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Autore: insgumor    22/05/2015    3 recensioni
Due mondi affascinanti si incontrano in una sola persona. Diana è metà strega e metà vampira. La sua "diversità" è difficile da gestire sia all'interno del mondo dei maghi sia nel mondo dei vampiri, ma con molti sacrifici e sforzi riuscirà ad integrarsi nel mondo dei maghi. Inizierà a lavorare ad Hogwarts dove conoscerà tutti i suoi colleghi e conoscerà il bambino che è sopravvissuto. Come tutti non sembra andare molto d'accordo con Severus Piton..
Diana amerà e sarà amata, ma riuscirà a vivere questo amore serenamente?
Ma soprattutto come si evolverà la storia del maghetto più famoso del mondo con un nuovo personaggio particolare come Diana? Lo scopriremo solo vivendo..
{Questa storia è frutto di un mio sogno, ed è poi stata successivamente elaborata. Spero vi piaccia.. e buona lettura!}
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Severus Piton, Sirius Black, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Più contesti, Contesto generale/vago
Capitoli:
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9 Gennaio 1960. Roma, Italia. Delle grida strazianti provenivano da una casa nella periferia di Roma. Una donna, estremamente magra, dall'aspetto malato, stava partorendo. Un uomo, che presumibilmente doveva essere suo marito, le stringeva la mano e la guardava preoccupata. "Non ti preoccupare Elena, ti trasformerò, non appena il bambino sarà nato, resisti. Devi farcela, ti prego." disse piangendo. Ma al posto di normali lacrime scesero dai suoi occhi dei piccoli cristalli. La donna buttò fuori un grido straziante che fu accompagnato subito dopo dai pianti di un neonato. La bambina era nata. La donna disse "William, prenditi cura della bambina, chiamala Diana. Ti amo." con gli occhi pieni di lacrime mentre stringeva con le uniche forze che le erano rimaste la mano di William. Poi ogni segno di vita svanì dal corpo della donna e la sua mano mollò la presa del marito. William, sconvolto iniziò a mordere la donna, prima alla gola, poi dove poteva. Sembrava non sapere quello che facesse. "Ti prego, fa che non sia troppo tardi. Ti prego...". La bambina nel frattempo piangeva, il padre la prese in braccio e la guardò. Era una bambina meravigliosa, ma non sembrava appena nata: la sua pelle era leggermente ambrata, tipica mediterranea, l'aveva presa dalla mamma, e i suoi occhi verdi, nei quali ci si poteva perdere,fissavano con curiosità il padre.

Passò un giorno ed Elena non si era più risvegliata da quel sonno eterno. Il suo viso era rimasto scarno, ma conservava sul volto un sorriso felice, di chi aveva amato ed era stata amata. Tuttavia, William non riuscì a sopportare il dolore per la perdita della donna della sua vita. William era un vampiro, aveva ben 394 anni, e non aveva mai incontrato una donna come Elena. Lei era una persona speciale, si sentivano estremamente simili. Elena era una strega, e come William si sentiva diversa. Come biasimarli. Ma ora tutto non aveva più un senso per William. Così dopo aver dato alla moglie una degna sepoltura, prese con sè Diana e andò a Volterra dove c'era il più antico clan di Vampiri. Mentre aspettava di essere ricevuto da Aro, un altro vampiro era in attesa di qualcosa. Questi sembrava estremamente attratto dalla bambina, diceva di non aver mai visto una creatura più bella e affascinante di Diana. Così William vedendo l'interesse genuino del vampiro biondo, che si chiamava Carlisle, gli chiese di prendersi cura della sua bambina, perchè lui non poteva, di lì a pochi minuti sarebbe morto. Lo supplicò di portare via sua figlia Diana al sicuro e di raccontarle la sua storia e quella di sua madre quando sarebbe cresciuta. Carlisle che parve commosso dalla storia toccante di William, prese in braccio la bambina e disse "Non ti preoccupare, io e mia moglie Esme la cresceremo come se fosse nostra figlia, avrà una vita normale e le spiegheremo tutto." e se ne andò via con la bambina che dormiva beatamente tra le sue braccia.
Carlisle non capì subito perchè William non poteva tenere la bambina, ma la risposta gli arrivò ben presto: un vampiro di nome William aveva violato le leggi dei vampiri ed era stato ucciso seduta stante dai Volturi. Diana era ormai orfana. Ma per fortuna aveva Carlisle e la sua famiglia che l'avrebbe cresciuta con tutto l'amore che avevano.

