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Autore: carlikiller    20/05/2015    1 recensioni
Come si sarà capito dalle altre mie storie trovo Peter etero quanto un arcobaleno.
In questa storia Peter si ritrova a dover fare un favore ad una persona a cui vuole molto bene e con cui ha un debito molto grande, un debito di vita...
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Malia Hale, Melissa McCall, Nuovo personaggio, Peter Hale, Scott McCall
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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A casa McCall

Peter, lasciate le bambine in macchina, promemoria comprarne una più grande, bussa a casa McCall. Dopo poco Melissa gli apre la porta e lui sorride con il suo solito ghigno.

- Non dovresti essere rinchiuso alla Eichen House? -

Il sorriso di Peter di spegne - Se me lo chiede qualcun altro giuro che lo squarto! - Melissa indietreggia spaventata dallo sguardo dell’uomo che cerca subito di rassicurarla - Non ce l’ho con te è che non sei la prima persona a chiedermelo e purtroppo credo nemmeno l’ultima - risponde pensando a quanti ancora non sanno nulla della sua fuga - La mia fuga, poi non è stata del tutto volontaria ed è legata ad un brutto ricordo ancora vivido quindi preferisco non ripensarci -

- Come stai Peter? - chiede Melissa sentendo una nota di tristezza nella sua voce e vedendo che i suoi occhi si sono rabbuiati.

- Starò bene - risponde Peter aggirando la domanda ma Melissa ha capito lo stesso. No, non sta bene.

Mentre loro chiacchierano ancora sulla porta di casa Scott scende attirato dall’odore del suo peggiore incubo. Peter, che lo ha a sua volta sentito arrivare, alza lo sguardo spento su di lui che sorride prima di parlare.

- Ciao Peter. Derek mi ha chiamato poco fa per aggiornarmi e ti sembrerà strano ma scoprire come sei uscito dalla Eichen House non è la cosa che mi preme di più sapere da te - dice Scott tranquillo ma Peter non comprende a cosa si riferisce e la prende male.

- E cosa vuoi sapere allora? Come abbia potuto uccidere Claire pur amandola? Come lei abbia potuto fidarsi tanto di me da affidarmi le sue figlie? Perché ho accettato di farlo? Qual è il mio prossimo piano malefico? … -

Scott lo ferma mettendogli le mani sulle spalle e sorridendo tranquillo.

- Niente di tutto questo, anche perché mi piace pensare che hai chiuso con i piani per uccidermi -

- Sei troppo buono. Sai che cerco sempre un nuovo modo per nuocerti, anche se non intendo più ucciderti - dice Peter maliziosamente.

- Comunque la mia domanda riguarda qualcos’altro che mi preme sapere - Scott cerca di riportare il discorso su un terreno neutro.

- E cosa? -

- Perché ci hai provato con mia madre pur essendo gay? -

- Per arrivare a te, mio caro Scottie - ghigna Peter e Scott rabbrividisce. Forse il terreno non era così neutro! - Comunque non sono qui per rischiare la prigione per violenza su minore, anche se con i miei precedenti sarebbe un netto miglioramento -

Scott è quasi spaventato. Preferiva quando voleva ucciderlo rispetto ad ora che vuole … prenderlo in giro?!

- Il mio bilocale è un loculo e non posso certo viverci con cinque bambine! Non credo possano dormire sul tavolo e nella vasca da bagno quindi sono venuto a chiedere asilo -

- E perché dovremmo ospitarti? - chiede Melissa che non si è azzardata a dire nulla durante il suo botta e risposta con Scott per non rischiare la pelle.

- Perché non vuoi che delle bambine fra gli undici anni e gli otto mesi vivano in una stalla. Sai credo che Joy sia un po’ grande per imitare Gesù e dormire in una mangiatoia -

- Dove sono ora le bambine? - chiede Scott che essendo un buon alpha e un bravo ragazzo si preoccupa per le piccole.

- Nella mia macchina -

- Sei pazzo! Non si lasciano mai delle bambine da sole in macchina! - Melissa è furiosa, per lei la salute dei bambini viene sempre al primo posto.

- Guarda che non l'ho chiusa a chiave. Se vogliono scendere possono farlo e se dovessero allontanarsi lo sentirei -

- Mamma non entrare in modalità iperprotettiva - Scott calma la madre abbracciandola mentre continua a parlare - L'importante è che le piccole stiano bene e siano protette -

- Stanno bene, anche se hanno perso la madre poche ore fa, e non le ho abbandonate. La macchina è a pochi metri da me! - li rassicura Peter.

