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Autore: ReVeNgE NiNeTAlEs    18/05/2015    1 recensioni
*Contenuti forti dal 23 esimo capitolo in poi*
*
ATTENZIONE! Human!PokèMoN
*
Questa è una storia di affetto materno, di amore coniugale, di pericoli e di demoni.
Questa è una storia drammatica raccontata in chiave comica nei primi 20 capitoli.
Questa è una storia di una Kitsune abbandonata a sé stessa, che riesce a sopravvivere solo grazie all'aiuto dei suoi amici PokéMoN e di alcuni umani, ma che poi tornerà nel suo mondo.
Questa è la storia che racconta come solo l'amore di una ragazza può salvare il Mondo dei PokéMoN.
Questa è la storia che spiega le conseguenze.
Questa è una storia di Rivoluzione.
Questa storia ha un inizio e una fine.
Questa storia si chiama Battle World New Revolution.
ReVvY
Genere: Drammatico, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Kyouhei, N, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Anime, Videogioco
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Capitolo 20 BWNR

 

Nate era distrutto. Piangeva. Gridava. Nella sua stanza. Ma nessuno lo ascoltava.

Non sapeva come, né il perché, neanche quando e dove, ma la sua Beatriz era morta.

Morta. C’era la sua lapide. L’incisione col suo nome su un pezzo di marmo.

Delle stupide, stupidissime parole, che però attestavano che la sua fidanzata era morta.
O almeno… questo era quello che lui pensava…

 

 

Intanto, nel Bosco, Beatriz e Ninetales stavano parlando molto seriamente.
-Come ti dicevo… ho una cosa importante da darti.- disse la volpe Dorata, mettendosi a frugare nella borsa.
-Hei! Quando hai infilato qualcosa di cui IO non sapevo niente nella mia borsa?!- si agitò la ragazza castana, quando vide che la sua compagna tirò fuori dalla sua borsa\zaino una scatola di forma rettangolare, abbastanza lunga , di un rosso cremisi con delle decorazioni d’oro.
-Che roba è?-.
-Questo…- cominciò la bionda in PF (Pokèmon Form)- Me l’ha dato tua madre, prima di morire. Mi ha detto che avrei dovuto dartelo quando saresti stata abbastanza pronta.-.

Detto questo, aprì la scatola con qualche difficoltà.
Al suo interno vi era una specie di pugnale, troppo lungo per essere SOLO un pugnale, con sotto una targhetta con inciso sopra:   Ko Gitsune Maru
La ragazza tremò, sia dal freddo(ricordiamoci che nel capitolo precedente era scappata di casa in PF e, di conseguenza, senza vestiti) sia dalla paura.
-Che…che significa?- domandò, stringendosi tra le code ancora calde.
-E’ una spada.- le rispose Ninetales.
-Una spada? A me sembra un pugnale…- ribattè la ragazza, sospirando.
Poi un’idea le guizzò nella mente.

-NON VORRAI CHE IO COLPISCA IL MIO BAMBINO CON QUELL’AFFARE, VERO?!?- .

La donna\volpe si limitò solamente a scuotere la testa da destra a sinistra.
-No.- aggiunse solo dopo. -Come ho già detto, è una spada. Il suo nome è Ko Gitsune Maru, ed è una creazione degna del soprannome che porta, la “Distruttrice di Malvagi”.-.
Beatriz si grattò la testa, confusa.
-D.. Distruttrice di Malvagi?- ripetè ad alta voce, cosicchè la Volpe potesse sentirla.
-Mhmh, come ti ho già detto, per l’ennesima volta, è una spada, e mi è stato ordinato di consegnartela nonappena tu ne saresti stata pronta.-.
Inutile dire che la ragazza\volpe si continuava a grattare la testa, non capendoci un accidente.
Ninetales sospirò.
-Non hai capito niente, vero?-.

-No…-.
Un gocciolone in stile manga scese lentamente dal fianco sinistro della testa della povera Kitsune D’Oro.

-Bea?-.

-Chè?-.

