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Autore: Letizia25    23/05/2015    4 recensioni
«Quel ragazzo ti interessa parecchio in questi ultimi tempi, a quanto vedo.»
«No James, sul serio. Non è il mio tipo.»
«Hollie, ti conosco da quando eri piccola come lo sgabello su cui eri seduta. Non mentirmi, tanto sai che non servirebbe.»
«Mi incuriosisce. È diverso.»
*
«Quel ragazzo ha qualcosa dentro che mi attira senza che io possa farci niente.»
«Allora segui questa attrazione. Non lasciare che non abbia neppure una possibilità.»
«Non lo farò, lo sai che non riesco mai a tirarmi indietro per cose come questa. Non sarei io.»
*
«Qualunque sia il tuo problema, non te ne libererai mai riempiendoti d’alcol.»
«Forse è l’unico modo che mi resta, perché cose estreme non le prenderò mai in considerazione, neppure fosse l’ultima scelta che ho.»
«Ci sono altre cose che aiutano a non pensare.»
«Se ti riferisci a droghe o cazzate varie, no. Non ho intenzione di rovinarmi così.»
«Allora illustrami. Se hai un altro modo per l’auto-annullamento, sarei ben felice di ascoltarlo, dato che cercare di tramutare il mio sangue in alcol sembra non avere alcun effetto.»
*
«Dammi amore.»
*
«Riempimi.»
*
Trailer: http://youtu.be/gR9wpEbR4o0
Genere: Fluff, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Michael Clifford, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(Per cortesia, leggete le note in fondo, sono importantissime oggi! <3)
6.
Uscita
 
 
 
«Niente Michael, tranquillo.» gli fa sapere Hollie con un sorriso sulle labbra, mentre il cuore la batte forte dentro al petto perché proprio non si aspettava che il ragazzo arrivasse così presto al locale quel giorno.
Il rosso sospira divertito e si siede al solito posto al bancone, proprio davanti a lei, per poi schioccarle un occhiolino, che le fa diventare le guance ancora più rosse di quanto già non siano. E lui sorride, alla reazione della mora, sperando di non aver esagerato troppo con quel gesto che non usava più da un bel po' di tempo.
Hollie non perde tempo e gli prepara subito il soliti boccale di birra, benché spera che il ragazzo voglia smetterla di rovinarsi in questo modo. Certo, da un po' di tempo sta bevendo molto meno rispetto a quando lo ha conosciuto, ma la mora vorrebbe che la smettesse del tutto. Perché a lui ci tiene, davvero tanto, e non vuole che stia male, per nessun motivo al mondo. 
Michael la osserva lavorare, con addosso quello sguardo concentrato che tanto gli piace e che gli fa battere il cuore un po' più veloce del normale. E non riesce a non sorridere, mentre quella strana sensazione di benessere si fa strada dentro di lui e lo fa stare meglio, gli fa sentire dentro quel calore di cui ha bisogno e che fa tremare ogni sua cellula. 
«Ecco a te.» gli dice Hollie, posando il boccale colmo di birra davanti a lui, che osserva il bicchiere come se in realtà non lo vedesse. La mora gli lancia un'occhiata stranita, non comprendendo il comportamento del rosso. Vorrebbe chiedergli cos'abbia, ma l'ennesimo cliente da servire la distrae dal suo intento.
E mentre lei prepara l'ennesimo caffè della giornata, Michael non le stacca gli occhi di dosso, preso com'è a cercare di trovare quel coraggio che gli manca per fare una cosa. Una cosa a cui sta pensando da settimane ma che non è mai riuscito a mettere in pratica. Però vuole farlo almeno una volta, vuole provare di nuovo, solo per trovare una conferma che gli manca. Solo se Hollie accetterà, perché potrebbe benissimo anche non farlo. In fondo non hanno mai parlato di "relazioni" e potrebbe darsi che lei abbia già altro a cui pensare. 
Però vuole tentare, perché sa che non avrebbe niente da perdere. O almeno lo spera. 
Non appena Hollie si volta, lui non perde l'occasione e le fa quella proposta, con il cuore che gli batte fortissimo nel petto e che lo fa rabbrividire dalla punta dei capelli a quella dei piedi. Perché è troppo tempo che non fa una cosa simile e ha paura di commettere troppi passi falsi. 
«Hollie, ti andrebbe di uscire con me stasera, appena finisci il turno?» chiede tutto d'un fiato, in un sussurro così basso che ha paura di non esser stato sentito.
Solo che Hollie ha sentito eccome, e si volta verso di lui cercando di mantenere i nervi saldi, perché ha troppa paura di aver capito male. E incontrare quegli occhi verdi così belli e intensi, da avvolgerla in un qualcosa che le fa arrossire violentemente le guance e la fa rabbrividire, non le fa affatto bene. 
«Hollie?» la chiana Michael, facendola uscire dal suo stato di trance e facendola sobbalzare. 
«Sì?» risponder lei, cercando di calmarsi e di mantenere almeno un minimo di lucidità per affrontare quella situazione che non si sarebbe mai aspettata di poter vivere.
«Vuoi uscire con me stasera?» le chiede nuovamente Michael, stavolta con una sicurezza di cui non si sarebbe mai creduto capace. Una sicurezza che forse lo sta aiutando a uscire da quel buio in cui era caduto e da cui non aveva saputo come liberarsi, fino a quel momento. 
Forse questa è la volta buona, pensa. E un sorriso lieve si impossessa delle sue labbra non appena incontra quegli occhi color cioccolato che tanto gli piacciono. 
Hollie non sa cosa rispondere. Proprio non riesce a credere a quello che ha appena sentito. Michael vuole uscire con lei. Glielo ha chiesto. Non se lo è immaginato. È tutto vero. E lei non alcuna intenzione di rinunciare ad un'occasione simile. Perché vuole provare. Cosa non lo sa neppure lei, ma vuole provare. 
«Certo.» risponde, mentre un sorriso luminoso e felice si impossessa delle loro labbra, e mentre il cuore batte fortissimo, a causa di quell'emozione che li fa sentire vivi e brucianti come stelle.
 