9 gennaio 1971
Dublino, Irlanda. La famiglia Cullen era riunita attorno ad una torta di compleanno. La piccola Diana oggi compiva 11 anni, ma non aveva l'aspetto di una ragazza di 11 anni. In quegli anni, Diana era cresciuta a vista d'occhio ed aveva l'aspetto di un'adolescente, una bellissima adolescente. Aveva i capelli color dell'oro, i cui boccoli scendevano lunghi fino ai fianchi, la sua pelle leggermente ambrata faceva risaltare vistosamente i suoi grandi occhi verdi, incorniciati da lunghe ciglia curve; le sue labbra sembravano disegnate ed erano di un rosso che non sembrava naturale. Era alta e slanciata, ed aveva un fisico molto atletico. Era sicuramente la più bella della famiglia. Sì, perchè nonostante gli altri vampiri della famiglia fossero affascinanti e perfetti, lei aveva quel rossore sulle sue guancia che la rendeva speciale, diversa dai suoi familiari; il suo bizzarro cuore batteva ad una inconsueta velocità sia per un umano sia per un vampiro - il cui cuore non batteva per niente. La famiglia Cullen aveva accolto Diana con felicità e la bambina si era integrata benissimo nella famiglia. Carlisle e Esme le avevano detto subito la verità: non erano i suoi veri genitori; le avevano spiegato anche che sua madre morì dandola alla luce e che suo padre non riuscì a sopportare il dolore per la morte di sua madre. Le spiegarono anche che sua madre era una strega e che sua padre era un vampiro e che quindi lei era molto speciale. D'altronde, che era speciale, Diana lo aveva capito da sola. Come i suoi fratelli vampiri aveva dei poteri particolari. Edward poteva leggere nel pensiero, Alice poteva prevedere il futuro. Jasper poteva percepire leggere e controllare le emozioni altrui. All'inizio non riuscivano a capire come mai Diana avesse tutti questi poteri, ma alla fine scoprirono che il suo unico potere era quello di acquisire i poteri degli altri. Ultimamente, infatti, la famiglia Cullen si era allargata, e Diana aveva scoperto di essere uno scudo e di poter mostrare i suoi ricordi e suoi pensieri con un tocco, proprio come sua cognata Bella e sua nipote Reneesme, che era metà vampira come lei, rispettivamente la moglie e la figlia neonata di Edward. Tuttavia, queste sue capacità non erano le uniche. Quando si arrabbiava qualcosa sicuramente esplodeva in casa, oppure quando era un po' pensierosa iniziava a nevicare sulla sua testa. Erano evidenti segni delle sue abilità da strega.
Quel giorno Diana ricevette una lettera. Quando l'aprì fu contenta e allo stesso tempo sorpresa di sapere di essere stata accettata alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. "Papà! Guarda sono stata presa ad Hogwarts, è una scuola di magia! Posso andarci vero?" disse impaziente. Carlisle prese la lettera e la lesse attentamente e poi disse "Diana, devo parlare prima con un mio amico, è stato un mago anche lui, ma nel 1880 è stato trasformato e potrà darci qualche informazione. Gli spedirò una lettera adesso stesso, gli chiederò di venire qui. Sta tranquilla faremo di tutto per istruirti e per disciplinare la tua magia."
Tuttavia l'amico di Carlisle era troppo impegnato per poterli raggiungere in Irlanda, ma spiegò per filo e per segno come funzionava Hogwarts. Inoltre lo rassicurò che per qualsiasi problema avrebbe potuto parlare con il Preside e che di sicuro lui avrebbe trovato una degna soluzione per la situazione. Non era delle più semplici la situazione in cui si trovavano. Diana non sembrava affatto una bambina di 11 anni, e sicuramente questo avrebbe attirato l'attenzione di tutta la scuola. Inoltre i suoi poteri da vampira erano notevoli, ed essendo ancora molto piccola, non era in grado di controllarli del tutto. Avrebbero scoperto la verità e sarebbero venuti a conoscenza di questa stranezza. Così Carlisle prese carta e penna e scrisse al preside di Hogwarts.

Egregio Preside Silente,
Il sottoscritto Carlisle Cullen, padre adottivo di Diana Cullen, le scrive questa lettera perchè vorrebbe avere un colloquio privato con lei, in quanto sente il bisogno di metterla al corrente circa alcuni inconvenienti che sono sorti per quanto riguarda la volontà di mia figlia di frequentare la sua illustre scuola e la sua impossibilità di farlo. Confido in una sua pronta risposta.
Cordialità
Carlisle Cullen.


