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Autore: marl_vt    18/05/2015    3 recensioni
-Lord Voldemort, quella famosa notte di Halloween, prese una scelta differente: prendere Harry con se, crescerlo ed educarlo insieme ai Mangiamorte per poterlo poi usare a suo favore in futuro, per farlo diventare il suo Primo Mangiamorte. Cosa succederà quando Harry, ormai cresciuto e un Mangiamorte a tutti gli effetti, verrà mandato a frequentare l'ultimo anno nella Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts come infiltrato per portare a compimento l'ascesa al potere del Signore Oscuro? Riuscirà la vera profezia a tornare nuovamente nei ricordi manomessi degli esponenti dell'Ordine della Fenice? Ma soprattutto, cosa succederà quando Harry incontrerà una Mezzosangue, figlia di Babbani, razza tanto odiata dal ragazzo perchè convinto che siano stati proprio due Babbani a uccidere i suoi veri genitori, di nome Hermione Granger?-
Salve a tutti, questa è la mia prima Fanfiction e spero di avervi almeno un minimo interessati.. Se così è, recensite! Ho bisogno di voi ;)
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Un po' tutti, Voldemort | Coppie: Harry/Hermione
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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21. SEMPLICEMENTE, VITA.

 

 

 

 

 

Harry si stava facendo la barba, nel silenzio cullante della mattina. Fuori nevicava, andava avanti da parecchi giorni ormai. Era il più freddo gennaio che Harry ricordasse, quello. Ma anche il più bello.

 

Hermione entrò nel bagno, ancora mezza assonnata. Harry la guardò dallo specchio, e sorrise notando che faticava ad aprire gli occhi. Lo cinse da dietro e appoggiò la testa sulla sua schiena forte. “Non mi piace quando ti svegli prima di me..” Biascicò lei. “Perchè non mi abbracci.”

 

Harry rise. “Veramente io ti abbraccio lo stesso, ma tu quando dormi non sentiresti neanche una cannonata.” Lei gli diede un piccolo colpo sul braccio, fingendosi offeso. “Rovini sempre tutto, bravo!” Si mise a fare la pipì, con gli occhi ancora mezzi chiusi. Harry la guardò ancora, innamorandosi di più.

 

Si era trasferita da lui e fine ottobre, condividere la casa con lei era la cosa più bella del mondo. Poterla vedere la mattina, potersi ritrovare la sera dopo il lavoro. Dicono che esista solo una persona giusta per ogni altra. Bè, Harry aveva certamente trovato la sua.

 

Hermione, piano piano, stava riprendendo il rapporto con i Weasley, anche se non avevano ancora accettato Harry completamente. A parte Ginny, che aveva appoggiato la sua migliore amica fin dall'inizio. “Prima o poi, verrai anche tu..” Diceva Hermione a Harry, quando andava a cena alla Tana senza di lui.

 

Ron aveva appena cominciato a frequentarsi con una sua collega, e Hermione appena lo seppe ne fu sinceramente contenta. Infondo erano ormai passati quasi sei mesi da quella sera in cui lei lo lasciò, e lui si era ripreso lentamente ma molto bene. Avere il rapporto di prima era impossibile, e questo lo sapevano entrambi, ma erano rimasti comunque ottimi amici.

 

Harry passò il pennello con la schiuma da barba sul naso di Hermione. “Ti sei addormentata sul cesso, ma come si fa!” Lei sobbalzò e si pulì subito il naso, guardandolo male e dicendogli “Questa me la paghi” con il labiale.

 

Harry scese e si mise a preparare la colazione, guardò fuori e desiderò di poter stare in casa con lei piuttosto che andare a lavorare con quel freddo. Ma si rincuorò pensando che il giorno dopo era libero per entrambi. Hermione scese dopo un po', pronta per uscire e bella più di prima, e gli saltò sulle spalle. Harry, per reggerla, fece quasi cadere i pancakes.

 

“Ti prego, restiamo a casa oggi! Ho troppo freddo..” Gli disse stringendogli le spalle. Lui sorrise, e continuò a finire di cucinare con lei appesa come un koala. C'era abituato, lo faceva spesso. Quello era il momento dei capricci da bambina.