Niny non rispondeva.
-CHE?!?-.
-SEI UNA PICCOLA IDIOTA!- strillò lei nuovamente, distruggendo uno dei suoi propri timpani assieme a quelli della compagna…dalle sembianze umane.
-Umpf..bene, devo ricominciare da capo, di nuovo! Come ti dicevo,la spada mi è stata data da tua madre al suo capezzale, in punto di morte. Mi disse che questa creazione è stata forgiata dal fuoco della Dea Inari in persona e spirito, e perciò non si può spezzare. Mi segui? Ci riesci?- accennò la Volpe, socchiudendo appena uno dei suoi occhi sbarrati.
-C…credo di si…- rispose approssimativamente la ragazza\volpe. –Va avanti.- esclamò poi, diventata oramai imperterrita.
-Eh… eh… niente, mi ha detto solo, nel suo ultimo anelito di vita, che è una spada speciale, che cambia la sua forma a seconda di come cresce e cambia il proprietario, in questo caso tu.- concluse, mettendosi a leccare una delle nove morbidissime code.
Beatriz si mise ad analizzare la spada.
Carina, pensava, ma non era un po troppo gracile per essere la spada forgiata dal fuoco della signora dei demoni Volpe?
Si prese il mento tra il pollice e l’indice, dubbiosa, per poi chiedere alla compagna di viaggio:
-Cosa vuol dire che cambia la sua forma a seconda di come cambia il proprietario?-.
Ninetales la fulminò, ma non direttamente.
I suoi occhi di fuoco si posarono prima su Ko Gitsune Maru, per poi passare allo sguardo vispo ma non troppo sveglio e molto poco intelligente della sua interlocutrice.
Scosse la testa.
-Non lo so. Prendila. Poi si vedrà.- le suggerì.
Seppur con qualche esitazione, la ragazzina\volpe acconsentì e raccolse la spada.
L’impugnatura era quasi nuova, abbastanza maneggevole, leggera.
Non successe nulla.
-Bah, non vale nemmeno una cicca!- esclamò lei, riponendola di nuovo nella sua custodia e chiudendola ermeticamente a chiave con il lucchetto annesso alla scatola.
-A proposito…- si ricordò in quel momento di una cosa molto importante.
-DOVE è FINITO ASH CON I MIEI VESTITI?!?-.

 

 

Nate stava passeggiando nella stradina accanto al cimitero, per stare accanto alla donna amata.
Aveva con sé i vestiti della sua “dolce metà”, lo facevano sentire meglio, quei colori così forti e sgargianti.
C’è da dire che con lui era veramente dolce, altrimenti non sarebbe riuscito ad avere dei rapporti così stretti… tanto stretti da avere un figlio.
In quel momento si udì un grido terribilmente acuto, e lui lo riconobbe immediatamente.
Era lo strillo isterico della sua amata Beatriz.
Senza pensarci su due volte, s’addentrò nel bosco alla ricerca di chi aveva emesso l’urlo.
 

*** PASSANO LE ORE… ***

Scende la notte, di Ash nessuna traccia.
Dei suoi vestiti
nessuna traccia.
-Ahrg, sto cominciando a pensare che gli umanucoli come quell’idiota di Ash siano completamente INUITILI!-  ringhiò Beatriz, scuotendo una coda e coprendosi le parti intime con le mani.
Aveva assunto la sua forma ibrida, ma nonostante ciò aveva ancora freddo.
Ninetales aveva deciso di andare a dormire da un’altra parte, e quindi anche la possibilità di potersi accoccolare alle sue code ben più calorose era scartata.
-Uffa!- esclamò, raccattando un sassolino e lanciandolo contro un alberello striminzito lì vicino, per poi mettersi a strapazzare i suoi poveri capelli castani e increspati dall’umidità.
-Ah! Se solo Natey fosse qui, mi potrei scaldare abbracciata a lui…- cominciò a riflettere a voce un po troppo alta lei, aprendo i suoi grandi occhi d’onice splendenti.

