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Autore: Midori No Esupuri    23/05/2015    2 recensioni
[WARNING: MORMOR//PARENT!LOCK]
Non importa che Jim sia il capo di una rete criminale, se la figlioletta di cinque anni del suo cecchino vuole che lui giochi con lei alle principesse, Moriarty deve giocare alle principesse. Punto.
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Dal testo:
-Io non voglio giocare con quella mocciosa, Sebby! Lo vedi o no che ho cose da fare? Santo cie-- HEY!- sbottò alla fine, quando una bambola atterrò malamente sulla scrivania.
-Ho detto che devi giocare con me!- sibilò Liz, Sebastian alzò un sopracciglio con fare divertito. E così la piccola reginetta del dramma stava tirando fuori gli artigli, eh? Interessante, pensò, appoggiandosi contro la scrivania.
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jim, Moriarty, Sebastian, Moran, Sebastian, Moran
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La regina del dramma

Era incredibile quanto una bambina così piccola riuscisse a gridare nel bel mezzo del salotto, Sebastian era a dir poco esausto di quei continui capricci. Lo sarebbe stato di meno e, anzi, li avrebbe persino compresi, se solo non dovesse avere a che fare con una regina del dramma nel corpo di un uomo adulto tutto il santo giorno, da diversi anni ormai. James Moriarty era l’uomo più capriccioso e lunatico che conoscesse, scoprire che la piccola Liz aveva chissà come ereditato gli stessi tratti del criminale era stato a dir poco un pugno nello stomaco per il cecchino. Elizabeth Moriarty Moran, una splendida bambina con i capelli color grano e gli occhi azzurri come il padre, sedeva in mezzo al tappeto del salotto, circondata di bambole di pezza e diversi accessori in plastica colorata. Aveva il viso imbronciato, gli occhi stretti erano puntati sulla figura di Jim, seduto al tavolo sotto la finestra, intento a scrivere chissà cosa su dei fogli.
-Papà, fallo venire qui!- chiocciò irritata, voltandosi di scatto verso Sebastian. Il cecchino non distolse minimamente lo sguardo dal televisore.
-Sta lavorando, Liz.- le rispose, annoiato.
-Ma io voglio che venga qui a giocare con me!
-Dai, ci gioco io con te. Cosa devo fare?- domandò, scendendo dal divano e avvicinandosi a quel cerchio di bambole. Liz assunse un’espressione offesa.
-Non ti voglio, tu sei troppo grande! Spaventi tutte le mie bambole!
-Oh, andiamo. Mi siedo da una parte, così potranno prendere tutte il loro succo di frutta in santa pace.
Avrebbe fatto di tutto Sebastian, proprio di tutto, pur di far smettere Liz di strillare in mezzo al salotto. Non aveva capito nemmeno una parola della puntata di The Walking Dead, che peraltro stava per finire.
-E’ tea! Non è succo di frutta!- sbottò di nuovo la bambina, afferrando una tazzina di plastica e lanciandola dritta sul volto squadrato del cecchino.
-Liz, adesso basta.- sospirò, rimettendo al suo posto il giocattolo.
-No! Papà deve giocare con me! E lo deve fare adesso!
Sebastian diede sfogo ad un sospiro frustrato, alzandosi da terra e avvicinandosi a Jim.
-Per l’amor del cielo, vai a giocare e falla tacere.
Il criminale lo guardò con l’espressione di chi cade dalle nuvole, come se si fosse appena reso conto di essere insieme ad altre persone. Tipico, quando lavorava Jim si estraniava da tutto il resto.
-Starai scherzando, spero. Non ho tempo da perdere con queste sciocchezze, Sebby.
-Senti, smetti per un po’ e gioca con Liz. Non la finirà più di strillare, altrimenti.
-Io non voglio giocare con quella mocciosa, Sebby! Lo vedi o no che ho cose da fare? Santo cie-- HEY!- sbottò alla fine, quando una bambola atterrò malamente sulla scrivania.
-Ho detto che devi giocare con me!- sibilò Liz, Sebastian alzò un sopracciglio con fare divertito. E così la piccola reginetta del dramma stava tirando fuori gli artigli, eh? Interessante, pensò, appoggiandosi contro la scrivania.
-E io ho detto che non voglio farlo.- le rispose Jim, nello stesso tono, mentre la bambina si avvicinava. Sembrava una scena di un vecchio film western, Sebastian si tratteneva dal ridere solo per non interrompere quel bizzarro spettacolo.
-E invece lo farai.
-E invece non lo farò affatto.
-E invece sì.
-E invece no.
-Invece sì!
-Invece no!
-Ho detto sì!
-Ho detto no!
Sebastian alzò le mani.
-Io vado a prendermi una birra, eh.
Dalla cucina potè sentire Jim e la figlia discutere per qualche minuto, poi una serie di tonfi lo fecero sporgere dalla porta. Fissò la scena per un intero minuto, poi scoppiò a ridere fino ad avere i crampi allo stomaco.
-Fottiti, Sebby!- gli gridò dietro Jim, mentre Liz gli premeva in testa una corona di carta colorata e gli lanciava addosso una tazzina di plastica.
-Jim.- lo ammonì il cecchino, divertito. -Dovresti moderare il tuo linguaggio. Non vorrai mica scandalizzare le principesse durante l’ora del tea, spero.
Il criminale gli puntò addosso gli occhi neri come la notte, la sua espressione furiosa era ben poco credibile con quella coroncina in testa e quella tazzina rosa tra le dita pallide.
-Se non altro…- concluse il cecchino, prendendo il cellulare dalla tasca con un ghigno. -Adesso ho un nuovo sfondo del cellulare.
-Non osare…!
-Godetevi l’ora del tea, Vostra Maestà.- mormorò Sebastian, dando un bacio sulla testa di Liz e sprofondando di nuovo sul divano. Aveva trovato qualcosa di più divertente da vedere, rispetto a quella misera puntata di The Walking Dead.
  
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