Inizialmente non dico niente.
Poi, quando mi rendo conto di cosa mi ha appena proposto, trattengo il fiato e spalanco gli occhi.
Mi allontano leggermente dal suo viso.
Derek, vedendo la mia reazione, apre la bocca per dire qualcosa: - J-Jack, io non… cosa hai capito… non alludevo a quello. -
Ma resto a fissarlo e non pronuncio parola.
Rimani con me stanotte.
Queste quattro parole si imprimono nella mia mente.
Rimani.
Con.
Me.
Stanotte.
Stare con lui, significherà dormire nello stesso letto. Insieme. E questo, quasi sicuramente, implicherà il sesso.
Arrossisco all’instante.
- T-Tu vuoi che… io e te… -
Le sue mani mi stringono di più la schiena.
- … Dormiamo insieme -
Affondo la testa nell’incavo del suo collo e mi lascio cullare dalle sue braccia forti.
Un sorriso mi spunta sulle labbra.
Papà, non torno questa notte.
No, non rimarrò incinto.
Ciao.
Inviato il messaggio, stringo la mano di Derek mentre camminiamo verso l’albergo in cui abbiamo deciso di andare.
Certo, potevamo andare a casa di Derek, ma non mi sarei sentito a mio agio. Lui lo ha capito senza che glielo dicessi.
L’altra alternativa era la sua macchina.
Io lo sapevo che stvate insiem.
Nel caso, usate le protezioni.
Notte.
Ps: qui c penso io.
Nascondo il cellulare in tasca, prima che Derek si possa accorgere della risposta sgrammaticata del mio padre imbarazzante.
Una volta saliti in stanza, io e Derek facciamo la doccia a turno.
Finito di lavarmi, mi siedo sul letto e sprofondo da quanto è morbido.
Mi passo una mano fra i capelli e poi sugli occhi.
Non avendo vestiti, rimango con la maglietta che avevo.
Mi infilo sotto le coperte, prima che Derek esca dal bagno.
L’idea che l’altra metà del letto sarà occupata dal corpo del mio… Ragazzo?
Devo chiederglielo.
Mi mordo un labbro, nervoso.
Dopo minuti che sembrano ore, Derek arriva finalmente in camera.
Lui, a differenza mia, indossa solo i pantaloni.
Il suo corpo.
Gli addominali scolpiti e le spalle larghe, come se potessero racchiudere tutti.
Sorride e, mentre si avvicina, osservo l’armonia dei suoi movimenti.
È bellissimo.
Posso dire che, tre mesi prima, non avrei mai immaginato di poter pensare una cosa del genere così facilmente.
Si distende sul letto, alle mie spalle.
Deglutisco e mi volto.
Non muove un dito.
Allora io, insicuro, faccio scorrere la mia mano sul suo torace.
Incontro linee bianche sottili. Sono moltissime. Troppe.
- Cicatrici di guerra. – mormora, spostando la mano sulla mia guancia.
- Sono tante. – sussurro.
Chiude gli occhi e posa un bacio sulla mia fronte.
- Conosco la storia di ciascuna di esse. – soffia, fra i miei capelli. Mi stringe a sé.
Ancoro i miei occhi nei suoi.
- Raccontamele. –
Da bambino non mi leggevano le favole.
Lui lo ha fatto.
Note dell’autrice: Buonasera! Scusate se ieri non sono riuscita ad aggiornare…
Spero di non aver deluso nessuno con questo capitolo.
Non potevo farglielo fare. Insomma, si conoscono sì, ma non puoi andare a letto con una persona che hai visto da poche ore… o così la penso io. Una dormita è meglio…
Grazie per tutte le recensioni che mi scrivete!
A proposito, l’ultima volta ho fatto numerosi errori di grammatica
Il mio nome è crystalicerain.
Troverete cazzate e cose varie, ma sto ancora
BEEEENNEEEE non mi resta altro che augurarvi una buona serata!
Un abbraccio a tutti!
Rystie_00