E così la serata passa, nell'attesa che Hollie finisca il turno. 
Gli occhi che sempre più spesso vanno a controllare il quadrante dell'orologio. Gli sguardi impazienti che si incontrano con sempre maggiore insistenza. Le mani che non riescono a stare ferme, né sul grembiule, né sul bancone. I brividi che lentamente corrono sulla pelle. La curiosità che non riescono a contenere. La felicità per ciò che sta per succedere. L'impazienza che sempre meno riescono a gestire. Il batticuore che si sente distintamente nel petto. L'ansia di non saper bene come fare o cosa dire. 
E finalmente arrivano le cinque. E Bill non fa neppure in tempo ad uscire dall'ufficio per salutare la mora, che lei ed il rosso sono già fuori dal locale. 
«Forse questa è la volta buona per lei.» commenta il proprietario del bar, facendo annuire James, che «Già, lo credo anch'io.» concorda, con il sorriso sulle labbra, perché è seriamente sicuro di averci visto giusto tra il rosso e la mora.
 
«Dove vuoi portarmi?» chiede la ragazza quando sono ormai parecchio distanti dal locale, cogliendo Michael totalmente impreparato, perché non aveva minimamente pensato a nessun posto in particolare per quell’evento. Aveva solo cercato di trovare il coraggio per farlo, ma non aveva pensato al resto. Però...
«Vieni con me.» le dice, facendo intrecciare le loro dita ed accarezzando piano quella pelle tiepida. E si sorprende nel notare quanti brividi riesca a procurargli fare una cosa simile come quella. Si sorprende nel percepire che, grazie alle loro mani unite, gli spazi vuoti dentro di lui sembrano colmarsi, lentamente, quasi timorosi di non voler cicatrizzarsi sul serio, come se fossero quelle ferite che si porta dentro da mesi a comandare tutto, perché lui non è forte abbastanza per contrastarle.
Soprattutto, si sorprende del senso di pace che quella stretta riesce a dargli, senza che lui chieda niente, senza che abbia fatto intendere ciò di cui aveva bisogno. Pace. Tranquillità. Nessuna preoccupazione. Assoluto silenzio nella sua testa. È questo ciò di cui ha bisogno e che, prima di Hollie, non era riuscito a trovare da solo.
E sorride, Michael, mentre porta un braccio sulle spalle della mora per avvicinarla a sé e tenerla stretta, quasi a non voler farla scappare, quasi come se non volesse perderla. Perché è proprio così: Michael tiene troppo ad Hollie per permettersi di perderla o di mandare a puttane tutto quello che in quei due mesi li ha uniti in un modo che nessuno dei due avrebbe mai creduto possibile. Un qualcosa che forse sta iniziando a capire ma che comunque non riesce ad accettare, non ancora, sempre a causa di quelle ferite che gli ricordano cose troppo recenti per essere dimenticate così in fretta.
E nonostante tutto, quei due mesi passati in compagnia di quella ragazza sono stati i migliori della sua vita, questo non può e non vuole negarlo, per nessun motivo al mondo. Due mesi in cui ha notato quanto la loro amicizia – o in qualsiasi altro modo si possa chiamare quel che c’è tra loro due – si sia rafforzata, intensificata, fino a diventare qualcosa di più. Un qualcosa di cui però lui ha paura e non è del tutto sicuro di voler conoscere fino in fondo. Eppure… Hollie è lì, accanto a lui, e non lo ha mai lasciato, neppure una volta. Inconsapevolmente, si è presa cura di lui per tutto quel tempo, lenendo quel dolore che lo avrebbe ucciso lentamente, a lungo andare, se fosse rimasto solo. Ed ecco perché non vuole perderla: perché sa che senza di lei non saprebbe più come fare. E si ritrova a sorridere, un po’, Michael, senza un perché ben preciso.
Hollie sorride tra sé e sé a vederlo così, un po’ meglio rispetto a come lo aveva conosciuto, nascondendo poi il viso sul petto di Michael e facendolo ridere di gusto a causa di quel gesto inatteso e così tenero da fargli battere fortissimo il cuore nel petto, come non succedeva da tanto tempo.
«Sai che dovresti ridere più spesso?» gli dice la mora, attirando così su di sé l’attenzione del ragazzo che si ferma in mezzo al pontile dove stanno camminando da ormai qualche minuto. Lei lo osserva, non capendo il perché del suo atteggiamento. Cosa ha detto di sbagliato?
Michael le riserva un’occhiata che la scava dentro, fino nel profondo, come a voler scoprirla di tutto, come a voler conoscere ogni singola cosa di lei, senza che lui riesca a darsi un contegno. La osserva intensamente, perché quelle parole sono riuscite a toccare un tasto che nessuno sfiorava da molto tempo, un tasto che solo quelle esatte parole erano in grado di sbloccare. Un tasto che sarebbe dovuto restare al suo posto, da solo.
