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Autore: Midnight tears    03/01/2009    9 recensioni
Elena, Anna, Giulia. Tre amiche indivisibili, tre biglietti aerei, una macchina in affitto e un grande sogno che sta’ per realizzarsi: una vacanza on the road insieme in Australia.
Bill, Tom, Georg, Gustav. Un gruppo ultra famoso, i Tokio Hotel, quattro grandi amici, un cantante in crisi per il troppo stress, un gemello TROPPO buono, due amici troppo pazienti e succubi degli eventi, un’unica soluzione: una vacanza on the road come semplici turisti in Australia.
Strify, Kiro, Yu, Shin, Luminor. Una band emergente di grande successo, i Cinema Bizarre, un’amicizia fortissima, una felicità incontenibile e un grande regalo per festeggiare il loro successo e la loro amicizia: un viaggio on the road in Australia.
Anna, la sognatrice, è pazza dei Tokio Hotel e detesta i Cinema Bizarre.
Giulia, la casinista, adora i Cinema Bizarre e non sopporta i Tokio Hotel.
Elena, la boss tirapugni, mal digerisce entrambi i gruppi.
Cosa succederà dall’incontro di questi tre variegati e apparentemente incompatibili gruppi?   
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cinema Bizarre, Tokio Hotel
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Cap.5
Would you mind if I killed you?




- Yu, che cosa stai facendo? -
Giulia guardava l’opera del chitarrista, che, non appena si era ripresa dallo shock di poco prima, aveva preso la cintura di sicurezza e, senza dire una parola, l’aveva avvolta intorno a lei in modo così elaborato e intricato da farla sembrare una pluriomicida estremamente pericolosa condannata a morte che ha appena tentato la fuga.
In risposta, Yu sfoderò un sorriso a trentadue denti, sistemandosi meglio sul sedile e passandole un braccio intorno alle spalle:- E’ solo per essere sicuro che tu non CADA di nuovo e ti faccia male! - di sfuggita lanciò un’occhiata trionfante a Strify, che nel frattempo lanciava lampi dagli occhi e digrignava i denti. Yu sorrise ancora di più e strinse ulteriormente la cinta intorno al corpo immobilizzato della povera Giulia.
- Così non riesco a respirare! - esalò la poveretta mentre l’aria defluiva dai polmoni diventati improvvisamente troppo stretti.
Il chitarrista e il cantante, però, la ignorarono bellamente, troppo occupati a uccidersi con lo sguardo a vicenda.
- Ragazzi…- Shin, vedendo che Giulia non riusciva a inglobare aria nei polmoni, cercò di attirare la loro attenzione.
- Ragazzi…-
- Dai Strify, visto che a te piace ELENA, perché non vai nell’altra macchina invece di restare qui ad inquinare l’aria? -
Strify strinse i pugni e ghignò:- L’unica cosa che inquina l’aria qui dentro sono le esalazione del tuo cervello che brucia che ti escono dalla bocca! -
Vedendo Giulia che batteva i piedi cercando di attirare la loro attenzione, boccheggiando alla ricerca di aria mentre il sangue le defluiva dal volto, Shin si schiarì la voce:- Ragazzi…-
Ma gli altri due continuavano a lanciarsi frecciatine acide e insulti, alzando mano a mano la voce, ignorando il fatto che l’oggetto della disputa stesse lentamente soffocando a pochi centimetri da loro.
- Ragazzi…-
Strify e Yu si voltarono contemporaneamente verso di lui:- STA’ ZITTO, SHIN!!!!!!!!!! –
L’onda d’urto causata da quell’urlo formato stereo fece letteralmente sprofondare il batterista nel sedile.     
Il poveretto non sapeva più cosa fare: Giulia stava soffocando, in quel momento aveva assunto un’inquietante colorazione blu cianotico, ma lui non poteva andare ad aiutarla perché gli altri due creavano con i loro corpi, ben più muscolosi del suo, un muro invalicabile, mentre mulinavano per aria le braccia rischiando di accecarlo ed emettendo urla spacca timpani. Non poteva competere con Strify e Yu, ma non poteva nemmeno lasciar morire Giulia!
