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Autore: addict_with_a_pen    23/05/2015    1 recensioni
Frank e Mikey erano amici inseparabili da anni ormai e col tempo aveva anche stretto un buon rapporto con suo fratello maggiore Gerard, il suo punto debole... Era bellissimo, Frank aveva avuto una cotta per lui per diversi mesi e ancora adesso vederlo sorridere era un supplizio per il suo povero cuore. Era quel genere di persone che non può non piacere e Frank era addirittura arrivato a pensare di essersene innamorato... Ma che assurdità! Per fortuna che adesso era “perfettamente guarito”...
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“C-Ciao Gerard...” Non appena pronunciò quelle parole diventò rosso come un pomodoro e prese a fissarsi i piedi come se fossero la cosa più interessante del mondo.
“Frankie! Come va?” Frank alzò piano lo sguardo e appena incontrò quello di Gerard si sentì morire; possibile che diventasse ogni giorno sempre più bello!?
“Io bene, invece come sta Mikey...?” Disse con un po’ di amarezza nella voce e Gerard gli rispose con ancora più amarezza.
“Bene, cioè, meglio...” Calò un attimo di silenzio in cui entrambi sperarono che l’altro dicesse qualcosa al più presto. Gerard prese un minimo di coraggio e chiese a Frank ciò che aveva sempre sognato negli ultimi tempi.
“Mi chiedevo se volessi, cioè, non è un obbligo, solo che...” Si bloccò un attimo e si morse il labbro tanto da farselo sanguinare e poi sputò fuori la domanda ad una velocità inquietante.
“Vuoipranzareconme!?” Stranamente Frank capì e la cosa sorprese l’altro, poichè nemmeno lui aveva capito ciò che aveva appena detto.
“Mi piacerebbe molto...” Rispose Frank con il sorrsio più luminoso che si possa immaginare. Si sorrisero a vicenda per alcuni secondi, con le guance arrossate, risatine imbarazzate e poche parole impacciate.
Amore, ecco cosa.
Le lezioni passarono lentamente ma accompagnate dal dolce pensiero del pranzo con la persona più bella del mondo sia per l’uno che per l’altro.
Frank pensò tutto il tempo al sorriso di Gerard e a quanto luminoso e perennemente imbarazzato fosse e fantasticò su che sapore dovessero avere le sue labbra. Dovette più volte durante la lezione mordersi il labbro per impedirsi di cominciare a fare versi imbarazzanti.
Gerard invece pensò agli occhi di Frank, a quanto grandi, profondi e dolci fossero e a come ogni volta che si posavano su di lui le farfalle nel suo stomaco cominciassero a volare senza sosta.
Quando si andava a pranzare!?
Nessuno però si ricordò di Mikey, della tristezza nei suoi occhi e nel suo cuore. Frank era qualcosa di indescrivibile per lui e nessuno avrebbe mai potuto prendere il suo posto. Detestava quella situazione e soprattutto il fatto di non poter semplicemente salutare il suo amico senza che questo pensasse che lui volesse il suo cazzo. Quando a pranzo li vide in un angolino a ridacchiare e a parlare amabilmente si sentì sempre più depresso. Insomma, come poteva Frank pensare che si fosse innamorato di lui!? Sapeva che era perfettamente etero e ora, per colpa di qualche stupido biglietto, la sua sessualità era cambiata all’improvviso... Perchè Gerard era così infantile?
Per fortuna che aveva ancora Ray e Bob dalla sua parte a sollevargli l’umore (quel poco che riuscivano)...
“Non puoi dire a tuo fratello di limonarselo? Non sopporto più questa situazione e l’espressione da ragazzina innamorata di Frank mi sta facendo uscire di testa!” Disse Ray e Mikey sospirò, poichè aveva ragione, perfettamente ragione...
*****

“Ma io amo il tuo nome invece! È così tenero...” Frank non potè fare a meno di sorridere ed arrossire, anche se il suo nome rimaneva comunque ridicolo. Era sempre stato preso in giro, sempre associato a Frankestein e a quella storia del mostro, così che gli avevano fatto odiare il suo stupido nome.
“È orribile... Troppo strano ed insolito. Il tuo invece è bello, anche se io amo chiamarti Gee.” Non appena quella frase uscì dalla sua bocca, si rese conto della cavolata detta: lui non l’aveva mai chiamato Gee se non nei suoi sogni, e che sogni... Arrossì al solo pensiero e si agitò sulla sedia. Gerard sorrise.