 

“Domani staremo in casa, amore. E sarai obbligata a riempirmi di coccole e servirmi, così rimpiangerai di non essere al lavoro.” Le rispose Harry, avviandosi sempre con lei sulle spalle al tavolo. Appena arrivarono, lei scese e si mise davanti a lui con una faccia maliziosa. Eccola che si trasforma: da bambina a donna che lo mandava fuori di testa.

 

“Solo coccole? Peccato..”

 

“No no, cioè.. Intendevo.. E dai, non fare così.. Siamo in ritardo..” Hermione aveva cominciato a torturargli il collo con la lingua. “Forse.. forse non è così tardi dopotutto..” Si dimenticarono di mangiare, non era la prima volta che succedeva. E non era neanche la prima volta che Harry si sarebbe preso un richiamo per il ritardo.

 

La sollevò di peso e la mise sul bancone della cucina. Cominciarono a sbottonarsi di fretta i pantaloni a vicenda. “Com'è possibile che ho sempre voglia di te?” Chiese lei, facendolo entrare dentro di se.

 

“Me lo chiedo sempre anche io.”

 

 

Hermione corse velocissima in ospedale e si diresse subito al suo armadietto. C'era il gelo fuori, ma lei aveva ancora parecchio caldo. Si tolse la giacca e si mise il suo camice, prendendo un respiro profondo. Sorrise, pensando a quanto era bello quando gli prendeva così.

 

“Oltre ad essere in ritardo, ci stai anche ridendo su.” Hermione si voltò subito, riconoscendo dalla voce il suo interlocutore.

 

“Scusa Greg, ho avuto un contrattempo e non succederà più.” Lui se andò senza dire altro. Da quando stava con Harry Greg aveva perso tutto il suo interesse, a quanto pareva. Chissà perchè, poi. Probabilmente perchè aveva capito che le sue speranze erano arrivate sotto lo zero. Uscì dalla stanza e si buttò a capofitto nel lavoro, conservando quel buonumore che ormai l'accompagnava da sei mesi.

 

 

“Sono così innamorato, Draco, che sento che potrei buttarmi nel fuoco per lei.. Non so come spiegare.” Harry e Draco stavano prendendo un caffè nel bar del Ministero, si incontravano spesso li.

 

“Ti sei già spiegato bene tante volte.. E allora cosa aspetti? E' sicuramente la decisione più giusta.” Draco gli diede una pacca sulle spalle.

 

“Tu dici? Non so.. Questa cosa mi fa paura.” Harry guardò l'oggetto che teneva in mano.

 

“Smettila di pensare! Hai già aspettato tanto, e lei pure.. E' il momento giusto.”

 

 

Quella sera, appena Harry entrò in casa, si reso conto che Hermione era già arrivata. La sentì ridere per qualche battuta sentiva alla televisione, quello strano oggetto che Harry aveva imparato a conoscere e ad usare grazie a lei. I Babbani sanno proprio come passare il tempo, in effetti. Rimase li sulla soglia, ascoltandola. A ogni sua piccola risata, il cuore di Harry si riempiva di serenità e felicità.

 

Chiuse la porta e andò in salotto da lei, appoggiandosi sullo stipite e guardandola. “Amore, finalmente..” Hermione fece per alzarsi, ma Harry la fermò.

 

“No, aspetta. Resta li..” Si tolse il cappotto e andò a sedersi sul tavolino di fronte a lei. Indossava una sua maglia che le stava grandissima, aveva i piedi scalzi e rannicchiati sul divano, i capelli le cadevano disordinati e lunghi sulle spalle, si era struccata, aveva sulla guancia il segno del cuscino sulla quale era stata appoggiata fino a quel momento.

 

Sembrava dipinta da quanto era bella.

 

“Ho pensato a mille modi per farlo, mille posti, mille occasioni. Poi ho scelto il mio momento preferito. Quello in cui tu sei semplicemente dentro casa nostra, mentre mi aspetti sul nostro divano, dove ci sono i nostri odori mischiati. Quello dove indossi una mia maglia troppo grande per te, dove sei così bella che fa male guardarti. Perchè ogni volta che chiudo gli occhi io ti vedo qui, così. Tutta mia, tutta per me.” Harry mise la mano in tasca per tirare fuori quell'oggetto che portava dietro da settimane ormai. Hermione lo guardava immobile, provando così tante emozioni che non riusciva nemmeno a parlare. La televisione parlava da sola, ignorata.

