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Autore: _IcePotter    19/05/2015    4 recensioni
Kendall Schmidt e Logan Henderson si detestano praticamente da sempre. Il migliore amico di Kendall, ovvero James e il migliore amico di Logan, Carlos, sono invece follemente innamorati l'uno dell'altro. Cosa succede se ti allei con il tuo peggior nemico per far mettere insieme una coppia che scoppia?
***
E, alla veneranda età di diciassette anni le sue certezze si contavano sulle dita di una mano. [...] La seconda certezza era che le ragazze fossero un universo oscuro e misterioso dalla quale era meglio tenersi a distanza il più possibile, non importava quanto potessero apparire appetibili. La terza, si era detto mentre imboccavano un corridoio lungo e stretto e il suo migliore amico andava a sbattere contro una figura alta e slanciata arrossendo all’inverosimile, era che Carlos Pena era ridicolmente e follemente innamorato di James Maslow, che altrettanto ridicolmente e follemente ricambiava i suoi sentimenti. E l’ultima, ma non meno importante aveva riflettuto infine mentre dava una mano a Carlos per rialzarsi mentre una familiare figura bionda faceva lo stesso con James, era che odiava Kendall Schmidt con ogni fibra del suo essere.
***
[Kogan, Slash][Accenni Jarlos][Long-fic a capitoli][Fluff a mai finire]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Carlos, James, Kendall, Logan, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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What's going on in that beautiful mind?
Erano passati quattro giorni da quando Logan e Kendall avevano iniziato a mettere a punto il loro malefico piano, ma la situazione fino a quel momento era rimasta più o meno stabile. James e Carlos continuavano a sbavarsi dietro inconsapevolmente e Logan non era ancora riuscito a spiegarsi cos’era quell’insana e irrazionale voglia di baciare il biondino.
Quel pomeriggio, i due si sarebbero dovuti incontrare per decidere come procedere. Avevano fatto una lista di diversi luoghi dove avrebbero potuto incontrarsi “casualmente” prima di mettersi d’accordo e decidere che il cinema era il posto ideale per un primo appuntamento.
Kendall aveva deciso di vedersi in un bar appartato al centro della città, in modo da poter discutere tranquillamente senza correre troppi rischi che qualcuno della scuola li vedesse parlare. L’appuntamento era fissato per le quattro e mezza, ma dalle quattro Logan era fisso davanti all’armadio alla disperata ricerca di qualcosa da mettersi. Dopo aver svuotato l’armadio e aver urlato per dieci minuti come una ragazzina in piena crisi isterica –ringraziava tutte le divinità esistenti che quel giorno fosse da solo a casa- aveva deciso di mettere un paio di pantaloni neri e una camicia a quadri, con sotto una maglietta dei Nirvana, una band che adorava. Ai piedi aveva le Converse nere che si ostinava ad indossare nonostante ormai stessero cadendo a pezzi. Alle quattro e venti si era sbattuto la porta alle spalle, iniziando a correre come un forsennato per cercare di arrivare in orario. Era una cosa elementare: lui e la puntualità erano agli opposti, non riuscivano proprio ad andare d’accordo. Non importava quanto prima iniziasse a prepararsi, sarebbe comunque arrivato con l’acqua alla gola –a meno che non ci fosse Carlos con lui, ma quella era l’eccezione che serviva a confermare la regola-
Aveva attraversato un paio di isolati e aver rischiato di tramortire almeno una dozzina di vecchiette con la borsa della spesa che avevano poi cercato di colpirlo con i loro bastoni da passeggio, aveva intravisto il bar e aveva rallentato l’andatura, sperando di riuscire a ricordare come si faceva a respirare. Proprio quando gli sembrava di essersi ripreso, la vista di Kendall gli aveva mozzato il respiro. Indossava le Vans grigie e un paio di jeans scuri strettissimi che gli fasciavano alla perfezione le lunghe cosce. Per concludere, aveva una maglietta color bianco candido e un paio di occhiali da sole firmati, pigramente infilato tra le ciocche ribelli dei capelli. Cercando di assumere un’aria normale –“Quello è Kendall. Non è bello. Non è carino. Non ti piace.”- aveva preso a camminare nella sua direzione, salutandolo con un cenno della mano appena accennato. Il biondo aveva ricambiato il saluto con entusiasmo, e al moro era sembrato tremendamente un bambino davanti ad un pacchetto di caramelle. Aveva un sorriso largo dipinto sul viso, che faceva risplendere i denti bianchissimi, mentre gli occhi erano illuminati dai raggi pallidi del sole, che sembravano essersi messi d’accordo per illuminare ogni più piccola sfaccettatura di quei pozzi smeraldini. Era bello, terribilmente bello. Sembrava che ogni cosa si eclissasse al suo cospetto. Calma Logan. Probabilmente tutti quei pensieri volevano dire soltanto una cosa: attrazione fisica, la cosa più banale esistente al mondo. Gli piaceva semplicemente il fatto che Kendall avesse un bel corpo, più che altro perché era l’unico ragazzo gay non impegnato che conosceva. Beh, in quel caso James e Carlos non contavano. Insomma, pensava soltanto che avesse un bel corpo, non c’era nulla di strano in quello. Gli sarebbe piaciuto baciarlo e magari anche qualcosa in più, ma si trattava di banale attrazione. Niente sentimenti o stronzate del genere. Soltanto attrazione fisica e stop.
