Anime & Manga > Saint Seiya
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Autore: Little_Lotte    23/05/2015    9 recensioni
"Credevo che essere un Cavaliere di Athena fosse la cosa più complicata di questo mondo, ma mi sbagliavo: essere una persona normale, probabilmente lo è ancora di più."
[ In tempo di pace, anche i Cavalieri di Athena hanno tutto il diritto di vivere una "vita normale".
Fra amori incompresi, segreti e bugie,partenze improvvise e intramontabili amicizie, saranno in grado di vivere come semplici ragazzini? ]
Genere: Angst, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Andromeda Shun, Cygnus Hyoga, Pegasus Seiya, Phoenix Ikki, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Ritorno a Casa'
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Quella notte, né Hyoga né Shun riuscirono a chiudere occhio, il primo roso dai sensi di colpa ed il secondo praticamente incapace di fermare le lacrime. Nessuno degli altri cavalieri osò disturbarli, consapevoli del fatto che ogni tentativo di migliorare quella situazione sarebbe stato vano: Shun, sconvolto come era dalla notizia della partenza di Hyoga, non avrebbe favorito alcuna sorta di conversazione e in quanto al Cigno, era altamente improbabile che si sarebbe mai sognato di rivelare a qualcuno le reali motivazioni di quell'inaspettata decisione.

Non sarebbe stato in alcun modo possibile tentare di risollevare la situazione, così tutti quanti decisero che la cosa migliore sarebbe stata semplicemente far passare la notte ed aspettare il mattino seguente per tentare di rimettere insieme i pezzi.

Sfortunatamente, i pezzi sembravano essere già così disordinatamente dispersi da non poter più essere riallineati, almeno non in un futuro immediato: il mattino seguente, infatti, Shiryu e Seiya furono i primi a trovare in cucina quella sgradevole sorpresa , un biglietto firmato da Hyoga e lasciato in bella vista proprio sul tavolo della prima colazione, là dove tutti avrebbero potuto vederlo.

<< Oh, no. >> mormorò Shiryu, dopo aver preso il biglietto ed averne letto con somma attenzione il contenuto << A quanto pare Hyoga non ha perso tempo, è partito per la Siberia questa mattina all'alba. >>

<< Come? Dici sul serio? >> Seiya, ancora mezzo addormentato, si risvegliò tutto d'un colpo << No, non può essere. >>

<< Controlla tu stesso, se non mi credi. >> replicò Seiya, porgendo al cavaliere di Pegaso il biglietto che teneva in mano << E' scritto qui a chiare lettere, nero su bianco. >>

Seiya lesse velocemente il messaggio di Hyoga e poi lo accartocciò fra le proprie mani, gettandolo a terra con forza e disprezzo.

<< Non posso credere che lo abbia fatto sul serio, ma che cosa gli passa per la testa? E' uscito completamente di senno, per caso? >>

Shiryu sospirò profondamente: << Seiya, ti prego... Rilassati. Cerca di stare calmo, così non migliorerai certo la situazione. >>

<< Io sono calmissimo, Shiryu, non mi vedi? Sono la quintessenza della calma, nemmeno tu durante i tuoi momenti migliori riusciresti ad essere più calmo di quanto lo sono io al momento. >>

Shiryu sollevò un sopracciglio e lo guardò di traverso, per poi sospirare una seconda volta.

<< Sì, lo vedo. >> rispose a mezza voce, in tono sarcastico << Comunque non sono per niente sorpreso, visti gli esiti della cena di ieri era immaginabile che Hyoga sarebbe partito questa mattina stessa; non vi era più niente che lo trattenesse qui a Villa Kido. >>

Seiya fece una smorfia e annuì in silenziò, con evidente disappunto.

<< “Niente”, dici? >> rilanciò indispettito << E noi, allora? Non siamo forse suoi amici? Hyoga dovrebbe imparare a fare maggiore affidamento sulle persone a lui care, provare a confidarsi e non fare le cose alle spalle di chi si preoccupa per lui. >>

Shiryu ridacchiò sotto i baffi, scuotendo il capo con fare lievemente divertito.

