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Autore: bacinaru    20/05/2015    2 recensioni
"Castiel schiuse le labbra: voleva salutarlo, dirgli 'Ciao Dean' come era stato solito fare in passato, ma le parole gli rimasero incastrate a metà strada tra la gola e le labbra.
Dean annuì comprensivo.
«Sei finalmente venuto ad uccidermi?»"
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
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Save me if I become
my demons









by bacinaru










C'era odore di pioggia nell'aria.
Dean alzò il volto al cielo e con gli occhi chiusi inspiró, lasciandosi cullare dal rumore dell'acqua che gorgogliava in sottofondo.
La foresta era tranquilla, non un singolo fringuellare né un fruscio tra gli steli d'erba: anche gli animali fuggivano in sua presenza.
Non poteva biasimarli.
Il marchio bruciò irritato e assetato, ma per una volta riuscì a zittirlo senza sforzo.
Con la punta delle dita strofinó il freddo metallo del ciondolo che reggeva tra le mani; era così ironico averlo trovato quando tutto ciò che rappresentava era ormai andato perduto.
«Sai, quando l'ho trovato era bollente.»
Sorrise sarcastico, avvertendo la sua figura avvicinarsi alle proprie spalle.
«Pensavo di aver trovato Dio, ma poi ero ancora vivo, quindi doveva essere solo la mia immaginazione.»
Si voltò a guardarlo e per un momento qualcosa di umano brilló nei suoi occhi.
«È bello vederti, Cass.»
Castiel schiuse le labbra: voleva salutarlo, dirgli 'Ciao Dean' come era stato solito fare in passato, ma le parole gli rimasero incastrate a metà strada tra la gola e le labbra.
Dean annuì comprensivo.
«Sei finalmente venuto ad uccidermi?»
Castiel alzò il braccio, mettendo in mostra la Prima Lama che reggeva nel pugno della mano destra.
«Ce ne hai messo di tempo.»
«Sta zitto!»
Era la prima volta che gli rivolgeva parole simili, ma il solo ascoltare la sua voce lo faceva star male: Dean era un demone, eppure ancora si ostinava a portare l'immagine di un vecchio amico che con tanta facilità era diventato il centro della sua esistenza.
La verità è che Castiel era pronto da anni, da quando Sam era morto con ancora la speranza nel cuore e Castiel lo aveva cullato nell'oblio con la consapevolezza che quella speranza era ormai morta da tempo.
Era stato pronto e aveva sofferto con quella decisione per decenni, ma mai era riuscito a rintracciarlo fino a quel momento.
Dean si stava consegnando a lui e questo lo faceva imbestialire, perchè era così umano e così tipico da parte sua che il dubbio di ciò che Castiel doveva fare lo stava logorando.
Eppure aveva promesso.
Aveva promesso di fermarlo.
«Perchè adesso?»
Dean strinse inconsciamente le dita attorno all'amuleto.
«Mi sono stancato, tutto qui.»
Fece spallucce e sorrise sfacciato per nascondere il fatto che nemmeno lui sapeva il perchè di ciò che stava facendo.
Fino a poco tempo prima non gli era importato altro se non soddisfare la sete di sangue che gli gorgogliava nel petto.
Poi aveva trovato il maledetto amuleto e tutto era sembrato privo di senso.
Sì avvicinò a Castiel con passo lento, perchè l'angelo aveva iniziato a tremare. Per quanto fosse fermo nella sua decisione, Castiel non aveva mai voluto farlo.
«Dean...»
«Va tutto bene.»
Bastò sfiorargli il braccio con una preghiera silenziosa nel cuore e Castiel conficcó con forza la lama nel suo petto.
Dean serró le labbra per un momento, poi sorrise, un sorriso di quelli veri e un po' tristi.
«Grazie.»
Le gambe gli cedettero e Castiel lo afferrò tra le braccia, abbassandolo delicatamente a terra e tenendolo stretto al petto.
Chiuse gli occhi contro l'ormai familiare voglia di piangere.
Dean Winchester è salvo.








  
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