-Allora, hai intenzione di startene lì tutto il giorno come uno stoccafisso?- gli aveva chiesto Kendall, inarcando le sopracciglia. Lui, mentre il moro era preso dai suoi pensieri, aveva iniziato a camminare verso il locale prima di accorgersi che l’altro non lo stava seguendo.
-Uhm, cioè, eh?- aveva detto Logan, cadendo un po’ dalle nuvole. A quella sua bizzarra reazione il biondo lo aveva arpionato per un braccio in maniera non troppo delicata e lo aveva trascinato all’interno del bar. Era un locale piccolo e scuro, illuminato da delle luci psichedeliche e da qualche rada lampada che pendeva dal soffitto. I tavoli e gli sgabelli dove la gente poteva sedersi per stuzzicare qualcosa erano di un bianco lucido, così come il bancone dietro al quale almeno tre ragazzi che potevano avere al massimo vent’anni servivano bibite elargendo sorrisi un po’ a tutti. Le cameriere invece erano tutte ragazze, che giravano con un’uniforme striminzita che serviva a coprire ben poco.
-Un tavolo per due- aveva detto Kendall alla cameriera che si era avvicinata per prendere le loro ordinazioni. Era davvero una bella ragazza, con i capelli lunghi e mori e gli occhi blu come il cielo d’estate, e probabilmente lei pensava lo stesso del biondino, dato che gli aveva rivolto un enorme sorriso prima di condurlo verso un tavolo appartato posizionato vicino al bancone, ma stranamente a distanza da tutti gli altri. Lo teneva per il braccio, continuando a sorridergli largamente anche dopo che sia lui che Logan si erano seduti.
-Grazie mille- le aveva sorriso di rimando Kendall, ammiccando appena nella sua direzione. Non sei geloso, non sei geloso, non sei geloso. Non era geloso, davvero. Avrebbe soltanto staccato a morsi la testa di Jenny –questo era il nome che leggeva nel cartellino attaccato alla divisa-, ma quella non si chiamava gelosia. Gli sarebbe soltanto piaciuto che la ragazza non riservasse tutti quei sorrisi per l’altro e che magari si accorgesse della sua presenza. Pronto, Logan chiama Jenny, non sono sotto il mantello dell’invisibilità. Eppure sentiva che non si trattava soltanto di quello. Cosa diamine stava succedendo nella sua testa? Non era assolutamente normale che sentisse tutte quelle emozioni per una persona che lo attraeva soltanto fisicamente, no? Si sentiva assurdamente confuso.
Dopo aver ordinato –entrambi un panino alla piastra e una coca cola- si erano seduti e avevano aspettato che Jenny si fosse allontanata almeno un po’ prima di cominciare a parlare del reale motivo per il quale erano lì.
-Allora, uhm, il cinema...- aveva cominciato Logan con tono stranamente insicuro. Lui non era mai insicuro. Kendall gli faceva decisamente un pessimo effetto. Sentiva il sangue defluire lungo le sue guance, segno che era sulla buona strada per assomigliare ad un pomodoro maturo.
-Il cinema, certo!- aveva risposto entusiasta l’altro, apparentemente ignaro di quello che stava provando il moro in quel momento- è il luogo migliore per organizzargli un appuntamento credimi. Inoltre, se scegliamo con cura ed attenzione il film è probabile che James e Carlos credano davvero che ci siamo incontrati per caso. Insomma, quale ragazzo della nostra età non vorrebbe vedere un bel film tutto sparatorie e combattimenti eroici? Nessuno, dai.
-Hai ragione- aveva annuito il moro, convito- anche perché  Carlos adora quel genere di film, non credo che sarà troppo sorpreso se gli propongo di andare a vederne uno. Tu invece come pensi di fare con James?
-Facile, ho già scelto il film. Si chiama una cosa del tipo All’ultimo sangue e James aspetta l’uscita di questo film da almeno due anni, dato che conosce a menadito tutti gli attori e i personaggi. Probabilmente sarà proprio lui a propormi di vedere la prima di film quando scoprirà che sta per essere trasmesso, di questo non c’è da preoccuparci. L’unica cosa che un po’ mi preoccupa è invece quella dei posti: come faremo ad essere sicuri che si siederanno vicini?
-Oh, a questo ci penso io!- aveva trillato Logan, lasciandosi un po’ traportare dal modo in cui con Kendall sembrasse tutto così facile- Basterà sfruttare la confusione presente in sala nei cinque minuti che precedono il film. Intanto fingeremo di incontrarci per caso e insisteremo per sederci tutti insieme, e anche se questo ai loro occhi potrebbe sembrare strano non ci faranno neppure caso presi come saranno l’uno dall’altro. A questo punto, noi due insisteremo per non sederci vicino e loro due si siederanno vicini soltanto per tenere noi il più a distanza possibile. Una volta fatto questo, io farò finta che qualcuno mi chiami al cellulare e uscirò dalla sala per rispondere, tornando a film iniziato quando ormai la sala sarà piena e tu avrai fatto occupare a qualcuno il mio posto cercando di far passare la cosa per uno scherzo dei tuoi.
-E poi?- aveva chiesto il biondo, chiaramente impressionato dall’ingegno dell’altro.