«Non sono uno a cui piace farlo.» risponde atono, cambiando totalmente la sua espressione e allontanando i suoi occhi chiari da quelli scuri della ragazza, dando il via ad uno di tutti quei pensieri che gli attanagliano la testa e non lo fanno ragionare per bene, non gli lasciano spazio per vedere tutta la situazione in maniera più lucida. Perché quelle parole hanno involontariamente riportato a galla così tanti ricordi che lui aveva cercato di allontanare e di nascondere da tutto e da tutti. Perché ricordare fa male, soprattutto quelle cose, che per lui sono sinonimo solo di ferite che difficilmente si cureranno e che probabilmente lo faranno restare solo. E Michael lo sa bene. Soprattutto adesso, con il cuore che gli sta chiedendo tregua, perché non ce la fa più, a reggere tutte quelle cose. È un cuore stanco, il suo, troppo stanco per portare quei pesi da solo.
Sospira e si passa una mano sul viso, cercando di calmarsi e di controllarsi, tentando di rimandare indietro quelle immagini, ma sembra tutto completamente inutile. Perché quelle immagini, nonostante tutti i suoi sforzi, sono di nuovo lì, dentro la sua testa, e lui non sa più come farli uscire, come tenerli lontani.
Hollie lo osserva. E sente gli occhi farsi più lucidi ogni secondo che passa. Perché non voleva dare il via a quel qualcosa che non conosce ma che sa che fa soffrire Michael. Non voleva farlo star male, benché di preciso ancora non conosca il perché dell’atteggiamento del ragazzo. Solo che adesso è troppo preoccupata, e proprio non sa più che cosa fare per migliorare la situazione. Perché vedere Michael distrutto, con gli occhi che celano una richiesta immensa di aiuto che lui si ostina a non far uscire sono la cosa più straziante di tutte.
Ecco perché, alla fine, Hollie prende il viso del ragazzo tra le sue mani fredde, facendo così scontrare nuovamente i loro occhi così diversi nel colore ma così simili nei sentimenti che celano.
«Michael, io… Io non so cos’hai, ok? Non lo so, e questa cosa mi uccide, perché… Perché, cazzo, vorrei aiutarti e non so come fare. Vorrei prendere tutto quel che hai dentro e buttarlo chissà dove. Perché tu non hai idea di quanto mi faccia male vederti così.» e si ferma, non aggiunge altro perché non serve. Perché non avrebbe mai creduto possibile tirar fuori i suoi pensieri così. Perché il cuore sta battendo troppo forte nel petto, per l’ansia e l’adrenalina che le circolano dentro, a causa di tutto quel coraggio che le è servito per lasciarsi andare, per aprire il suo cuore a Michael e renderlo partecipe del fatto che a lui ci tiene, e neppure poco.
Si ferma anche perchè lo sguardo del ragazzo davanti a lei adesso è cambiato ancora, impenetrabile, diffidente, stanco, forse lontano, assente da tutto quello che c’è attorno a lui. Eppure…
«Hollie, io… Ho una paura fottuta.» riesce a rispondere a mala pena lui, con la voce molto più simile ad un sussurro, perché non è abituato a permettere agli altri di entrare e di conoscere le sue paure. E perché le parole della mora si sono impresse nella sua mente come un marchio, indelebile, profondo, che non vuole andarsene da dentro di lui per nessun motivo al mondo, come se avesse il potere di sanare almeno un po’ quello che ha dentro e che lo manda in pezzi ogni volta che torna, ogni volta più potente di quella precedente.
«Mike, ci… Ci sono io con te. E ti prometto che da solo non ti lascio.»
Il rosso sorride e non ci pensa due volte a stringere la mora in un abbraccio così inaspettato da lasciarla senza respiro per un po’. Un abbraccio caldo, dolce, timido, un po’ impacciato. Esattamente come loro due, che non vogliono ammettere che qualcosa c’è, un qualcosa di forse troppo intenso e senza alcuna logica, che li spaventa da morire, a causa delle ferite e a causa dell’inesperienza che li segnano. Un abbraccio a cui Hollie si ritrova a rispondere stringendo quel ragazzo come se dovesse salvarlo da quel baratro in cui sta lentamente cadendo, nonostante tutti gli sforzi che fa per cercare di uscirne. Un abbraccio che marca ancora di più quanto siano diventati indispensabili l’uno per l’altra, quanto si vogliano bene senza neppure rendersene conto.
 