“Chiamami così allora. Sai, anche io non amo molto il mio nome.” Si sorrisero nuovamente per la millesima volta in quel giorno e cominciarono a mangiare.
“Frankie posso chiederti una cosa?” Disse Gerard rompendo quel dolce silenzio appena creatosi.
“Certo.”
“Tu...insomma... Che succede con Mikes?” Ecco, momento rovinato.
Si era momentaneamente scordato della questione Mikey e ora doveva parlarne, con Gerard per giunta. Wow.
“Te lo avevo già accennato una volta e comunque è una cosa strana di cui a dire il vero non ho la certezza, solo piccole prove e presentimenti...” Si bloccò  e sentì lo sguardo di Gerard fisso su di lui. I suoi occhi parlavano più delle parole.
“Ho paura che sia innamorato di me.” Gerard, sentite quelle parole, cercò di mostrarsi  sorpreso, come se non sapesse nulla e come se non fosse colpa sua.
“Ma che dici? Perchè lo pensi?” Chiese agitandosi e cambiando di continuo posizione.
“Vuoi davvero saperlo?” Annuì.
“In questo caso... È un po’ di tempo che trovo bigliettini nel mio armadietto, frasette dolci, stupide ma bellissime e ho sempre fantasticato su chi potesse essere, fino a quando l’altro giorno ho beccato Mikey mettercene uno. Sono sicuro, l’ha messo lui lì dentro e allora ho pensato che sia lui il mio ammiratore o chiamalo come vuoi.” Gerard sospirò e cercò le parole giuste per poter tirare fuori dai casini da lui creati il suo fratellino innocente.
“Penso che essendo mio fratello me ne avrebbe parlato, invece non mi ha mai detto di avere una cotta per te e non l’ho mai beccato scrivere uno di quei bigliettini che dici tu. Sei sicuro che sia proprio lui?” Frank bevve un sorso d’acqua e ricominciò a parlare.
“Beh no, anche perchè non è la sua scrittura, ma...”
“E allora problema risolto!” lo interruppe Gerard in modo troppo enfatico “L’ha messo al posto di qualcun altro, no?” Frank fece un verso frustrato perchè odiava quell’argomento e odiava il fatto che Gerard lo avesse tirato in ballo.
“Ho pensato anche a questo, ma mi sembra strano e comunque chi? Al posto di chi?? Voglio scoprire chi è, non ne posso più di questa situazione...” Poggiò i gomiti sul tavolo e si prese la testa tra le mani, affondando le dita nei suoi capelli scuri.
Era esasperato.
Gerard allungò le mani sul tavolo per posarle sulle braccia di Frank, in modo che i loro sguardi si incollassero l’uno con l’altro. Aveva bisogno di guardarlo bene.
“Ascoltami, io so che non è Mikey il tuo ammiratore, okay? So che ha fatto un favore a... un suo amico, che l’ha messo al posto di qualcun altro. Lui non c’entra, posso giurarlo.” Frank gli credette, gli credette perchè la sicurezza nella voce di Gerard mentre lo disse era autentica.
“Sai chi è?” Gerard aveva quasi pensato di dirglielo e il suo cuore stava per esplodere al pensiero della confessione.
Doveva farlo, per Mikey e per lui.
“Sì.” Si limitò a dire per il momento, mentre la bocca di Frank si aprì per la sorpresa e i suoi occhi si spalancarono.
“Dimmelo! Ti prego...” Deglutì cercando di riprendere il controllo (anche perchè Frank con quell’espressione gli scatenò una voglia di baciarlo che, Dio mio!) per poi abbassare lo sguardo ed alzarsi. Il coraggio era andato a farsi benedire.
“Non posso, mi spiace.”
“Gee aspetta!” Ma non lo ascoltò. Uscì dalla mensa in fretta sotto lo sguardo sconvolto di Frank e quello preoccupato di Mikey.
“Chissà che cazzo avrà combinato adesso...” Pensò vedendo la scena e notando il viso turbato di Frank, rimasto seduto al tavolo da solo. Frank capì subito il perchè avesse reagito così, insomma, era ovvio che Gerard ci stava provando spudoratamente e lui non aveva trovato niente di meglio da fare che chiedergli chi fosse il suo ammiartore/spasimante.
Molto bravo Frank, davvero bravo! Per lo meno era un po’ più tranquillo e cominciò a convincersi del fatto che Mikey non c’entrasse nulla.
Avrebbe dovuto scordarsi dei bigliettini, fare pace con Mikey e mettere a posto la situazione con Gerard.
Che casino!
La famiglia Way sarebbe stata la sua rovina.
 
  
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