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Autore: softkitty    19/05/2015    3 recensioni
La protagonista di questa storia è Nicky, neolaureata in lettere e barista per necessità.
Accanto a lei vedremo Noah, il suo fidanzato dalla famiglia ingombrante, Diane, la sua amica di una vita e Oneweek, metodico giovane incontrato in metro.
Attorno a loro ruoteranno vari personaggi, dalla ex fidanzata decisamente poco "ex" alla suocera molto "suocera", passando per genitori amorevoli e amici privi di tatto.
SOSPESA.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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In metro con amore

 

Capitolo 22

 

Varcarono insieme la soglia e Nicky si trovò in un appartamento enorme e ultramoderno. Era ordinato e pulito. E troppo bianco e lucido.

«Wow, sembra di essere entrati nel futuro»

«Ti piace?»

«Preferisco casa mia» disse la giovane, cercando di rimanere neutra. Quella casa non le piaceva, era troppo chiara e asettica. «E comunque – aggiunse, ammonendolo divertita – non cercare di distrarmi. Sono incazzata con te»

Anche Daniel sorrise: «Incazzata?»

«Mi hai trascinata a casa dei tuoi genitori senza avvisarmi!»

«Sapevo che se te lo avessi detto, avresti fatto di tutto per rimandare. Io invece volevo che li conoscessi subito. Niente più temporeggiamenti»

Nicky si guardò brevemente attorno: «Ed è per questo che mi hai portata qui?»

«Anche». Le si avvicinò. «Ti amo» le disse, prima di baciarla. Nicky sorrise e rispose al bacio, lasciandosi guidare dall'avvocato che la sospinse fino al divano, dove si adagiarono.

«Non preferisci il letto, Danny?»

«Lo faremo ovunque tu voglia, Dom. A me basti tu, il luogo non conta» le rispose, accarezzandole i fianchi sotto la maglietta.

Micky sospirò: «Mh, aspetta. Non qui»

«Perché?»

«Il divano è in pelle, avvocato. Non voglio rimanerci appiccicata sopra!»

Daniel scoppiò a ridere, seguito da Nicky. Si sollevò e le tese la mano, per trascinarla nella sua camera da letto. «Meglio?»

La giovane si guardò attorno brevemente, poi puntò gli occhi sul letto e sorrise, avvicinandosi. «Sì, avvocato».

Oneweek la raggiunse e le sciolse i capelli, gettando poi l'elastico sul comodino, accanto alla sveglia. «Ti amo». Si chinò appena per baciarla, assaporando con calma la consapevolezza di averla di nuovo accanto.

Anche Nicky sembrava decisa a godersi ogni millesimo di secondo di quello che doveva essere il loro nuovo inizio.

Si spogliarono a vicenda ed ogni indumento era un ostacolo in meno, verso la riscoperta dell'altro.

Daniel la guardava sospirando, la accarezzava con delicatezza, faticando a credere che Dom fosse lì, con lui, nonostante tutto.

Nicky non riusciva a staccare gli occhi dal volto di Daniel, dalla sua espressione... innamorata. Gli passava le mani tra i capelli, accarezzava i suoi muscoli e si sentiva fremere d'amore per lui.

Quando furono finalmente nudi, Daniel se la trascinò a cavalcioni. Aprì la bocca per parlare, ma Nicky lo precedette e lo baciò, stringendosi a lui. «Ti amo».

«Anche io». Il tempo di prendere le dovute precauzioni e divennero una cosa sola. «Dom...»

La giovane iniziò a muoversi sopra di lui, gemendo il suo nome con crescente ardore, fino a raggiungere l'orgasmo.

«Daniel...» fu un sospiro, un'invocazione, mentre si contraeva attorno al suo membro.

Il giovane la stritolò tra le braccia, soffocando il proprio orgasmo in un bacio. La adagiò tra le lenzuola e rimase tra le sue gambe. «Sei mia, ti amo».

I due rimasero rilassati sul letto.

«Come fa ad esserci così fresco in casa tua?»

Daniel sorrise, mentre Nicky poggiata su di un gomito, gli accarezzava il petto con un dito. «Condizionatore»

«Giusto, dimenticavo che sei un super-ricco»

«Questo super-ricco vorrebbe tanto fare un bagno con la donna che ama»

Nicky si lasciò andare ad un sorrisino compiaciuto, ma poi guardò la sveglia accanto al letto. «Devo tornare a casa»

«Cenerentola, le sorellastre ti aspettano a casa?»

«Spiritoso. Domani devo andare a scuola»

«Che problema c'è? Ti accompagno io, resta qui a dormire»

«Avvocato, fare sesso ti disconnette il cervello» disse Nicky, prendendolo bonariamente in giro. «Non posso fare lezione in tuta, domani»

«E se partissimo prima domani mattina?»

«Mh... affare fatto!»

«Magnifico, ora bagno!»

