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Autore: Amelia Wolf    23/05/2015    1 recensioni
Avete presente la sensazione che avete quando avvertite lo sguardo di qualcuno addosso, quando invece siete da soli? Quando, al di là di uno specchio, sembra che ci sia qualcuno ad osservarvi? Forse non è solo una sensazione. Non è immaginazione. Forse è solo una dimensione diversa con la quale, rare volte, il nostro mondo entra in contatto.
La diciassettenne Aurora Williams scoprirà presto la verità che si nasconde dietro il bizzarro amico immaginario con cui ha condiviso l'infanzia. Quel bizzarro uomo che la trasporterà all'interno di un passato confuso, alla ricerca di un perdono dimenticato.
Una tenera storia d'amore, di rimorsi e di verità vi trascineranno all'interno della realtà che si cela dietro la commovente storia di un'amico immaginario!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
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Avete mai avuto un amico immaginario? Un compagno di giochi tutto particolare, speciale? Chiusi in una realtà tutta vostra e a cui nessuno poteva accedere? Bè, Aurora Williams lo ha avuto. Il suo nome era Samuel e l’ha incontrato all’età di tre anni.
Sì, avete letto bene. Ho proprio scritto incontrato, e già questa è la prima stranezza perché lei non l’aveva inventato. Era semplicemente apparso! Lei non ricordava molto, piccola com’era, ricordava solo di trovarsi fuori da una pizzeria con la madre, il padre era andato a prendere l’auto nel parcheggio. Ricordava di aver guardato dall’altra parte della strada e di averlo visto; un tipo strano, bizzarro… quasi ubriaco.
«Mamma, che ha quel signore?» chiese, ma la madre non vide nulla. Poi salirono in auto e lui era lì, il tipo strano. Ricordava che le aveva sorriso, dolce e protettivo, e da allora erano sempre stati insieme.
I suoi genitori, negli anni, trovarono bizzarro il suo parlare ai muri, il suo ridere senza il minimo motivo, il suo parlare sempre di un qualcuno che, per loro, non aveva ragione di esistere.
Loro non vedevano Samuel nonostante lei, più volte e con convinzione, glielo indicasse… ma nulla. Erano cechi!
Poi, come accade ad ogni bambino, all’età di otto anni Aurora ebbe sempre meno bisogno del suo amico immaginario. Cominciò a farsi degli amici veri, ad avere interessi che occupavano la sua mente più di quanto non facesse il suo amico immaginario e così, piano piano, divenne ceca anche lei e smise di vederlo. Tutto normale, direte voi, e avreste ragione se non fosse per il fatto che di lì a qualche anno scoprì che Samuel era ben più di una fantasia infantile.
Lasciate dunque che vi racconti la storia che c’è dietro il suo amico immaginario.
   
 
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