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Autore: Fuffy91    04/01/2009    3 recensioni
“ Vorrei solo provare una cosa.” Mi sussurrò con la sua voce melodiosa, più bassa del normale, forse emozionata, e il respiro mi mancò quando lo vidi avvicinarsi sempre di più, ma lentamente, al mio viso, aggiungendo serio e scuotendo di poco la testa: “ Però non ti devi muovere.” Le sue labbra finemente modellate e straordinariamente rosse erano a dieci centimetri di distanza dalle mie, e il mio cuore cominciò ad accelerare incontrollabile, come era inevitabile.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Edward&Bella! ^///^'
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Twilight- Primo bacio

Tutte noi sogniamo il primo bacio con il nostro principe azzurro…ma vi siete mai chieste come sia stato il bacio, il primo bacio che Bella ha ricevuto da Edward (tratto dal film!) e le sensazioni che ha potuto provare in quegli istanti? Io si e ho voluto ripercorrere con voi quel momento magnifico!

 

 

 

“ Come sei entrato?”

Chiesi ad Edward, dopo aver letteralmente attaccato il telefono in faccia a mia madre, non appena avevo notato una presenza magnetica dietro di me che mi osservava insistentemente, e che ora, con i suoi irriducibili occhi dorati continuava ad osservarmi intensamente, mandandomi in confusione.

“ Dalla finestra.”

Mi rispose impeccabilmente sfacciato, con un mezzo sorrisetto sulle labbra.

“ Lo hai fatto altre volte?”

Non potei fare a meno di chiedergli, temendo la risposta ma, allo stesso tempo, in netta contraddizione, affascinata.

“ Diciamo solo nell’ultimo paio di mesi.”

Continuai ad osservarlo, senza trovare nulla da dire, incapace di staccare gli occhi da ogni suo più piccolo movimento, notando una sua espressione quasi imbarazzata mentre mi diceva:

“ Mi piace guardarti mentre dormi…”

Puntò nuovamente gli occhi color oro fuso nei miei, provocandomi più di un brivido.

“ …è una cosa che mi affascina molto.”

Lo affascinava? Perché? Forse perché parlavo nel sogno? Mio Dio, sperai che non avessi pronunciato il suo nome mentre lo sognavo- il che era accaduto più di una volta –ma il suo sorrisetto beffardo e i suoi occhi ridenti me lo confermavano.

“ Vorrei solo provare una cosa.”

Mi sussurrò con la sua voce melodiosa, più bassa del normale, forse emozionata, e il respiro mi mancò quando lo vidi avvicinarsi sempre di più, ma lentamente, al mio viso, aggiungendo serio e scuotendo di poco la testa:

“ Però non ti devi muovere.”

Le sue labbra finemente modellate e straordinariamente rosse erano a dieci centimetri di distanza dalle mie, e il mio cuore cominciò ad accelerare incontrollabile, come era inevitabile.

Era lento, incomprensibilmente lento. Le sue labbra avanzavano con cautela, come se volesse prolungare quel momento o forse solo torturarmi o magari, più comprensibilmente, mettersi alla prova. Dopotutto, il mio sangue, ne ero cosciente, doveva tentarlo in maniera indescrivibile, soprattutto ora che il suo flusso era aumentato con lo scorrere dell’adrenalina, che saliva ad ogni nuovo centimetro che colmava.

Ignorando il mio irrigidimento, mi avvicinai di poco ed Edward immediatamente mi rimproverò sbrigativo:

“ Non ti muovere.”

Non lo feci una seconda volta e gli lasciai il tempo necessario per decidere di unire o meno le nostre bocche frementi in un bacio, il nostro primo bacio.

A quel pensiero, il mio cuore accelerò ancora di più la frequenza dei suoi battiti, e quando credetti di aver ormai solcato i limiti concessimi dall’iperventilazione e di morire d’infarto, finalmente il mio tenebroso principe azzurro con tendenze vampiresche, mi sfiorò delicato le mie labbra perennemente socchiuse. Fu un breve contatto che per un momento calmò la mia agitazione, e quando socchiusi gli occhi travolta da una scarica di beatitudine, notai con la coda nell’occhio che anche lui aveva fatto lo stesso.

Si staccò per riprendere fiato, mentre io ero in preda al tipico affanno d’emozione, per poi avventarsi per nulla rapace, ma con dolcezza, nuovamente sulla mia bocca sempre disponibile, ripetendo lo stesso gesto una terza volta. Ma quando ormai mi sentii sopraffatta ed ebbi piena coscienza che Edward Cullen, l’uomo che amavo, mi stava baciando, mi feci più ardita e prolungai il quarto tocco lieve delle sue labbra ghiacciate e morbide sulle mie bollenti, tramutandolo in un bacio a tutti gli effetti. Mi sollevai sulle sue ginocchia, inebriata dal suo profumo e dalle sensazioni che serpeggiavano, come scariche elettriche, lungo la mia spina dorsale, affondando entrambi le mie mani nei suoi capelli meravigliosamente morbidi, folti e di un colore simile al bronzo, che assumevano riflessi dorati alla debole luce giallastra della lampada sul comò.

