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Autore: Miky Horan    21/05/2015    1 recensioni
Ma la ragazza in realtà non voleva che lui si staccasse. Premendo il suo petto sentiva le labbra del ragazzo si aggrappassero alle sue per non sgusciare via. E questa sensazione le piaceva da morire.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La partita finì con una vittoria per la squadra avversaria. Tutti erano distrutti. Le maglie bianche erano impregnate di sudore e appiccicate al corpo dei giocatori così come le goccioline sui loro volti rossi e accaldati brillavano alla luce. La palestra iniziò a svuotarsi: i giocatori si ritirarono negli spogliatoi per fare la doccia, l'arbitro anche lui lasciò il campo. Kiki rimase seduta sulla gradinata per qualche minuto osservando l'addetto alle pulizie che metteva la cera sul parquet.
Quando anche lui se ne andò, vide Niall entrare in palestra con ancora la divisa da gioco. L'unica differenza era che non portava più le scarpe di poco prima ma solo un paio di calzini bianchi e non portava più le ginocchiere ma la sua solita fasciatura nera al ginocchio sinistro che impediva all'articolazione di compiere movimenti eccessivi dato che aveva subito un intervento l'anno prima. Venne verso di lei facendo attenzione a non cadere sul parquet appena cerato.
- piaciuta la partita?- le chiese sorridendole. Annuì alzandosi e scendendo i gradini fino a giungere alla transenna di metallo che separava il campo dalle gradinate. Il viso del ragazzo era ancora leggermente arrossato e il suo petto si alzava e abbassava velocemente.
 - non sembra difficile questo dodgeball- sussurrò lei.
- ne sei sicura? Visto da fuori può sembrare semplice ma fidati, non lo è per niente.
- devi solo tirare e schivare.. che ci vuole?- il ragazzo alzò il sopracciglio destro.
- vieni ti faccio provare
- non ho l'abbigliamento e le scarpe giuste-gli fece notare.
- puoi benissimo giocare con i jeans e per le scarpe non c' è problema, ti metti scalza come me- la ragazza alzò gli occhi al cielo e si sfilò e scarpe posandole vicino alla felpa. Scostò la transenna ed entrò in campo. Niall le porse una palla rossa tenendone una seconda nella mano destra e andarono a centro campo. La ragazza mirò e lanciò la palla, ma il ragazzo con uno scatto la schivò. Ora toccava a lui lanciare. Osservò la sua migliore amica e decise di mirare alle gambe per evitare che l'impatto potesse farle male ad altre zone del corpo. Sollevò il braccio sinistro e alzò leggermente il piede destro per avere maggior forza corporea. Appena lanciò la palla, il peso del corpo si posò sul piede destro che scivolò a causa della cera. Emise un gemito di dolore.
- tutto bene Niall?- la ragazza si avvicinò al ragazzo sdraiato a terra.
- odio la cera- sussurrò lui.
- ti sei fatto male?- scosse la testa continuando a tenere gli occhi chiusi. Gli si accucciò di lato sperando che non stesse in silenzio per qualche dolore. Rimase a osservare ogni singolo centimetri di pelle visibile, dal viso alle braccia alle mani. Sentiva degli strani brividi a stargli così vicino con il capo proteso verso il ragazzo di fianco a lei.
- Niall- sussurrò Kiki senza però ottenere risposta.
- ti fa male qualcosa?- riprovò di nuovo. Il ragazzo non emise parola era troppo immerso nei suoi pensieri per poterlo fare. Era incantato dalla voce preoccupata della ragazza che sentiva a pochi centimetri dal suo viso. Cadendo non si era fatto così male a parte un leggero dolore alla schiena che però era scomparso dopo qualche secondo. Aprì gli occhi leggermente e vide la ragazza sorridere sollevata. Si alzò appena reggendosi sui gomiti continuando a osservare i suoi occhi. Non sapeva che conseguenze avesse potuto portare quello che voleva fare ma non ci pensò, voleva semplicemente godersi ogni secondo.