Passarono ben tre giorni, ma ancora non avevano ricevuto risposta dal Professor Silente. Carlisle iniziava a spazientirsi e con lui anche la piccola Diana. Negli ultimi giorni la sua capacità di controllare la sua magia era notevolmente peggiorata ed era giù di morale per tutti i danni che aveva provocato alla casa dei suoi genitori. I suoi fratelli adottivi cercavano di tirarla sù di morale coinvolgendola in gare da vampiri, come ad esempio giocare a braccio di ferro con Emmet, o fare una gara di velocità con Alice.
La sera del terzo giorno, tuttavia, qualcosa di strano successe. Edward e Diana avvertirono subito i pensieri affollati nella mente di un umano, un mago. Il campanello suonò e Carlisle andò ad aprire la porta per ritrovarsi di fronte un alto uomo con i capelli e la barba argentei. Portava una lunga veste blu e un cappello a punta dello stesso colore; dietro due occhialetti a forma di mezzaluna c'erano degli occhi blu che trasudavano divertimento ma allo stesso tempo curiosità.
"Oh buonasera" disse Silente "Mi dispiace essere venuto qui senza preavviso, noi maghi siamo un po' strambi sa. Piacere, io sono Albus Silente, lei deve essere Carlisle Cullen, è così?", Carlisle annuì e gli strinse la mano. Poi con un gesto gli fece cenno di accomodarsi in casa e lo accompagnò in salone dove c'erano Esme e Alice, che si presentarono all'anziano mago. "Avevo previsto il suo arrivo." disse Alice sorridendo a Silente, che le ricambiò il sorriso. "Bene avete chiesto di avere un colloquio in privato con me per potermi riferire un imprevisto che si è presentato, ma penso già di aver capito di cosa si tratta" disse il mago mentre osservava gli occhi ambrati dei suoi interlocutori. Poi improvvisamente si precipitò giù dalle scale Diana con Edward che cercava di trattenerla. Carlisle fece cenno di sedersi, i due ragazzi obbedirono e poi prese la parola. "Non è come lei immagina Professore. Vede, Diana ha 11 anni ma come avrà notato ne dimostra molti di più di quelli che ha. Inoltre ha delle capacità molto particolari che ancora non riesce a controllare. Diana saresti così gentile da mostrare al professor Silente?" disse rivolgendosi alla sua figlia più piccola. Così Diana si alzò dalla sua poltrona, si avvicinò a Silente e poggiò la sua esile mano sul suo viso mentre il mago la guardava stupito. All'improvviso Silente vide delle immagini nella sua mente: erano i ricordi di Diana. La sua nascita, l'ultima volta che vide il suo vero padre, la prima volta che conobbe Edward, Alice e Jasper e quindi la prima volta che fu in grado di leggere nel pensiero, di avere visioni riguardo al futuro, e controllare le emozioni altrui. Poi quando conobbe Bella, la compagna di Edward e quando scoprì di essere uno scudo e infine quando conobbe la piccola Reneesme, che condivideva con lei lo stesso potere che stava usando per mostrare a Silente i suoi ricordi. Infine gli mostrò anche tutte le cose strane che le accadevano quando lei si arrabbiava o la neve che le cadeva sulla testa quando era particolarmente pensierosa. Quando tolse la mano dal viso di Silente, il vecchio mago iniziò a guardarla con stupore e meraviglia e disse "E' stupefacente. Ora capisco qual è il vero problema. Diana tu sei metà strega e metà vampira vero?" la ragazza annuì. "Hai bisogno chiaramente di imparare a controllare i tuoi poteri... Devi frequentare una scuola di magia!" disse Silente.
"Sì, ma come farò con il mio aspetto? Non sembro una bambina di 11 anni, e non mi comporto come una normale strega..." disse Diana dispiaciuta e mortificata finchè il professor Silente non le sollevò il viso con fare gentile e le disse "Non considerare la tua diversità come un difetto. E' una virtù. Ho la soluzione per te. Potresti frequentare la scuola di Beauxbatons dove ci sono Veela, mezzigiganti e vampiri. Lì potrai ricevere tutta l'educazione che ti serve. Parlerò io stesso con la preside. Non è il caso che tu studi ad Hogwarts in questo momento così particolare. Rimanete in attese di mie notizie. Ora devo andare, si è fatto tardi." e così dicendo Silente si alzò dalla poltrona e iniziò a camminare verso la porta seguito da Carlisle. Poi ad un tratto si voltò e con un rapido movimento della bacchetta fece comparire tra le mani di Diana un libro. La ragazza lo girò e lesse "Manuale di Incantesimi".
"Un regalo da parte mia, così potrai iniziare a studiare.Buona fortuna Diana e fanne buon uso." disse Silente e sparì nel buio della foresta.
   
 
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