Lui non respinse il mio assalto emotivo; anzi, rispose con ancora più ardore, distaccandomi per un momento dalla sua bocca, per incenerirmi con il suo sguardo intenso e pieno di desiderio, rivelato dalle sue iridi di topazio scuro.

A sorpresa, mi spinse velocemente sul materasso del mio letto, facendomi sprofondare il capo sui cuscini bianchi e sovrastandomi con il suo corpo perfetto e felino, come un leone che imprigiona la sua piccola antilope, sostenendosi con le braccia forti e dai muscoli asciutti e modellati, come quelli di una statua greca. In preda alla passione, che ormai era esplosa fra di noi, catturò nuovamente le mia labbra, reprimendomi un sospiro di sorpresa con la propria bocca; ma non appena, modellando le mie labbra con le proprie, cercai di dischiuderle per assaporare al meglio il suo respiro e il suo sapore paradisiaci, e quando io stessa credetti di aver raggiunto, a quel punto, il paradiso, lui con un balzo anormale, si scostò da me, gridando:

“ Basta!”

Quando mi ricomposi, regolarizzando il mio respiro, i battiti singhiozzanti del mio cuore furioso e la mia mente, fino a quel momento, disconnessa con il resto del corpo che ancora richiamava il suo, mi portai a sedere, incrociando le gambe, scoperte da un pantaloncino corto e scuro e circondando le ginocchia con entrambe le mie braccia, sussurrai, infine, imbarazzata, mentre lo guardavo afferrarsi saldamente allo stipite della porta, come se vi fosse stato incatenato:

“ Scusami.”

“ Sono riuscito a controllarmi.”

Mi disse lui non completamente calmo, mentre io rispondevo a quell’affermazione con un risolino nervoso.

“ Davvero? Vorrei dire lo stesso di me.”

Purtroppo, non ero riuscita a controllarmi a dovere e il risultato era che lo avevo fatto soffrire inutilmente. Ma, del resto, ero umana e come tale avevo tutte le debolezze di un’umana, anche in quei casi delicati.

Edward si voltò, evitando il mio sguardo ansioso, continuando il discorso che aveva iniziato prima che lo interrompessi con la mia fredda autoironia.

“ Non posso mai perdere il controllo con te.”

Mi rivelò, con voce pacata nella sua bellezza, eppure non senza una nota di dolore e sofferenza.

“ Non te ne andare.”

Lo pregai in un sussurro, sperando di salvare quei fuggevoli istanti di felicità che avevamo condiviso in maniera così unica ed intensa.

Con mio grande stupore, lui si voltò lentamente verso di me e con uno sguardo bellissimo, magnetico pur nella sua imperturbabilità, si sciolse dalle catene invisibili che lo costringevano a rimanere immobile come una statua d’Adone vicino all’entrata della mia stanza e con un passo che avrebbe fatto invidia ad un modello, si risedette sul mio letto, nella stessa posizione in cui era apparso forse, un’eternità prima.

Per tutta la notte parlammo del più e del meno, ridendo sotto voce alle battute reciproche, per non svegliare Charlie che dormiva nella stanza accanto, fin a quando il sonno non mi colpì all’improvviso e senza nemmeno accorgermene, scivolai nell’oblio che precedeva i sogni, mentre avvertivo le dita gelide ed affusolate di Edward, steso sul lato destro del mio letto, sfiorare delicate i miei capelli sparsi sui cuscini, e in un moto di calore e fiducia, sussurrando il suo nome mi accoccolai sul suo petto, avvertendo per un momento le sue membra irrigidirsi, ma subito dopo rilassarsi e ricambiare il mio abbraccio.

Sorridendo e stringendomi al suo petto duro e gelido come la pietra, mi addormentai soddisfatta, scacciando Morfeo e lasciando che fosse Edward a cullarmi in quel dolce trascinarsi nelle emozioni lasciate da quel bacio, quel primo bacio che ancora bruciava sulle mia labbra, come un marchio che non faceva male, perché era il primo bacio di un vampiro, di un vampiro buono, di Edward Cullen.

 

 

 

Fine. Spero vi sia piaciuta! Breve ma intensa direi!!! Ma dopotutto, come dico sempre, non è la lunghezza di una storia che conta, ma la qualità e le emozioni che riesce a trasmettere nei cuori di chi la legge. Io spero fermamente di non avervi delusa e che, come sempre, leggerete e commenterete con piacere!!! Bacioni e al prossimo batticuore! Fuffy91!!!^______________________________________^

 

 

 

 

  
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