- ragazzi la partita é finita, non potete stare qui- urlò una voce alle loro spalle facendoli sobbalzare.
- si, ci scusi ora ce ne andiamo!- disse la ragazza. L'arbitro se ne andò lasciandoli di nuovo soli. Niall si alzó aiutato da Kiki e andarono negli spogliatoi.
- mi faccio la doccia e arrivo!- si sfilò la maglia e prese le cose necessarie per lavarsi.
- ti aspetto qui- sussurrò lei continuando a fissare altrove.
- va tutto bene? - si non preoccuparti - sicura?- si avvicinò e la guardò. Gli occhi della ragazza però non volevano saperne di incontrare i suoi. Aveva troppa paura di non riuscire più a staccarvi lo sguardo. Le prese il mento tra le dita obbligandola a guardarlo. Si avvicinarono contemporaneamente come se entrambi avessero avuto lo stesso desiderio. Si avvicinarono fino a che non ci fu neanche un millimetro di distanza tra loro. Si avvicinarono fino a che le loro labbra non si sfiorarono provocando una scossa lungo la pelle di entrambi impregnandola di brividi. La timidezza portava i movimenti ad essere lenti e calcolati ma all'apparenza erano decisi e voluti. Si baciarono o meglio si assaggiarono fino a che entrambi non ebbero più fiato e furono costretti a prendere aria. Ma le labbra del ragazzo corsero lungo il collo di lei come se necessitassero di posarsi contro la sua pelle mentre le dita della ragazza si posavano sul suo petto nudo irrigidendo i muscoli dell'addome. Le mani esercitavano una pressione contro il costato del ragazzo come se avesse voluto spingerlo via da quelle infinite sensazioni che le immobilizzavano il collo e la spalla. Ma il ragazzo, nonostante tutto, era sbilanciato verso di lei, con il collo allungato più che poteva per poter continuare a baciarle la pelle. I respiri spezzati di entrambi riecheggiavano lungo le pareti bianche piastrellate. Si sentì un tonfo. Il ragazzo aveva lasciato cadere i flaconi di shampoo a terra per poter avvolgere il corpo della ragazza tra le sue braccia.
- scusa- disse contro il suo collo quando la ragazza a quel rumore sordo si era leggermente spaventata credendo che fosse nuovamente entrato l'arbitro a dirgli di andarsene. Preso un respiro abbastanza profondo, il ragazzo colse l'occasione per bloccare le mani della ragazza tenendo i polsi racchiusi nella sua mano e le diede un altro bacio più deciso. Le mani cercarono di liberarsi dalla sua presa finché il ragazzo non aprì il palmo lasciando che le mani della ragazza tornassero libere di muoversi. Queste ultime si riposarono sul suo petto ricominciando a spingerlo via. Ma la ragazza in realtà non voleva che lui si staccasse. Premendo il suo petto sentiva le labbra del ragazzo si aggrappassero alle sue per non sgusciare via. E questa sensazione le piaceva da morire. Amava il fatto che lui cercasse di non staccarsi. Lo spingeva con tutte le sue forze ma lui non si muoveva di un millimetro e, se per qualche attimo sembrava indietreggiare, con le mani teneva il corpo della ragazza vicino al suo per evitare che si staccasse da lui.
- non ti lascio!- sussurrò in una frazione di millisecondo in cui le labbra erano leggermente dischiuse per prendere aria. Si staccarono con il fiato corto e si sorrisero. Niall raccolse le cose cadute e le diede un leggero bacio sulla fronte per poi girarsi con l'intendo di andare a lavarsi. Ma le dita della ragazza rimasero incastrate tra le sue seguendo il ragazzo verso le enormi docce, il quale, non obiettò e si fece seguire fino a che non scomparirono dietro alla parete di marmo dai cui doccini poco dopo uscì acqua bollente e vapore.
 
 nuova storia da recensire :) spero vi piaccia!
  
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