Un peso, dolce, sulla spalla, che rimane in bilico sulla punta di uno zigomo alto.
Imbarazzo sul viso, gli occhi che sfuggono veloci e preferiscono perdersi sui pochi passeggeri della metro, di notte, piuttosto che su una capigliatura rosso fuoco, come se il sole non osasse tramontare mai su quel capo.
L'altro non doveva essere lì, ma non c'è nessuna colpa a gravargli sulla persona – solo qualcosa simile alla soddisfazione e alla grazia molle, che accarezza lo spirito e lo rende leggero, pieno di meraviglia.
Però, non riesce ancora a prendergli la mano.