-Fatto ciò io guarderò la prima metà del film per i fatti miei, scusandomi poi durante l’intervallo e dicendo che al mio ritorno non avevo trovato più posti. Voi allora tornerete a sedervi per guardare il secondo tempo ed è lì che entri in gioco tu. Dovrai dire che hai fame e alzarti una manciata di minuti dopo che lo spettacolo è iniziato, soltanto per venire a sederti vicino a me, che ti terrò il posto occupato anche durante il primo tempo. A questo punto James e Carlos si ritroveranno da soli e spero che riescano almeno a prendersi per mano per la prima volta. Allora piattola, che ne pensi? Sono proprio un genio, vero?- gli aveva chiesto ammiccando. L’altro non aveva avuto il tempo di rispondergli perché Jenny era tornata con le loro ordinazioni. Le aveva poggiate maldestramente sul tavolo, riprendendo a sorridere al biondino. Logan si era augurato che le venisse una paralisi facciale a forza di sorridere in quel modo. Aveva iniziato a bere la sua coca cola nel modo più rumoroso possibile e quello era sembrato sufficiente a far riprendere la cameriera, che aveva gettato un’ultima occhiata adorante a Kendall, per poi sorridere in maniera accennata anche a lui e avviarsi verso un altro tavolo dove un ragazzo e una ragazza si stavano sbracciando per attirare la sua attenzione.
-Pft, disperata.- aveva commentato maligno il moro, riprendendo a bere dalla lattina. Il biondo aveva inarcato un sopracciglio, vagamente divertito, ma non aveva commentato. Aveva dato un morso al suo toast ancora caldo, godendosi la sensazione del formaggio caldo in bocca. Stranamente il silenzio che era calato tra di loro non era un silenzio pesante. Entrambi sembravano tranquilli e non c’era traccia dell’avversità che dimostravano l’uno nei confronti dell’altro mentre si trovavano a scuola. Al contrario, visti da fuori potevano quasi essere scambiati per amici di vecchia data o magari anche per due ragazzi alle prese con il loro primo appuntamento. A Logan era quasi andato di traverso un pezzo del panino dopo aver formulato quel pensiero. Loro due erano semplicemente alleati. Avevano uno scopo comune, nulla di più. Entrambi erano interessati a far mettere insieme quelle due zucche vuote, dopo di che ciao e chi si è visto si è visto.
-E comunque- aveva detto Kendall dopo un paio di minuti, interrompendo il silenzio idilliaco- penso che il piano sia okay e no, non fare quella faccia da montato ti prego, quasi quasi buona, se consideriamo che l’hai avuta tu.- aveva concluso iniziando a picchiettare le nocche sul tavolo e facendo una buffa smorfia con il viso. A quell’espressione il moro non aveva potuto fare a meno di scoppiare a ridere e anche l’altro dopo poco si era unito a lui. Le loro risate unite, che sembravano così uniche e particolari, così loro erano durate per qualche minuto. Dopo essersi ripresi, avevano cercato di riprendere il discorso di poco prima.
-Quindi, quando si va al cinema?- aveva domandato Logan curioso.
-Uhm, domani sera, per te va bene?
-Dovrò controllare nella mia fittissima agenda, ma sì, credo di essere libero.- era quasi certo di aver visto il biondo mimare un “montato” con le labbra a quelle parole e inconsciamente aveva sollevato appena gli angoli della bocca, in uno strano principio di sorriso.
-Ah, ma scusa la domanda un po’ invadente, ma non riesco a trattenermi dal chiedertelo: anche Carlos non fa altro che parlare di James? Perché lui ormai parla solo di questo, sta diventando una cosa impossibile, cavoli.
-Oh, altroché! Pensa che ieri mi ha detto che è riuscito a scoprire che cosa mangia a colazione. Ho avuto paura di chiedergli se lo avesse seguito per assicurarsi della cosa, dico davvero!
-Lo ha fatto sul serio?- aveva chiesto Kendall sbigottito, spalancando appena gli occhi –Beh, James ha fatto di peggio, credimi. Voleva scoprire che profumo usasse Carlos e ha avuto il coraggio di scassinare il suo armadietto per annusare una sua maglia e scoprire il profumo!
-Aspetta, ma allora siete stati voi a scassinargli l’armadietto a dicembre? E lui che è ancora convinto che sia stata Erin Sanders, la mia migliora amica, soltanto perché si era dimenticato di passarla a prendere per portarla in piscina!
-Che cosa?- aveva chiesto Kendall ridendo- è davvero convinto che sarebbe stata in grado di are una cosa del genere? Che cosa gli ha fatto di male quella povera ragazza perché Carlos pensi una cosa del genere?
-Oh, non lo so, non chiedermelo! Certo di tanto in tanto appare un pelino troppo lunatica, ma a parte questo è abbastanza simpatica. A parte quando si avvicina un compito in classe, o quando deve fare una gara di nuoto oppure quando…
-Credo di aver capito il tipo, grazie tante- lo aveva interrotto il biondino ed entrambi avevano riso a mezza voce, guardandosi negli occhi e abbassando ritmicamente lo sguardo.
-Dai, parlo sul serio quando dico che non è male! Purtroppo una volta ha scandalizzato Carlos, perché si è fatta trovare davanti casa sua mentre tagliava le querce secolari del suo giardino, dato che doveva interpretare non so che ruolo in una pubblicità! Credo che lo abbia davvero sconvolto, poveretto.