<< Tu non conosci affatto Hyoga, amico mio. >> sentenziò << Egli è così introverso e orgoglioso, preferirebbe morire piuttosto che rivelare a qualcuno le sue paure più intime e le preoccupazioni. Le rare volte in cui sono riuscito a comprendere un suo disagio è stato solamente grazie al mio Sesto Senso, non credo di averlo mai sentito lamentarsi in prima persona di qualcosa che lo affliggeva. Davvero ti stupisci del fatto che abbia preferito tenerci all'oscuro dei suoi piani di fuga per la Siberia? >>

Seiya sospirò profondamente e replicò una seconda smorfia.

<< E Shun? Perché non si è confidato con lui? >> osservò << E' il suo migliore amico, chi meglio di lui avrebbe potuto comprenderlo e capire il suo punto di vista, senza rischiare di farlo sentire giudicato? >>

<< Evidentemente Hyoga non la pensa come te, Seiya. >> echeggiò mestamente una voce alle loro spalle << Altrimenti per quale motivo estromettermi così brutalmente dalla sua vita? >>

Seiya e Shiryu si voltarono contemporaneamente ed incrociarono lo sguardo triste e avvilito di Shun, il quale aveva appena fatto il suo ingresso in cucina.

<< Dunque è come temevo, è fuggito via prima di offrirci la possibilità di convincerlo a restare. >> mormorò il cavaliere di Andromeda, gli occhi già pieni di lacrime fino all'orlo.

Seiya e Shiryu si guardarono in silenzio, sul volto di entrambi un'espressione mesta e contrita.

<< Mi dispiace, Shun. >> rispose poi il Dragone, avvicinandosi all'amico e posando gentilmente una mano sulla sua spalla, per confortarlo << Se può consolarti, sarebbe stato comunque difficile convincerlo a non andare, perciò... >>

<< Sì, lo so bene. >> lo interruppe Shun, con un debole sorrisetto avvilito sul volto << Hyoga sa essere molto testardo, quando vuole. Non pretendevo certo di fargli cambiare idea, solo... Speravo semplicemente che sarebbe stato lui stesso, dopo questa notte, a decidersi a non partire più. Evidentemente avrà avuto le sue buone ragioni per essersene andato tanto in fretta. >>

<< Ragioni che tu non sospetti minimamente, dico bene? >> intervenne sfacciatamente Seiya, beccandosi in cambio un'occhiata sinistra da parte di Shiryu << Ieri sera hai provato a parlare con lui, se non sbaglio. Non sei riuscito a capire il perché della sua decisione? >>

Shun sospirò profondamente, con enorme tristezza.

<< Hyoga non ha voluto parlare e mi ha cacciato in malo modo. >> rispose in un sussurro << Non riesco a capire cosa gli stia succedendo, negli ultimi tempi è diventato così strano e io davvero non riesco a comprendere quel che gli passa per la testa. >>

<< Quindi è come pensavo io, c'è davvero qualcosa che lo disturba. >> intervenne Shiryu, in tono lievemente saccente << Il mio infallibile Sesto Senso non mi ha tradito neanche questa volta. >>

Seiya lo guardò di traverso e fece una smorfia.

<< Il tuo infallibile Sesto Senso non ci sarà comunque di aiuto, Shiryu, se non possiamo comunicare con Hyoga. >> bofonchiò acidamente.

Shiryu fece spallucce e sospirò flebilmente.

<< Forse il mio intuito da solo servirà a ben poco, ma il nostro amico Shun potrebbe aiutarci a fare luce su questo mistero. >> osservò il Dragone, per poi voltarsi in direzione di Shun con sguardo quasi inquisitorio, facendolo letteralmente rabbrividire.

