Li chiamano “nasi”, i grandi profumieri. Riconoscono ogni odore, ogni profumo ed ogni puzza che incontrano nella vita. Assomigliano un po’ a degli stregoni: sempre nei loro laboratori circondati da ampolle, bollitori e pompette fumanti; sempre intenti a cercare il profumo che ogni donna vorrebbe avere, il profumo perfetto.
George Laurier fa parte di questa cerchia ristretta, tra tutti gli “stregoni” lui è Lo Stregone: era il naso più famoso di Parigi: le sue creazioni erano le più ricercate; Versace, DeG e Bulgari lo pagavano milioni per avere un suo profumo. Una sera era rinchiuso nel suo studio per dilettarsi con un gioco: ricreare Chanel n5, ciò che c’è di più vicino al profumo perfetto. Con cura preparò la miscela e la fece cuocere dolcemente, accese un vecchio lettore CD ed aspettò che la preparazione fosse terminata, assopendosi.
Un’esplosione.
Una puzza insopportabile.
Laurier aprì gli occhi, vedendo solo fumo puzzolente. Cercò la finestra ma sbatté il naso contro qualcosa … no contro qualcuno. “Chi siete? Cosa fate qui?”
Sentì qualcuno sorridere “Come posso dirvi perché sono qui monsieur se nemmeno voi lo sapete.” Era la voce di una donna anziana, grattata dal fumo.
“Io sono George Laurier e sto cercando il profumo perfetto.” Puntualizzò seccato.
Adesso la donna rideva sonoramente. “Accattate un consiglio da Cocò, monsieur: per essere indimenticabili bisogna essere diversi.” Disse giocando con qualcosa che doveva essere tondo e liscio.
George grugnì spazientito: avrebbe aperto la finestra, liberato la stanza dal fumo e messo fine a quello scherzo; ma quando l’aria fu pulita era rimasto solo un filo di perle al posto del bollitore ed un profumo sublime che gli saliva nelle narici.
George Laurier fa parte di questa cerchia ristretta, tra tutti gli “stregoni” lui è Lo Stregone: era il naso più famoso di Parigi: le sue creazioni erano le più ricercate; Versace, DeG e Bulgari lo pagavano milioni per avere un suo profumo. Una sera era rinchiuso nel suo studio per dilettarsi con un gioco: ricreare Chanel n5, ciò che c’è di più vicino al profumo perfetto. Con cura preparò la miscela e la fece cuocere dolcemente, accese un vecchio lettore CD ed aspettò che la preparazione fosse terminata, assopendosi.
Un’esplosione.
Una puzza insopportabile.
Laurier aprì gli occhi, vedendo solo fumo puzzolente. Cercò la finestra ma sbatté il naso contro qualcosa … no contro qualcuno. “Chi siete? Cosa fate qui?”
Sentì qualcuno sorridere “Come posso dirvi perché sono qui monsieur se nemmeno voi lo sapete.” Era la voce di una donna anziana, grattata dal fumo.
“Io sono George Laurier e sto cercando il profumo perfetto.” Puntualizzò seccato.
Adesso la donna rideva sonoramente. “Accattate un consiglio da Cocò, monsieur: per essere indimenticabili bisogna essere diversi.” Disse giocando con qualcosa che doveva essere tondo e liscio.
George grugnì spazientito: avrebbe aperto la finestra, liberato la stanza dal fumo e messo fine a quello scherzo; ma quando l’aria fu pulita era rimasto solo un filo di perle al posto del bollitore ed un profumo sublime che gli saliva nelle narici.