Esasperato, fece l’unica cosa che il suo cervello troppo stressato riuscì a suggerirgli di fare: chiamò rinforzi.
Scattò in piedi e si precipitò verso gli altri due membri del gruppo davanti.
- LUMINOR!!! - urlò come un guerriero gravemente ferito di ritorno da un campo di battaglia su cui infuria una lotta troppo sanguinosa e cruda per essere combattuta, chiamando a gran voce l’unico che potesse aiutarlo a salvare la povera ragazza che stava soffocando e la propria sanità mentale che a furia di frequentare Strify, Yu e Kiro stava progressivamente andando a farsi benedire.
Il pianista alzò lo sguardo dal libro che stava leggendo:- Che c’è, Shin? -
- Devi aiutarmi, Lumi! -
Luminor inarcò un sopracciglio sentendo le urla provenienti dal centro del camper, alzando gli occhi al cielo:- Ho da fare - disse alla fine - devo controllare l’essere che guida, a meno che tu non voglia farci morire tutti quanti - fece un cenno con il capo verso Kiro, che fissava rapito le cifre dei numeri che segnavano la velocità cambiare a seconda di come lui premeva l’acceleratore, senza badare minimamente alla strada, che fortunatamente era dritta come un righello - Sbrigatela tu con i due selvaggi -
- Ma Luminor, ho un problema davvero serio! -
- Lumiiii, cos’è questo pedale qua sotto? - domandò proprio in quel momento il bassista indicando il freno.
Shin fissò l’amico esterrefatto, mentre nella cabina di guida piombava il silenzio.
- Anch’io ho un grosso problema, Shin - disse serafico Luminor - Quello è il freno, essere, serve per far andare più piano la macchina -
Kiro annuì, cominciando a premere alternativamente il freno e l’acceleratore, così che la macchina cominciò a procedere a singhiozzo.
Luminor alzò gli occhi al cielo, poi si avvicinò a Kiro, spiegandogli come andavano usati il freno e l’acceleratore, e dopo un po’ la macchina riprese la sua andatura normale.
- Come ti dicevo - esclamò Luminor sedendosi di nuovo e aprendo il libro - ho anch’io un grosso problema -  
Shin scosse la testa:- No, non capisci! Non è per me, è per Giulia! Sta soffocando e io non riesco a liberarla! -
Luminor sgranò gli occhi:- Come? Ma non era per lei che stavano litigando? –
- Sì, ma sono talmente impegnati a lanciarsi insulti che non si sono accorti che lei sta’ soffocando, e io non riesco ad avvicinarmi abbastanza per slegarla dal sedile dove Yu l’ha legata!-
Il pianista chiuse di scatto il libro, sbattendolo con tanta forza e in modo tanto improvviso che Shin fece un salto all’indietro. In un modo inquietantemente simile a quello della bambina assatanata di The Ring, Luminor si alzò lentamente dal sedile con le fiamme negli occhi.
- Stanno. Uccidendo. Una. Povera. Ragazza. Innocente?!?!? -
Senza aspettare risposta, partì a passo di carica verso dove si trovavano gli altri, lasciando il povero Kiro a vedersela da solo con il volante che ancora non voleva saperne di piegarsi nella giusta direzione.  
Strify e Yu si stavano ancora urlando addosso a vicenda, roteando le braccia per aria e pestando i piedi per terra come bambini piccoli, mentre Giulia si agitava sul sedile, per quanto le fosse possibile così bardata com’era, con la pelle di un’inquietante colorazione blu cianotica, cercando inutilmente di attirare l’attenzione degli altri due.
Vedendo quella scena, l’istinto represso da supereroe di Luminor (che da piccolo aveva sempre desiderato diventare come Spiderman, ma poi si era dovuto arrendere quando aveva constato che di ragni radioattivi non ce ne erano, almeno in Germania, e che era molto improbabile che avvenisse un qualche miracolo che lo trasformasse in un uomo volante o super forte) prese il sopravvento, irrompendo con tutta la sua maestosa forza.   