<< I-io? >> domandò incredulo il cavaliere di Andromeda << Io vi ho già spiegato tutto quello che so. >>

<< Sì, ma hai detto anche che ultimamente Hyoga aveva un comportamento strano nei tuoi confronti. >> rilanciò prontamente Shiryu, sostenendo con insistenza il suo sguardo << Poiché io stesso ho avuto la sensazione che tu e Hyoga aveste qualcosa da nascondere, e più di una volta ho notato una certa malinconia dentro ai tuoi occhi, non posso fare a meno di pensare che le due cose abbiano una correlazione; per cui, lascia che ti ponga la mia domanda senza troppi giri di parole: E' forse accaduto qualcosa fra te e Hyoga? Qualcosa che nessuno dei due aveva il coraggio o – piuttosto - il permesso di riferire? >>

Shun si morse con forza il labbro inferiore e chinò il capo per guardare a terra; rimase in quella posizione, silente, per diversi secondi, cercando dentro di sé la forza ed il coraggio per dare risposta all'interrogativo di Shiryu. Poi, finalmente, risollevò con lentezza il capo e rivolse lui un'espressione avvilita, a tratti persino imbarazzata.

<< Non mi sento in grado di rispondere anche a nome di Hyoga, ma per quanto mi riguarda ne sono accadute molte di cose. >> rispose tentennando << Immagino di dover essere estremamente sincero con voi, amici, per cui lasciate che vi spieghi esattamente come stanno le cose. Vi prego, con tutto il mio cuore, di non giudicarmi male per quanto sto per dirvi. >>

Seiya e Shiryu si scambiarono un rapido sguardo confuso, per poi voltarsi nuovamente in direzione di Shun e annuire con fermezza. Il cavaliere di Andromeda sospirò con tutto il fiato che aveva in corpo, facendosi coraggio prima di parlare.

<< I sentimenti che mi legano a Hyoga non sono dettati dalla mera amicizia. >> confessò << Ho provato ad ignorare le mie emozioni, ma è stato del tutto inutile: esse non facevano che crescere dentro di me e per quanti sforzi abbia fatto per contrastarle, alla fine mi sono visto costretto ad arrendermi e dichiararmi vinto una volta per tutte. >>

<< Aspetta, fammi capire bene. >> lo interruppe Seiya, guardandolo confusamente << Tu... Per caso stai dicendo che tu sei... >>

<< … Innamorato di Hyoga, sì. >> confermò Shun, facendosi completamente rosso in volto << Lo sono sin da quando ne ho memoria, non credo di ricordare un singolo giorno nella mia vita in cui non sia stato così. Ho sempre tentato di non darlo a vedere, specialmente a Hyoga, tuttavia ho il timore che negli ultimi tempi lui abbia iniziato a nutrire qualche sospetto, ed immagino che siano queste le ragioni che lo hanno spinto a partire. >>

Seiya lo guardò con aria interrogativa.

<< Temi forse che le sue intenzioni fossero quelle di tenersi alla larga da te? >> chiese.

<< Non vedo altre spiegazioni. >> rilanciò Shun, con voce incrinata dalle lacrime << E' comprensibile, se ci pensi bene, non sarà certo felice di avermi continuamente intorno adesso che conosce la vera natura dei miei sentimenti. Forse non vuole spezzarmi il cuore, o semplicemente si sente in imbarazzo a starmi vicino poiché non è in grado di ricambiare i miei sentimenti. >>

Seiya alzò gli occhi al cielo e sbuffò pesantemente, con fare esasperato.

<< Diamine, sembrerebbe davvero non esserci altra spiegazione. >> commentò mestamente, per poi tentare di riprendersi e confortare Shun << Questo però non significa che le cose debbano concludersi nel peggiore dei modi, magari Hyoga ha solo bisogno di un po' di tempo in solitudine per riflettere sulla questione; forse al momento preferisce stare lontano da te, ma vedrai che una volta schiaritosi le idee vedrai farà ritorno a casa e tornerà ad esserti amico come ha sempre fatto, dimenticandosi del resto. >>