 

Harry tirò fuori un piccolo astuccio nero, chiuso da un fiocco. Lo guardò, poi tornò a guardare la sua Hermione. “Quando mi sono innamorato di te ho avuto paura, tanta. Non ero in grado di amare neanche me stesso, figurati un essere speciale come te. Credevo che non avrei mai potuto farti felice come meritavi. Invece adesso, qui, so che posso. Ti chiedo di scegliermi davvero, adesso, per tutta la vita. Dimmi di si, amore, e sarà per sempre. Hermione Jean Granger, vuoi sposarmi?” Le consegnò in mano l'astuccio, aprendolo e scoprendo un bellissimo anello con un diamante al centro.

 

Ad Hermione cominciarono a scendere lacrime di gioia pure. Si sentiva con la capacità di toccare il cielo con un dito. Si sentiva come se da quel momento in poi sarebbe andato tutto bene. “Si amore mio, si.. Mille volte si..” Harry la prese subito tra le braccia chiudendo gli occhi.

 

“E' un si? Hai detto si?” Le chiese, ancora confuso. Lei annuì baciandolo, con altre lacrime che le rigavano il volto.

 

Fecero l'amore, poi parlarono. Fecero l'amore, poi ridettero a crepapelle. Fecero l'amore, e mangiarono in piena notte. Fecero l'amore, e si giurarono amore eterno nel silenzio delle loro lenzuola.

 

“Non voglio aspettare..” Stavano pranzando ancora in pigiama, si erano appena svegliati. Hermione aveva praticamente già iniziato i preparativi.

 

“Ho sempre desiderato sposarmi d'inverno, sai? Tutti si sposano o in primavera o in estate, io invece adoro la neve e spero proprio che nevichi quel giorno.. Intanto con la magia potremo avere tutto coperto e caldo, e poi chiederò sicuramente a Ginny e a Luna di farmi da damigelle. Vengono qui a cena con Dean e Neville, tra l'altro! Glielo dirò subito, e...” Harry la lasciò continuare, divertito e un po' rintontito. Parlava a raffica e guardava a intervalli regolari l'anello che portava al dito.

 

Si alzò, e senza smettere di parlare si mise in braccio a Harry. Lui la cinse con un suo braccio, finendo di mangiare con l'altra mano. “Ok si, direi che ce la faremo sicuramente per il 20 febbraio. Che ne dici? E' tra un mese tondo e dovremmo riuscire a organizzare tutto.” Harry annuì, quasi stupito che anche lui poteva dire la sua.

 

“Va benissimo, anche a me piace l'inverno.” Lei rise buttando all'indietro la testa e lo baciò.

 

“Scusami lo so, sto parlando come una macchinetta. Ma sono così contenta che non puoi neanche capire!” Disse lei abbracciandolo.

 

“Non devi chiedermi scusa, mi fai impazzire quando fai così.”

 

 

Quella sera a cena Ginny, Dean e Luna e Neville presero la notizia con estrema felicità. “Congratulazioni!!” Si strinsero tutti la mano e si abbracciarono. Harry teneva la mano ad Hermione, e lasciò parlare lei per spiegare tutto. Ginny li avrebbe aiutare a mandare le partecipazioni e quant'altro, si divertiva a fare quelle cose.

 

“Il mio matrimonio sarà tra due settimane e il tuo tra un mese, sono così felice.” Ginny abbracciò l'amica mentre l'aiutava a sparecchiare. Anche Luna le raggiunse, lasciando gli uomini sul divano a chiacchierare con una Burrobirra in mano. Si fecero entrambe mostrare l'anello.

 

“Accidenti, è davvero bello. Ti guarda in un modo.. Mai visto nessuno che ti guardasse così, nemmeno mio fratello.” Hermione le sorrise e voltò lo sguardo verso Harry, che parlava con gli altri animatamente.

 

“Sono così felice..”

 

“E noi lo siamo per te!” Disse Luna abbraciandola. Si misero a parlare dei vestiti, del fatto che l'avrebbero accompagnata loro a scegliere e a comprare il suo e cose del genere.