***

Il mattino seguente, i due si svegliarono di buon'ora e passarono da casa di Nicky per permetterle di cambiarsi e preparare un cambio di abiti da lasciare a casa di Daniel, per ogni evenienza.

Quando raggiunsero la scuola, i bambini erano già dentro e la giovane non poté che ringraziare il cielo per avere le lezioni al pomeriggio.

«Ci sentiamo a pranzo, ok?»

«Certo, ti chiamo appena mi sarò liberata delle mie colleghe»

«Va bene. Senti – aggiunse Daniel, improvvisamente titubante – ti andrebbe di raggiungermi allo studio, quando hai finito?»

«Allo studio?»

«Sì, mi farebbe piacere mostrarti dove lavoro. Da qui non è molta la strada»

Nicky lo fissò incerta: «Sei sicuro?»

«Certo, devi solo prendere la metro e...»

«Stupido! Intendevo di volermi lì»

«Certo! Inoltre – aggiunse, malizioso – la mia scrivania è molto comoda!»

La giovane lo ammonì con lo sguardo. «Non ci pensare neppure! In quello studio ci lavora anche tuo fratello! E tuo padre! Pensa se ci beccano!»

Daniel ridacchiò: «Sarebbe divertente!»

«No, sarebbe imbarazzante. Quindi toglitelo dalla testa, avvocato Fisher-Morris! Ora vado». Si sporse per baciarlo ed augurargli buona giornata, prima di sparire all'interno dell'edificio.

***

La mattinata passò relativamente tranquilla. Nicky chiamò Missy per avere notizie di Benny che, fortunatamente stava bene, ma non ricevette nessun messaggio da Diane. Se inizialmente se ne era meravigliata, poi si rese conto che probabilmente la sua migliore amica la stava evitando per evitare il terzo grado riguardo lei e Finn.

Non cedette alla tentazione di chiamarla, forse aveva bisogno di tempo.

La possibilità di chiamarla, tuttavia, non ci fu, poiché la sua pausa pranzo fu occupata totalmente dalla telefonata di Willa che la aggiornava sui preparativi per il college e che la tempestava di domande su Daniel. Nonostante la piccola Parker si fosse proclamata felice per la relazione, Nicky poté sentire una nota di tristezza nella sua voce: forse, in un angolo del suo cuore, la ragazza aveva sperato che per Nicky e suo fratello ci fosse ancora una possibilità.

Fu proprio per quella telefonata, che Nicky non riuscì a parlare con Daniel.

***

«Buongiorno, signorina, ha un appuntamento?»

A rivolgerle quella domanda era stata una donna sulla quarantina, seduta alla scrivania, all'ingresso dello studio. «Salve, sono Nicky Stanton»

«Mi dispiace, ma qui non c'è segnato nulla»

«Oh, non sono una cliente, sono qui per vedere Daniel»

«L'avvocato Fisher-Morris riceve solo su appuntamento»

«Sono Dominique, la sua ragazza»

La donna si illuminò: «Dom? Prego, in fondo al corridoio»

La ragazza si fermò davanti alla porta, dove la targhetta con scritto “Avvocato Daniel S. Fisher-Morris” splendeva orgogliosa e bussò delicatamente.

«Avanti!»

Nicky entrò e sorrise. «Sorpresa!» disse sfoderando un mazzo di girasoli da dietro la schiena.

Daniel scattò in piedi e circumnavigò la scrivania, raggiungendola. Le prese il viso tra le mani e la baciò. «Dom, finalmente. Mi sei mancata»

«Anche tu!»

«E non mi hai risposto al telefono, però portarmi i fiori per farti perdonare mi sembra eccessivo»

In risposta ricevette una lieve gomitata. «Mi ha chiamata Willa e non me la sono sentita di riattaccarle in faccia»

«Willa Parker? La sorella del lampione?»

«Lei»

Il tono dell'avvocato si fece sospettoso: «Perché la senti ancora?»

«Perché, nonostante Noah, le voglio bene e lei ne vuole a me. E no – aggiunse anticipandolo – non vuole che torni con suo fratello. Ha detto che preferisce te»

Daniel sospirò teatralmente: «Ok, allora mi sta bene! Ma i fiori?»

«Mi chiedevo... ti va di accompagnarmi al cimitero?»

La risposta di Daniel si fece attendere. «Sei... sicura? Insomma, è una cosa importante e...»

«Se non vuoi, basta dirlo»

«Non è questo. È solo che... non voglio che tu lo faccia perché ti senti in obbligo»

«Non è per quello. Voglio solo... averti con me quando andrò da loro. Anche se so che è stupido, mi piacerebbe portarti da loro e...» deglutì, in difficoltà.

«Voglio venire con te, alla loro tomba. Voglio ringraziarli per la vita che ti hanno donato, perché ora sei con me e rendi la mia migliore»

Nicky sorrise, con gli occhi lucidi e lo abbracciò. «Grazie».