<< Sì, probabilmente è così che stanno le cose. >> fece eco Shiryu, sorridendo a Shun con fare rassicurante << Non devi preoccuparti, Shun, Hyoga ti vuole troppo bene per rischiare di perderti. Sì, ora ha bisogno di starti lontano per riflettere al meglio sulla questione, ma non devi prenderla troppo sul personale: sono certo che fra un paio di settimane farà ritorno a Nuova Luxor e voi due tornerete ad essere grandi amici come un tempo, forse persino più di prima! >>

<< Inoltre, hai provato a pensare al fatto che anche lui potrebbe essere innamorato di te? >> intervenne poi Seiya, con un sorrisetto sornione sulle labbra << Sembra che tu stia dando per scontato che non ricambi i tuoi sentimenti, ma se fosse proprio il contrario? Se Hyoga avesse semplicemente bisogno di schiarirsi le idee riguardo a ciò che sente per te e avesse bisogno di farlo lontano da tutti, per non subire influenze esterne? >>

Il voltò di Shun s'illuminò di colpo.

<< Io... A questo non avevo pensato. >> mormorò a voce bassa, con contenuta eccitazione << Ammetto di aver preso in considerazione solamente l'ipotesi di un rifiuto e non mi ha mai sfiorato l'idea che anche Hyoga potesse provare qualcosa per me. Tu... Voi lo ritenete davvero possibile? >>

Seiya annuì energicamente, poi Shun si voltò in direzione di Shiryu e anche questi annuì con fermezza, imitando il gesto del cavaliere di Pegaso.

<< Il mio Sesto Senso mi ha sempre portato a credere che vi fosse qualcosa di speciale fra voi due. >> rispose il Dragone, in tono solenne << E credimi, cavaliere, il mio Sesto Senso si sbaglia di rado. >>

Seiya roteò gli occhi e sospirò profondamente.

<< Tu e il tuo Sesto Senso. >> disse, per poi sorridere ampiamente in direzione di Shun << Comunque sono d'accordo, trovo molto più plausibile che Hyoga ricambi i tuoi sentimenti, piuttosto che il contrario. >>

Shun si morse il labbro inferiore e sorrise leggermente, un bagliore di speranza che trapelava dal suo sguardo.

<< Mi è sempre sembrato più semplice pensare al peggio, immaginare di non avere speranze. >> disse << Pensavo di non avere alcuna possibilità con Hyoga, in fin dei conti perché mai un ragazzo come lui dovrebbe interessarsi a uno come me? >>

Shiryu e Seiya si scambiarono un rapido sguardo di complicità e sorrisero.

<< Ovviamente tu non hai idea di come appariate all'esterno, Shun. >> gli rispose Shiryu << Per chi vi osserva è del tutto impossibile non notare l'intesa e l'alchimia fra di voi, siete talmente affiatati che persino un bambino se ne renderebbe conto. >>

<< Sì, sono d'accordo. >> fece eco Seiya, in tono allegro << Solo tu e Hyoga non lo avevate mai notato, probabilmente perché troppo coinvolti dalla vicenda da riuscire a ragionare con lucidità. >>

Shun continuò a torturarsi il labbro con fare assorto e rimase a lungo in silenzio, meditabondo.

Hyoga, innamorato di lui.

Da una parte faceva ancora fatica a credervi, eppure in quel momento le parole di Seiya e Shiryu suonavano così convincenti alle sue orecchie. Del resto, se con il passare del tempo Shun aveva imparato ad amare così profondamente il suo amico, non era forse possibile che lo stesso Hyoga avesse maturato nel corso anni quel medesimo sentimento? E chissà che non fosse stata proprio quella la ragione di quel suo improvviso distacco, chissà che il Cigno - introverso e riservato come era – non avesse semplicemente bisogno di riflettere sui propri sentimenti per Shun il più lontano possibile da lui, così da non lasciare ad alcun evento di influenzare le proprie decisioni.

Shun sospirò profondamente, con fare sconsolato; sembrava tutto così plausibile da un lato e, tuttavia, assolutamente privo di senso dall'altro.