Con lentezza inquietante, Luminor si rimboccò le maniche, si sistemò i capelli, diede una ripassata al make-up, si assicurò di essere in ordine, e, con le fiamme negli occhi, si diresse verso il primo salvataggio di quella che, ne era sicuro, sarebbe stata una lunga e gloriosa carriera di supereroe (i sogni sono duri a morire…).
Strify e Yu stavano ancora strillando, puntandosi le dita addosso a vicenda.
Luminor afferrò di scatto le mani di entrambi, torcendogli i polsi all’indietro.
- AAAAAAAHHHH!!!!!!!!!!!!!! LUMINOR!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! -
Insensibile alle urla di protesta dei due, il Dio Lumi piegò le braccia di entrambi dietro alla schiena, costringendoli ad inginocchiarsi a terra agonizzanti di dolore, spostandoli poi di lato con un calcio, facendoli rotolare come birilli. Poi si avvicinò alla fanciulla in pericolo, e con un solo gesto della mano strappò via le catene che la imprigionavano (cioè, con un solo gesto della mano sganciò la cintura avvinghiata intorno al corpo di Giulia come un rampicante), lasciando che l’aria riempisse i suoi poveri polmoni in astinenza.
Giulia, che oramai si era rassegnata a morire, soffocata da una cintura troppo stretta mentre i due ragazzi più fighi del mondo litigavano per lei (cosa che in un altro frangente non le sarebbe certamente dispiaciuta, ma che in quella determinata situazione le stava risultando potenzialmente mortale), vide Luminor piombare su di lei e salvarle la vita come un dio sceso dal cielo.
- Luminor…- biascicò quando si fu ripresa - grazie…-
Il pianista scosse teatralmente la lunga massa di capelli neri, omaggiandola con uno dei suoi rari sorrisi:- Ma figurati, non c’è di che. E poi, devi ringraziare Shin che mi è venuto a chiamare! -
- SHIN!!!!!!! -
Giulia si lanciò verso il batterista, passando sopra a Yu e usando lo stomaco di Strify come trampolino di lancio (non che ci avesse fatto apposto, eh, ma non li aveva proprio visti… XD)
- Shin, mi hai salvato la vita!! -
Shin la strinse a sé e sorrise:- Ma ti pare…-
Luminor guardò soddisfatto la scena, poi i suoi occhi si puntarono su Strify e Yu, che si erano appena rimessi in piedi.
- Voi due! Non provate più a metterla in pericolo, chiaro? -
Loro due annuirono.
- Sì Lumi, promettiamo di fare i bravi! - esclamò Yu con la faccia da bravo bambino.
Luminor incarcò il sopracciglio:- Guardo che lo vedo che tieni le dita incrociate dietro la schiena! -
- Ehmm…-
- Comunque, vedi di non fare come al tuo solito e di approfittarti di lei facendo leva sul fatto che ci adora, chiaro? -
Il chitarrista sgranò gli occhi:- Lumi, ma per chi mi hai preso? - domandò con aria indignata.
Il pianista sospirò, poi si voltò verso Strify:- Posso contare almeno su di te? -
Strify annuì:- Sì, non ti preoccupare, Lumi -
Confidando nel fatto che prima di allora Strify non si era mai comportato in quel modo solamente per una ragazza, e che aveva decisamente più sale in zucca di Yu, Luminor si poté ritenere soddisfatto del risultato raggiunto.
Sorrise:- Tutto è bene quel che finisce bene! -
- LUMI!!!!!!!!!!! C’E’ UN CANGURO CHE MI INSEGUEEEEE!!!!!!!!!!!!!! -
Il sorriso si congelò sul volto di Luminor, e tutti si voltarono preoccupati verso Kiro.
- O forse no…- mormorò Shin.


Intanto, nel fuoristrada, la situazione stava pericolosamente degenerando.
- E come deve essere la ragazza dei tuoi sogni? -
Attaccata a Bill come una sanguisuga, Anna sbatté i grandi occhi azzurri, stringendosi ancora di più al braccio del ragazzo e intrecciando una gamba con la sua.
- Ehmm…- gli occhi del cantante saettavano da una parte all’altra della vettura, cercando una via di fuga, ma dovette constatare che nessuno in quel momento sembrava preoccuparsi di lui.
