Sweet
little words made for silence
- Dolci piccole parole
fatte per il silenzio -
Le lancette dell’orologio
scandivano il tempo lentamente.
Tic. Tac.
Un rumore sordo e ripetitivo,
ingigantito dal silenzio tombale del piccolo salotto.
Tic. Tac.
Hinata era ferma e immobile,
seduta in modo composto sul divano bianco. Fra le sue mani stava contorcendo un
piccolo elastico per capelli, ormai slargato dalle sue dita e mai più
riutilizzabile.
Tic. Tac.
Alzò i suoi occhi stanchi
sull’orologio quadrato appeso alla parete davanti a lei.
Erano ancora le sei e trenta del
mattino.
Tic.
Tac.
Mosse impercettibilmente la gamba
destra, bilanciando meglio il peso del suo corpo, dato che aveva mantenuto
quella postura rigida per un sacco di tempo (almeno così credeva
lei).
Un piccolo tintinnio fuori dalla
porta dell’appartamento la fece alzare di scatto, talmente tanto che le sue
ginocchia produssero uno strano rumore; con movimenti veloci e fluidi che non le
appartenevano, attraversò il salotto e raggiunse la porta d’ingresso che aprì
con mani tremanti e smaniose.
Davanti a lei Sakura teneva ancora
le chiavi dell’appartamento a mezz’aria, sorpresa di trovarsela davanti, in
quella casa che non era sua; la ragazza dai capelli rosa però non disse niente,
limitandosi a spostarsi di lato, al fine che Naruto potesse aiutare Sasuke a
entrare dentro l’abitazione. Gli occhi di Hinata si spalancarono alla vista del
ragazzo che teneva premuto contro di sé un braccio ingessato e la testa era
avvolta da due fasce strette; da sotto quelle, si poteva intravedere un grosso
taglio sulla tempia. La ragazza gli andò incontro, abbracciandolo forte, e si
lasciò sfuggire un singhiozzo mentre sentiva Sasuke che le sfiorava leggermente
un fianco con la mano ancora sana. Da sopra la sua spalla, Hinata riuscì a
sussurrare un flebile grazie a
Naruto, che con un’alzata di mano e un occhiolino, le fece capire che non si
doveva preoccupare di niente; prese Sakura per mano e lentamente li lasciarono
soli.
Chiusero la porta e
Dentro di sé, vedeva ancora le
immagini di quella notte da incubo, la moto che correva, la macchina che gli
tagliava la strada.. e dopo tutto sfocato, un susseguirsi d’immagini veloci e
confuse. Poi, l’ospedale.
Fece una smorfia impercettibile e
lentamente riaprì gli occhi, trovandosi Hinata ancora lì, con lui, che
ricambiava il suo sguardo con i suoi occhi bellissimi, lucidi e pieni di
gioia.
- Sas’ke.. stai bene?- chiese,
timorosa, a pochi centimetri dal suo viso perfetto.
Lui sorrise, prendendole una
ciocca di capelli e portandosela alle labbra.
- Adesso
sì.-
[481 parole]
Note del disastro umano, ovvero
l’autrice:
Come al solito, vengo sempre
avvisata all’ultimo momento di certe cose..
Allora, questa è in assoluto la
prima SasuHina che scrivo e diciamocelo: forse nemmeno sapevate che ero per
questa fazione. Bene, adesso lo sapete. ù_ù
La storia è questa: Sasuke la
sera, uscendo con i soliti idioti tipo Naruto, fa un incidente in moto e finisce
all’ospedale. Quest’ultimo chiama Hinata per metterla al corrente della
situazione che a notte fonda si precipita a casa del ragazzo per aspettarlo. La
mattina Naruto con Sakura, che era di turno all’ospedale, riaccompagnano Sasuke
a casa e trovano Hinata, stupiti in quanto sapevano che i due stavano assieme,
ma non che lei avesse già le chiavi di casa di Uchiha.
Piccolo chiarimento, nel caso
qualcuno non avesse afferrato la trama in un primo momento (vero El? XD). Come
al solito, non ho potuto fare a meno di mettere i miei amati accenni NaruSaku..
*O*
Non credo che ci sia altro, se
non: abbiate pietà del mio unico neurone.
ù_ù
Lee
Naruto ©
Masashi Kishimoto
Titolo
della fanfiction © Nightwish, “While your lips are still red”, dal singolo
“Amaranth”
Sweet little words made for silence © Coco Lee