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Autore: itausagirl    20/05/2015    1 recensioni
"Ti rigiri nel letto, piangi dentro. Harry non c’è più.
Chiudi gli occhi e speri che l’oblio venga ad inghiottirti, almeno per un po, perché sei così dannatamente stanco. "
Una storia sui Larry nata così per caso, una storia in cui c'è la mia anima.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Oblivion.

Nebbia tutto intorno a te, eppure c'è il sole. Non te ne capaciti.
Cerchi di dare un contorno a ciò che ti circonda, ma l'unica cosa che riesci veramente a comprendere è l'angoscia dentro di te. Vuoi scappare. Da cosa non lo sai neanche tu.
I tuoi occhi azzurri saettano analizzando il luogo in cui ti trovi. Una strada, alberi, palazzi alti. Non conosci questo posto.
Eppure lo senti ostile, nemico. Riesci a percepire il pericolo che ti preme addosso, spinge contro la tua pelle, supera i confini che tanto hai fatto fatica a costruire. Ti entra dentro, nei polmoni, ti stringe la gola. Hai paura.
Inizi a camminare, devi andartene da li.
Passo dopo passo, sembrano ore che ti muovi, i movimenti lenti, ma niente cambia. Torni indietro.
Una macchina, verde bottiglia. Prima non era li. Ti avvicini
 Lo sportello si apre. Nascosto dietro al portabagagli sei pronto a scattare.
Un anziano signore ne esce, tutto rilassato, nel suo gessato, scarpe lucide e valigetta. Lo fissi cercando di capire chi sia, solo che il volto non lo vedi. È sfocato, come se non fosse importante.
È un attimo e percepisci il cambiamento. Macchine che sfrecciano intorno a te.
Quella stessa area che prima era desolata è diventata un parcheggio affollato in pieno centro. Sei confuso eppure capisci che te ne devi andare da li perché sta arrivando. Chi non lo sai proprio, però è a pochi passi. Lo senti.
Una via di negozi affollata di fronte a te è la strada giusta da seguire, la più sicura. Esci dal tuo "rifugio" e a passo svelto ti dirigi li. Il sole alto nel cielo e vedi un ombra seguirti. Ti sovrasta, è lui.
Una mano grande, tanto grande, prende la tua. Te la stringe, vuole che lo guardi.
Senti il calore, quel piacevole calore che ti manca così tanto, avvolgerti, prendere possesso del tuo corpo, ti senti completo. Vorresti tanto lasciarti andare a quel contatto, ti fai tentare. Vuoi dannatamente alzare la testa e guardarlo dentro quei fari verdi che si ritrova al posto degli occhi. Vuoi perderti in quel viso che non vedi da troppo, però lo sai che è sbagliato. Non è reale.
Ti sforzi. Fissi il suo polso, la mano intorno alla tua. Ti divincoli. Devi andartene. È tutto fuori posto. Fa tutto troppo male..
 
Ti svegli di soprassalto cercando di prendere più aria che puoi. Il sudore che si attacca alla pelle. È come se avessi corso una maratona. Un brivido di freddo, il vuoto nell'anima.
Fissi il soffitto, incapace di fare altro, conti i battiti cercando di fermare tutte quelle sensazioni che si stanno sprigionando dentro di te. La tempesta è forte e devi contenerla altrimenti ti travolge. Ma tu sei così stanco, a volte diventa tutto troppo.
È stato bello abbandonarsi almeno per un attimo all'idea di riaverlo con te, di riabbracciarlo. Niente più rabbia.
Però è contro natura e lo sai. L'ansia, la paura, erano li per avvertirti, farti capire che non puoi lasciarti trasportare da quelle sensazioni, hai solo i ricordi. Nient'altro.
Ormai se ne è andato e non tornerà più, devi accettarlo. Andare avanti.
Però il calore lo hai sentito, così vivo, contro la tua pelle. Così  rassicurante. Quelle mani enormi che hai sempre amato, che ti hanno sempre fatto sentire così piccolo, così protetto. Sono state capaci di farti sentire a casa anche in uno stupido sogno.
Però è proprio quello, uno stupido sogno, non importa quanto il calore possa essere sembrato reale, non lo sentirai mai più e devi andare avanti. Fa male.
Ma non riesci ad accettarlo, non importa il tempo passato, proprio non capisci.
E vorresti piangere, eppure le lacrime non escono. Sono li, nei tuoi occhi e nella tua anima, ma li restano. Troppo abituato a fermarle per essere capace di farle uscire. Non puoi lasciarglielo fare, altrimenti crolli. E non te lo puoi permettere, non di nuovo.
Allora continui a guardare il soffitto cercando di scacciare quell'immagine, i suoi occhi troppo verdi, troppo profondi e torbidi che cercavano di avvertirti, il suo sorriso, così raro che ti scaldava il cuore, i ricci al vento in cui facevi sempre passare le dita, così, per rilassarti. Fa male, troppo male.
Ti rigiri nel letto, piangi dentro. Harry non c'è più.
Chiudi gli occhi e speri che l'oblio venga ad inghiottirti, almeno per un po, perché sei così dannatamente stanco.
Alla fine arriva, imbriglia la tempesta dentro di te. Quella tempesta che uscirà di nuovo, non lo sai quando ma tornerà, farà scoppiare il caos e tu non potrai più contenerla.
Per adesso, però, è meglio godersi l'apparente calma. Perché sei stanco, troppo stanco.


 
 
Vorrei specificare di seguito che la storia è nata da una mia strana idea e che Louis ed Harry all'inizio non c'erano. Poi nello scriverla ho pensato di utilizzare le loro caratteristiche fisiche perchè mi sembravano adatte per i personaggi, però, e ci tengo a dirlo, non ho preso spunto, più di tanto, dai loro caratteri. Non sono loro in tutto e per tutto.
Detto ciò spero vi sia piaciuta, alla prossima. Charlie :)
  
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