-Ugh, certo che deve essere simpatica, uno di questi giorni la voglio conoscere! Andrebbe d’accordo con le manie di grandezza di James, potrei giurarci. Io adoro quel ragazzo, è il mio migliore amico, ma credo che non si separi dallo specchio neppure quando dorme, è una cosa un po’ inquietante!
-Gira veramente sempre con lo specchio? Io pensavo che fosse soltanto una diceria dei corridoi di scuola!- aveva esclamato Logan sconvolto, inarcando le sopracciglia.
Erano rimasti in quel bar per oltre due ore, bevendo coca cola e cioccolata calda nonostante l’inverno fosse ormai passato da un bel po’. Si erano rilassati, non smettendo mai di lanciarsi vicendevoli insulti, ma provando quantomeno a cercare di sopportarsi. Avevano scoperto di avere gli stessi gusti in fatto di musica, che amavano tipi quasi opposti di film –film comici per Kendall e film fantasy o fantascientifici per Logan- e che avevano entrambi un amore immenso per Katy Perry –“Hai sentito Prism?” “Sì, è l’album più figo al mondo!”- Quando si era fatta l’ora di andare a casa il moro si era scoperto stranamente deluso alla prospettiva di salutarsi. Meraviglioso, adesso si che stava diventando smielato e assolutamente orripilante. Pianeta Terra chiama Logan. Mayday, mayday stiamo precipitando! Ci mancava solo che si mettesse a distribuire fazzolettini profumati e fiorellini in giro, poi avrebbe veramente toccato il fondo. Cercando di smetterla con quei pensieri assurdamente ridicoli e fuori luogo si era incamminato verso casa, fischiettando qualcosa che somigliava vagamente a Dark Horse di Katy Perry. E no, un certo biondino non c’entrava nulla con la scelta della canzone.
***
Il giorno dopo, all’entrata della scuola, aveva comunicato a Carlos l’idea del cinema.
-Dai, Carlitos!- lo stava supplicando, con tanto di mani giunte e sguardo da cucciolo abbandonato- che cosa ti costa? È un bel film e domani finalmente ci sarà la prima, perché non andiamo a guardarlo insieme?
-Logie, lo sai che con te verrei ovunque, ma dimentichi che domani abbiamo due compiti in classe e tre interrogazioni!
-Infatti, Los. Quale occasione migliore per volersi distrarre un po’? Ti prego!- aveva detto, allungando volutamente la durata dell’ultima parola. Non c’erano vie di mezzo, avrebbe dovuto convincerlo oppure l’intera operazione Jarlos rischiava di saltare. E lui non ne poteva davvero più di vedere quei due sbavarsi dietro, ormai si stava quasi convincendo che a Carlos sarebbe servito un secchiello per la bava un giorno o l’altro. Sbuffando, aveva atteso una risposta dell’altro. Erano in cortile, dato che quel giorno nessuno dei due aveva particolarmente voglia di pranzare. Logan era sdraiato sotto un albero, all’ombra dei suoi rami, mentre Carlos era pacificamente poggiato sul tronco, con gli occhi socchiusi per godersi quella sensazione di pace che provava in quel momento. Dall’altro lato del cortile, il moro vedeva benissimo Kendall che chiacchierava animatamente con James, entrambi con un sorriso vispo dipinto in volto. Di tanto in tanto il biondo sollevava la testa e si voltava nella sua direzione per cercare di capire a che punto fosse la situazione.
Logan aveva sbuffato contrariato. Non solo cercava di dare una mano al suo migliore amico alleandosi con qualcuno che lo stava confondendo in maniera assurda, ma il suddetto migliore amico non sembrava voler minimamente collaborare alla riuscita dell’operazione. Certo, forse c’entrava in parte il fatto che Carlos fosse ignaro dei piani malefici che lui e Kendall stavano architettando, ma comunque non ricordava che avesse mai fatto tante storie per convincersi ad andare al cinema. In genere era lui quello che aveva bisogno di essere trascinato di peso fino in sala, diamine.
-D’accordo, come vuoi tu, ma togliti quell’espressione imbronciata dal viso. Le tue fan ti crederanno gay- gli aveva ghignato spudoratamente in faccia. Logan aveva sbuffato, chiudendo gli occhi a sua volta e sorridendo sarcastico.
-Bene, un giorno o l’altro dovranno accettare l’idea che io sono semplicemente troppo per gente come loro. Spero soltanto che il trauma non le condizioni troppo.- aveva risposto beffardo. In quel momento il trillo della campanella aveva fatto sobbalzare entrambi. Il moro si era sollevato velocemente, spolverandosi con il palmo della mano i pantaloni neri che aveva indossato quel giorno. All’ennesima occhiata di Kendall aveva sollevato un pollice nella sua direzione, per fargli intendere che tutto procedeva secondo i piani. Il biondo aveva ricambiato il gesto con un sorriso smagliante, mentre Carlos affiancava l’amico giusto in tempo per godersi la scena.
-Da quando tu e Kendall siete amici?
-Io e la piattola?- aveva chiesto con vocetta stranamente stridula.
-Perché ti ostini a chiamarlo così?- aveva domandato esasperato il latino. Sapeva benissimo dell’aversione del suo amico verso il biondo, ma il senso di quel soprannome ridicolo proprio non riusciva a coglierlo.
-Vuoi forse insinuare che questo soprannome non gli calza a pennello?