Georg guidava, e aveva impegnato Gustav in un’accesa discussione sulle auto da corsa, ma anche volendo il batterista avrebbe potuto fare ben poco per aiutarlo.
L’unica che forse avrebbe potuto salvarlo da quell’interrogatorio di terzo grado si trovava esattamente alle sue spalle, ma era troppo impegnata a fissare con espressione arcigna il paesaggio che scorreva dietro il finestrino, cercando di ignorare Tom che non sembrava minimamente intenzionato a darsi per vinto, e continuava imperterrito a provarci con lei, per potergli dare una mano.
Non sapendo che fare, decise che il modo più saggio per sbrigliarsi da quella situazione era descrivere una ragazza che non avesse niente a che fare con Anna, cercando quindi di farle capire, nel modo più indiretto e delicato possibile, che non era interessato a lei.
- Ehmm… dunque… lei…-
Anna si protese verso di lui:- Sììì? -
Bill sgranò gli occhi, a disagio:- Allora… deve essere… non troppo alta -
- Ah-ah -
- Poi deve avere la pelle… color cannella -
- Sì -
- E i capelli neri -
- Sì -
- Con delle belle curve…-
- Mhh -
- E deve essere molto determinata, con una forte volontà -
- Sì -
- Deve essere onesta. -
- Ah-ah -
- Anche un po’ acida -
- E poi? - domandò lei avvicinandosi sempre di più.
E che cavolo, Anna non c’entrava assolutamente niente con quella descrizione, perché continuava ad insistere?!?!? Lui mica pensava a lei, si riferiva a… a…
“Oddio”
Quasi gli prese un infarto quando di rese conto che aveva descritto esattamente la mora dietro di lui. Lanciò un’occhiata di sbieco ad Elena, inorridendo di fronte all’evidenza dei fatti.
Anna sbatté di nuovo le ciglia:- E gli occhi? -
- Gli occhi devono essere vi…- si fermò giusto in tempo, rendendosi conto che dicendo che la ragazza dei suoi sogni aveva gli occhi viola, Anna, ammesso e non concesso che lo stesse veramente ascoltando, non ci avrebbe messo molto a mettere insieme i pezzi di quella descrizione e ricondurli ad Elena.
-…verdi - esalò alla fine.
- Ho capito - mormorò lei.
“Grazie a Dio!” Bill tirò un sospiro di sollievo.
- Bill, tu credi nell’amore? -
“E questa da dove l’ha tirata fuori?!?!?” - Ehmm… sì, certo -
- E non pensi che l’amore debba essere una cosa che va oltre l’aspetto fisico? -
“Aiuto” - Beh… sì -
- Anche io. Sai, sono convinta che sia il carattere di una persona, più che l’aspetto fisico, a farci innamorare di lei -
- Ah - “Sento puzza di guai…”
- Ecco perché io cerco sempre di vedere oltre le apparenze, oltre l’aspetto fisico di una persona -
“Avrà capito che non mi piace?”
Bill sperava con tutto se stesso che fosse così.
Anna posò la propria mano sulla sua.
- Ed è per questo che tu mi piaci così tanto -
“O no…”
La bionda si strinse a lui:- Dal primo momento in cui ti ho visto, l’ho sentito, ho capito che eri il ragazzo giusto per me -
“E fortuna che sei una che guarda oltre le apparenze!”
- Appena ho incrociato il tuo sguardo, è stato come se ti conoscessi da sempre…-
“MI CONOSCI SOLO DA DUE ORE, E SE MI CONOSCESSI DAVVERO CAPIRESTI CHE L’INTERESSE NON E’ RECIPROCO!!!!!!”
Quanto avrebbe voluto urlarle quelle parole!
In quel momento Anna si protese verso di lui, avvicinandosi pericolosamente alla sua bocca, schiudendo le labbra…
“Oddio…”


Would yu mind if I killed you?
Would you mind if I tried to
Cause you have turned into my worst enemy?

Decisamente le parole di What Have you done dei Within Temptation, uno dei suoi gruppi preferiti, esprimevano meravigliosamente bene quello che Elena pensava in quel momento nei confronti di Tom, con l’unica differenza che nella canzone quelle parole erano cantate con dolore, mentre lei al massimo avrebbe potuto pronunciarle con una risata sadica mentre strozzava quel coso con un Mocho Vileda in testa.
