Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
Ricorda la storia  |      
Autore: _Maeve_    21/05/2015    1 recensioni
"Cosa avrà in serbo il dopo? Il piccolo corpo nella sua ultima culla è scosso da quel prosaico pensiero e pensa, ma solo pensa, di potermi rivolgere quest'estrema domanda, io, angelo della morte comparso a mietere la sua ridicola anima senza alcuno sfavillare di ali o aureole dorate, senza cori di potestà e cherubini che accompagnino la mia e la sua discesa"
Di nuovo nel fandom di Kuroshitsuji per i pensieri di Sebastian, un po' prosa un po' umile poesia. Di nuovo un paragone con i fiori, nella fattispecie gigli, gigli che sfioriscono come un piccolo corpo che pian piano, inesorabilmente, si avvicini alla morte.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Sebastian Michaelis
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
gigli

Image and video hosting by TinyPic

Gigli




Gigli.


Una macchia di gigli sul davanzale avvizisce nel silenzio senza rimorso della noncuranza.

Pallida morte, rapida e incombente.

Effluvi di putrescenza e insospettabile candore permeano l'aria, languiscono in una coltre di asfissiante bellezza sugli ansiti spasmodici, distrutti,che si sollevano da un giaciglio insulsamente barocco. Oh, vorrebbero strappare un ultimo istante alla vita,quegli ansiti, artigliarlo con i denti, ma le febbri fameliche della peste banchettano su quel viso in fiamme e sono assai gelose della loro preda, sorde alle lacrime di chi già ne compiange la carogna senziente, santi e madonne che vi si avvitano attorno nel vivido affresco di una fine...sì, manierista.

Cosa avrà in serbo il dopo? Il piccolo corpo nella sua ultima culla è scosso da quel prosaico pensiero e pensa, ma solo pensa, di potermi rivolgere quest'estrema domanda, io, angelo della morte comparso a mietere la sua ridicola anima senza alcuno sfavillare di ali o aureole dorate, senza cori di potestà e cherubini che accompagnino la mia e la sua discesa.  Ma no, quest'ultimo segreto...no, non spetta a me rivelarlo. Ti guardo sogghignante e un lampo di paura ti assale mentre sbatto le piume corvine, oh sì, l'hai capito, hai capito tutto, ma troppo tardi o troppo presto perchè tu possa beneficiare l'umanità di questa conoscenza. E lentamente, suadentemente, stendo una mano di fronte a te e risucchio la vita dalle tue vene bluastre, pronte a sbiadire, dalle guance svuoto i flussi di sangue e quel poco di colore che ti era rimasto e poi, poi, nell'attimo sublime, stringo i tuoi muscoli in una morsa agghiacciante dalla quale non hai scampo; membra ormai fiacche si inarcano nell'ultimo, atavico segno della vita che precede la morte, un singulto strozzato, nessun tempo per ripensare agli orrori e agli onori della tua piccola vita e sì, poi anche la luce della tua anima mortale ti si spegne come stella morta nei grandi occhi color blu firmamento...

Ed io mi sveglio, stupefatto di aver sognato. Il sonno è un lusso che noi demoni di rado ci permettiamo, le fantasie oniriche rare e rade reminescenze della vita che fummo. Oh sì, sorrido, rammento: un tempo estirpavo le loro anime come infetta gramigna, dopo averle guardate dibattersi nei frenetici e inutili attimi che ne precedevano la dipartita, con sguardo sadico, saputo. Quel potere era inebriante, quell'ancestrale paura succulenta, ma ora, ah, ora vesto camicie di lino pregiato e frac della lana migliore d'Inghilterra...eppure, eppure, quell'anima blu mi tormenta persino nelle mie notturne astrazioni di lucida follia...tanto mi ha preso quest'anima aulente, che sporge incurante le nude ginocchia sul baratro e poi si volta indietro con sguardo da cerbiatto, sanguinando le sue colpe...oh, ci puoi giurare se in quel baratro non ti farò cadere con le mie stesse mani...cadremo insieme, avviluppati nell'ultima danza, assaporerò quella labbra in un modo che la tua umanità non si spreca a comprendere e ti avrò, sì, ti avrò; sfiorerai, stupendo, come i gigli del mio sonno, maturi alla morte. 







Note:
Da un po' che non scrivevo Sebaciel, o comunque nel fandom di Kuroshitsuji, ma alcune letture che sto facendo in questo periodo mi hanno fatto tornare la voglia e chissà che non dia altri frutti :) Mio primo lavoro in qualche modo "diverso" dai precedenti, che erano molto più flash o addirittura drabble, e molto meno classicheggiante. Anche se una punta di artistico ce l'ho infilata, ma vi assicuro che è stato del tutto involontario e finalizzato alla "scena" (dalla plastica torsione quasi manieristica, appunto) che si era figurata nella mia mente. Questo non per giustificare l'intellettualismo, ma semplicemente per dire che intellettuale non lo è per niente e non vorrei prendermi lodi che non mi appartengono.
E nulla, è un po' un periodo triste, forse si riflette in questo pezzo, forse no. La fic non è ricontrollata, mi piaceva che fosse postata così com'è venuta, tranne sporadici interventi in corso d'opera.
Anyway, grazie se siete arrivati fin qui.
Un bacio, Maeve.


   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler / Vai alla pagina dell'autore: _Maeve_