<< Non lo so, amici miei. >> disse infine, con voce incrinata << So solo che Hyoga mi mancherà da morire: non ho idea di quanto tempo passerà prima ch'io possa rivederlo e non so quanto a lungo potrò resistere senza conoscere la verità. Oh... Sarebbe stato molto meglio se non mi aveste detto niente, avrei preferito continuare a vivere con la convinzione che Hyoga non ricambiasse i miei sentimenti, piuttosto che con il dubbio di essere corrisposto. >>

<< No, Shun... Questo non devi dirlo. >> lo interruppe Shiryu, guardandolo duramente << E' molto meglio avere qualcosa in cui sperare, piuttosto che niente in cui valga la pena credere... Non pensi anche tu? >>

<< Shiryu ha ragione, Shun. >> fece eco Seiya, in tono entusiastico << Dai, cerca di essere ottimista! Si tratta solo di far passare un po' di tempo, nel mentre potresti aiutare me e Shiryu con l'organizzazione della festa: abbiamo un'infinità di cose da fare e un po' di aiuto ci farebbe molto comodo. >>

Shun sospirò tristemente, gli occhi che ancora una volta gli si riempirono di lacrime.

<< Vi ringrazio, ragazzi, ma al momento non ho voglia di pensare a niente. >> disse << Mi è persino passato l'appetito! Vado in camera mia a fare un po' di meditazione, ci vediamo più tardi agli allenamenti. >>

<< Oh... Va bene. >> Shiryu e Seiya si scambiarono uno sguardo contrito, seppur rassegnato << Ci vediamo dopo, Shun... Tu comunque cerca di non torturarti troppo, va bene? >>

Shun rivolse ai suoi amici un ultimo sguardo avvilito e poi, prima di andarsene, mormorò con voce intrisa di mestizia: << La vera tortura, in questo momento, è stare lontano da Hyoga. >>

Si allontanò senza aggiungere altro e si richiuse con forza la porta della cucina alle spalle, con una tale intensità da far persino sobbalzare gli altri due cavalieri.

<< Accidenti, l'ha presa davvero male. >> fu il commento di Seiya, accompagnato da un rapido sospiro sconsolato << E adesso, che cosa facciamo? >>

Shiryu sospirò a sua volta ed incrociò le braccia al petto, lo sguardo che indugiò a lungo sulla porta della cucina, come a voler osservare un'invisibile scia lasciata dal malinconico percorso di Shun.

<< Adesso aspettiamo. >> rispose semplicemente << E speriamo solo che il mio Sesto Senso non sbagli neanche questa volta. >>

*

Hyoga era ormai lontano da Villa Kido, abbastanza da sentire già la mancanza di Shun e, tuttavia, non ancora a sufficienza da non avvertire più così chiaramente la sua presenza.

Probabilmente, pensò fra sé e sé, nessuna distanza sarebbe mai stata abbastanza vasta da permettere lui di scacciate del tutto quella presenza, non sarebbe stato sufficiente trasferirsi dal capo opposto del globo; ovunque fosse andato, per quanto lontano avesse tentato di fuggire, il fantasma di quell'amore avrebbe continuato a perseguitarlo e vano sarebbe sempre stato ogni tentativo da parte di Hyoga di mettere da parte i ricordi.

Lo sapeva da tempo, ormai, più di una volta aveva sperimentato sulla propria pelle quella sensazione di malinconia: poteva mettere da parte il passato, tenerlo celato alla vista del suo cuore, ma non poteva cancellarne del tutto le tracce e alla fine, prima o poi, esso sarebbe sempre tornato a fargli visita, più opprimente e doloroso che mai. Era stato così con sua mamma, con il suo maestro e con Isaac, e adesso la stessa storia si ripeteva con Shun: Hyoga avrebbe anche potuto far finta di voler dimenticare, per un po' ci sarebbe persino riuscito, ma alla fine tutti i ricordi e le emozioni sarebbero tornati a galla ed il suo cuore, ancora una volta, si sarebbe riempito di fiele, una sensazione di amarezza che il cavaliere conosceva ormai talmente bene da poterne persino immaginare il sapore sulle labbra.

