardo,
si accasciò a terra in ginocchio, con le lacrime a rigargli il volto sciupato dall’età.
Lily non era lì con lui, era solo lo specchio delle brame, e lui, stupido da non averlo capito prima.
Era solo un’illusione.
Era solo il riflesso della sua anima, nera come l’inchiostro.
Quando Severus Piton alzò gli occhi, Lily non c’era più. 




NDA.

Fonte di ispirazione:



 


Spero vi sia piaciuta. :)