 

“Chissà come la prenderanno i tuoi..” Disse Hermione rivolta a Ginny, appoggiandosi al bancone. “La prenderanno bene, ovviamente! La tua felicità viene prima di tutto.. E si renderanno conto anche loro che è Harry l'unico a farti felice.”

 

 

Pochi giorni prima del matrimonio di Ginny e Dean, Hermione cominciò a stare male. Succedeva o di notte o più probabilmente la mattina: doveva correre al bagno a vomitare all'improvviso. Harry si alzava sempre con lei e la seguiva.

 

“Tranquilla amore, sarà solo un virus. Adesso passerà.” Le massaggiava la pancia dolcemente e le teneva i capelli. Era rimasta a casa dal lavoro anche quel giorno, anche se finalmente si sentiva decisamente meglio. Harry era a lavoro, e Ginny venne a pranzo per farle compagnia.

 

“Comunque mi stupisco di te, sei un medico e non hai pensato a questo.” Le disse l'amica, tirando fuori dalla borsa un test di gravidanza. Hermione spalancò gli occhi e scosse la testa.

 

“No, non può essere. Insomma, almeno non credo..” Hermione si perse nei pensieri e cercò di fare mente locale. Erano quasi sempre stati attenti, non perchè non volessero un figlio, ma più che altro perchè non ne avevano mai parlato. Ma le volte in cui non ci avevano minimamente pensato c'erano eccome. Si diede della stupida, come aveva fatto a non pensarci prima?

 

“Hai indubbiamente ragione.” Disse Hermione prendendo di mano il test all'amica. Si alzarono e andarono in bagno insieme, seguendo bene le istruzioni per evitare di sbagliare. Essere un medico e fare certe cose su altri è un conto, ma quando devi farle per te stessa è un'altra cosa.

 

 

“Hermione non sta molto bene, quindi cerco di sbrigarmi presto e andare a casa.” Harry parlava con il suo collega Jack, erano al Ministero e avevano appena finito il servizio in giro per le periferie di Londra.

 

“Ma non è niente di grave, spero..” Jack lo guardò preoccupato.

 

“Oh no no, assolutamente. E' solo un virus, sicuramente. Oggi stava già meglio.” Appena riuscì a finire tutto, prese velocemente le sue cose e tornò a casa. Il freddo era pungente e entrava nelle ossa, e mentre camminava per Godric's Hollow con un mazzo di rose per la sua fidanzata cominciò di nuovo a nevicare. Entrò in casa.

 

“Amore? Dove sei?” Chiese, togliendosi la giacca.

 

“Vieni, sono qui.” Rispose Hermione dal salotto. Era seduta sul divano ad aspettarlo. Appena lo vide spuntare con le rose gli sorrise raggiante. “Sono bellissime, amore, grazie.” Si alzò e le mise in un vaso, respirando profondamente quel profumo che tanto amava.

 

“Come stai? Meglio?” Le chiese accarezzandole i capelli. Lei gli prese la mano, senza rispondere, e se l'appoggiò sul ventre.

 

“Ho capito il perchè di tutta questa nausea e malessere.. E non è un virus?” Mise la sua mano sopra quella di Harry, sorridendo.

 

“E cos'è? Ti ha fatto di nuovo male il pesce come a Natale?” Harry non capiva, e cominciò ad accarezzarle piano la pancia. Lei seguì i suoi movimenti con la mano, e scosse vistosamente la testa. Le tremava la voce dall'emozione. Alzò lo sguardo su di lui, con gli occhi colmi di lacrime di gioia. Harry aggrottò la fronte, preoccupandosi.

 

“Harry, sono incinta. Aspettiamo un bambino.”

 

Il cuore di Harry fece un tuffo e risalì subito, fino alla gola. Spalancò gli occhi, non poteva credere a quello che gli aveva appena detto. “Che cosa? Cosa.. Un bambino.. Oh mio Dio, aspettiamo un bambino..” Lo ripeté mille volte, facendo ridere e piangere nello stesso tempo Hermione. La prese tra le braccia, emozionato più che mai.