-Cammina, ti prego.- la discussione, con enorme sollievo di Logan si era conclusa in quel modo. Uno dei tanti pregi di Carlos era che non faceva domande. Scampato pericolo, almeno per il momento. Cavoli, avrebbe dovuto fare più attenzione!
***
Ovviamente l’ora del cinema era arrivata prima ancora che riuscisse a rendersene conto e, quasi altrettanto ovviamente lui non aveva nulla di adatto da mettersi. Tipico.
Aveva mandato a Carlos per farsi aiutare, ma lui era evidentemente perso nel suo mondo che riguardava immagini oscene di una James non proprio vestito. Aveva messo a soqquadro l’armadio e pregato Percy Jackson e tutti gli Dei dell’Olimpo affinché lo aiutassero nella sua impresa. Evidentemente gli Dei dell’Olimpo stavano giocando a scacchi, perché dopo mezz’ora non aveva ancora trovato nulla. Alla fine sua sorella, probabilmente mossa da pietà gli aveva tirato dietro un paio di pantaloni neri e una maglietta attillata che lui non ricordava neppure di aver mai comprato, insieme alle sue Converse nere, che gli erano atterrate con molta poca delicatezza direttamente sulla testa. Dopo di che sua sorella era schizzata come un fulmine via dalla sua stanza, non prima di avergli strillato un “Usa il preservativo!” che probabilmente era stato sentito da tutto il quartiere. Sospirando, il moro si era sfilato i vestiti per poi infilarsi sotto il caldo getto della doccia.
Venti minuti dopo si trovava all’interno della sua auto insieme a Carlos, che chiacchierava tranquillo di chissà quale argomento. Per il cinema aveva deciso di indossare un paio di jeans grigi e una felpa che gli fasciava alla perfezione il torace, insieme ad un paio di Nike nere. Parlava come se non avesse nessuna preoccupazione al mondo e il suo tono trasudava spensieratezza da ogni dove. Era questa la particolarità in lui: aveva delle abitudini talmente strane e apparentemente infantili che sembrava non essere mai cresciuto del tutto, nonostante avesse l’aspetto di un diciassettenne qualsiasi. Logan invece, con gli occhiali da sole a coprirgli gli occhi scuri, guidava con i finestrini aperti cercando di rilassarsi. Il piano era semplice e tutto sommato sarebbe anche potuto riuscire, se i due piccioncini non si fossero insospettiti troppi. A volerci pensare c’erano un po’ troppe coincidenze in quella faccenda, ma ormai era troppo tardi per tirarsi indietro. Aveva parcheggiato accanto al cinema, in un largo spiazzo riservato unicamente ai clienti, per poi entrare e mettersi in fila per i biglietti. Dopo cinque minuti buoni di fila, l’amico lo aveva strattonato per la manica del giubbotto di pelle, indicandogli con un cenno del capo una scena poco distante da loro. In fila, poco più indietro rispetto a loro, c’erano Kendall e James, che osservava Carlos con gli occhi sgranati e l’aria di chi rischia un infarto da un momento all’altro. Sul viso del biondino invece faceva capolino un sorrisetto furbo, che Logan si era arrischiato a ricambiare quando, dopo aver preso i loro biglietti, si erano diretti verso i compagni di scuola.
-Ragazzi!- aveva esclamato Logan, con tono fintamente sorpreso- che sorpresa vedervi qui! Non avrei mai pensato che questo film vi interessasse!
James era stato il primo a riprendersi dallo shock e aveva risposto con tono entusiasta al moro.
-Scherzi!? Aspetto l’uscita di questo film da una vita, non hai idea! E tu, Carlos?- aveva chiesto, rivolgendosi al latino con tono improvvisamente dolce. L’altro aveva ricambiato con sguardo innamorato e gli ci era voluto qualche minuto per riprendere a ricordarsi come si faceva a parlare. Kendall, alle spalle del ragazzo più alto, aveva finto di reprimere un conato di vomito. Logan aveva dissimulato una risatina con un colpo di tosse.
-C-certo anche io!- aveva risposto il latino, arrossendo- che cosa ne pensate, visto che siamo qui tutti insieme, di sederci vicini?
-Ovviamente!- aveva detto James entusiasta. Indossava una t-shirt azzurra e un paio di jeans chiari, insieme ad un paio di Adidas a collo alto nere. Kendall lo aveva guardato inarcando le sopracciglia, scettico. Anche Logan lo aveva imitato, ma ovviamente gli amici non si erano accorti di nulla. Quindi avevano aspettato un altro po’ in fila e avevano fatto i biglietti per gli altri due, prima di entrare in sala tutti insieme, con James e il latino che continuavano a parlare vicini. Il biondo si era affiancato al maggiore, sorridendo in maniera impacciata.