In ogni caso, aveva da tempo imparato a convivere con quella spiacevole sensazione ed era questo il motivo che lo portava a credere di poter sopportare il dolore ancora una volta, per quanto esso gli fosse stato inflitto ancor più dolorosamente di tutte le altre volte. Era forte Hyoga, molto più di quanto le sue stesse paure non volessero ammettere; sarebbe stato faticoso, certo, ma il Cigno sarebbe riuscito a vincere anche quel dolore.

In quanto a Shun... Beh, lui aveva la fortuna di potersi appoggiare agli altri cavalieri e anche nel dolore non sarebbe mai rimasto da solo. Hyoga sapeva di averlo ingiustamente sottoposto ad una sofferenza ingiustificata e sapeva anche quanto duramente il suo tenero cuore pieno d'amore sarebbe riuscito a sopportare tanta pena; tuttavia, egli conosceva anche il grande coraggio e lo splendore di Shun ed era certo che con il passare del tempo e il dovuto supporto da parte degli amici, il cavaliere di Andromeda si sarebbe rivelato ancora una volta più forte delle sue debolezze. Inoltre, il profondo senso di colpa del Cigno era lenito dalla certezza di aver agito unicamente per il bene di Shun, e se quella lontananza era l'unico modo che aveva per tenere il suo amato al sicuro dal pericolo, allora Hyoga sarebbe stato disposto a pagare quel caro prezzo senza alcuna protesta.

Qualunque scelta compiuta per il bene di Shun, si disse Hyoga, era una buona scelta.

Hyoga sospirò profondamente e si rimise in marcia, senza guardarsi indietro; il passato sarebbe tornato a bussare alla sua porta molto presto, ma adesso era il momento di guardare avanti e lasciarsi tutto il resto alle spalle, senza alcun dubbio o preoccupazione.

Senza rimpianti.

Per quelli ci sarebbe stato tutto il tempo, in futuro.

*

In quello stesso istante, molto più lontano, Ikki interruppe di colpo la propria marcia e si arrestò in mezzo alla strada, quasi fosse stato brutalmente colpito da un fulmine: un brivido percorse interamente la sua schiena ed un'intensa sensazione di calore lo avvolse da cima a fondo, paralizzandolo in ogni suo gesto.

Il cavaliere spalancò gli occhi e rimase a fissare il vuoto, terrorizzato.

<< Shun. >> la sua voce era fioca e rauca, intrisa di preoccupazione.

Non vi era alcun dubbio, qualcosa di terribile doveva essere accaduto a suo fratello e questi stava praticamente implorando il suo aiuto, sebbene in maniera del tutto inconscia; probabilmente il cavaliere di Andromeda avrebbe preferito risparmiare al fratello maggiore quest'ennesima incombenza, ma il suo cuore aveva inconsapevolmente richiesto il suo aiuto, sprigionando tutta l'energia del proprio Cosmo affinché la Fenice rispondesse al suo richiamo.

E Ikki, naturalmente, non aveva nessuna intenzione di sottrarsi al proprio dovere.

<< Non temere, Shun, sto venendo da te. >> dichiarò fermamente, alzando gli occhi a cielo e rivolgendosi ad esso come se sperasse, in quel modo, di far arrivare al fratello il proprio messaggio << Tieni duro, fratellino... Presto andrà tutto bene. >>

Poi s'incamminò in direzione di Shun, il passo svelto e accelerato, e il suo Cosmo che pulsava intensamente al pensiero del fratellino in pericolo.

Non c'era tempo da perdere, pensò fra sé e sé.

Se davvero voleva aiutare il suo fratellino, doveva sforzarsi di raggiungere Nuova Luxor il prima possibile.




N.d.A: QUALCUNO doveva pur fare la sua comparsa ad un certo punto della storia.
Non avrete mica pensato che lo avrei lasciato con le mani in mano, mentre il suo fratellino si strugge per amore? :)

  
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