La luna era piena. Una serata fin troppo calma. Una serata da incubi, pensò lei.
Le cose romantiche non le piacevano…eppure…
-Natey… sigh…- sussurrò lei, mentre una lacrima di zaffiro le trascinava giù quel poco di coraggio che le era rimasto, verso il basso, verso il terreno.
Non si era accorta di chi le stava alle spalle.
-Mi chiamavi, Bea?- mormorò quella persona appena nominata da lei, prendendola per le spalle e trascinandola lontano da Ninetales.
Ora la ragazza tremava.
Cosa avrebbe fatto adesso che sapeva che lei era viva?
Lo avrebbe raccontato o lo avrebbe tenuto per sé stesso?
-Cosa vuoi fare?- gli domandò imbarazzata.
-Ma come? Non avevi detto che volevi dormire abbracciata a me? Ebbene? Adesso dormiremo abbracciati, come volevi tu!- la liquidò lui, gettandola per terra.
Ovviamente, lontano da Ninetales.
Non voleva che lei sentisse i gemiti di piacere della sua compagna, oppure i suoi, che sarebbero stati forti.
-Ehm…non so cosa tu abbia capito, ma io non lo voglio il tuo…hai capito! Io volevo solo abbracciarti, mi dispiaceva per te! – si scusò in maniera sempre più imbarazzata la povera Kitsune, che ormai era diventata color magenta.
“Oh,nemmeno nei miei sogni più sconci Natey era così pervertito!” si ritrovò a pensare.
-Ah, ma visto che ora sono qui… e poi ho una cosa per te!- le disse, passandole un braccio attorno al collo.
Poi si mise a frugare nel suo zaino.
-Avevo intenzione di lasciare questo villaggio, non essendoci più tu non mi tratteneva più nulla.- le spiegò, mentre estraeva dei vestiti dai colori caldi, del tipo arancione e alcuni di un rosso molto acceso, dai ghirigori intricati sul retro e sul davanti.
-I…i miei vestiti?- si stupì Beatriz, inarcando le sopracciglia dubbiose.
-Sì, me li ha dati tua nonna. A quanto pare, avevi ragione tu, non ci teneva poi così tanto a te.-.
-Perché li hai voluti?- gli domandò nuovamente, in preda al panico.
Perché era in preda al panico, poi, nessuno lo sapeva.
-Eh.. volevo almeno un ricordo di te, capisci?- e questa volta fu lui ad arrossire, ma violentemente.
-Mi sentivo solo, abbandonato… poi pensavo anche che tu eri incinta…e cioè lo sei ancora, ma…-.
Lei gli posò l’indice sulle labbra, per farlo stare zitto.
-No, non sono morta. Non morirò, finchè qualcuno crede in me, nella mia esistenza. E Umbreon? Dov’è?-.
Lui non la ascoltò neppure.
Le afferrò i polsi e la scaraventò di nuovo a terra, coprendole il viso con i suoi corti capelli castani, fissandola coi suoi occhi ambra.
-Oh, non avere paura di me. Non ti farò male…non tanto.-  le mormorò all’orecchio Nate, mordendolo dolcemente.
-T…ti prego, N…Nate…ahi!- lo supplicò la giovane. –Sì che mi fai male!-.
-Vaffa’ cucciola! Perché non ti stai un po calma?-.
Lui si agitò troppo, fece per aggredire la ragazza\volpe ma sbagliò la mira e cadde a terra, rotolando rovinosamente.
-Ma sei pazzo?!?- lo sgridò Beatriz.
-Eh eh eh, cosa c’è di male? Dopotutto siamo ufficialmente genitori!- si giustificò, mettendosi una mano sul petto.
Ma, proprio in quel momento, una sfera d’energia oscura li colpì entrambi , facendoli ruzzolare insieme, avvinghiati.
Un sussurro lontano, il verso di un minaccioso nuovo Pokèmon malvagio che si avvicinava sempre di più.
-Non ti lascerò tornare nel tuo mondo, non adesso!-…

 

 

 

*** Commenti dell’autrice che è in ritardo! ***
Sì, lo so, vorreste scorticarmi viva.
Ma ho avuto da fare, Mea Culpa, lo ammetto.
Ma ecco qui il tanto agoniato ventesimo capitolo! XD
A breve sarà aggiornata anche “Illusion”, ma ho una brutta notizia da darvi.
Ebbene sì, “Illusion” non durerà ancora per molto… il prossimo sarà il penultimo capitolo.
Ma ora passiamo al capitolo 20.
Come avrete visto, è un capitolo un po lunghino, ma sarà meglio che vi ci abituiate, perché d’ora in poi saranno sempre così.
Un pochino forte, dite?
In effetti sì, ci sono temi un po delicati, provvederò a modificare la presentazione.
1 Nate è un porco.
2 Beatriz è una malata mentale.
3 Ninetales…boh!
4 Nonna di Beatriz, gran stronza…
Bene, io devo andare.

ReVeNgE

   
 
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