-Fase uno dell’operazione riuscita!- aveva esclamato a bassa voce, con il volto chino sulla punta delle sue scarpe le mani infilate nella tasca dei pantaloni. Aveva un paio di pantaloni neri proprio come i suoi, ma sopra aveva una camicia bianca che lasciava intravedere gli addominali appena pronunciati. Okay, hai guardato a sufficienza. Stacca lo sguardo, ADESSO. Ecco, questo era proprio il momento durante il quale non avrebbe avuto bisogno di farsi venire un’erezione indesiderata. Pensa ad altro, pensa ad altro. Aveva iniziato a fare un elenco di tutte le cose più orrende che gli venivano in mente –dai ridicoli mutandoni a vita alta che Carlos si ostinava ad indossare praticamente tutti i giorni a sua nonna che si toglieva la dentiera di fronte a lui e a tutto il parentado il Natale passato, un’esperienza che difficilmente sarebbe riuscito a dimenticare- cercando di allontanare i pensieri poco casti che la sua mente stava iniziando a produrre. Niente cose strambe, Logan. Concentrati, puoi farcela. Devi soltanto goderti il film  mettere di immaginare Kendall nudo, nulla di più semplice. Iniziava a chiedersi perché la sua voce interiore avesse la stessa voce di Erin quando era in collera con lui per qualcosa. Aveva decisamente qualche rotella fuori posto, si era detto mentre sospirava e si incamminava insieme agli altri verso la sala dove si sarebbe svolta la prima.
Erano arrivati subito nella sala, che era già gremita di gente. La sala albero, questo il suo nome, era quella che veniva utilizzata per la proiezione dei film più importanti, quelli per i quali più gente accorreva al cinema dato che era la più grande. Le pareti erano dipinte di un colore indistinto tra il nero e il blu, ma quello che rendeva la stanza particolare erano proprio dei grandi alberi bianchi applicati alle pareti con la tecnica dello stencil. L’aria era fresca, segno che qualcuno aveva acceso l’aria condizionata e i faretti che illuminavano fiocamente la stanza erano ancora accesi, dato che un sacco di gente non aveva ancora preso posto. Bene, iniziava la recita.
I quattro si erano diretti verso una fila posizionata più o meno al centro della sala, cercando di decidere chi doveva sedersi vicino a chi.
-Sentite, fate pure come vi pare, ma io mi rifiuto di stare vicino a lui!- aveva detto Kendall, agitando le mani con fare teatrale ed indicando Logan, che aveva annuito vigorosamente alle sue parole.
-Anche io mi rifiuto di stare vicino ad un tipo del genere. Piuttosto me ne vado e vi lascio a guardare il film da soli!- aveva esclamato, cercando di mettere nel suo tono quanta più teatralità possibile. L’amo era stato gettato, adesso c’era soltanto da aspettare che i due pesci abboccassero.
-Calmiamoci adesso, qui non se ne va nessuno!- aveva detto con fermezza Carlos- Logan tu siediti lì, vicino a te mi metto io. James ti dispiace sederti vicino a me? Ho paura che questi due possano uccidersi, se li lasciamo vicini un altro po’- il ragazzo aveva annuito a quella richiesta, con l’aria improvvisamente molto più felice rispetto a pochi secondi prima. Tutti avevano preso posto e si erano messi a chiacchierare, stranamente senza discussioni, per qualche minuto. Poi Kendall si era messo a tossicchiare in maniera piuttosto forte. Mentre i due amici si giravano verso di lui con fare preoccupato, chiedendogli cosa avesse che non andava.
-Malcom!- aveva detto, tirando fuori dalla tasca il suo cellulare. In realtà, la chiamata veniva dal cellulare di Kendall, che in quel momento stava tentando di distogliere l’attenzione degli alti due dal suo cellulare. Mentre si portava il cellulare all’orecchio fingendo di chiacchierare con qualcuno di inesistente, aveva sentito il biondo borbottare qualcosa che somigliava tanto ad un “Non ho niente, davvero, sono solo nervoso per l’interrogazione di scienze di domani… è tutto okay, dico sul serio!”
-Amico, certo che è da una vita che non ci sentiamo! Come stai? E perché in tutto questo tempo non mi hai mai chiamato?- aveva chiesto, riuscendo ad attirare l’attenzione degli amici su di se appena un secondo dopo che Kendall aveva smesso di telefonargli, facendogli vibrare in maniera fastidiosa il cellulare contro l’orecchio. Carlos gli aveva mimato con le labbra un “Tutto okay?” al quale lui aveva annuito, prima di alzarsi e avviarsi verso l’uscita. Nel frattempo stava cercando di scusarsi silenziosamente con il terzetto che stava per lasciarsi alle spalle e di continuare a fingere di conversare amabilmente con qualcuno. Una volta chiusa la porta della sala alle spalle, si era lasciato andare ad un sospiro di sollievo. Aveva rimesso il cellulare in tasca, proprio nel momento in cui agli altoparlanti veniva annunciato che il film stava per cominciare e che presto si sarebbero spente le luci. Okay, anche quella era fatta, adesso bisognava soltanto sperare che anche la piattola facesse la sua parte.
Aveva bighellonato per qualche altro minuto nella grande stanza che collegava tutte le stanze del cinema, prima di decidere che ormai era il momento di rientrare. Lo aveva fatto appena in tempo per vedere una bambina sedersi nel posto che sarebbe spettato a lui, mentre Kendall diceva qualcosa a Carlos, che con tutte le probabilità lo stava mandando al diavolo. Aveva preso posto in un angolo appartato che gli consentiva di avere una buona visione del trio, appena in tempo per godersi il momento in cui i trailer finivano e iniziava il film vero e proprio.
Nell’insieme, il film non era male, davvero. Gli attori erano perfettamente calati nei loro ruoli e alcuni erano davvero niente male. Il problema era che non riusciva proprio a concentrarsi, non con Kendall a pochi metri da lui che continuava ad aprire la bocca e, diamine, lui non riusciva proprio ad evitare di fare oscene fantasie a luci rosse. E non era quello che voleva, affatto. Film, Logan, film.