Neanche la musica sparata a tutto volume dell’iPod riuscivano a fermare le parole di Tom, che continuava imperterrito a cercare di sedurla.
“I casi sono due” rifletté Elena “o è un emerito coglione e non capisce assolutamente un cazzo neanche dopo che ho tentato di castrarlo, oppure lo capisce fin troppo bene ma la cosa lo eccita ancora di più perché è un sadico masochista che ama farsi del male”
La prima gli sembrava decisamente la più probabile.
- Com’è il tuo tipo ideale? - le chiese Tom.
“Non te lo dico nemmeno se muori”
- Allora? -
- Di certo non come te - rispose lapidaria.
Tom sfoderò il suo sorrise sbieco che mandava in delirio tutte le ragazze che incontrava:- Intendi dire “non un incredibilmente figo, stupendo, simpatico, stratosferico, con un fisico da infarto, dio del sesso come me”? -
- No, intendevo dire, “non uno stronzo, borioso, ninfomane, bastardo, rompicoglioni, idiota, pallone gonfiato come te” - esclamò Elena esasperata voltandosi verso di lui.
Tom approfittò di quel movimento per premere il proprio corpo contro il suo, bloccandole i polsi contro il finestrino e piantandole un ginocchio nello stomaco, portando il viso a pochi centimetri da quello di lei.
Lei sgranò gli occhi e tentò di liberarsi, ma dovette riconoscere che Tom aveva decisamente più forza in corpo di quanto non sembrasse ad una prima occhiata.
Vedendo il suo sguardo spiazzato, Tom sogghignò:- Vado anch’io in palestra, sai? -
Elena si riprese subito, e inarcò le sopracciglia:- Sì, l’ho notato -
Il chitarrista le si avvicinò ancora di più:- Però preferisco un altro tipo di esercizio…-
- Quale, quello per i muscoli del cervello, ammesso e non concesse che tu ne abbia uno e che quel poco che hai sia utilizzabile? -
Tom la fissò con malizia:- No, intendevo l’esercizio da camera…-
- Beh, non con me tesoro, non pensarci nemmeno! -
- Non ti ho chiesto se eri d’accordo o no…-
Lei sorrise sarcastica:- E cosa intendi fare? Legarmi al letto e violentarmi? -
Tom si leccò le labbra - Non mi tentare…-
“Ma questo è un pervertito!”
Diede uno scossone con il braccio, ma la presa di Tom sui suoi polsi era salda, e non riuscì a liberarsi di lui.
Ok, così non andava bene, non andava affatto bene!!
Si voltò verso Bill, sperando che almeno lui potesse far ragionare il gemello, ma il poveraccio si trovava in una situazione altrettanto critica: Anna si era avvinghiata a lui come una piovra, e gli stava dicendo qualcosa, progressivamente alla sua bocca. Bill, di riflesso, indietreggiava sempre di più, finché non si ritrovò appiccicato al finestrino.
In quel momento, Tom si strinse ancora di più addosso a lei, affondando il volto nei suoi capelli e respirando profondamente.
- Adoro il tuo odore…- mormorò lui con voce roca.
- Buon per te. È Moschino, se vuoi puoi andartelo a comprare -
Lui sorrise:- Preferisco sentirlo sulla tua pelle
Lei si morse le labbra, dicendosi che commettere un omicidio poteva rivelarsi molto compromettente per la sua futura carriera di giudice…
- Che ne dici se adesso facciamo un gioco, bambola? -
…ma che in fin dei conti in quel caso ne sarebbe valsa decisamente la pena!
- Che ne dici se adesso ti spacco la faccia, come avrei dovuto fare già da un pezzo, bastardo?
Tom non rispose, si limitò strusciare il naso contro il suo collo, facendole venire una gran voglia di spaccare il vetro e buttarlo giù dall’auto in corsa.
