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Autore: Hermy34_    20/05/2015    1 recensioni
– Senti...- inizia mia madre con tono serio. – Lo so, lo so. Quest’anno non ci sarà più Alexis a proteggermi, quindi se vengo scelta sono fregata. – finisco io rapidamente per togliere di mezzo questa discussione. Già rabbrividisco a quando dovrò uscire dalla porta, senza più condividere la paura con mia sorella. Sarò l’unica in famiglia che per altri due anni di seguito dovrà stare con tanta paura il giorno delle mietitura. Voglio che il tempo passi in fretta e che mi togli i due anni subito, ma purtroppo la vita non funziona così. Almeno non nel Distretto 12.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Altri tributi
Note: Otherverse | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 3.

L'ultimo saluto.

Per un attimo fisso il vuoto per rendermi conto di quello che è successo. Rifletto dei secondi e poi mi avvio vicino ai Pacificatori. Tutta la gente in piazza non osa distogliere lo sguardo su di me e non mi escono nemmeno le lacrime per provare ciò che sento. Mi hanno appena scelta. Ho appena il tempo di voltarmi indietro, per vedere mia madre con le lacrime agli occhi e uno sguardo amaro. Mia sorella, invece, mi accorgo che si è messa una mano davanti alla bocca e con un altro braccio consola mamma, letteralmente rattristita. Henry mi fissa come Jane, e quest’ultima, anche senza ridere fa percepire che non prova emozioni. Che non gliene importa niente. Ma per quanto mi riguarda neanche a me. Uno dei Pacificatori mi afferra per un braccio e dopo dei secondi anche l’altro. Sto letteralmente tremando Ma cerco il più possibile di contenermi e nascondere ciò che provo usando una maschera. Ma non riesce. Quando i Pacificatori mi lasciano, inizio a salire le scale e dal mega schermo si vede come sono sconvolta. Effie Trinket inizialmente mi mette un braccio sulla spalla, ma poi si ferma. – E ora, passiamo al tributo maschile.– Guardo dritta verso tutta la gente che sta guardando e noto il sospiro di sollievo tra le ragazze. Già, vorrei essere anche io lì. Dopo che Effie ha preso il bigliettino, fa un sorrisino compiaciuto e si avvicina al microfono leggendo il nome del tributo. - William Mitchell!- Ho notato subito il ragazzo grazie alle occhiate degli altri maschi verso di lui. È sconvolto, proprio come me, ma si fa forza e facendosi strada raggiunge i Pacificatori che lo accompagnano alle scale del palco. Lo vedo da vicino ed è carino. Ha dei capelli marrone cioccolato e gli occhi sono di un azzurro ghiaccio che ti fanno rabbrividire. È molto alto, e a giudicare anche dalla corporatura credo abbia la mia età oppure un anno in più di me. No, ha la mia stessa età. È in una classe della mia scuola e lo vedo sempre con i suoi amici. Mi lancia un'occhiata e dopo che Effie Trinket ci dice di prenderci entrambi la mano, io gliela porgo e lui ricambia. Poco dopo, la donna di Capitol si avvicina nuovamente al microfono per annunciare il solito verdetto degli Hunger Games - E possa la buona sorte essere sempre a vostro favore!- Dopodichè entriamo nel Palazzo di Giustizia, dove mi fanno entrare in una camera all'apparenza lussuosa, ma troppo. Mi siedo su una sedia in bianco verniciato appena nuovo, e decorato con dei manici eleganti. Non sono mai entrata nel Palazzo di Giustizia prima d'ora. Mia madre non mi ci ha mai voluto portare, anche se le occasioni erano davvero tante. Lei è un'insegnante, quindi ci va molto spesso per parlare della scuola, che quasi cade a pezzi. Il manico della porta dorato si abbassa, e la porta si apre, con mia sorella davanti e mia madre dietro. Ha gli occhi rossi e la faccia è distrutta dal pianto. Cerco di non farci caso e la abbraccio forte. - Bonnie. Ascoltami bene. Io credo in te stessa, e se vuoi ce la puoi fare. Ma ho paura. Sei troppo debole per partecipare a quei giochi. Ti distruggeranno. Ma io credo in te. - dice lei malinconica. È ovvio che morirò appena sarò nell'arena, ma voglio ancora credere che posso farcela.- Mamma, ce la posso fare. Tu devi essere comunque forte. C'è la posso fare. Sono abbastanza intelligente almeno da resistere al Bagno di Sangue, e se posso potrei vincere. Farò quello che posso. Ma tu, devi promettermi che se mi succederà qualcosa dovrai tenere duro. - annuncio io convinta. Mia sorella prende parola - Sai nasconderti. Bene. Sai correre. Usalo a tuo vantaggio. E poi... Abbi coraggio. Sii in gamba, sorella. - mi abbracciò un'ultima volta appena in tempo per arrivare i Pacificatori e portarle via. Io gridai - Vi voglio bene.- con il filo di voce che mi era rimasto. Sono pronta ad andare via, ma questo mi viene tolto vedendo Henry e Lily venirmi incontro, per poi chiudere la porta. Sono migliori amici. -Mi dispiace.- dice Henry mentre mi da una pacca sulla spalla. Lily invece mi abbraccia. Anche se non andiamo in classe insieme la conosco abbastanza bene e so che le dispiace molto. Restiamo un attimo a fissarci ma poi si apre la porta e un Pacificatore gli fa uscire fuori. Mi metto le mani sulla faccia. Non so cosa mi aspetterà.
   
 
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