- Va bene, mi avete convinta. Peter fai venire qui le bambine poi vai con Scott a recuperare dal garage il lettino, i giochi e i seggiolini di quando era piccolo. Io penso a dove metterle a dormire e a farle cenare. Tu Peter hai fame? -

Peter è leggermente scioccato. Melissa si sta davvero preoccupando per lui? - Sì, grazie -

Peter va dalle piccole che vedendolo arrivare scendono dalla macchina. Selene tiene in braccio Joy mentre Olive e Evelyn tengono per mano Reira affinché non sparisca nel nulla. Si vede che la conoscono!

- Rimaniamo qui? - chiede la più grande e Peter le sorride

- Sì hanno avuto pietà di voi -

- Anche di te, Peter - la risposta di Scott gli arriva soffocata da dentro la casa segno che il ragazzo lo ha sentito.

- Beh allora non è vero che non hai amici - E Reira ha sentito Scott.

Peter lascia le bambine con Melissa, che le porta in salotto e chiede loro cosa vogliono da mangiare, e va da Scott che è già in garage a cercare l'occorrente.

- Dunque dove sono le cose che tua madre ha chiesto? -

- Da qualche parte - dice Scott allargandole le braccia per indicare tutto il mondo intorno a loro.

Peter si guarda intorno e vede solo un gran caos accatastato senza un senso apparente. Sarà una lunga serata.

Un'ora dopo hanno trovato tutte le cose di Scott da bambino, soprattutto il box dove dormiva e i vari seggiolini per la macchina e per mangiare, così rientrano. Anche perché hanno già rischiato di finire seppelliti almeno tre volte.

Melissa ha già preparato da mangiare e infatti le bambine sono intorno al tavolo che mangiano, tranne Joy che stanno succhiando da un biberon in braccio alla donna.

- Grazie di tutto Melissa - dice Peter mentre cerca di prendere la piccola ma la donna gli indica un posto vuoto dove sedersi.

Scott prende Joy dalle braccia della madre in modo che Melissa possa alzarsi e prendere la cena che ha messo da parte per Peter.

- Mentre voi mettevate sottosopra il garage noi abbiamo deciso come dividerci per la notte. Dopo monterete il lettino di Joy in camera mia, ho pensato che è meglio se sono io ad occuparmi di lei la notte, ci sono già passata con Scott e so cosa fare. Reira, che ho saputo essere la più peste, dormirà con te, Scott, così se cerca di sparire te ne accorgerai -

- Ok, terrò i sensi in allerta - dice scompigliando i capelli della bambina.

- Non sono così peste -

- Ma se hai cercato di smontare il frigo dieci minuti fa -

- Non è vero! -

Melissa guarda le bambine discutere sorridendo. Sono così dolci.

- Per quanto riguarda le altre tre dormiranno nella stanza degli ospiti mentre Peter occuperà il divano. Spero che non ti dispiaccia ma non abbiamo altre stanze. E poi da lì farai sia da ultima guardia per chi esce che da prima per chi entra -

- Melissa va benissimo il divano non credevo nemmeno che ci avreste ospitato -

- Peter su una cosa avevi ragione, non possiamo lasciarti da solo con delle bambine ma non perché non ci fidiamo di te, se lo ha fatto Claire noi chi siamo per contraddirla, ma solo perché cinque bambine sarebbero troppe per chiunque. Pensa per uno che non ne ha mai avute! -

Peter abbraccia Scott di slancio, colpito dalle sue parole e il ragazzo risponde all'abbraccio un po' imbarazzato. Tocca a Melissa stemperare la tensione.

- Su forza sistemate il box per Joy che poi andiamo a dormire, domani c'è scuola -

 

La mattina dopo la situazione è quasi familiare.

Melissa si alza per prima e sveglia Joy prima che la piccola si svegli da sola piangendo e svegliando tutti i dormienti con il super udito. Con la bimba in braccio scende al piano di sotto per svegliare Peter e mettersi in cucina a preparare la colazione per la sua nuova e affamata truppa.

Melissa si avvicina al divano sorridendo vedendo Peter dormire abbracciato al cuscino.

- Sai che dormire abbracciati così al cuscino indica mancanza d'affetto - dice Melissa sapendo che tanto Peter l'ha certamente sentita avvicinarsi grazie a quel dannato super udito e a quell'altro dannato del super olfatto.

- Intendi dire che abbraccio così il cuscino perché preferirei non dormire da solo e abbracciare così un bel ragazzo? Grazie ma lo sapevo già -

- Sai che mi fa strano pensare che preferisci gli uomini? - dice Melissa sedendosi sul bracciolo.