Alla fine, dopo aver cercato inutilmente di concentrarsi per tutta la durata del primo tempo, gli era sembrato praticamente un miracolo l’arrivo dell’intervallo. Si era alzato velocemente, cercando di evitare l’insieme di bambini, genitori e coppiette che si dirigevano all’angolo bar per andare a comprare qualcosa da mangiare durante il resto della proiezione. Era andato direttamente dove si trovavano Kendall, Carlos e James, che guardavano nella sua direzione con aria curiosa.
-Scusate ragazzi, ma Malcom mi ha tenuto al telefono per non so nemmeno quanto tempo e, quando sono tornato, ho visto che il mio posto era stata occupato da qualcun altro e mi sono semplicemente andato a sedere da un’altra parta. Scusate ragazzi, ma Mal è un mio caro amico che si è trasferito da poco in un’altra città e non ci eravamo mai sentiti da quel momento, per cui parlare con lui mi ha fatto un certo effetto. Io ho voluto sapere tutto della sua nuova vita e lui ha voluto sapere lo stesso. Poi sapete come vanno queste cose, una chiacchiera tira l’altra e alla fine ho perso più tempo del dovuto. Noto che comunque la compagnia non vi è mancata!- aveva detto rivolgendo un’occhiata in tralice a Kendall, che aveva cercato di assumere la sua aria più angelica. –Io comunque vado, tra un po’ ricomincia il film e non voglio perdermelo, è davvero interessante!- li aveva liquidati velocemente, senza lasciargli nemmeno il tempo di rispondere. Forza piattola, è di nuovo il tuo turno.
Dopo una manicata di minuti le luci si erano spente nuovamente e il silenzio era calato sulla stanza. Si poteva quasi sentire qualcuno trattenere il fiato, in attesa di chissà quale scena. L’unica cosa che Logan era riuscito a capire era che il protagonista aveva lasciato ad annegare la ragazza con cui aveva limonato fino ad un paio di minuti prima, ma il perché restava sconosciuto. Ad un tratto aveva sentito qualcuno borbottare delle cose davvero poco gentili in direzione di Kendall, che si era alzato scusandosi mestamente con James e Carlos, dicendo di avere fame all’improvviso. Invece, si limita a scrutare la sala per un po’, fino a quando non individua Logan e si lascia malamente cadere di fianco a lui.
-Noi abbiamo fatto la nostra parte, adesso tocca a loro!- aveva detto, avvicinandosi per battergli un cinque, che il moro gli aveva concesso più che volentieri. Al contatto improvviso tra le loro mani era successo qualcosa di strano. Era stato un tocco dalla durata di una frazione di secondo, al termine del quale Kendall si era messo tranquillamente a guardare il film. Logan invece si sentiva strano, come se una scossa elettrico lo stesse agitando dall’interno. Stranamente non si trattava di una scossa elettrica dolorosa, ma era qualcosa di piacevole, che lo scuoteva dall’interno e faceva ballare al suo povero cuore la samba. Che diamine gli stava succedendo? Si era voltato di nuovo verso il film, tentando vanamente di concentrarsi. Adesso il protagonista si trovava su una barca diversa –come diamine ci era arrivato?- e stava parlando con il tipo che la guidava, un vecchio con la barba che il moro era sicuro di non aver mai visto durante l’intero film. Meraviglioso, adesso non sarebbe riuscito a seguirlo neppure volendo… E non era propriamente sicuro delle sue volontà in quel momento. Perché vicino a lui c’era Kendall, che rideva mostrando i denti e che si passava una mano tra i capelli biondissimi, che probabilmente dovevano essere la cosa più morbida al mondo. C’era il ragazzo che avrebbe dovuto odiare, che poteva essere tranquillamente definito come il suo peggior nemico, che in quel momento lo stava confondendo come mai nulla prima di allora. Avrebbe voluto smetterla, Logan. Avrebbe voluto smettere di sentire tutte le strane sensazioni che lo investivano in sua presenza da una settimana a quella parte, ma non sapeva proprio come fare. Davvero, nessuno aveva inventato il manuale del perfetto adolescente, gay per di più e lui non sapeva come fare ad uscire da quel casino di situazione. Okay Henderson, niente panico: sei soltanto attratto dal tuo peggior nemico, che con tutte le probabilità ti odia. Niente di grave, insomma. Attrazione fisica, si era corretto in automatico. Solo attrazione fisica. Era quello che aveva continuato a ripetersi per interminabili minuti, fino a quando non sperava di aver convinto almeno se stesso.
E ad un certo punto aveva sentito che c’era qualcosa in più. Non si trattava soltanto dell’essere trattato da lui fisicamente, c’era qualcos’altro. Ma, diamine!, cosa?!
-Kendall?- aveva sussurrato, cercando di non far tremare la propria voce. Un’emozione che non riusciva bene a spiegarsi –ma che gli faceva sentire tanto, tanto caldo- stava prendendo possesso del suo corpo e sembrava che fosse qualcun altro a controllare i suoi gesti e i suoi pensieri in quel momento. Il biondo si era girato a guardarlo con un cipiglio curioso dipinto sul viso.