 

“Ero con Ginny quando l'ho scoperto, volevo chiamarti subito ma poi ho preferito aspettarti qui..” Si lasciò baciare su tutto il viso e si lasciò sollevare da terra. La portò sul divano, tenendosela in braccio. Posò la sua mano sulla sua pancia, ancora incredulo di essere così fortunato.

 

“Avremo un bambino.. Mi hai fatto l'uomo più felice del mondo.” Intrecciarono le loro dita sopra al ventre di Hermione.

 

 

Erano già pronti per andare al matrimonio. Harry era già al piano di sotto in salotto, che lo percorreva a grandi passi. Era nervoso: non solo perchè avrebbe rivisto tutti i Weasley al completo, ma anche perchè avrebbero annunciato la grande notizia. Avrebbero pensato che stavano mettendo al mondo il figlio di un mangiamorte assassino? Harry provò a non pensarci, ed Hermione scendendo le scale lo distrasse. Andò ad aiutarla a scendere gli ultimi scalini, guardandola estasiato.

 

“Sei davvero bellissima.. Sei sicura che vuoi andare, allora? Me lo hai detto tu che nei primi due mesi della gravidanza bisogna stare attenti..” Provò a ridirle Harry.

 

“Harry, te l'ho già detto. È il matrimonio della mia migliore amica e sono la damigella d'onore, e poi starò attenta. Non mi dimentico che ho te a proteggermi.” Lo baciò sulla bocca, e lo addolcì subito. “Andrà tutto bene, non ti preoccupare.” Aggiunse lei, perchè aveva capito benissimo il motivo del suo nervosismo. Lui annuì, e uscirono.

 

Presero la macchina, perchè Harry non voleva che si smaterializzasse ancora. Raggiunsero la Tana, dove per tradizione tutti i Weasley si sarebbero sposati. Videro il grande gazebo decorato, proprio come al matrimonio di Bill e Fleur di quasi otto anni prima. Era immerso in un'invisibile e grande bolla incantata che manteneva l'ambiente caldo e accogliente, mentre la neve si fermava appena fuori. Era un quadro magico, in tutto e per tutto.

 

Hermione prese la mano ad Harry e si avviarono verso quella casa che a lui aveva fatto stare tanto bene anni prima. Lupin e Tonks gli andarono subito incontro, felici di vederli.

 

“Volevamo farvi le congratulazioni di persona per il matrimonio, a cui ovviamente verremo.” Remus strinse la mano ad Harry. “Tuo padre e tua madre sarebbero così felici.” Harry annuì, vedere Lupin lo faceva sentire sempre più vicino ai suoi genitori.

 

Entrarono dentro al gazebo, dove già quasi tutti gli invitati erano presenti. Luna si avvicinò, aveva lo stesso identico vestito di Hermione essendo entrambe le damigelle. “Finalmente sei arrivata! Dobbiamo andare subito da Ginny.. Ha bisogno di una mano, e sua madre non sembra bastare.” Le disse, dopo averli salutati. Hermione si voltò verso Harry.

 

“Arrivo subito, d'accordo?” Lui annuì, mettendole istintivamente una mano sul ventre. Gesto che non sfuggì a Lupin e Tonks.

 

“Ti aspetto qui, tranquilla.” La guardò come per dirle di stare attenta, e tornò a parlare con loro due.

 

“Hermione è raggiante! Ricorda me quando aspettavo Teddy.. Buffo, no?” Fece l'occhiolino ad Harry e spostò lo sguardo su suo figlio, che giocava con la bellissima figlia di Bill e Fleur, Dominique. Fred e George si avvicinarono a salutare Harry, sinceramente felici di rivederlo. Erano entrambi sposati, stavano bene. Il loro negozio andava alla grande come sempre, ogni volta che Harry ci passava davanti gli veniva sempre da sorridere.

 

“La prossima volta che passi vieni, no? Ovviamente per te ci sarà lo sconto, soprattutto perchè sei riuscito a soffiare la donna al nostro povero fratello tre settimane prima del matrimonio, e ora te la sposi tu. Quando me l'hanno raccontato non ci credevo” Disse George, e subito Fred intervenne.