- Lo immagino. Scusa per ciò che ti ho fatto passare ma dovevo avvicinarlo - Peter stringe una mano alla donna - Comunque ti assicuro che non gli farò più del male -

- Vai a svegliare i lupetti che io mi occupo della colazione - gli dice la donna scompigliandogli i capelli già distrutti dalla nottata.

- In realtà sono un lupetto e quattro coyotine - scherza Peter ma Melissa lo fulmina con lo sguardo così ghignando sale al piano di sopra.

Una volta al piano di sopra Peter sveglia prima il trio che dorme nella stanza degli ospiti tirando via loro la coperta. Le tre piccole stanno dormendo strette l'una all'altra nel lettone matrimoniale e sembrano degli angioletti.

- Buongiorno piccole alzatevi e preparatevi. Melissa sta preparando la colazione e dopo vi porterò a scuola. Sempre che Claire vi abbia iscritto! -

- Certo anche ieri mattina siamo andate a scuola, mamma tiene molto alla nostra istruzione - dice orgogliosa Olive.

- Teneva Olive, la mamma teneva alla nostra istruzione - la corregge Selene con voce triste. Lei delle cinque forse è l'unica che ha capito davvero la situazione.

- Scusa -

- Sì, la vostra mamma era una grande -

Con ancora Joy fra le braccia Peter va a svegliare Reira e Scott e trova la piccola addormentata fra le braccia del ragazzo. Sono molto dolci. Accarezza i capelli prima alla bambina e poi all'adolescente che si sveglia subito aprendo un occhio.

- Peter? -

- Ehi bel addormentato è mattina, alzati e splendi. E tu piccolo diavolo vieni con me e tua sorella che vi preparo per la scuola -

- Vuoi dire che mi prepari. Joy è troppo piccola per andare a scuola e la mamma non si è mai fidata degli asili nido -

Peter ignora la bambina e torna a parlare con Scott - Sbrigati a lavarti e a scendere Scott, tua madre è già in cucina -

Scott si alza e va in bagno mentre Peter scende di sotto con le bambine per usare un altro bagno.

- Hai svegliato tutti? -

- Sì mamma -

- Non fare l’idiota - Lo ammonisce Melissa sorridendo e lui risponde ghignando.

- Scusa, si stanno tutti lavando e vestendo, dieci minuti e saranno giù. Io mi occupo di Reira e Joy -

- Occupati solo della peste e metti Joy nel seggiolone che trovi vicino alla tavola -

- Può stare seduta da sola? - Melissa gli sorride. È bello vederlo così preoccupato per le piccole.

- Si è abbastanza grande da stare seduta e gattonare. Quindi stai attento oggi perché se la metti a terra potrebbe spostarsi -

- Rimarrò solo con lei, vero? - chiede Peter piuttosto preoccupato e spaventato.

- Hai paura? -

- Un po' - risponde Peter senza aver paura di dire la verità. Sa che di lei può fidarsi.

- Vai ad aiutare Reira e non preoccuparti, io sarò all'ospedale se avrai bisogno -

- Grazie -

Peter aiuta la bambina a lavarsi i denti e a cambiarsi poi si lava a sua volta e torna in cucina dove trova Scott che è già sceso e sta aiutando la madre ad apparecchiare.

- Peter puoi andare in camera mia a cambiarti - propone educatamente Scott.

- Grazie Scott ma non è che io abbia molto con me -

- Prendi una mia maglietta - dice Scott prendendo Joy fra le braccia - Io mi occupo di lei, la piccola ha il pannolino da cambiare -

- Ok, già che salgo controllo che le altre tre non si siano rimesse a dormire -

- Reira non fare danni -

L'ultima frase l'hanno detto all'unisono prima di sparire in due direzioni diverse. Reira guarda Melissa e lei guarda la bambina. Ma che diavolo sta succedendo?

- Che è preso a quei due? -

Melissa sorride e la mette a tavola senza rispondere. La donna ha un idea di cosa sta succedendo ma quei due testoni possono sentirla e quindi non può darle voce.

La scena ha sconvolto anche lei ma ha già capito cosa sta succedendo. Scott e Peter si sono mossi come un macchina ben oliata, come una coppia con esperienza decennale.

Lei e Raphael non sono mai stati così affiatati da organizzarsi in pochi secondi, l'avere un figlio li aveva allontanati invece di avvicinarli. E loro ne avevano cinque! Come è possibile che … Aspetta cosa aveva appena pensato … 

   
 
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