-Posso baciarti?- gli aveva chiesto avvicinandosi impercettibilmente al suo viso, guardandolo intensamente negli occhi. Occhi che dopo qualche secondo si erano spalancati di scatto e avevano assunto una sfumatura impaurita. Il viso si era contratto per qualche istante e Kendall aveva iniziato a trattenere il respiro, mentre la sua bocca si spalancava in una ‘O’ sorpresa.
Per qualche istante tutto era sembrato immobile e Logan aveva avuto il tempo di avvicinarsi ancora un po’. Le loro labbra stavano praticamente per sfiorarsi ed entrambi sentivano il fiato dell’altro sulle labbra. Quel magico momento era durato a sufficienza affinché le luci si accendessero nella sala, segno dell’avvicinarsi della fine del film. Nella stanza non si sentiva volare una mosca, fatta esclusione per le voci degli attori, segno che il film doveva essere particolarmente avvincente. Se non ricordava male doveva trattarsi di un film d’azione con qualche tratto di una commedia romantica, il tipo di film che ti tiene incollato fino all’ultimo secondo. A Logan non sarebbe dispiaciuto poi così tanto, se solo avesse avuto una vaga idea di quale fosse la trama. Poco più avanti, James e Carlos avevano le mani poggiate sullo stesso bracciolo e di tanto in tanto si guardavano di sottecchi, convinti che l’altro non se ne accorgesse.
-Non posso- aveva detto Kendall, staccandosi improvvisamente e sollevandosi di scatto dalla sua poltrona, portando Logan ad allontanarsi di scatto. Gli aveva rivolto un ultimo sguardo disperato e vagamente terrorizzato, sperando di riuscire a trasmettergli non si sa quale tipo di messaggio, prima di mettersi a correre ed uscire trafelato dalla stanza, lasciando il moro a guardare il vuoto che si era lasciato dietro con sguardo assente. Di colpo un massiccio chiacchiericcio si era diffuso per la sala e le persone avevano iniziato a riversarsi in maniera confusionaria verso l’uscita della sala. Carlos e James stavano chiacchierando in maniera animata ed allegra del film, con le mani che si sfioravano con insistenza. Dopo qualche minuto, mentre la massa di persone accalcate davanti l’uscita andava lentamente defluendo, il più alto aveva avuto il coraggio di prendere la mano dell’altro, che per tutta risposta gli aveva sorriso dolcemente, arrossendo lievemente. Si erano incamminati insieme, continuando a riempire l’aria con le loro deliziose chiacchiere.  
Logan era rimasto indietro, con la bocca lievemente spalancata per la sorpresa e una strana sensazione di amaro in bocca che non riusciva bene a spiegarsi. Era qualcosa di strano, che partiva da dentro il petto e saliva sempre più su, minacciando di espandersi in ogni fibra del suo essere. Niente di tutto quello che succedeva fuori sembrava sfiorarlo minimamente, sembrava essersi chiuso in un universo totalmente suo e le percezioni del resto del mondo gli giungevano alle orecchie ovattate, quasi attraverso un vetro. Era deluso, amareggiato, triste, frustato… ma perché?
Non riusciva a spiegarselo, ma si sentiva come se in qualche modo fosse stato rotto.
Spezzato.
 
N.d.A. (Non datele ascolto!)
Ciao ragazzi! :D
Come state? Scusate sia per la sparizione improvvisa, sia per il fatto che non ho risposto alle vostre dolcissime recensioni, nonostante io le abbia lette con attenzione <3 Davvero, siete dolcissima grazie mille! Mi scuso anche per tutto il tempo che ho fatto passare dall’ultimo aggiornamento, ma sono stata in vacanza senza pc e sono tornata soltanto domenica sera –e lunedì sono perfino dovuta andare a scuola- e non ho avuto un attimo di respiro da quel momento. Spero che il capitolo vi piaccia perché, davvero, ci ho praticamente buttato sangue sopra, è il capitolo più lungo che io abbia mai scritto –supera addirittura Only Three Days…- Comunque sia, ho già scritto la trama dei vari capitoli e, se non contiamo il prologo, dovrete sopportare altri sei capitoli di questo orrore. Vi dico solo che ne vedrete delle belle e che il povero Logie ne dovrà passare di tutti i colori xD
Uhm, che ne pensate del finale di questo capitolo? E chi è d’accordo con me nel dire che Logan è proprio un imbecille a non rendersi conto dei suoi sentimenti? Tranquilli, ci penseranno i Jarlos a farglielo capire ;) Se mi lasciasse una recensione mi rendereste tipo la ragazza più felice al mondo, ve lo dico. Ringrazio DarkDream, che mi segue fedelmente dappertutto e tutte le altre ragazze che recensiscono o aggiungono la storia alle preferite/seguite/ricordate! Non posso scrivere i vostri nomi perché sono dal cellulare –sto postando le note adesso e il capitolo invece ieri sera tardi era online-
Adesso corro a mangiare e poi a scrivere, avrete il vostro capitolo entro domenica, costi quel che costi! Uh, e se ci riesco, anche se non vi prometto nulla, ve ne posto due entro domenica perché sarei troppo curiosa di vedere la vostra reazione al capitolo doveee- sto parlando troppo, come al solito!
Vi mando un bacione e tutti i miei ringraziamenti, non so come farei senza di voi
All the love as always
-Ice (:


   
 
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