 

“Esatto! Un mito, insomma. Per ogni Natale avremo una storia da raccontare.” Harry si passò una mano tra i capelli, indeciso se ridere o fare finta di niente. I gemelli avevano sempre quel modo di mettere in imbarazzo le persone dicendo semplicemente la verità. Prima di poter rispondere, Ron spuntò alle loro spalle a braccetto con una bella ragazza, sicuramente più piccola di lui.

 

Non lo vedeva da mesi e mesi, e trovarsi li faceva un certo effetto. Si strinsero la mano cordialmente, e Ron presentò la sua nuova ragazza. “Lei è Sophia, sicuramente Hermione te ne avrà parlato. A proposito, dov'è?”

 

“Con Ginny e Luna, finiscono i preparativi.” Rispose Harry, dopo aver stretto gentilmente la mano a Sophia.

 

“Già, donne! Io sono il testimone, quindi vado a mettermi già affianco a Dean. Ci vediamo dopo.” Disse Ron, congedandosi. Harry lo salutò con un cenno. Probabilmente il peggio era passato, o forse no.

 

Salutò Bill e Fleur, Charlie e altri ragazzi che erano a Hogwarts con loro. I vecchi membri dell'Ordine della Fenice lo salutarono con cenni della testa, non era facile inserirsi di nuovo. Solo Lupin, a quanto pare, gli dava davvero confidenza. Harry si cominciò a sentire un pesce fuor d'acqua. Vide spuntare Hermione insieme a Luna e mettersi al loro posto, affianco a dove tra un momento sarebbe arrivata Ginny.

 

Hermione cercò Harry con lo sguardo, ma non lo vide. C'era troppa gente, e lui si era sicuramente messo infondo e da solo. Scosse la testa, e vide Ron andare verso di lei. Gli sorrise, sinceramente felice di vederlo. Lo abbracciò e lo baciò su entrambe le guance, sinceramente non le importava di ciò che avrebbe pensato la gente.

 

“Come stai?” Gli chiese.

 

“Io bene, e tu? Ho visto Harry, dava l'idea di sentirsi fuori posto.” Disse Ron, mettendo una mano in tasca.

 

“Eh si, lo so.. Non è facile per lui sentirsi accettato, ma piano piano le cose si sistemeranno.” Gli sorrise lei.

 

“Congratulazioni per il matrimonio, verrò sicuramente.”

 

“Grazie Ron, davvero. Per me è molto importante.” Lui le sorrise e tornò al suo posto, la marcia nuziale era cominciata. Tutti si voltarono a guardare Ginny che arrivava sotto braccio ad Arthur Weasley. Molly, invece, aveva appena preso posto in prima fila, con un grosso fazzoletto a portata di mano. Dean prese Ginny accanto a se, guardandola incantato.

 

Tutti si sedettero, e la cerimonia cominciò. Hermione fu obbligata a stare tutto il tempo in piedi, e a Harry questa cosa preoccupò non poco. Si stava sicuramente affaticando. Appena la cerimonia finì, tutte le panche scomparvero magicamente per lasciare spazio al banchetto e a un ampia pista da ballo.

 

Harry si diresse subito da Hermione, e la cinse da dietro. “Sei stanca? Andiamo a sederci un po'?” Lei mise le braccia sopra le sue, e scosse la testa.

 

“Stai tranquillo, sto benissimo.”

 

Durante tutto il ricevimento Harry fu fermato da parecchie persone che ancora non lo avevano conosciuto. Ancora una volta, la sua fama l'aveva preceduto. Occupato a intrattenere conversazioni con mezza sala, non si rese neanche conto che George aveva preso Hermione per ballare.

 

Non che gli desse fastidio, assolutamente. Ma non capiva perchè doveva farla saltare a quel modo. Si liberò da quegli sconosciuti e si avvicinò al tavolo dove si poteva prendere da bere, da li l'avrebbe vista meglio. Rideva felice, chissà quale battuta aveva fatto il gemello.

 

“E' bella, vero? E' anche una delle persone migliori che io abbia mai conosciuto..” Molly Weasley si era messa affianco a lui. Harry la guardò, senza dirle niente.

 

“Non sai quante volte mi ha chiesto scusa, non capendo mai che per me vederla felice era la cosa più importante. Anche se non sarebbe stato affianco a mio figlio. Anche i genitori sono eccezionali, sai. Sicuramente li conoscerai.”