Per sua fortuna, Nicky e Daniel non incontrarono nessun componente della famiglia, così uscirono dallo studio legale senza problemi.

Peccato che, i problemi, fossero dietro l'angolo. Letteralmente.

In particolare, quel giorno i problemi erano biondi, stupidi ed odiosi. Ed avevano un nome: Angie.

Nicky maledisse la sua sfiga: possibile che dovesse incontrarla quasi ogni volta che andava al cimitero?

«Guarda chi si rivede! La piccola arrampicatrice sociale!»

«Buongiorno a te, apritrice seriale di gambe»

Daniel, qualche passo indietro, trattenne a stento una risata per quell'epiteto, mentre Angie divenne rossa di rabbia. «Come osi? Stai dando a me della puttana?»

«Sei tu quella che si è scopata un ragazzo fidanzato, non io»

«Credi di essere migliore di me? Andiamo! Lo sanno tutti che ti stai facendo sbattere da Fisher-Morris per accalappiare i suoi soldi!»

Nicky spalancò la bocca per rispondere, ma Daniel fu più veloce di lei e la raggiunse, posandole un braccio attorno alle spalle.

«Non parlare mai più di Dominique in questi termini. Se c'è una zoccola qui, quella sei tu. Si dice che Parker ti abbia mollata. E che la sua dolce mammina non ne sia contenta. Povera Angela. Speravi di fregarlo rimanendo incinta, eh? Invece i tuoi piani sono falliti. E non solo quelli, vero? L'impresa del tuo paparino sembra non passarsela molto bene. Tanto che si vocifera che sia entrata in gioco tu per tenere buono il vecchio Tisher ed evitare il fallimento». La giovane donna lo fissò oltraggiata, ma Daniel proseguì. «Ora sparisci, appesti l'aria. E la prossima volta, sciacquati la bocca, prima di parlare di Dominique. Non sei degna neppure di guardarla, una donna come lei».

Dopo che Angela Chester si fu allontanata, tra i due calò un lungo silenzio.

Silenzio che fu interrotto da Nicky. «Sei stato molto duro, con lei»

«Quella è solo una puttana e non si deve neppure azzardare a pensare quelle cose di te. Ha avuto quello che si meritava»

Dom decise con saggezza di non ribattere, così si limitò a chiedere: «Come sai tutte quelle cose?»

«Mia madre odia la gente snob, ma adora sentire i loro drammi. Dice che è meglio di Beautiful». Dopo una breve risata, i due si presero per mano e raggiunsero il cancello del cimitero. «Sicura?»

«Sicura!»

Una volta dentro, Nicky lo guidò fino alla tomba dei suoi genitori.

Daniel rimase fermo, mentre la giovane si occupata di gettare i fiori secchi e sistemare quelli freschi. Guardò a lungo le due foto e in entrambi i volti vide dettagli di quello della sua donna. Il colore degli occhi, la forma della labbra. Quelle erano le due persone che avevano dato vita alla sua Nicky.

Rimase in silenzio di fronte a loro anche quando Nicky gli si mise a fianco e lo prese per mano.

«Hey». La voce della giovane lo ridestò dai suoi pensieri. «Non... non essere triste». Daniel la fissò, interrogativamente, così si accinse a rispondere: «Hai gli occhi lucidi»

«Non sono triste, sono dispiaciuto»

«Daniel...»

«Sono qui, a pochi passi da loro, ma non posso dire loro grazie per il dono che mi hanno fatto. Non posso dir loro che devono essere orgogliosi della figlia che hanno»

«Daniel...». Solo in quell'istante l'avvocato si voltò verso la giovane e la vide in lacrime.

«Dom, amore, non volevo farti piangere». La prese tra le braccia e la strinse a lungo, cercando di consolarla.

«Hai detto delle parole bellissime»

«Vorrei solo poterle dire a loro»

«Magari loro non ti risponderanno, ma io e mia moglie siamo vivi e vegeti e vorremmo proprio conoscerti».

La giovane coppia sobbalzò, sentendo una voce alle loro spalle.

«Peter, Elizabeth, ciao» disse Nicky, tirando su col naso. «Che ci fate qui?»

«Quello che fate voi. Siamo venuti a salutare Alan e Sarah»

«Daniel, ti presento Peter ed Elizabeth Cassidy. Lui è Daniel, il mio ragazzo»

«Piacere di conoscerti, Daniel. Ragazzi, vi va di venire a cena da noi, stasera?»

Come potevano rifiutare?

 

 

 

 

Il mio angolo.

Bonsoir! :)

Come state?

Le presentazioni non sono ancora finite XD

Grazie a tutti per il vostro supporto, per le recensioni, perché inserite la storia tra le preferite/ricordate/seguite e grazie perché continuate a leggere la storia!

Spero non ci siano errori, ma non vi assicuro niente, non ho avuto tempo di ricontrollarlo.

Risponderò alle recensioni passate e future (se ce ne saranno) asap!

Abraçada,

Softkitty

  
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