- Mhhh - mugolò il ragazzo - mi piace un sacco come profuma la tua pelle -
- Sei ripetitivo - commentò Elena acida - cambia battuta -
- Che ne dici se cominciamo a darci dentro? -
Lei lo fulminò con lo sguardo:- Dico che non ci penso nemmeno -
Tom sogghignò:- E a me non interessa -
Elena sgranò gli occhi mentre Tom si avvicinava sempre di più a lei.
“Ah no, non pensarci nemmeno!!!”
Presa dal panico, fece l’unica cosa che poteva fare in una situazione del genere: portò la testa all’indietro e diede una capocciata in faccia a Tom.


Proprio quando le labbra di Anna stavano per unirsi con le sue, Bill girò la testa di lato, e quello che vide lo lasciò sconvolto: Tom aveva bloccato Elena, le teneva i polsi inchiodati al finestrino, un ginocchio nello stomaco e si avvicinava a lei con gli occhi chiusi, con la chiara intenzione di baciarla. Ancora più chiaro era cosa pensava Elena in proposito, ma non cosa avesse intenzione di fare.
Sotto lo sguardo sconvolta di Bill, Elena portò indietro la testa, poi diede una capocciata a Tom dritta dritta sulla faccia.
Tom lanciò un urlo agghiacciante, facendo sbandare Georg e girare sia Gustav che Anna, mentre il fratello portava le mani sulla faccia, gemendo.
Ritrovatasi improvvisamente libera, Elena ne approfittò per dare un altro calcio a Tom nello stomaco, facendolo accasciare sul sedile, poi si voltò verso di loro.
“E adesso che vuole fare?”
Con un balzo, Elena scavalcò il sedile, afferrò Anna e la scaraventò letteralmente al suo posto, accanto a Tom.
- Ehi!! - esclamò la bionda, indignata.
- NON DIRE UNA PAROLA!!!!!!!! TU ORA STAI LI’ DIETRO CON IL MANIACO SESSUALE E TE LA VEDI DA SOLA, EVITANDO DI ROMPERMI LE PALLE, CHIAROOOOOOO?!?!?!? -
Di fronte all’espressione furibonda di Elena, Anna si fece piccola piccola.
- Ma Ele, io volevo stare con Bill…- piagnucolò la ragazza.
- NON ME NE FREGA UN FICO SECCO!!!!!!! -
Detto questo, si voltò verso Georg e Gustav, che si stavano trattenendo dallo scoppiare a ridere.
Li guardò entrambi, poi sbuffò:- Potete anche ridere, mica mi offendo…-
Entrambi scoppiarono a ridere, rotolando sui sedili e tenendosi la pancia con la mano.
- Elena, sei un mito!!! - esclamò Georg tra una risata e l’altra.
Anche Bill sorrise, ma poi vide il volante.
Vuoto.
Senza nessuno che lo governasse.
- GEORG!!!!!!!!!!!! - urlò - LA STRADAAAAAAA!!!!!!! -
In quel momento il bassista sembrò ricordarsi di cosa doveva fare e impugnò fulmineamente il volante, riprendendo il controllo della vettura.
In quel momento, Elena si ricordò di avere accanto il gemello del pervertito, che, per quanto non sembrasse affatto idiota come il fratello, poteva sempre essere peggio di lui.
- TU!!!!! - esclamò voltandosi verso Bill, facendogli fare un salto sul sedile - Sei anche tu un pervertito? -
- N-no -
- Hai intenzione di molestarmi come ha fatto quel rompipalle fino a cinque secondi fa? -
- No! -
Lei lo fissò, trapassandolo da una parte all’altra con quegli stupendi occhi viola, poi si sistemò meglio sul sedile e si infilò le cuffie dell’iPod.



E finalmente sono riuscita a postare!!!!!!!
Lo so, sono imperdonabile, ma avevo dei problemi con il computer e il capitolo non era pronnto, scusatemi ancora!!
Ringrazio tutti quelli che tengono la Fic tra i preferiti, e tutte quelle che hanno commentato nello scorso capitolo (a proposito, Shaka, sarei davvero curiosa di sapere come pensi abbinerò le coppie, me lo dici? Mi hai incuriosita!!!).
Mi raccomando, recensite, sono curiosa di sapere cosa ne pensate, nel bene e nel male!
A presto!!

Midnight Tears

  
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