 

“Si, li ho già conosciuti. E' un piacere rivederla, signora Weasley.” Rispose Harry.

 

“Anche per me, Harry. Vi auguro una vita felice, perchè ve la meritate. Entrambi.” Gli diede una carezza gentile sul volto, e si allontanò andando da suo marito, che salutò gentilmente Harry da lontano. Ma gli bastò, lo fece stare bene lo stesso.

 

“No George, aspetta. Non ce la faccio davvero più.” Hermione si rifugiò tra le braccia di Harry, ancora ridendo e con un po' di fiatone. Lui la prese, protettivo, baciandole la testa. George sorrise e le passò un bicchiere di Champagne.

 

“No, ti ringrazio. Non posso bere.” Rispose cordialmente lei.

 

“Non puoi scatenarti, non puoi bere.. Non è che sei incinta?!” Disse George ridendo. Ma Harry e Hermione lo guardarono fisso, senza mostrare divertimento.

 

“No, non ci credo! Ma congratulazioni allora!! Qui ci vuole un bel brindisi..” George si mise in piedi su una sedia e chiamò l'attenzione di tutti i presenti. Non erano come Harry e Hermione se l'erano immaginato, ma poteva andare bene. Hermione si staccò e prese la mano di Harry, sorridendo.

 

“Ascoltate tutti! Questi due qui” Indicò Harry e Hermione proprio sotto di lui, e tutti li guardarono. “oltre a sposarsi tra poco più di due settimane hanno appena scoperto una notizia meravigliosa..” Praticamente George ci stava facendo una storia sopra.

 

“Aspettando un bambino!!” Furono subito assaliti da un grandissimo applauso e da abbracci. A Harry che non piaceva essere al centro dell'attenzione, quello era proprio un toccasana. Ringraziarono tutti, Molly Weasley non voleva lasciare Hermione. “Sarà un po' mio nipote..” Le sussurò dolcemente, e Hermione le sorrise felice per quella frase.

 

A quel punto, la festa per il matrimonio fu accompagnata da altri festeggiamenti per la notizia della gravidanza di Hermione. La fecero subito sedere e fu circondata da praticamente tutte le donne che la riempirono di domande e affermazioni.

 

“Con due genitori così, verrà bellissimo! Congratulazioni! Come lo chiamate?”

 

“Veramente noi ancora non lo sappiamo..”

 

Harry riuscì a portarla via e riuscirono ad appartarsi, ridendo come due ragazzini. “George ha avuto un'idea geniale, direi.”

 

“Voleva solo essere gentile, si sarà dimenticato che tu sei Harry Potter. Mio Dio, domani saremo su tutti i giornali.” Hermione si battè una mano sulla fronte, ancora sorridendo.

 

“Andiamo a casa amore, voglio stare solo con te.” Le disse Harry.

 

“Con noi, volevi dire.” Gli mise una mano sul suo ventre. Come le piaceva il suo tocco proprio li. “Mi hai letto nel pensiero. Fammi solo avvisare Ginny, tanto ormai se ne staranno andando tutti.” Hermione raggiunge la sua amica e le disse che lei e Harry andavano a casa perchè si sentiva stanca. Ginny la capì immediatamente e la salutò. “Domani sera venite a cena alla Tana, lo ha detto mia madre. Tutti e due.” Hermione sorrise raggiante e senza dare nell'occhio tornò da Harry.

 

Andarono alla macchina insieme. “Non ho salutato nessuno.” Disse lui, guidando.

 

“Non ti preoccupare. Domani sera ci sarà una grande cena alla Tana con tutti i più intimi, e questo vuol dire anche tu.” Gli prese la mano, e lui sorrise. Non sapeva perchè, ma quella cosa lo rese ancora più felice.

 

Era completo, si sentiva bene. Si, andava tutto bene.

 

 

 

 

 

 

 

Buonasera :) Come avrete sicuramente capito, siamo ormai agli sgoccioli della storia. Domani pubblicherò l'ultimo capitolo, con annessi i dovuti ringraziamenti a chi mi ha dedicato tempo, fiducia e voglia di andare avanti. A domani, un abbraccio a tutti :) marl_vt

 

   
 
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