«Allora ci rivediamo domani al bar?» chiede Hollie, sulla porta dell’appartamento del ragazzo, con il sorriso sulle labbra, sperando in una risposta positiva che non tarda ad arrivare, con un cenno affermativo del capo del rosso che «Ci vediamo, scricciolo.» dice salutandola e facendole nascere sulle labbra un sorriso che non va via quando gli lascia un bacio leggero sulla guancia e neppure quando si chiude la porta alle spalle.
Porta su cui Michael si ritrova pochi secondi dopo a battere i pugni, con le lacrime che gli rigano le guance in silenzio, mentre i singhiozzi cercano in ogni modo di uscirgli da petto. Perché, nonostante sia stato il pomeriggio migliore di tutti dopo tanto tempo dopo quel momento di debolezza, Michael non ha fatto altro che vedere due occhi blu nella sua testa, mentre era con Hollie, occhi che non voleva ricordare, che hanno rovinato tutto anche se lui aveva cercato di non darlo a vedere, che hanno mandato a puttane in un secondo quello che aveva costruito con la mora. Gli occhi di Abby.





Letizia
Ciao a tutti, cari i miei lettori! <3
Allora, che capitolo denso anche questo! Insomma, i nostri Hollie e Michael sono usciti insieme! Topolini loro.
Che poi, ve lo sareste mai aspettate Michael che le chiede di uscire? Bello questo nostri bimbo! Però... C'è questa Abby che ha rovinato tutto, in un istante.
Secondo voi, chi è e che cosa è successo con Michael? Dai dai, voglio tante idee, tante supposizioni! Insomma, fatemi sapere, che ci conto! <3
E, per favore, se avete tempo e voglia, vi va di passare pure da Inatteso? Giuro, tengo moltissimo a quella storia, e vorrei più pareri possibili per migliorarla oppure sapere che cosa ne pensate.
Grazie di tutto, come sempre. Non so come farei senza di voi. Siete meravigliosi!
AVVISO NUMERO 1: DAL 7 GIUGNO TORNO A POSTARE UNA VOLTA A SETTIMANA, quindi tenetevi pronti u.u
AVVISO NUMERO 2: TRA QUALCHE GIORNO ARRIVERA' LA NUOVA LONG SU ASHTON, esattamente dal 1° giugno. Si chiamerà Insegnami a vivere, ed intanto vi lascio il banner:

 
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Poi, ho scritto un OS ROSSA SLASH (MUKE), per chi avesse voglia di dare un'occhiata, eccola qui: A little bit of wine.
Detto questo, vi saluto, con un bacione immenso ed ancora un grazie infinito! Vi voglio bene, Letizia <3

 
   
 
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